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I Califfi


CREDITS

Discografia a cura di Maurizio Mondoni

Note biografiche tratte dal sito ufficiale de I Califfi

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PRODUZIONE
  • Numero brani: 40
  • Numero dischi: 16 (3 Album ufficiali; 11 Singoli; 3 Antologie)

 


BIOGRAFIA
Le varie formazioni
  • 1965: I QUATTRO CALIFFI: Franco Boldrini (basso); Carlo Felice Marcovecchio (batteria e voce solista); Marco Bracci (chitarra); Giacomo Romoli (tastiere).
  • 1967-1971: Franco Boldrini (basso); Carlo Felice Marcovecchio (batteria e voce solista); Paolo Tofani (chitarra); Giacomo Romoli (tastiere).
  • 1972: Franco Boldrini (basso e voce); Maurizio Boldrini (il fratello di Franco, batteria); Vincenzo Amadei (chitarra); Sandro Cinotti (organo).
E' l'anno 1965, dopo le esperienze in America col Chiari e con Franco Godi, Franco Boldrini lascia il suo amico batterista Piero Barbetti e il complesso di Edoardo Vianello di cui era il bassista e forma un suo gruppo - I CALIFFI. Incide subito con suoi brani (autore) il primo '45' giri della storia "Ti giuro è così" / "Sotto casa tua", edito dalla CD-Record di Carlo Dalla.

Vari musicisti, in questa prima fase, si alternano alla chitarra e organo, come Marco Bracci, Michele Di Stefano, Giacomo Romoli e Giuseppe Maffei. Si arriva così al 1967: I Califfi diviene il primo gruppo fiorentino che si affaccia nella discografia nazionale e lo fa con 'Al mattino' (Boldrini-Francesio), un 45 giri (retro 'Un uomo solo') inciso per la Ri-Fi Record di Milano, la prestigiosa Casa Discografica di Giovanni Ansoldi, allora presidente dei discografici in Italia, che annoverava artisti come Gaber, Mina, Zanicchi, Leali, I Giganti, Bongusto etc. 'Al mattino' vince un referendum su Radio Montecarlo e piovono le prime cartoline-voto e serate in tutta Italia.

I quattro musicisti fiorentini di questa seconda fase insieme a Franco Boldrini (bassista-voce-autore), sono Carlo Felice Marcovecchio (batterista-voce); Giacomo Romoli (organista); Paolo Tofani (chitarrista). Quindi le prime rare apparizioni (in bianco e nero) sulla Rai Tv nazionale, unica tivù all'ora esistente e che si avvale per i programmi più importanti e di spettacolo di un solo canale, il primo: il secondo canale, nato nel 1961, stenta ancora a mettersi in moto (il terzo canale nascerà addirittura nel 1979!). Il 1968 è però un anno difficile. La contestazione giovanile esplode a tutti i livelli specie in Francia e Italia, si vivono forti contraddizioni e momenti drammatici.

Malgrado ciò I Califfi proseguono il loro cammino costruendo canzoni non certo di contestazione e con testi dal contenuto semplice ma efficace, rivolto esclusivamente a temi d'amore, come infatti si conferma nella cover 'Così ti amo' (Boldrini-Gibb), che fa schizzare in hit-parade il gruppo fiorentino. Intanto il complesso si distingue anche per il personale sound che esprime nelle serate in tutta Italia, dove la loro personalità e aggressività viene trasferita nel loro repertorio d'avanguardia, nei brani dei più grandi rockers e blues-men del momento, quali Spencer Davis Group, Jimmy Smith, Brian Auger, Otis Redding: un repertorio eccezionale, unico.

Nel 1969 incidono 'La fiera del perdono' (Scarborough fair, Boldrini-Garfunkel) e partecipano al loro primo 'Un disco per l'estate' con 'Fogli di quaderno' (Boldrini-Intra), trasmesso naturalmente dal canale Nazionale Rai tv, presenta Corrado, discreto successo discografico. E' l'anno anche del loro primo LP 'Così ti amo' -Ri-fi record-, con brani firmati sempre da Boldrini.

Nel 1970 I Califfi cambiano etichetta discografica e passano alla scuderia della CGD-CBS di Sugar dove militano anche I Camaleonti, I Pooh, Caselli, Del Turco, Cinquetti, Renato dei Profeti,etc. Con la nuova etichetta debuttano al Cantagiro con 'Acqua e sapone' (Boldrini-Bigazzi) e con lo stesso brano partecipano anche al Festival Bar'70, con apparizione televisiva alla finale di Asiago. Le richieste di serate per i Califfi si moltiplicano.

L'anno 1971 vede la partecipazione del complesso al loro secondo 'Un disco per l'estate' (S.Vincent, presenta Mike Bongiorno), con il brano 'Lola bella mia' (Boldrini-Bigazzi), un brano che le solite esigenze commerciali ne imposero l'incisione per la partecipazione alla più importante manifestazione estiva italiana. Però il successo aumenta, i concerti pure.

Arriviamo quindi al 1972, quando il chitarrista Paolo Tofani se ne va per sempre a Londra (poi entrerà negli Area). I Califfi rimangono in tre ma per breve tempo.

I tempi ormai sono profondamente cambiati musicalmente, grazie anche all'avvento di 'Emerson, Lake & Palmer', dove l'organo Hammond si accompagna al Moog-Synthesizer e altre tastiere moderne, non congeniali al Romoli. Si apre così una terza fase dove il leader Franco Boldrini rivoluziona tutto e forma un trio con alla batteria un grande jazzista come Piero Barbetti accanto a un formidabile organista-hammondista-moog e piano dal nome Sandro Cinotti.

Saputo del radicale cambiamento Paolo Tofani da Londra torna a collaborare con Franco Boldrini. Le soddisfazioni dei nuovi Califfi aumentano fino alla tournée in Romania con Endrigo e Del Turco, dove ricevono vere ovazioni nei vari Palazzetti dello Sport e nel Teatro più prestigioso di Bucarest.

Poi l'approdo alla storica casa discografica Fonit-Cetra (1973), con l'innesto del giovane emergente batterista (e fratello) Maurizio Boldrini e Vincenzo Amadei alla chitarra. Con questa formazione, I Califfi incidono un interessante LP 'Fiore finto, fiore di metallo' (1973), con brani rock-progressive di piacevole ascolto (specie gli 'assolo' del Cinotti in 'Varius' e 'Campane' ) e molto quotato oggi su Internet e sul mercato collezionistico.

Franco Boldrini, poi prosegue il suo cammino musicale anche da solo con altri suoi brani originali (CD-Tuttoscorre, 2002) che usa per trasmissioni televisive, quel settore dove intanto è divenuto regista e giornalista. Poi arriva il Festivalshow nel Veneto, Radio Birikina, la Rai con "La vita in diretta" di Cucuzza, le sigle Tv, tanta radio, fino alle tournée in Egitto e Grecia (2004).

Varie performance video su Internet di "Notre Dame" con la sua ballerina Esmeralda e infine il Teatro, dove Franco dei Califfi con la sua ideazione 'Addio Mariù che parlavi d'amore' esprime il meglio di se stesso e delle sue storiche esperienze musicali.