AUTUNNO 1989
( chart USA + UK + Germania, settembre-ottobre-novembre )

# TITOLO INTERPRETE Score
1 GIRL I'M GONNA MISS YOU Milli Vanilli 1093
2 RIDE ON TIME Black Box 830
3 MISS YOU MUCH Janet Jackson 811
4 SOWING THE SEEDS OF LOVE Tears For Fears 736
5 PUMP UP THE JAM Technotronic feat. Felly 716
6 CHERISH Madonna 657
7 SWING THE MOOD Jive Bunny and The Mastermixers 653
8 IF I COULD TURN BACK TIME Cher 634
9 THE BEST Tina Turner 630
10 RIGHT HERE WAITING Richard Marx 620
11 LISTEN TO YOUR HEART Roxette 585
12 IF ONLY I COULD Sydney Youngblood 511
13 HEAVEN Warrant 508
14 LAMBADA Kaoma 506
15 WHEN I SEE YOU SMILE Bad English 458
16 THAT'S WHAT I LIKE Jive Bunny and The Mastermixers 458
17 LOVE IN AN ELEVATOR Aerosmith 430
18 WE DIDN'T START THE FIRE Billy Joel 419
19 BLAME IT ON THE RAIN Milli Vanilli 399
20 DON'T WANNA LOSE YOU Gloria Estefan 395
21 COVER GIRL New Kids On The Block 387
22 LOVE SONG Cure 375
23 BUST A MOVE Young M.C. 370
24 MIXED EMOTIONS Rolling Stones 351
25 LEAVE A LIGHT ON Belinda Carlisle 345
26 FRENCH KISS Lil Louis 345
27 COLD HEARTED Paula Abdul 341
28 LOVE SHACK B-52's 339
29 HANGIN' TOUGH New Kids On The Block 339
30 ROCK WIT'CHA Bobby Brown 332
31 POISON Alice Cooper 320
32 18 AND LIFE Skid Row 307
33 IT'S NO CRIME Babyface 299
34 (IT'S JUST) THE WAY THAT YOU LOVE ME Paula Abdul 298
35 DR FEELGOOD Motley Crue 292
36 ALL AROUND THE WORLD Lisa Stansfield 289
37 BACK TO LIFE (HOWEVER DO YOU WANT ME) Soul II Soul feat. Caron Wheeler 287
38 ANOTHER DAY IN PARADISE Phil Collins 283
39 WHEN I LOOKED AT HIM Expose 267
40 TOY SOLDIERS Martika 257
41 STREET TUFF Rebel MC and Double Trouble 256
42 I FEEL THE EARTH MOVE Martika 248
43 DON'T KNOW MUCH Linda Ronstadt and Aaron Neville 247
44 SHOWER ME WITH YOUR LOVE Surface 241
45 EVERY DAY (I LOVE YOU MORE) Jason Donovan 241
46 PERSONAL JESUS Depeche Mode 239
47 HEALING HANDS Elton John 239
48 DRAMA! Erasure 237
49 DIDN'T I (BLOW YOUR MIND) New Kids On The Block 232
50 BLAME IT ON THE BOOGIE Big Fun 229
51 ANGEL EYES Jeff Healey Band 222
52 ANGELIA Richard Marx 221
53 PARTYMAN Prince 219
54 IT'S NOT ENOUGH Starship 209
55 DON'T LOOK BACK Fine Young Cannibals 199
56 KISSES ON THE WIND Neneh Cherry 197
57 ROOM IN YOUR HEART Living In A Box 197
58 SECRET RENDEZVOUS Karyn White 194
59 ONE Bee Gees 192
60 CALL IT LOVE Poco 187
61 THE TIME WARP Damian 182
62 DON'T SHUT ME OUT Kevin Paige 172
63 GET ON YOUR FEET Gloria Estefan 172
64 DON'T MAKE ME OVER Sybil 171
65 KEEP ON MOVIN' Soul II Soul 167
66 YOU'RE MY ONE AND ONLY (TRUE LOVE) Seduction 163
67 DON'T CLOSE YOUR EYES Kix 161
68 I NEED YOUR LOVIN' Alyson Williams 156
69 FRENCH KISS Honesty '69 154
70 ON OUR OWN Bobby Brown 153
71 SUNSHINE Dino 146
72 NUMERO UNO Starlight 145
73 SWEET SURRENDER Wet Wet Wet 144
74 I JUST DON'T HAVE THE HEART Cliff Richard 144
75 YOU KEEP IT ALL IN Beautiful South 139
76 NEVER TOO LATE Kylie Minogue 137
77 ME SO HORNY 2 Live Crew 133
78 YOU GOT IT (THE RIGHT STUFF) New Kids On The Block 133
79 HEY DJ I CAN'T DANCE TO THAT MUSIC YOU'RE PLAYING/SKA TRAIN Beatmasters feat. Betty Boo 130
80 THE ROAD TO HELL (PART 2) Chris Rea 127
81 AIN'T NOBODY Rufus and Chaka Khan 126
82 RUNNIN' DOWN A DREAM Tom Petty 124
83 I WANT THAT MAN Deborah Harry 120
84 FRIENDS Jody Watley with Eric B and Rakin 119
85 MAGIC SYMPHONY Blue System 117
86 WHAT I LIKE ABOUT YOU Michael Morales 116
87 LIVING IN SIN Bon Jovi 114
88 NAME AND NUMBER Curiosity Killed The Cat 113
89 THE END OF THE INNOCENCE Don Henley 113
90 WISHING ON A STAR Fresh 4 feat. Lizz E 112
91 DAS OMEN Mysterious Art 111
92 WITH EVERY BEAT OF MY HEART Taylor Dayne 109
93 GLAMOUR BOYS Living Colour 108
94 I LIKE IT Dino 107
95 SUGAR DADDY Thompson Twins 107
96 SOUL PROVIDER Michael Bolton 107
97 LET GO Sharon Bryant 104
98 MY HEART SKIPS A BEAT Cover Girls 103
99 DON'T ASK ME WHY Eurythmics 102
100 ONCE BITTEN TWICE SHY Great White 102


L'AUTUNNO DEL 1989 – Grandi cambiamenti, pop OGM e beghe legali...

Gli anni '80 si stanno chiudendo con un autentico botto. Il blocco sovietico sta frantumandosi giorno dopo giorno e una dietro l'altra le nazioni che facevano parte del Patto di Varsavia riacquistano la democrazia. In alcuni casi il passaggio è quasi indolore, come nella "Rivoluzione di Velluto" di Praga, quasi "risarcita" dopo gli orrori di 20 anni prima. In altri casi sarà sangue, come in Romania. E, in un caso, alla festa si associa la demolizione di un muro: dopo 45 anni la Germania non è più divisa e la gente festeggia attraversando liberamente la Porta di Brandeburgo. Per le strade di Berlino si diffonde la musica della festa. Si tratta della House, che sta evolvendo nella Techno. Ma dalla Germania arriva anche un duo che è destinato ad essere ricordato negli annali come una delle più grandi bufale discografice di tutti i tempi: questo autunno domina la classifica americana. Se il mondo è in rivoluzione, la musica pop americana pare invece infilata in una palude da cui uscirà solo tra un paio di anni. Mai come ora il mainstream è stato più costruito in laboratorio. E i New Kids On The Block costituiscono un nuovo esempio da seguire. Molti purtroppo ne seguiranno le orme. Nella Gran Bretagna la parola d'ordine è invece House. E mentre a Manchester c'è chi sta fondendo il rock con la musica da discoteca, un produttore italiano ottiene il più grande successo dell'anno. Non privo di beghe legali, che rappresentano un'autentico tormentone del periodo. E parlando di tormentoni, arriva dal Brasile una terribile "dirty dancing"... E intanto negli USA si compie un piccolo grande passo: dal buon vecchio 45 giri si passa al singolo in cassetta...

Allora, munitevi di mazza per demolire il Muro, e già che ci siete, se ci riuscite, date pure una martellata a Frank Farian. Perchè? Adesso ve lo spiego...


Milli Vanilli - La colpa è della pioggia. Si, perchè di qualcuno dovrà pur esserla...
Milli Vanilli - Girl You Know It's True

Poveri Rob Pilatus e Fabrice Morvan. Questo autunno ottengono ben due N. 1 USA. Prima GIRL I'M GONNA MISS YOU arriva in vetta il 23 settembre, restandovi 2 settimane e diventando il secondo N. 1 consecutivo dei due Mandinghi treccioluti (il primo è arrivato in luglio con "Baby Don't Forget My Number"). E dato che non c'è due senza tre, ecco BLAME IT ON THE RAIN, che domina per altre due settimane a partire dal 25 novembre. E sempre il 23 settembre, l'album dei due, intitolato come il loro primo singolo, "Girl You Know It's True", arriva in vetta alla Billboard Top 200 per la prima di 7 settimane non consecutive, distribuite tra settembre e il successivo gennaio 1990, vendendo oltre 6 milioni di copie. A questo punto vi chiederete perchè li ho chiamati "poveri". E poi perchè si dovrebbe prendere a martellate Frank Farian, che dei due è il produttore?

Adesso ve lo spiego.

Milli Vanilli - Girl I'm Gonna Miss You / Can't You Feel My LoveInnanzi tutto, perchè i due mandinghi non hanno cantanto una sola nota di quell'album. Al momento c'è già qualche sospetto e le voci di corridoio si stanno diffondendo. Cè pure un'intervista a Pilatus che in seguito suonerà sinistramente profetica: "Forse molleremo come Milli Vanilli e inizieremo a fare la nostra musica. Anche perchè la nostra gente (leggasi il produttore) non voleva proprio ottenere con noi un tale successo. Ha creato un mostro". E il loro produttore, Frank Farian, il 14 novembre 1990, in una conferenza stampa, annuncerà ufficialmente che i due non hanno minimamente partecipato alla registrazione dell'album. Aggiungendo che i due avrebbero tanto voluto cantare, ma che erano completi inetti, incapaci in tutto e dediti più che altro a divertirsi. E di fatto buttando nella pattumiera i mandinghi. Ma se erano così incapaci perchè tenerseli e non preferire loro dei veri musicisti? Perchè i due hanno delle belle faccine e son molto telegenici e perfetti per MTV. Mentre i veri cantanti del disco, tal Brad Howell e John Davis son tutt'altro che avvenenti e Howell per di più ha già 45 anni e la pancetta. Non esattamente le caratteristiche giuste per diventare un divo per adolescenti. Pilatus e Morvan non riescono neppure a fare le parti rappate del disco, che vengono affidate a Charles Shaw, che in seguito rivelerà di essere stato minacciato da Farian affinchè non rivelasse la verità. In ogni caso, ammesso siano state fatte, le minacce non han funzionato, dato che è stato proprio Shaw il primo a mettere in giro le voci sulla truffa...

Come dite? Che vi sembra un film di gangster? Beh, Frank Farian probabilmente non è un gangster, ma che sia un truffatore musicale non vi è ombra di dubbio. D'altra parte è un recidivo. La sua prima creatura, i Boney M, son stati creati esattamente come i Milli Vanilli. E neppure il Mandingo in perizoma Bobby Farrell all'inizio cantava nei dischi della band più plasticosa degli anni '70. Sembra che lo doppiasse Farian stesso. Il buon Frank praticamente ripete il giochino. Solo che, a differenza dei Boney M, con i Milli Vanilli gli va male per tre motivi. Primo: Farrell a un certo punto inizia a cantare per davvero. Secondo: i Boney M bazzicano in ambito discotecaro, quindi in territorio in cui le facce dei cantanti, come dirò poi, contano meno del ritmo ballabile, mentre i Milli Vanilli bluffano nel mondo del pop, dove la faccia conta, eccome. Terzo: ha infranto la regola aurea del pop. Che non è "non imbrogliare". Ma è "non farti scoprire". E lui stavolta s'è fatto beccare proprio con le manine nella marmellata. E quando il giochino viene alla luce, ecco il caro Frank invocare precedenti storici, come gli Archies (si, ma loro erano un cartone animato! Era ovvio che venissero doppiati!) o i Monkees (che però all'inizio facevano solo finta di suonare, ma cantavano...). 

Il risultato di tutto ciò? Farian, con un'autentica faccia di tolla, nel 1991 riciclerà quello che avrebbe dovuto essere il secondo album del duo, attribuendolo stavolta ai veri cantanti sotto il nome di The Real Milli Vanilli, riuscendo pure a vendere in Europa. Continuerà a produrre gruppi più o meno posticci, ritornando nella Top 10 USA tra qualche anno con i La Bouche. Mentre Rob e Fabrice, ormai additati da pubblico alla stregua di un qualche serial killer, finiranno in disgrazia, non prima di aver pubblicato un tragico album datato 1993 in cui dimostreranno tutto il loro "talento". Ovviamente non otterrà alcun successo. Nel 1998 Farian, forse colto da umana compassione (o pensando che i tempi fossero commercialmente maturi per ripresentare nel salotto buono del pop i due) pianificherà un ritorno del duo. Tuttavia il 2 aprile 1998, alla vigilia del tour che avrebbe dovuto rilanciarli, Rob Pilatus verrà trovato morto suicida per overdose di farmaci e alcol. Fab Morvan invece si riciclerà come DJ e ancor oggi pubblica lavori. E ora la loro storia sembra che stia diventando un film di Hollywood. Spero solo che non vadano soldi a Farian...

Avete capito perchè lo prenderei a martellate?

Ma riguardo ai due hit di questo autunno, che dire? "Girl I'm Gonna Miss You" (qui altra versione del video) è un lentazzo che deriva praticamente dal rallentamento dei due precedenti singoli. Un po' melenso (anche se in sincerità meno di molta produzione analoga) e tutto sommato anonimo, nonostante i piazzamenti in alto nelle chart mondiali (arriva pure al N. 2 UK e in Germania). Dubito avrebbe venduto se non ci fossero stati i due bonazzi tartarugati a fingere di cantarlo.

Milli Vanilli - Blame It on the Rain / Money"Blame It On The Rain" invece è un pezzo scritto nientemeno che da Diane Warren. Nostra Signora delle Ballate tuttavia stavolta ha scritto un mid-tempo che viene gestito tutto sommato discretamente dalla produzione (comunque tipica dell'epoca) di Farian. Sembra che la Warren all'epoca avesse un po' di puzza sotto il naso e che volesse affidare le sue preziose canzoni solo a nomi superaffermati, tipo Whitney Houston. E così ha rifiutato di dare canzoni a nuovi nomi come Exposè e Taylor Dayne che poco dopo han venduto palate di dischi, con suo gran scorno, viste le royalties mancate. E così quando Clive Davis, all'epoca gran capo della Arista, le chiede un pezzo da inserire nella versione americana dell'album dei due mandinghi, la Warren dice saggiamente di si. E le cose decisamente le van bene, dato che il pezzo arriva al N. 1 USA, scalzando un'altra sua composizione (vedi sotto) e facendola entrare nell'esclusivo club degli autori capaci di due N. 1 USA in successione (per la cronaca gli altri son Lennon & McCartney, Holland-Dozier-Holland, i fratelli Gibb e Ritchie Cordell). Come dirà in seguito la Warren, "non mi interessa chi ha cantato veramente il pezzo. Ha fatto un buon lavoro!". Dichiarazione probabilmente rilasciata da una vasca colma di bigliettoni verdi...


ll “vizietto” di piazzare davanti i microfoni belle faccine che tuttavia non cantano è cosa alquanto diffusa all’epoca in ambito dance. Tuttavia questo non viene più di tanto stigmatizzato, in quanto considerato quasi un "vizio intrinseco" alla musica da discoteca, dato che oramai da tempo immemore (per la precisione dall'era Disco) questa vede la predominanza del produttore (o del DJ) rispetto al cantante. Quest'ultimo non è altro che uno degli strumenti impiegati dal produttore e spesso il suo nome non figura neppure sulla copertina del disco. Nomi storici della Disco come Cerrone, Dan Hartman, Michael Zager, Giorgio Moroder, tanto per dirne alcuni, son produttori che tuttavia figurano come i reali titolari del pezzi, a prescindere dai cantanti impiegati. Il nome del cantante compare solo quando questi è sufficientemente famoso di suo.

Tuttavia con l'avvento di MTV si aggiunge un altro elemento non trascurabile: il pezzo è accompagnato da un video. E la grassona dalla voce stratosferica che canta realmente nel pezzo non è esattamente quello che MTV considera "interessante". Pertanto, perchè non usare come attraente paravento una bella modella che, probabilmente, quando apre la bocca sembra una capra, ma che tanto bene riesce in video?

In seguito allo scandalo Milli Vanilli (il cui reale errore è stato di portare questa tecnica della dance nel pop dove invece è il cantante il personaggio fondamentale, non il produttore) e ad una serie di beghe legali, il fenomeno tuttavia incontrerà un netto calo, anche perchè al pubblico della discoteca non interessa proprio la taglia della cantante, ma che il pezzo faccia ballare...

In ogni caso, al N. 2 del classificone c'è un proprio un pezzo che fa uso di un "paravento"...

Black Box - Voci di provincia

"Got to get up got to get up got to get up
Got to get up got to get up got to get up
And time won't take my love away..."

Black Box - Ride on TimeGrazie anche ad un intro al fulmicotone, il singolo più venduto dell'anno in UK (oltre 800.000 copie) arriva sparato al N. 1 britannico il 9 settembre, scalzando l'orrido coniglio Jive Bunny. Resta in vetta 6 settimane e in classifica per ben 22 settimane, quasi un record all'epoca. Si tratta di RIDE ON TIME dei Black Box. Ma chi sono i Black Box? Qui c'è la sorpresa: sono infatti un trio di produttori italiani: Mirko Limoni, Daniele Davoli e Valerio Semplici. I tre formano un team che si chiama Groove Groove Melody. E portano, per la prima volta nella storia, un disco prodotto nello stivale in vetta alla classifica dei singoli britannici. E si tratta di un pezzo concepito non a Milano, ma nella provincia italiana, a Reggio Emilia. E per di più, dietro di loro non hanno una grossa casa discografica, bensì una piccola etichetta indipendente. E con tali premesse ottengono il singolo di più grande successo dell'anno oltremanica. Scusate se è poco...

Davoli è il DJ residente di una discoteca chiamata Marabù, dove programma pezzi soul e funky. La sua idea è creare musica che sia la sintesi tra passato e presente, prendendo "l'anima" dei grandi classici che ama e incastonandola in una struttura musicale attuale. E quello che ne deriva si chiama Piano House (o Italo House), ovvero house basata su riff di piano elettronico, tipico prodotto di esportazione del nostro paese che tuttavia all'epoca in Italia non funziona. Da noi andrà solo dopo il successo del gruppo in UK... 

Black Box - DreamlandIl successo del pezzo è sicuramente da ascrivere alla dinamica Piano House del trio. Ma quello che veramente funziona da propellente è lo straordinario vocione della cantante che interpreta il brano. E qui casca l'asino. Perchè sul palco e sul video compare una gnocca notevole che risponde al nome di Katrin Quniol, una modella francese scoperta (ehm...) dal chitarrista di Spagna, con la quale Limoni ha già collaborato. Ma la Quniol non ha cantato neppure una nota del pezzo. Questo infatti è basato sul campionamento di un pezzo disco intitolato "Love Sensation", prodotto da Dan Hartman nel 1980 per la grande Loleatta Holloway. Una signora di colore over 40 dall'indiscutibile talento vocale, ma decisamente meno attraente e (molto) più sovrappeso della modella bonazza. Ed è la sua voce che compare nel pezzo dei Black Box. Va detto che i nostri son stati anche piuttosto poco avveduti nella scelta della gnocca: la Quniol infatti non sa neppure mezza parola di inglese e ha notevoli problemi anche a mimare in playback il pezzo... Ebbene, i nostri fanno un altro errore, ben più grosso. Non accreditano la Holloway. Cosa succede? La grassona si incazza e fa loro causa, vincendola (e rastrellando parecchi soldi fatti dal trio col pezzo...). Mentre i produttori accuseranno la Holloway di aver strumentalizzato la vicenda a proprio vantaggio, comprandosi subito una pelliccia con i soldi ottenuti (che doveva fare, darli in benficenza?), la cantante non mancherà di ripetere, anche dopo la chiusura del caso, di essere stata offesa, in quanto i tre non solo le hanno rubato la voce, ma hanno preteso di far credere che a cantare fosse un'altra... Da notare che poi i Black Box sistemeranno le cose con l'etichetta detentrice dei diritti di "Love Sensation", la storica Salsoul. Tuttavia la Holloway non riceverà altri soldi dalla sua vecchia etichetta, dato che aveva già ricevuto da questa degli anticipi per prestazioni vocali poi non svolte...

Da notare che il titolo del pezzo deriva dalla storpiatura di una frase cantanta dalla Holloway: "you're right on time"...

La Holloway in ogni caso deve molto al successo del disco. Perchè, a breve, la sua voce sarà richiesta a destra e manca da tutti i produttori dance. Solo che stavolta le sue partecipazioni verranno riconosciute. E nel 1991 finirà anche al N. 1 USA con "Good Vibrations" di Marky Mark and the Funky Bunch (che pure campionerà "Love Sensation"), venendo non solo accreditata (con il famigerato "featuring"), ma accompagnando anche sul palco (e nel video) il rapper tartarugato.

Va detto che il trio comunque non verrà danneggiato dalla cattiva pubblicità, anche perchè i loro pezzi fanno ballare ed è quello che conta. E così Davoli e soci continueranno ad ottenere hit per tutto l'anno successivo. Tuttavia evidentemente il vizietto è duro da eliminare. Infatti quasi tutti i pezzi del loro album "Dreamland" saranno cantati dall'ex corista di Sylvester (nonchè ex metà delle Weather Girls di "It's Raining Men") Martha Wash. Ma sul palco e nei video useranno ancora la Quniol, anche se allora il suo ruolo di "ragazza immagine" sarà esplicito. Se solo avessero posto un po' di più l'accento sul fatto che a cantare era la Wash, avrebbero probabilmente evitato una nuova causa, intentata stavolta dalla Wash... E anche lei per tutti i '90 sarà una delle vocalist più richieste dal gotha della dance... Insomma, considerato che perseverare è diabolico, più che Davoli si sarebbe dovuto chiamare Diavoli...

Starlight - Numero UnoDa notare che il trio dietro i Black Box è il responsabile anche di altri grandi successi da discoteca del periodo, sia pur sotto altri pseudonimi. Prima con il nome Starlight, derivante dall'omonimo locale di Bologna, città natale di Davoli. Sotto questo nome i tre portano al N. 9 UK il pezzo NUMERO UNO, campionando il piano di un altro successo dell'era Disco, "Beyond The Clouds" dei Quartz. The Mixmaster - Grand Piano / Piano GroovePoi il buon Daniele Davoli in solitaria, con lo pseudonimo Mixmaster, approda nella Top 10 britannica (sempre al N. 9) con GRAND PIANO (perseverando nel campionare, tra gli altri, la Holloway e la sua "Love Sensation"!).  Da notare che al singolo partecipa (almeno stando alla sua biografia) anche un cantante/rapper che diventerà nei prossimi anni una delle star dell'Eurodance con il nome di Captain Hollywood. Si tratta di Tony Dawson-Harrison che otterrà hit sia con i Twenty 4 Seven (ricordate il terribile tormentone del 1990 "I Can't Stand It"?) sia come Captain Hollywood Project ("More & More"). 


Ma torniamo al 1989... Gli italiani non sono i soli a piazzare modelle afone davanti alle telecamere...

Technotronic - Pompa la marmellata fatta in casa!

Technotronic - Pump Up The Jam (Single Edit Mix)Ecco i belgi Technotronic, progetto del DJ Jo Bogaert (all'anagrafe Thomas De Quincey) e di Ya Kid K, ovvero la congolese Manuela Barbara Kamosi Moaso Djogi. Il progetto nasce nel 1988, con il nome The Pro 24's, con un pezzo strumentale intitolato "Technotronic". Il pezzo è basato su "The Acid Life", un pezzo di Farley "Jackmaster" Funk (il primo artista house ad arrivare al N. 1 UK), ed è inoltre ispirato a "Move Your Body" di Marshall Jefferson. Il pezzo all'inizio include un campione vocale di Eddie Murphy (si, proprio lui, l'attore). Poi, nel 1989 viene aggiunto il testo definitivo, scritto e cantato con il caratteristico accento africano dalla Kamosi. E il pezzo diventa PUMP UP THE JAM. Tuttavia la Kamosi è un soldo di cacio piuttosto bruttino. MTV potrebbe non gradire... E allora che ti fanno? Reclutano una modella zairese di nome Felly Kilingi e la piazzano sia sulla copertina del disco sia nel video e sui palchi. Da notare che anche Felly non sa una sillaba di inglese (ma non esistono bonazze che conoscono l'inglese?!?), ma almeno sembra più brava a mimare il playback della Quniol. E poi porta un rossetto blu...

Il pezzo diventa in breve un inno house e assalta le classifiche, arrivando al N. 2 tedesco e al N. 2 britannico (fermato solo dai Black Box) ed entrando nelle Top 10 di tutta Europa. All'inizio del 1990, il pezzo poi ripeterà l'exploit oltreoceano, piazzandosi anche negli USA al N. 2. Diventa di fatto il primo singolo house capace di sfondare nei difficili USA. A differenza di Milli Vanilli e Black Box il "trucco" viene rivelato in modo completamente indolore. Semplicemente per il secondo singolo Bogaert deciderà di mettere la Kamosi davanti alle telecamere. Tanto quel che conta è far ballare la gente. Anche se non si è top model...

Ma se si vuole vendere dischi alle adolescenti, un bel faccino diventa fondamentale, come già evidenziato dai Milli Vanilli. E parlando di pop per teen agers...


Allora, la fine degli anni ’80 segna il punto di non ritorno in ambito pop: la definitiva affermazione della pop star adolescenziale in provetta. Sia ben inteso, la pop star “artificiale” creata ad hoc da qualche produttore che ha capito che l’unione tra belle faccine e motivetti facili può generare tanti bei soldini è storia vecchia come il pop. Ma la formula arriva alla perfezione commerciale proprio a fine del decennio, quando si verifica il passaggio da pop band formatasi autonomamente e poi scoperte da produttori o discografici a band assemblate da questi ultimi in laboratorio. Funzionerà talmente bene che negli anni a venire verrà replicata infinite volte.

L’anteprima si ha con i polli da batteria di Stock Aitken & Waterman. I vari Rick Astley, Jason Donovan, Sonia, Mel & Kim vengono lanciati salvo poi venir accantonati non appena iniziano a perdere colpi o iniziano a pretendere maggiore autonomia. I “polli” lanciati dal diabolico trio tuttavia dal punto di vista immagine son quasi tutti "trasparenti". La formula si basa ancora sulla musica, stereotipatissima ma distintiva: è possibile riconoscere un pezzo SAW in tre secondi. Il problema è distinguere i pezzi tra loro. Dall’allevamento riuscirà a uscirne, viva e indenne, anche se le ci vorranno anni per riprendersi e rifarsi una verginità, solo Kylie Minogue, grazie a una “trasparenza” che viene trasformata in “virtù”, permettendole di essere una specie di tavolozza bianca su cui il produttore di turno può sperimentare liberamente (sia ben inteso, questo è indice di intelligenza - la ragazza conosce bene i suoi limiti e li sfrutta).

In America a questo punto si compie un ulteriore passo. Si adotta una formula musicale molto standardizzata, perfettamente aderente alle politiche delle radio, e la si unisce a un'immagine "forte". Sia ben inteso, l'immagine ha sempre contato, fin dalla mossa pelvica e dal ciuffo di Elvis. Tuttavia ora si raggiunge una specie di "punto di non ritorno". La musica non diventa più l'elemento chiave e distintivo per il lancio di un gruppo prefabbricato. E soprattutto, la maggior parte degli introiti arrivano dal merchandising, legato all'immagine della band.

Ovviamente un aiuto non secondario al perfezionamento della formula è arrivato dai programmatori di MTV, più attenti alla forma che alla sostanza. Tra il 1988 e il 1990 le classifiche son invase da "teen pop acts" prefabbricati. E la successiva crisi di rigetto del pubblico (facilitata dal caso Milli Vanilli) terrà lontano il pop puro dalla classifica USA per un buon lustro.

Ma intanto c'è un gruppo che sta facendo letteralmente sfracelli...

New Kids On The Block - I burattini conquistano il globo

New Kids on the Block - Hangin' ToughTra le varie disgrazie che affliggono il mainstream di fine anni ’80 ci sono anche (e soprattutto) i New Kids On The Block. Ora, i ragazzetti dureranno giusto un paio di anni, però son la causa di tutti i mali degli anni ’90. Senza di loro non ci sarebbero state tutte le boy e le girl band. E naturalmente non ci sarebbero state la Guerra del Golfo, quella dei Balcani, la deforestazione dell’Amazzonia, Bush, il Buco dell'ozono, l'aumento del petrolio, la globalizzazione ecc... Si, i New Kids On The Block sono il Male. E non perchè propongono musichette del piffero. O perchè son fastidiosi. Ma perchè di fatto rappresentano agli occhi di ogni produttore intenzionato a fare facili guadagni un esempio perfetto. Da riprodurre all'infinito.

La boy band è la creatura del "caro" Maurice Starr. Il povero produttore è stato scaricato da quegli ingrati dei New Edition, solo perchè aveva intascato quasi tutti i loro incassi... Tuttavia i New Edition son un gruppo vocale di colore. Lui decide di farne allora una versione bianca, sicuro di ottenere introiti ben maggiori. E così è. I mocciosi hanno realizzato un primo album nel 1986, che è passato quasi inosservato. Ma poi tornano nel 1988 e stavolta i tempi si rivelano maturi. A quasi un anno di distanza dalla pubblicazione, l'album "Hangin' Tough" arriva il 9 settembre al N. 1 USA, tra Richard Marx e i Milli Vanilli (praticamente la mia colonna sonora dell'inferno...).

Starr, che in quanto a faccia di tolla batte di sicuro Farian, arriverà a dire, dopo un trionfo della band all'Apollo, il tempio della musica black, che "l'ha considerato un segno divino che indicava che i ragazzi erano arrivati"... E son davvero arrivati. Iniziano l'anno un tour come gruppo di apertura per la teen star Tiffany e, a metà tour Tiffany deve aprire per loro...

New Kids on the Block - You Got It (The Right Stuff)Questo autunno i mocciosi piazzano ben tre hit nella Top 10 USA, mentre un loro precedente hit sfonda oltremanica. Si tratta di YOU GOT IT (The Right Stuff), tipico pezzo pop dance del periodo, sincopato con vaghe influenze New Jack. Come dite, che vi sembra quasi un pezzo ritmato dei Backstreet Boys? Che sorpresa... Arriva al N. 1 UK a fine novembre, succedendo a Lisa Stansfield. Negli USA invece arriva al N. 1 in contemporanea con l'album l’orripilante title-track, HANGIN’ TOUGH, scritta e prodotta da Starr. Di sicuro uno dei peggiori N. 1 USA di tutti i tempi. Va bene spasimare per le pop star, ma arrivare al punto di comprare simili boiate... Il pezzo, di una bruttezza talmente programmatica da non risultare simpatico come di solito succede ai brani brutti, è il quarto estratto dall'album e diventa il secondo N. 1 americano della band. New Kids on the Block - Hangin' ToughC’è pure un accenno di quel pop rock rap su cui i 5ive costruiranno la carriera. Per dare un'idea del successo dei cinque, nella stessa settimana in cui son in vetta con la title-track entrano altri due singoli nella Hot 100. Si tratta delle due new entry più alte in classifica della settimana ed era dai tempi dei Beatles non succedeva che una band riuscisse a tanto. Una è la più godibile (per la serie, meglio un pugno sui denti o un calcio sui maroni?) COVER GIRL, che arriverà al N. 2 il 4 novembre. L'altro è il pezzo sul lato B di "Hangin' Tough", una cover karaoke ante-litteram di DIDN’T I (Blow Your Mind), che si piazzerà al N. 8 USA l'11 novembre. La cover del classico dei Delphonics era contenuta nel primo album dei ragazzi ed è stata opportunamente recuperata per incassare finchè dura. E infatti durerà poco. Tra poco meno di due anni il successo svanirà. Anche perchè scaricheranno Starr che si vendicherà dicendo che i mocciosi non hanno realmente cantato tutti i pezzi del loro album... Sbaglio o 'sta storia l'ho già sentita?

Il danno comunque è già stato fatto. Lou Pearlman e altri figuri avranno già preso appunti...


Volete vedere se potreste essere un produttore/manager di una boy band?
Ecco a voi un semplice test...

a) per reclutare i membri della vostra boy band andreste:

  1. in un club underground di tendenza;
  2. al gay pride;
  3. davanti a una scuola, attirandoli con caramelle narcotizzanti;
b) per valutare se i soggetti possono fare al caso vostro, chiedete loro di:
  1. cantare, ballare e suonare qualche strumento, magari in contemporanea;
  2. mimare un playback toccandosi ripetutamente il pacco. Se non cadono dal palco vanno bene;
  3. fare 2+2, se la risposta non è quattro, son perfetti;
c) la caratteristica fondamentale dei membri di una boy band è...
  1. essere belli, dannati e di talento. Magari dediti alla lettura dei poeti maledetti;
  2. saper leggere giusto qualche parola, in modo che non si perdano cercando il camerino ma non si rendano conto di cosa c'è scritto sul contratto che stanno firmando...
  3. essere tartarugati e dire sempre sì;
d) alla firma del contratto...
  1. dite ai ragazzi di leggerlo bene per poter poi discuterlo assieme;
  2. includete qualche clausola scritta con l'inchiostro simpatico. Fate inoltre in modo che vi siano distrazioni per i ragazzi. Chessò quella vostra segretaria con il vizietto di girare senza biancheria intima... O una playstation;
  3. fate loro bere una bibita drogata. Poi ne guidate le mani per scrivere delle belle “X”. Tanto son analfabeti...
e) su cosa investireste come prima cosa?
  1. su corsi di canto e strumenti, per affinare le capacità dei ragazzi;
  2. in stilisti, coreografi e produttori. Tanto poi per il canto tanto c’è l’auto-tune;
  3. investire? Alludete a quel vecchio che stava attraversando la strada davanti al vostro SUV mentre voi eravate in ritardo? Ma l’avevate visto all'ultimo secondo perchè stavate telefonando... e poi era buio... E poi, dopo che era steso al suolo, sembrava proprio morto. Insomma che senso avrebbe avuto scendere dalla macchina e perdere tempo. Mica potevate sapere che si poteva ancora salvare! E poi avete anche investito l’unico testimone presente... per sbaglio, ovvio...
f) il vostro obiettivo è...
  1. che i vostri ragazzi arrivino al successo;
  2. che i vostri ragazzi arrivino al successo e a voi arrivino i soldi;
  3. che a voi arrivino i soldi. Se i ragazzi non hanno successo c’è sempre quell’assicurazione sulla vita che avete fatto firmare loro. E di disastri aerei è piena la storia del rock...
g) come devono vestire i membri della vostra boy band?
  1. come vogliono loro, puntando comunque a qualcosa di particolare che li faccia distinguere;
  2. secondo i dettami di uno stilista costoso che li farà sembrere un gruppo di vetriniste isteriche;
  3. vestiti? Ma veramente pensavate di farli esibire nudi...
h) come repertorio della vostra band, scegliete...
  1. le composizioni della band, magari aggiustate un po’ per renderle più commerciali;
  2. le canzoni di un autore specializzato in brani da boy band. Non importa se le fa con lo stampino. Tanto alla teen agers non interessa;
  3. i pezzi di un autore che tenete legato in uno scantinato e nutrite a pane ed acqua. Ammesso sia ancora vivo, sennò dovrete catturarne un altro...
i) il miglior modo per lanciare la vostra band è...
  1. proporre musica di qualità;
  2. generare una gran quantità di gossip;
  3. pagare tangenti alle radio e alle riviste;
j) A che pubblico intendete indirizzare la vostra band?
  1. possibilmente ad un pubblico che ama la musica e vuole ricevere emozioni. Magari non ricercatissimo, ma abbastanza competente;
  2. a teen agers femmine in profonda crisi ormonale. Tanto che avete deciso che tra il merchandising vi saranno anche gli assorbenti con stampate le facce dei vostri ragazzi. Già pronta la frase di lancio “per averli intimamente vicini!”;
  3. ad una massa di decerebrati. Solo un idiota potrebbe comprare quella porcheria che avete intenzione di propinare;
k) il modello musicale ideale del vostro gruppo sono...
  1. i Beatles. Meglio sognare in grande!
  2. I Backstreet Boys. Siete realisti: se va come è andata come loro, potrete spremerli allo spasimo;
  3. Le Lollipop. la prima cosa che vi hanno insegnato è che è meglio sparire senza lasciare tracce del misfatto;
l) come debutto su un palco utilizzate:
  1. un pub fumoso popolato da avvinazzati. Perchè fa tanto leggenda;
  2. la sagra della salsiccia. Se proprio va male almeno se magna;
  3. il reparto femminile di un carcere minorile, con tanto di concorso che da in premio alla vincitrice uno dei ragazzi. Se non è disponibile un carcere fenmminile, va bene anche uno maschile di massima sicurezza. Si, vi piace andare sul sicuro;
m) la trasmissione Tv giusta per lanciare la vostra band è...
  1. uno show musicale qualsiasi, ma di quelli famosi;
  2. TLR. Senza ombra di dubbio!
  3. un reality. Uno qualsiasi. Li fate partecipare, fate in modo che trombino, litighino e piangano e avrete il mondo ai vostri piedi...
n) la miglior pubblicazione cartacea per la vostra band è...
  1. Rolling Stone. Magari sulla copertina. Tanto oramai ci vanno cani e porci...
  2. una qualsiasi rivista per ragazzine, purchè faccia trend. Quindi una che si è rivelata particolarmente valida sui consigli impartiti per eliminare i brufoli o per far credere ai genitori di non essere anoressica;
  3. un calendario in cui i ragazzi compaiano come mamma gli ha fatti, possibilmente in pose postribolari. Perfetto per l’adolescente inquieta, per la casalinga frustrata e per quel vostro vicino baffuto vestito di pelle nera...
o) dopo tre singoli la vostra band non è ancora in classifica...
  1. dite loro di tenere duro e intensificate la pubblicità;
  2. li portate in Germania, dove è sicuro che venderanno;
  3. scegliete il meno idiota e gli fate sposare Britney Spears o lo fate trombare con Paris Hilton... (sempre che non ci sia troppa coda di attesa...)
p) arrivano i vostri primi incassi. Come pagate la band?
  1. con una percentuale sugli stessi.
  2. date loro una mancetta settimanale. Ma solo se non rompono i maroni;
  3. pagarli? Non bastava già dar loro da mangiare?
q) un membro della vostra boy band vuole scrivere delle canzoni.
  1. lo fate collaborare con i vostri autori e gli passate una parte delle royalties;
  2. lo dissuadete, facendogli capire che scrivere pezzi come “Chihuahua” è un’impresa troppo grande per il suo povero cervellino;
  3. lo portate in un clinica per un paio di elettroshock. È ovvio che sta impazzendo. Alla stampa potete sempre dire che si drogava e che è servito per disintossicarlo...
r) uno dei membri della band si ammala gravemente e deve essere operato...
  1. lo fate curare a vostre spese e ne seguite come un padre la convalescenza;
  2. lo fate operare d'urgenza, ma che non creda di starsene a poltrire sul letto! Lo fate dimettere il giorno dopo perchè ha un concerto e deve ballare sul palco. Lo spettacolo deve continuare!
  3. lo sopprimete e poi fate incidere ai quattro superstiti un pezzo in suo onore. Magari assieme a Elton John...
s) un membro della vostra band è implicato in uno scandalo di droga e sesso...
  1. fate in modo di smentire anche l’evidenza;
  2. fate in modo che la notizia giri su tutti i giornali e le tv. Alla pubblicità non si chiude mai la porta. Nel caso non fosse già "il ribelle" della band, ne cambiate il ruolo. Al massimo l'ex ribelle può fare "il tenerone occhialuto";
  3. vi congratulate con voi stessi per aver avuto l'idea geniale di presentargli quel pusher e quelle prostitute;
t) un membro della vostra band vuole andarsene per fare il solista...
  1. gli augurate il successo che merita;
  2. intentate causa legale e fate pubblicare delle sue foto compromettenti in cui sniffa coca in compagnia di travestiti;
  3. lo gambizzate. Se proprio vuole fare il solista, lo farà come “il cantante sulla sedia a rotelle”...
u) la band vi vuole fare fuori.
  1. vi sentite come un padre pugnalato alle spalle. Voltate le spalle e vi allontanate mestamente nella nebbia senza voltarvi...
  2. intentate causa legale e confessate che i tipi non hanno cantato una sola nota delle canzoni;
  3. mentre telefonate alla polizia dicendo che quelle 20enni disinibite con cui i ragazzi si son divertiti qualche sera prima in realtà avevano solo 12 anni,  trasferite tutti i soldi nel vostro conto alle Cayman...
v) siete stati scaricati dalla band.
  1. andate per locali in cerca di una nuova band;
  2. vi comprate un’isola tropicale dove passare nel lusso il resto della vostra vita con i soldi sottratti alla band...
  3. adescate nuovi giovanetti, assicurandovi che stavolta siano veramente imbecilli.

Allora, se le vostre risposte vedono la prevalenza della numero 1):  Ma che credete? di fare beneficenza? Voi non potrete MAI essere il manager di una boy band. Al massimo potete ambire a un gruppo di rock alternativo. Ma neppure quello. Non siete tagliati per fare i manager. Punto. Meglio che vi diate a una causa umanitaria... Ci son gli orsi polari da salvare se volete...
Prevalenza di risposte numero 2): Bravi! si vede che avete studiato! Lou Pearlman sarebbe fiero di voi. Siete più realisti del re e sapete bene cosa è giusto fare! A questo punto andate al gay pride e reclutate la vostra band! Mi raccomando: prendeteli molto stupidi ma col senso del ritmo!
Prevalenza di risposte numero 3): Decisamente i vostri sistemi son un po' troppo eccessivi, anche se indubbiamente potrebbero produrre risultati interessanti. Tuttavia la vostra totale assenza di scrupoli alla fine potrebbe non essere capita, o, orrore, potrebbe essere criticata pubblicamente. Meglio dedicarvi alla vostra attuale professione di avvocato...


Poco fa abbiamo parlato dei "polli da batteria" della premiata ditta Stock Aitken & Waterman. Ebbene, eccovene una bella rassegna stagionale...

Big Fun - Blame It on the BoogiePartiamo con i Big Fun, gruppo di ragazzotti che praticamente costituisce un tentativo di costruire una boy band ante-litteram da parte del terribile trio. Purtroppo per loro, i ragazzotti dureranno poco e dopo un solo album verranno cestinati tra meno di un anno. L'inizio è comunque buono, almeno in termini di classifica, dato che si piazzano al N. 4 UK il 9 settembre con il loro primo hit. Purtroppo tale singolo è una cosa lontana anni luce da un concetto di "bontà", dato che si tratta di una una orrenda cover di BLAME IT ON THE BOOGIE, in origine grande successo dei Jacksons datato 1978. In questo caso il confronto con l'originale è a dir poco impietoso. Una volta scaricati dai produttori, due di loro si dedicheranno ad una splendida carriera di decoratori d'interni...

Jason Donovan - Every Day (I Love You More)E nella stessa settimana in cui i Big Fun son al N. 4, al N. 3 UK debutta il nuovo singolo del biondino australiano Jason Donovan, all’epoca idolo delle ragazzine britanniche ed ex fidanzatino di Kylie (con cui a fine 1988 ha interpretato un terrificante duetto). È arrivato al quinto singolo e EVERY DAY (I LOVE YOU MORE) si piazza al N. 2, fermato (per fortuna) dai Black Box, quasi un flop dopo tre N. 1 consecutivi. Poco male, l'album che contiene il pezzo, il suo primo, sta avviandosi a vendere oltre un milione e mezzo di copie solo in UK, diventando il più venduto dell'anno nelle Isole Britanniche. Per tacer del resto d'Europa...

Kylie Minogue - Wouldn't Change a Thing / It's No SecretAbbiam parlato della fidanzatina? Eccola qua, Kylie Minogue, con il singolo n+1 che sforna durante questa fase della sua carriera. D'altra parte è la gallina dalle uova d'oro della Ditta, e perciò i tre produttori le fanno fare gli ovetti uno dietro l'altro. Il 9 ottobre esce il suo secondo album, "Enjoy Yourself", che vende oltre un milione di copie in dieci settimane (di cui 600.000 solo su prenotazione). Il pop prefabbricato del trio della PLW (l'etichetta dei tre) evidentemente funziona come poco altro nel Regno Unito di fine decennio. E il terzo singolo estratto dall'album, NEVER TOO LATE, che esce il 23 ottobre, si piazza al N. 4 UK. Il suo ottavo Top 5 consecutivo. E, a quanto pare, la sua canzone preferita dal suo futuro boyfriend Michael Hutchence degli INXS...

E alla corte dei tre approda anche l’immarcescibile Cliff Richard. In UK a inizio settembre è al N. 3 con I JUST DON'T HAVE THE HEART, confezionata dal melifico trio. Quando non aveva ancora bisogno di proclamare "I Kissed A Priest" per vendere...


Ma un losco produttore non necessariamente ha bisogno di una pop star o di una boy band per fare i soldoni. A volta basta importare un ballo esotico...

Kaoma - "Dirty Dancing" Brazilian style

In principio vi fu una danza brasiliana chiamata Carimbò. Molto tempo dopo si unì alla musica Zouk delle Antille, una mistura di ritmi caraibici e africani. E vennero gli anni '80 e nelle zone depresse del Brasile la danza si trasformò in un ballo dalla notevole carica erotica, basato su strofinamenti pelvici, acquisendo il nome di "Lambada", parola che si riferisce alle ondulazioni di una corda. E poi quel ballo invase il Mondo, rompendo milioni di maroni. E non per gli strofinamenti...

Kaoma - LambadaAllora, ci son due francesi di nome Jean Karakos e Olivier Lorsac che vanno in Brasile, vedono la gente ballare 'sta danza di coppia piuttosto lasciva e pensano: questa cosa potrebbe piacere tanto agli Europei. E allora che fanno? Comprano per quattro soldi i diritti di una mezza tonnellata di brani adatti a quella danza. Poi, tornati in patria, mettono su un'orchestrina, chiamandola Kaoma e spacciandola per brasileiri D.O.C.. La band viene assemblata utilizzando alcuni musicisti di un apprezzato gruppo afro dedito alla World Music chiamato Touré Kunda e prendendo una cantante brasiliana, Braz Loalwa, già collaboratrice di gente come Gilberto Gil, Gal Costa e Caetano Veloso (ed è finita nei Kaoma...). Al gruppo viene fatta incidere una canzone di un gruppo boliviano chiamato Los Kjarkas, intitolata "Llorando se fue" e basata su melodie tradizionali boliviane. La canzone viene opportunamnete "europeizzata" e prontamente ribattezzata con il nome del ballo, LAMBADA. Per la cronaca, questa nuova versione viene realizzata senza l'autorizzazione della band boliviana che non viene neppure citata tra gli autori. Ovviamente i Los Kjarkas faranno una bella causa che vinceranno...

Ma la bufala truffaldina evidentemente funziona e l’epidemia che ne deriva investe l’Europa con una virulenza leggendaria.

Praticamente era dei tempi della peste manzoniana che non si vedeva una simile strage. Le frequenze radio vengono invase del motivetto, e l’intera popolazione si lancia in strofinamenti pelvici, con gioia dei maestri di balli latino-americani, che si trovano tra le mani, o meglio, tra i piedi, un'autentica miniera d’oro. E così, mentre in TV proliferano statuarie coppie brasileire intente a dimostrare che si può restare incinti ballando, un esercito di bancari, geometri e casalinghe (per tacer del resto) sono colti dal demone lascivo della danza. Ogni soubrette deve imparare all’istante il ballo (ah, i bei tempi in cui dovevano ancora saper fare qualcosa...). E tutti i suonatori di organetto da matrimoni e le orchestrine da balera si specializzano in lambade.

Negli USA son relativamente meno sensibili alla danza brasiliana, probabilmente ritenuta troppo osè, e il disco si fermerà al N. 46. Ciò non impedisce a dei produttori hollywoodiani di realizzare orrendi film sull'argomento. In Europa e nel resto del Mondo la dominazione è invece totale. N. 4 UK (per un singolo in portoghese non è poco) e N. 1 praticamente in tutto il resto del continente, per tacer di Giappone, Australia, Canada e... Brasile! Ebbene si, i francesi riescono a vendere la loro lambada pure in Brasile. Come se da noi un gruppo americano si imponesse sul mercato facendo mazurke o tarantelle...

E i Kaoma, creati dal nulla, si ritrovano con 5 milioni di copie vendute. La maledizione durerà un buon anno, durante il quale spunteranno come funghi cover a profusione del pezzo. Poi le cose si calmeranno, e per rivedere una pestilenza simile bisognerà aspettare la Macarena.

Mi è capitato, nell'autunno '96, di partecipare a un micidiale matrimonio in stile “Nord-est con schei” con pranzo iniziato alle 13 e terminato alle 22 (con ora d’aria alle 17). Dopo aver mangiato il quantitativo di cibo consumato da una provincia cinese, sono iniziate le danze: in una sublime successione letale, Il ballo del qua qua, la lambada, la macarena e un pezzo dei Los Locos. Devo essere svenuto perchè non ricordo altro...

Ovviamente i Kaoma spariranno giusto dopo una manciata di singoli dal successo decrescente e una partecipazione a San Remo accoppiati nientemeno che ad Anna Oxa...

Anche se nel 2006 una nuova formazione del gruppo tornerà a girare per la Francia promuovendo ulteriori strofinamenti pelvici...


Non avete i soldi per andare in Brasile? Niente paura, per arrivare al N. 1 nel 1989 basta fare un collage di classici degli anni '50 che ogni supermercato sarà ben lieto di suonare...

Jive Bunny and the Mastermixers - Un buon motivo per aprire la caccia al coniglio.

Jive Bunny and the Mastermixers - Swing the MoodTra le maggiori stranezze del periodo c'è senza dubbio l'orrido coniglio Jive Bunny. Che diavolo è? Si tratta di una sigla dietro la quale si nasconde un'associazione a delinquere di stampo famigliare: John Pickles e il figlio Andy. Il primo è il manager della "band", il secondo, un DJ, ne è il "frontman". L'idea è simile alla scoperta dell'acqua calda: fare un medley (o megamix) di grandi classici degli anni '50. E così i due realizzano SWING THE MOOD, collage di "Rock Around The Clock" e "Shake, Rattle and Roll" di Bill Haley and the Comets, "Wake Up Little Susie" dei The Everly Brothers, "Hound Dog", "All Shook Up" e "Jailhouse Rock" di Elvis Presley, "At The Hop" di Danny and the Juniors e "Tutti Frutti" di Little Richard. Usando come legante la più vecchia "In The Mood" di Glenn Miller. L'idea funziona in modo inverosimile. Il singolo arriva in vetta alla UK chart in estate e ci rimane per cinque settimane tra agosto e settembre. E subito dopo lo ritroviamo in vetta alle classifiche di mezza Europa (tra cui Francia e Germania) e Australia. Nel gennaio 1990 ritroveremo il coniglio al N. 11 USA.

Jive Bunny and the Mastermixers - That's What I LikeOk, direte voi. Si tratta di un "novelty act", ovvero di quelle idee che reggono per un singolo hit che poi viene subito messo, se non nel dimenticatoio, nell'armadietto degli orrori passati (per fortuna). Come la Rana Pazza. E invece no! Perchè il Coniglio ritorna in vetta alla UK chart in ottobre, sfrattando i Black Box, con THAT'S WHAT I LIKE. La formuletta viene replicata pari pari, stavolta sfruttando, tra gli altri, due twist di Chubby Checker, Chris Montez, Jerry Lee Lewis, Dion e ancora Little Richards. Stavolta usando come tema ricorrente quello di "Hawaii Five-O". E a Natale, la regola del non c'è due senza tre viene confermata con LET'S PARTY, terzo N. 1 britannico consecutivo. In precedenza solo Gerry & The Peacemaker e Frankie Goes To Hollywood erano riusciti a piazzare al N. 1 i primi tre singoli. Almeno l'album del Coniglio si fermerà al N. 2, fermato da Phil Collins (oddio...). In ogni caso la febbre per il lagomorfo orecchiuto durerà per un annetto. Poi finalmente passerà, anche se papà e figlio continueranno a produrre album fino al 1993...

Certo che mi chiedo chi diavolo può comprare una roba simile. Son arrivato a tre possibili soluzioni. 1) Il nostalgico taccagno, che preferisce ascoltare spezzoni di brani piuttosto che pagare per una compilation dell'epoca; 2) il DJ pigro da ballo liceale, che così non ha bisogno di mixare i pezzi; 3) il perfetto ebete ignorante come uno gnu (con tutto il rispetto per il bestio cornuto) che crede che "In The Mood" sia stata composta dal Coniglio.

E comunque il Coniglio non inventa neppure l'idea. Già negli anni '70 i francesi si lanciano in medley come "Unlimited Citations" dei Cafè Creme (grazie a Pop! per la dritta!), per tacer di "Rockollection" di Laurent Voulzy, che tuttavia è un medley meno canonico. E il 1981 è l'anno del medley, con decine di pezzi taglia-incolla nelle classifiche e un gruppo olandese, gli Stars On 45, al N. 1 USA con un medley dei Beatles e di altri classici dei '60, seguito a ruota da medley degli Abba, dei successi Motown, di Stevie Wonder e via saccheggiando...

L'unico rammarico è che il coniglio non si sia imbattuto nella Glenn Close di "Attrazione Fatale"...
 



Altri balli di fine decennio

Come già detto, in UK funziona alla grande la Piano House, meglio nota come Italo House. Al punto che Daniele Davoli finisce a fare il DJ nel Club più importante della Gran Bretagna a cavallo tra gli '80 e i '90. The Haçienda di Manchester. Praticamente uno dei locali che hanno fatto la storia del pop. Ne ho già accennato in piena Era Madchester, nell'
Autunno 1990

Nasce nel 1982 in quello che prima è stato il laboratorio di un costruttore di yacht e un cinema specializzato in film di Bollywood. L'idea del locale è di Tony Wilson, capo della Factory Records, e tra i soci vi sono i New Order e il loro manager, Rob Gretton. L'idea è di farne la copia britannica delle Mecche americane dell'epoca, il Paradise Garage e il Danceteria. Il nome deriva da uno slogan di un gruppo radicale situazionista: "The Hacienda Must Be Built". Nel 1983 accoglie una nuova band chiamata The Smiths, mentre il 27 gennaio è il teatro della prima esibizione britannica di una americana di nome Madonna...

Dato che i New Order son coinvolti nel locale e che spesso vanno a New York per lavorare con il grande Arthur Baker, ecco che si crea subito un collegamento con la scena underground newyorkese. Al contempo, va ricordato che il Nord Britannico ha una lunga tradizione legata al Northern Soul e alle band elettroniche new wave. Impossibile pertanto non abbracciare l'House di Chicago, che dei due generi è di fatto la sintesi. E quando l'Acid House invade le Isole Britanniche, ecco che a Manchester si crea la commistione, eretica e ad alto tasso di ecstasy, tra musica house e rock chitarristico, dando luogo all'indie dance della scena "baggy", anche definita "Madchester".

Il "rave'n'roll"...


Happy Mondays - Madchester Rave OnE proprio a novembre approda nella chart britannica l'E.P. "Madchester Rave On EP" ad opera di una delle band chiave della scena di Manchester: gli Happy Mondays. La band di Shaun Ryder viene scoperta da Tony Wilson durante un concorso tra band tenutosi all'Haçienda. Wilson li mette subito sotto contratto per la Factory e nel 1987 arriva il loro primo album. Ora i tempi sono pronti per i Lunedì Felici. Con inni come HALLELUJA (diventata tuttavia un classico del periodo grazie alla versione remix ad opera di Andrew Weatherall e Paul Oakenfold, con tanto di canti gregoriani campionati - un anno prima degli Enigma - grazie a Pop! per anche questa dritta) e CLAP YOUR HANDS, l'E.P. è uno dei primi esempi in classifica della musica che nasce a The Haçienda tra pillole di ecstasy e fiumi di alcol. E il loro terzo album, prodotto da un futuro guru della pista da ballo come Paul Oakenfold, sarà uno dei best sellers del 1990.


Ma alla The Haçienda tiene un leggendario concerto anche un'altra band di Manchester. Anzi la band del periodo che più di ogni altra raggiunge uno status di cult band che tuttora la rende una delle più influenti della storia del pop britannico...

The Stone Roses - La corsa all'oro degli sciocchi

The Stone Roses - The Stone RosesLe Rose di Pietra nascono a Manchester nel 1985. Nel 1987 la band arriva alla formazione definitiva: il frontman Ian Brown, il chitarrista John Squire, il batterista Alan Wren, noto come Reni, e il bassista Gary "Mani" Mounfiled. Il loro seminale album di debutto, intitolato con il nome del gruppo, esce nel marzo 1989, ma è quest'autunno che la band fa il botto, piazzando il primo Top 10 UK con FOOL'S GOLD / WHAT THE WORLD IS WAITING FOR. Si tratta del loro sesto singolo e non è incluso in alcun album. Il primo pezzo è inizialmente destinato al lato B. Viene promosso sul primo lato a furor di popolo dopo una prima distribuzione del singolo come promo.

The Stone Roses - Fools Gold Si tratta di un pezzo per l'epoca innovativo. E da buon brano cult, la sua genesi è alquanto particolare. La band sta assaporando i primi squarci di fama e va in un negozio a firmare autografi. Dato che la presenza delle Rose attira pubblico, il proprietario, per ringraziarli, offre loro dei dischi. John Squire ne sceglie uno perchè gli piace la copertina... Si tratta di "Funky Drummer" di James Brown. Ascoltandolo, la band ne resta fulminata al punto da costruire su un loop ritmico di quel disco un intero pezzo... L'"oro degli sciocchi", appunto. Il pezzo viene costruito in modo atipico per la band. Infatti non viene composto alla chitarra, ma è realizzato partendo dalla base ritmica funky. Su questa viene innestata la chitarra, con tanto di effetti wah wah, ispirata al sound ispido di Johnny Cash. E questa commistione musicale, unita al cantato bisbigliato di Ian Brown, che parla di avidità citando De Sade e Nancy Sinatra, genera un effetto di trance psichedelica aggiornato ai tempi della house e prolungato, nella versione lunga del brano, per quasi 10 minuti. Parafrasando il titolo del pezzo sul lato B, è esattamente quello che il mercato britannico sta disperatamente cercando: guitar rock psichedelico che tuttavia suona perfettamente in discoteca. La fotografia perfetta dell'epoca. Rientrerà nella UK chart altre tre volte, nel 1992, nel 1995 e nel 1999.

L'album all'epoca non va oltre la 19esima posizione. Ma in breve diventerà un vero e proprio classico e continuerà a vendere negli anni a venire, rientrando nelle classifiche in più occasioni, anche 15 anni dopo, raggiungendo finalmente la Top 10. In ogni caso viene eletto come il migliore album britannico del 1989 e la band, per la prima volta nella storia, si porterà a casa ben 4 NME Awards, come miglior band, miglior nuova band, miglior album e miglior singolo con "Fool's Gold". E nel giro di pochi mesi ci saranno decine di band sulla loro scia, per tacer di quelle che verranno negli anni, Oasis compresi.

Purtroppo anche il loro successo non sarà privo di beghe legali, anzi le causerà. In primis quelle con la precedente etichetta, la FM Records, rea di aver ripubblicato senza alcun consenso e accompagnandolo con un video fatto su due piedi, il loro singolo del 1987 "Sally Cinammon". Le Rose non gradiscono e fan vedere le spine: vanno nell'ufficio del capo dell'etichetta, Paul Birch, e lo ricoprono di vernice...  Verranno processati e nell'ottobre 1990 dovranno pagare i danni...

Non che l'attuale etichetta della band sia tanto migliore. La band è infatti legata a un contratto capestro con la Silvertone, che trovandosi una gallina dalle uova d'oro tra le mani non intende mollarla. Ne deriva una lunga battaglia legale che si concluderà con la firma per la Geffen. Tuttavia per la seconda venuta su album, si dovrà aspettare il 1994 e i tempi saranno molto cambiati...


E ora un link inatteso... La linea di basso di "Fool's Gold" è praticamente la stessa di un pezzo di un rapper americano. Si tratta di "
Know How", pezzo di Young MC prodotto dai Dust Brothers. Considerato che l'album del rapper esce durante la registrazione del pezzo degli Stone Roses, è più probabile che le Rose non si siano tanto ispirate a Young MC, quanto al pezzo da cui anche il rapper attinge: il celeberrimo "Tema di Shaft" del grande Isaac Hayes (vedi Autunno 1971).

Young MC - Bust a MoveE proprio Young MC è tra le rivelazioni americane del periodo, grazie all'album di debutto dall'album "Stone Cold Rhymin'" e soprattutto al singolo che arriva al N. 7 USA il 14 ottobre. Si tratta della divertente BUST A MOVE, uno dei maggiori successi da discoteca a stelle e strisce dell'anno, a partire dal titolo che significa in slang "ballare". A dire il vero Marvin Young, nome all'anagrafe del Giovane MC, è nato in Inghilterra, ma poi è cresciuto nel Queens. Il brano campiona classici funk dei primi '70 come "Found A Child" by Ballin'jack, "Scorpio" di Dennis Coffey & The Detriot Guitar Band e "Daytime Hustler" di Bette Midler. E al basso compare nientemeno che Flea dei Red Hot Chili Peppers, all'epoca non ancora la band da stadio che oggi conosciamo. Da notare che Flea lamenterà in seguito di essere stato pagato con giusto 200 dollari e un po' di maria, mentre il disco ha fatto guadagnare milioni... Young purtroppo non replicherà più il colpo, ma nel 1989 è autore di altri due clamorosi rap hit planetari, "Wild Thing" e "Funky Cold Medina", entrambi di Tone Loc e pubblicati dalla stessa etichetta per cui incide, la Delicious Vinyl.

La House Music è nata negli USA, ma è nella Gran Bretagna, dove diventa "acida", e nell'Europa che trova la sua vera casa. E negli USA? Beh, nella nazione che ancora è legata al concetto di "Disco Sucks", si impone invece il cugino Hip Hop, nelle sue varianti ballabili. Ma la differenza tra i due generi, pur evidente, è inferiore alle similitudini: si tratta infatti di generi "post-moderni", che si basano sulla creazione di "pezzi mosaico", campionando pezzi altrui e svariati altri suoni e ricorrendo all'impiego dell'elettronica per creare qualcosa di nuovo. E trasferendo "il potere" al DJ, o al MC...


E parlando di pezzi mosaico, ecco un trio che all'epoca ne realizza di ineguagliabili...

De La Soul - Lettera d'amore dagli alchimisti del rap

De La Soul - 3 Feet High and RisingPrendiamo EYE KNOW, lettera d'amore a una fanciulla che arriva al N. 14 britannico. Vi compaiono il fischiettio del grandissimo Otis Redding in "Dock Of The Bay" e un campione di "Peg" degli Steely Dan, dal cui ritornello "I know I love you better" deriva il titolo del brano. Ma include anche campioni di "Remind Me" di Patrice Rushen, "Make This Young Lady Mine" dei Mad Lads e "Sing A Simple Song" di Sly & The Family Stone. E i tre alchimisti riescono a tirarne fuori una cosa che suona nuova e originale. Altro che Puff Daddy o Will Smith!

De La Soul - Eye KnowD'altra parte il trio nato ad Amityville, New York, e formato da Kelvin Mercer (Posdnuos), David Jude Jolicoeur (Dave) e Vincent Mason (Maseo), con la produzione di Prince Paul ha sfornato una pietra miliare dell'hip hop come l'album "3 Feet High and Rising", nome che deriva da una strofa di Johnny Cash (tra gli ispiratori più imprevedibili dell'epoca). La band crea pezzi "patchwork" miscelando in modo brillante la Storia del Pop. E unendo ad essi testi impegnati, positivi e arguti, dalle liriche basate su giochi di parole, ne fanno i capiscuola del cosiddetto rap alternativo e "consapevole", che più che contrapporsi al feroce rap politico dei Public Enemy, ne è il complementare rilassato e pop. 

Purtroppo anche qui c'è la bega legale dietro l'angolo. L'uso fantasioso e libero di campionamenti - non accreditati - non è infatti gradito ad alcuni detentori di diritti. In questo caso a Howard Kaylan e Mark Volman dei Turtles, la cui "You Showed Me" viene campionata in "Transmitting Live From Mars". Ne deriverà una causa legale che verrà stravinta dalle Tartarughe e che definirà con un precedente una volta per tutte le regole dell'impiego dei sampling. Gli autori dei pezzi utilizzati dovranno essere sempre accreditati e, ovviamente, pagati. Come diranno Kaylan e Volman, non sono contrari ai campionamenti, anzi. Ma se non ricevono le royalties, son guai.

Il precedente garantisce la giusta pecunia ai detentori dei diritti, che dovranno sempre comparire nei crediti dei dischi. Tuttavia questo porterà anche a un serio limite nella creatività "taglia e cuci" dei rapper. Dat che i campionamenti costano, meglio usarne pochi ma in modo intensivo: si apriranno le porte ai rifacimenti in stile karaoke di successi pop. E anche gli alchimisti geniali come i De La Soul ne usciranno fortemente ridimensionati.

Al momento tuttavia i tre sono la punta di diamante del gruppo di rapper non violenti e positivi noto come "Native Tongue Posse". Ma non sono i soli. vedere le Uscite Chiave per credere...


Double Trouble & the Rebel MC - Street TuffL'hip hop da ballare è comunque popolare anche in UK, dove si miscela con l'Acid House formando l'Hip House. N. 3 UK il 28 ottobre, STREET TUFF è il maggior successo di Rebel MC and Double Trouble. I Double Trouble son un trio di produttori, Karl 'Tuff Enuff' Brown, Leigh Guest e Michael Menson. Questi fanno comunella con il rapper Rebel MC (oggi noto come Conquering Lion), noto all'anagrafe come Michael West. Tuttavia proprio in virtù del successo commerciale riscosso, West diventa un "paria" per la scena hip hop britannica, che lo considera un venduto. In seguito tuttavia West passerà al reggae e all'elettronica e in seguito alla commistione di questi, il jungle.

The Beatmasters - Hey DJ - I Can't Dance (To That Music You're Playing) / Ska Train
Un altro team che ottiene un piazzamento nella Top 10 britannico a inizio settembre sono i Beatmasters, arrivati al quinto Top 20 albionico. Il merito è di HEY DJ! (I CAN'T DANCE TO THAT MUSIC YOU'RE PLAYING), divertente pezzo che lancia la rapper Alison Moira Clarkson, meglio nota come Betty Boo, per la sua somiglianza con il personaggio dei cartoon Betty Boop (cambiandone leggermente il nome per ovvi motivi di copyright). Betty avrà un buon successo in proprio l’anno prossimo, con ben due Top 10 UK e un album di nome “Boomania”.

Un’altra cantante/rapper è stata lanciata da un altro gruppo chiave della scena house britannica, i Bomb The Bass. Si tratta di Neneh Cherry, che piazza il terzo grande hit in meno di un anno con KISSES ON THE WIND, N. 8 USA il 30 settembre.


E a novembre arriva al N. 1 UK anche un'altra ragazza lanciata da un team di produttori House, anche se in questo caso è necessario rallentare nettamente i battiti al minuto...

Lisa Stansfield - Tutto l'amore per Barry

Lisa Stansfield - All Around the WorldNon tutti i team di produttori prendono vocalist adipose e di mezz'età e poi le sostituiscono per il beneficio delle telecamere con modelle. Alcuni riescono ad assicurarsi vocalist molto telegeniche che poi avviano verso carriere soliste di buon successo. Tra questi pigmalioni house ci sono i Coldcut. Dopo aver lanciato la platinata Yazz nel 1988, il duo lancia un’altra vocalist che in autunno arriva meritatamente al N. 1 UK scalzando l’orrido Coniglio. Si tratta di Lisa Stansfield, la cui voce calda intepreta ALL AROUND THE WORLD. Il pezzo è un vero e proprio omaggio al grande Barry White, con tanto di intro parlato che ricorda molto quelli recitati dal vocione profondo del testosteronico grassone. Il pezzo viene realizzato da Lisa con il fidanzato (nonchè futuro marito) Ian Devaney e con Andy Morris. La prima registrazione avviene in un piccolo studio su un 8 tracce. L'idea dell'intro avviene durante la registrazione e lo "ya ya ya ya" che compare nel ritornello viene messo in attesa di trovare un testo che funzionasse. Poi vedono che funziona bene e lo tengono...

Lisa Stansfield - All Around the WorldMa chi è Lisa Jane Stansfield? La ragazza ha debuttato in uno show tv per nuovi talenti nel lontano 1982, ad appena 16 anni. Per tutti gli anni '80 sforna singoli senza alcun successo. Tuttavia diventa una stella da programmi TV per bambini. Durante questo periodo tuttavia la ragazza sbandiera fieramente le sue origini proletarie (viene da una famiglia di minatori), tanto che in seguito Shaun Ryder degli Happy Monday dirà che la Stansfield fa sembrare chic l'andare in miniera... La ragazza poi si unisce a una band, i Blue Zone (in cui milita anche Devaney) che si fa notare, pur senza vendere, con il singolo "Jackie". Poi arrivano i suoi pigmalioni. I Coldcut, per i quali canta "People Hold On", hit nella primavera del 1989. E ora la ragazza arriva al N. 1 l'11 novembre, segnando quasi un momento di temporaneo sollievo tra Jive Bunny e i New Kids On The Block. Il singolo nel 1990 arriverà nella Top 3 della Billboard chart e al N. 1 della classifica R'N'B americana: non era mai successo che una cantante britannica bianca ottenesse tale risultato. lei ci riuscirà per altre due volte. E intanto "All Around The World" si piazzerà in vetta in 12 paesi...

Il successo del singolo lancia anche l'album di debutto, "Affection", che esce a novembre e arriverà a vendere più di 5 milioni di copie a livello mondiale... Una nuova stella è arrivata in città.

"All Around The World" verrà omaggiata nientemeno che da Barry White, che nel 1992 la canterà con Lisa, e verrà vampirizzata nel '97 da Puff Daddy nella sua "Been Around The World".

E ora riportiamo in alto i bpm...


Tra le varie scene legate alla House che si stanno imponendo nel Vecchio Continente c'è anche quella Rave. E tra l'estate e l'autunno risuona la ritmica ossessiva e iponotica di uno degli inni della nuova scena...

Lil' Louis - Il tuo bacio è come un rave

Lil Louis - French KissIl pezzo arriva in estate. Ma è in autunno che raggiunge il massimo successo. Un pezzo sintetico minimale. Un loop ritmico che a un certo punto rallenta e su cui si innestano i mugolii cicciolineschi di una fanciulla. Una versione aggiornata all'acido del 1989 degli algidi elettro-orgasmi di Donna Summer? Probabile. E probabilmente gli adolescenti sporcaccioni comprano il “pezzo sexy” per chissà quali loschi obiettivi. Ma, come fatto notare da Marco Mancassola nel suo bel libro "Last Love Parade", questo pezzo ha a che fare col sesso solo a un livello molto superficiale. Perchè in realtà è interpretabile come una metafora di una nuova esplosione: quella provocata dall'ecstasy e dalla cultura rave.

Il pezzo di cui parlo è FRENCH KISS (qui una prima versione del video) e in realtà risale al 1987, anno del primo botto commerciale della House. Il suo autore è Lil' Louis, un DJ e produttore di Chicago di nome Marvin Louis Burns. Anzi, uno dei più popolari DJ della scena della Città Ventosa, nota culla della House. Il suo pezzo diventa un grande successo locale e, dopo due anni e un contratto con la Epic per la distribuzione, diventa un hit multiplatino a livello mondiale, nonchè uno dei pezzi che definiscono il nuovo sound da (s)ballo. Il singolo è arrivato al N. 2 UK ad agosto ed è in gran parte delle Top 10 europee questo autunno (N. 2 in Germania). Negli USA il contenuto "osè" non lo aiuta, ma domina per due settimane in ottobre la classifica dei dischi più passati nelle discoteche. Ne esiste anche una versione vocale, in cui compare la voce di una ex corista di Chaka Khan, Shawn Christopher. Il pezzo genera una sfilza di cover, tra cui una degli Honesty '69 che si piazza nella Top 10 tedesca.

Da notare che Lil' Louis sarà l'unico produttore house di Chicago a riuscire ad ottenere un contratto con una major. Con la Epic realizzerà due album di house mista a jazz-fusion e R&B. Dopodichè si dedicherà alla sola produzione nel suo studio di New York, lavorando anche con gente come Babyface (vedi sotto)...


Ma torniamo a Manchester ancora una volta...

808 State - Stato mentale emotivo ballabile

808 State - PacificUn gruppo che prende il nome da una batteria elettronica della Roland (la TR-808) e condivide un particolare "stato mentale". La band è formata a Manchester nel 1988 dal proprietario di un negozio di dischi, Martin Price e da due suoi clienti: Graham Massey e Gerald Simpson. All'inizio formano un gruppo hip hop, ma subito virano verso l'acid house, assumendo il nome definitivo, e pubblicando il debutto, "Newbuild", per l'etichetta indipendente di Price, la Creed. 

808 State - 90E nel novembre del 1989 il trio conquista la Top 10 britannica con PACIFIC STATE. Merito del DJ di radio 1 Gary Davies, che nota il pezzo in una compilation. Lo programma a manetta e questo attira l'attenzione della ZTT Records di Trevor Horn. E così i tre vengono messi sotto contratto e pubblicano il pezzo su singolo. La versione pubblicata differisce tuttavia dall'originale, contenuta nell'E.P. "Quadrastate". Il pezzo è un altro inno da rave del periodo, grazie anche alla melanconica e atmosferica melodia al sax. E al contempo, anche grazie all'album "808: 90", il loro terzo (contando "Quadrastate"), diventano tra i principali esponenti dell'"ambient house", applicazione delle idee di musica "ambientale" di Brian Eno alla ritmica da pista da ballo. Ovvero inserendo emotività sulle basi ritmiche minimaliste.

Nel frattempo, alcuni rappresentanti della prima ondata commerciale house e techno stanno segnando il passo. È il caso degli S-Express, che stanno perdendo i pezzi (all'epoca son formati da Mark Moore e dalla futura star Sonique) e non vanno oltre il N. 21 UK con MANTRA FOR A STATE OF MIND. E anche gli Inner City arrivano per l'ultima volta nella Top 20 UK con WHATCHA GONNA DO WITH MY LOVIN', cover di Stephanie Mills e loro quinto hit. Va detto che la band di Kevin Saunderson e Paris Grey tuttavia sta rallentando il ritmo, sposando maggiormente la ritmica dei Soul II Soul e avvicinandosi a quello che sarà definito l'Acid Jazz. E proprio i Soul II Soul di Jazzy B, dopo aver dominato le chart europee in estate, stanno sfondando alla grande negli USA con i primi due singoli: le classiche KEEP ON MOVIN'BACK TO LIFE. Ma di queste parlerò in altra occasione.


Sydney Youngblood - If Only I Could / Spooky Tuttavia i Soul II Soul saltano fuori parlando di un altro artista, che è stato accusato dalla stampa di aver rubato alla band di Jazzie B, per la title track del proprio album, "Feeling Free",  il piano di "Happiness" e la base ritmica di "Jazzies Groove". Ma il tipo è un recidivo. Infatti il suo grande hit di questo autunno deruba la caratteristica base ritmica a un altro pezzo dance che nel 1988 non è andato oltre un piazzamento al N. 28 in UK. Il brano derubato è "Break 4 Love" dei Raze. E il "ladro" è il tedesco di origine americana Sydney Youngblood. E il "corpo del reato", ovvero la canzone incriminata, è IF ONLY I COULD, suo grande hit che arriva al N. 3 in Gran Bretagna e in Germania, per tacer del resto dell'Europa. Voi direte: l'ha campionata, vabbè. Certo, ma senza citarne l'autore Vaughan Mason. Alla base, presa in toto e in bella evidenza (altro che De La Soul!), viene aggiunto un arrangiamento pop R'N'B e un testo alla "volesome bene" e il giochino riesce. La furbata è (ma guarda un po') di un produttore tedesco, tal Claus Zundel, che farà tanti bei soldoni negli anni '90 con progetti come Sacred Spirit, in cui abbinerà ai canti tradizionali degli indiani d'america basi ritmiche elettroniche. Un progetto molto "new age" che venderà 15 milioni di copie...

Il sound dinoccolato dei Soul II Soul rappresenta all'epoca la nuova via al R'N'B britannico. Ma negli USA che succede in campo R'N'B?




R'N'Pop Americano: Babyface e poco altro...

La musica black americana è dominata dal New Jack Swing, versione aggiornata all'era hip hop del doo woop. Se l'ex New Edition Bobby Brown è la star del momento (e piazza al N. 7 USA il quinto hit dal multiplatino "Don't Be Cruel", la ballata ROCK WIT'CHA), il vero Re del genere è il produttore Kenneth Brian Edmonds meglio noto come Babyface, che, guarda caso, ha scritto proprio "Rock Wit'Cha".

Babyface - La scalata del Re dalla Faccia da bambino

Babyface - Tender LoverKenneth è il quinto di sei fratelli di una famiglia di Indianapolis. È il grande Bootsy Collins, con il quale suona ancora teenager negli anni '70, a dargli il nomignolo "Babyface", ovvero "Faccia da bambino". Poi entra a far parte di gruppi come Manchild e The Deele, con cui, nel 1988, assapora per la prima volta la Top 10 USA grazie al singolo "Two Occasions". Nei The Deele si trova a lavorare con Antonio "L.A." Reed: si forma così uno dei più fortunati team di autori/produttori degli anni '90. Mettono a punto la ricetta nel 1988 e dall'inizio del 1989 i due hanno già messo a segno grandi hit (a dire il vero un po' troppo simili tra loro) per Sheena Easton ("The Lover In Me"), Bobby Brown ("On Our Own", "Every Little Step"), Karyn White ("Secret Rendezvous", "The Way You Love Me" e "Superwoman").  Ora Kenneth scende in campo in prima linea, ovvero come interprete solista e piazza al N. 7 USA il 28 ottobre la ritmata IT'S NO CRIME.

Il singolo in realtà non è il suo debutto solista. Il nostro ha già sfornato un album, di scarso successo, nel 1986. "Tender Lover" è quindi il suo secondo album. Ma a differenza del primo, questo venderà oltre 2 milioni di copie...

Ah, i due nel 1989 fondano anche la propria etichetta, la LaFace Records, destinata a modellare il suono R'N'B degli anni '90...


Prince - PartymanIn classifica c'è anche chi ha segnato il suono black degli '80, ovvero Prince, che troviamo ancora in piena batmania. Dopo lo strabordante successo estivo di "Batdance", questo autunno il principe piazza nelle chart altri due singoli dalla colonna sonora del primo "Batman" timburtoniano. Il primo è la divertente PARTYMAN, che nel film accompagna la scorribanda museale del Joker di Jack Nicholson. Il pezzo diventa un Top 20 su ambo le sponde atlantiche e viene poi seguito dalla più convenzionale ballata THE ARMS OF ORION, cantata assieme a una delle sue innumerevoli pupille, Sheena Easton.

Tra le altre ballate R'N'B del periodo va citata SHOWER ME WITH YOUR LOVE dei Surface, trio del New Jersey formato da Bernard Jackson, David Conley e David Townsend. I tre sono stati autori di hit per altri artisti black e ora ottengono il successo in proprio. Il singolo è il loro primo grande successo e approda al N. 5 USA. L'anno prossimo arriverà un N. 1... Rimanendo in ambito ballate "quiet storm", ricordiamo I NEED YOUR LOVIN' che porta al N. 8 UK in settembre la cantante americana Alyson Williams.

La ritmica sincopata del New Jack tuttavia viene prontamente assorbita dal Pop e praticamente si assiste a un'invasione di pezzi piuttosto simili che si contendono la vetta della chart USA...


Janet Jackson - Le buone intenzioni e la ritmica 

Janet Jackson - Miss You Much / You Need MeLa sorellina di Michelino, Janet Damita Jo Jackson, accompagnata dai fidi produttori Jimmy Jam e Terry Lewis - previa rinegoziazione del contratto -, è chiamata al difficile compito di replicare il clamoroso successo di "Control". Le sue dichiarazioni sono del tipo "non voglio realizzare un "Control" Parte Seconda!". I lavori partono a Minneapolis nel settembre 1988 e vanno avanti per mesi. Durante i quali la nostra con i fedeli scudieri si spreme le meningi. E realizza Rhythm Nation 1814”, ovvero "Control" Parte Seconda... Janet Jackson - Rhythm Nation 1814Musicalmente il nuovo album parte da dove il predecessore aveva lasciato. Pezzi ritmici sincopati e qualche ballata zuccherosa. Insomma niente di nuovo: esattamente quello che il mercato (americano) dell'epoca richiede. Il nuovo album è tuttavia in parte diverso dal precedente per alcuni dei temi trattati. L'intenzione di partenza sarebbe stata di affrontare tematiche sociali, quasi a voler fare una versione aggiornata e martellante di "What's Going On" di Marvin Gaye. Poi però, nel corso della lavorazione devono aver cambiato idea e a un certo punto Janet, dopo le prime tre tracce "impegnate", dice "Qual'è il punto? Cristo, balliamo!". È questa esclamazione che introduce nell'album il primo singolo estratto, la martellante MISS YOU MUCH. Il pezzo arriva inevitabilmente al N. 1 USA il 7 ottobre, restando in vetta per quattro settimane. L'album fa altrettanto a partore dal 28 ottobre. E venderà per tutto l'anno successivo, grazie ai 7(!) Top 5 USA estratti da esso (tra cui ben 4 N. 1 in 3 anni diversi anni).

"Miss You Much" è anche il primo pezzo su cui il trio ha lavorato. Il pezzo è già in fase di lavorazione da parte di Jam e Lewis quando arriva Janet. Siamo nell'autunno 1988. La scrittura viene completata con la Jackson e vengono registrati i cori. Per la parte vocale di Janet invece si aspetta una successiva sessione di registrazione, nel febbraio 1989, in modo che la Diva si riabituasse a miagol... ehm cantare. Il tema del pezzo è ispirato a una lettera della fidanzata di Jam che si conclude con un "mi manchi tanto". Meno male che non gli ha lasciato un altro genere di biglietto sennò probabilmente il pezzo si sarebbe chiamato "Bring out the garbage"...

Se negli USA il successo del brano è a dir poco inevitabile, vista la popolarità della artista, in UK l'accoglienza è decisamente più fredda e il singolo non va oltre la 22esima posizione. Pure in Europa il singolo non spacca. Janet dovrà attendere il 1993 e il suo quinto album per diventare una superstar anche nel Vecchio Continente.

Ah, sapete che significa il 1814 del titolo dell'album? é il codice assegnato all'album dalla A&M. Poi hanno pure scoperto che è l'anno in cui è stato composto l'inno americano...

Tra le cose memorabili di "Miss You Much" c'è di sicuro il video, con un balletto con tanto di "cadreghe" che verrà copiato da parecchi altri. E parlando di balletti e coreografie...


Paula Abdul - Cuore freddo, piedi caldi e il pensiero a Bob

Paula Abdul - Cold Hearted / One or the Other

Sul filone ritmico della Jackson si inserisce pure la coreografa (e futura giudice di “American Idol”) Paula Abdul, che sta conoscendo il suo momento di grande successo discografico, iniziato nei primi mesi del 1989 con l’hit mondiale “Straight Up”. Quel singolo a dire il vero è un buon pezzo pop-dance, mentre buona parte dell’album “Forever Your Girl” cade a metà tra il pop anonimo e la replica di suoni altrui. Ciò non impedisce tuttavia all’album di vendere oltre 7 milioni di copie negli USA e di sfornare ben 4 N. 1 americani tra i singoli. Il terzo consecutivo arriva proprio il 2 settembre con COLD HEARTED, scritta da Elliot Wolff, già autore di "Straight Up" e collaboratore di Peaches & Herb. Il pezzo è in perfetta linea con le ritmiche sincopate del periodo. Ma la cosa migliore è il video in cui si rivela il vero talento di Paula: la coreografia. Qui si permette di citare nientemeno che una splendida sequenza, molto hot, di un grandissimo film del Re di tutti i coreografi, Bob Fosse, idolo di Paula. Il film è “All That Jazz” e la Abdul ne riprende la magnifica sequenza di ballo intitolata "Airotica", che include il pezzo "Take Off With Us". Ovviamente l’elevata eroticità del film viene quasi totalmente eliminata, anche perchè il video deve circolare su MTV e il pezzo deve essere venduto ai teen agers. Il successo in Europa della Abdul è altalenante e “Cold Hearted” non fa breccia. Si rifarà.


Una cosa in comune tra Janet Jackson e Paula Abdul sono le coreografie curatissime. Un’altra è la ritmica in evidenza. Anche perchè se si dovessero basare sulla sola voce, sarebbero fritte. Certo, i miagolii di janet sono comunque piuttosto sexy e alla fine funzionano. La voce della Abdul è invece più vicina allo squittio alla Britney Spears. Poi c'è chi magari non ha un repertorio memorabile, ma almeno canta...

Gloria Estefan - Fuori in solitario dalla Macchina del Ritmo

Gloria Estefan - Cuts Both WaysNel 1989 Gloria diventa definitivamente la cantante latino-americana di maggior successo mondiale. Sono lontani quando era più che altro nota come "la brunetta dei Miami Sound Machine". E nel 1989 la cantante (e il di lei manager/produttore, il marito Emilio Estefan) decidono di mettere da parte il gruppo per lanciare definitivamente Gloria come cantante solista. In realtà l'album è inizialmente ancora accreditato a Gloria Estefan & Miami Sound Machine, ma oramai le luci son solo per lei e ben presto la band viene persa per strada. D'altra parte i Miami Sound Machine si son dissolti perdendo tutti i membri fondatori anno dopo anno. L'ultimo ad andarsene, nel 1988, è stato il batterista Enrique "Kiki" Garcia, co-autore di hit come "Conga" e "Rhythm Is Gonna Get You".

Gloria Estefan - Don't Wanna Lose You / Si Voy A PerderteL'album "Cut Both Ways" esce in estate e si appresta a diventare il suo più grande successo (oltre 10 milioni di copie). Negli USA arriva al sesto posto, vendendo nel giro di poco tempo un milione di copie, mentre in agosto è al primo posto in Gran Bretagna (a pochi mesi di distanza dal predecessore "Anything For You"), dove rimane per sei settimane fino a metà settembre (viene detronizzato dalla colonna sonora del musical teatrale "Aspects Of Love"). E il primo singolo estratto, I DON'T WANNA LOSE YOU, tipica ballata "latina" (Pausinesca ante-litteram) e dedicata al maritino (l'ultimo pezzo composto per l'album), dopo aver raggiunto la sesta posizione britannica diventa il secondo N. 1 di Gloria (ma stavolta senza band) negli States il 16 settembre, tra Milli Vanilli e NKOTB. L'album nel frattempo arriva al N, 6 americano, mentre la dominazione in Terra Britannica prosegue grazie ai nuovi estratti, OYE MI CANTO (Hear My Voice) (N. 16 UK) e GET ON YOUR FEET (N. 11 USA). La ricetta è semplice: pop, dance e, ovviamente, ritmi latini. E la Estefan è l'unica a proporla con successo nei mercati anglofoni. Il successo sembra inarrestabile e la Estefan diventa un simbolo per la comunità latina degli USA, finendo addirittura invitata alla Casa Bianca. Tuttavia nel marzo del 1990 un tragico incidente che coinvolge il suo tour bus rischia di spezzarle schiena e carriera. Ma la ragazza è una tosta e, come cantava un'altra Gloria, sopravviverà... 


E parlando di tipe toste...

Madonna - Cherish / SupernaturalIn classifica c’è pure il terzo singolo tratto da “Like A Prayer” per Lady Madonna. Si tratta della motowneggiante CHERISH, un bel zuccherino pop, prodotto dalla Diva con il fido Patrick Leonard, che segue il gospel "sacrilego" della title track e la più house (su singolo) “Express Yourself” nelle top 5 USA e UK. Il pezzo è accompagnato da un bel video marinaro in B/N diretto da Herb Ritts, grande fotografo noto per le foto in bianco e nero che richiamano i modelli dell'arte classica. Ha già fotografato Madonna e sua è la foto sulla copertina di "True Blue". Il video segna il suo debutto come regista di clip (è la Ciccone ad "obbligarlo" a passare dietro la cinepresa). E tra il 1990 e 1991 filmerà altri due grandi video: uno proprio per Janet Jackson ("Love Will Never Do (Without You)"), l'altro, splendido, con una Helena Christensen da infarto, per Chris Isaak (per la magnifica "Wicked Game").

Intanto la Ciccone torna signorina, dato che a settembre divorzia dal primo marito, Sean Penn. E nel video di "Cherish" compare, nei panni di un tritone, il bonazzo con cui la ex signora si sta consolando, Tony Ward.

Intanto agli MTV Awards la Material Girl sfidera una delle sue migliori esibizioni (ovviamente parlo di coreografia, non di voce) con "Express Yourself". Si porterà a casa qualche premio, assieme alla Abdul e ai Living Colour.


Ma il premio per il miglior video andrà a un grande Vecchio Leone del Rock, che ci permette di parlare di tutti i veterani che affollano le chart salvandoci le orecchie da New Kids & C...


INPS Rock: resuscitati e veterani

Il Leone in questione tuttavia non è esattamente un vero Leone, ma un Orso, anzi, un Orso dal Cuore d'Oro che viene dal Canada..
Neil Young - Neil torna a fare rock (e al successo).
Si tratta di Neil Young che si porta a casa l'MTV Award più grosso con la sarcastica "This Note's For You", in cui sfotte gli spot pubblicitari glamour dell'epoca e soprattutto le pop star che ne sono protagonisti a suon di bigliettoni. Non per nulla nel video compaiono i sosia di Michelino e di Whitney... L'intero album omonimo è un attacco all'estrema commercializzazione del rock, oramai più votato a pubblicizzare prodotti che a fare musica. Da notare che l'album è accreditato a Neil Young & The Bluenotes, cosa che fa guadagnare a Young una causa legale mossa da Harlod Melvin, fondatore dei Blue Notes, storica band del Philly Sound. Neil così cambierà il nome della band in Ten Men Workin'...

Neil Young - FreedomIl video si becca il premio grosso di MTV. La cosa buffa è che nel 1988, anno della sua uscita, il canale invece l'ha addirittura boicottato, censurandolo dalla programmazione. Poi evidentemente i cervelli di MTV devono aver cambiato idea... In ogni casi al momento della vittoria, il pezzo e l'album rappresentano già il passato per Neil. Questo autunno infatti esce il nuovo album dell'orso canadese. Si tratta di "Freedom", album che segna il ritorno alla grande al rock elettrico e che riporta al successo il cantautore. merito anche dell'inno compreso nell'album "Rockin' In A Free World", presente in una travolgente versione elettrica e in una versione acustica. Concepito prima del crollo del blocco socialista, il pezzo ne diventa la colonna sonora. Sembra che l'origine sia legata alla visione dei funerali dell'Ayatollah Khomeini: durante la cerimonia vengono bruciate bandiere americane e uno dei musicisti di Young dice che è meglio evitare il Medio Oriente e rimanere a fare rock nel "mondo libero". Ma non crediate si tratti della solita trita celebrazione dell'America. Beh, se lo avete pensato è ovvio che non conoscete Young. Il pezzo è invece una dura critica alle politiche sociali di Reagan e Bush senior, di cui cita polemicamente alcuni slogan. Insomma, "mondo libero", ma con sarcasmo.

Ovviamente molti americani penseranno solo al ritornello (un altro caso "Born In The USA") e lo considereranno "patriottico" (un pezzo patriottico USA fatto da un canadese? Ma dai...). Tuttavia il pezzo acquisirà nuovi significati anche durante la seconda Guerra del Golfo, come evidenziato dal suo uso in "Fahrenheit 9/11" di Michael Moore.

Da notare che il pezzo verrà suonato agli MTV Awards del 1993 da Young assieme ai Pearl Jam.


Ma ci son in circolazione molti altri "vecchiacci", anche se non tutti in perfetta forma...

The Rolling Stones - Le pietre rotolano come ruote d'acciaio.

Partiamo dai più stagionati di tutti, gli immarcescibili Rolling Stones. Ormai hanno poco di nuovo da dire. Il loro "Steel Wheels" nulla aggiunge o toglie alla loro gloria.
MIXED EMOTIONS è il primo singolo estratto e diventa l'ultimo dei 23 Top 10 USA della band, arrivando al N. 5. In UK invece il pezzo non funziona granchè (si ferma al N. 36). Il pezzo tuttavia segna il ritorno della pace tra Jagger e Richards: lo scrivono assieme in vacanza alle Barbados e poi lo registrano a Montserrat.

The Rolling Stones - Steel WheelsL'album è anche l'ultimo di studio a cui partecipa il bassista Bill Wyman, che mollerà gli Stones nel 1992. Se l'album tutto sommato non è memorabile, non altrettanto si può dire per il tour che l'accompagna, all'epoca il più grande della band (che ovviamente si supererà negli anni a venire). D'altra parte ormai gli Stones sono più una superband da concerti grazie a uno dei repertori classici più leggendari della Storia del Rock. E il faraonico tour mondiale che parte nell'agosto del 1989 e durerà un intero anno (da noi passano nel luglio 1990) sta a testimoniarlo. Da notare che il tour è anticipato il 12 agosto da un'esibizione a sorpresa nel Connecticut, davanti a 700 fortunati spettatori che non si sarebbero mai aspettati di vedere Jagger e soci davanti... Lo Steel Wheels/Urban Jungle Tour verrà immortalato nell'album live del 1991 "Flashpoint".


Living Colour - Glamour Boys
Il buon Mick intanto si dedica anche al sostegno di nuovi talenti e per i concerti americani del Tour chiama una delle band rivelazione dell'anno, i Living Colour, che all’epoca fan sensazione per essere una band di neri dediti al rock. Eh già, è dai tempi di Jimi Hendrix che non si vede un vero e proprio rocker di colore negli USA. Purtroppo in America i ragazzi saranno destinati a rimanere un caso isolato per anni. I quattro son stati scoperti proprio da Mick. Infatti due di loro, oil leader Vernon Reid e il batterista Will Calhoun hanno suonato nel suo album solista del 1987, "Primitive Cool". Responsabili di un'incendiaria mistura di mistura di rock duro, hip hop e funk, dopo la travolgente e dura “Cult Of Personality”,  i ragazzi piazzano nella Top 40 USA un altro singolo tratto dal loro album di debutto "Vivid", la scanzonata GLAMOUR BOYS, in cui lo zampino di Mick Jagger come produttore si sente, e non poco!


E dalle Pietre passiamo ai loro più fortunati epigoni...

Aerosmith - Pump nell'ascensore

"Second floor, hardware, children's wear, lady's lingerie. Oh, good morning Mr. Tyler...going down?"

Aerosmith - PumpMeno vecchi ma altrettanto raggrinziti da mille stravizi sono gli Aerosmith. Steven Tyler al momento non si è ancora fatto interventi estetici che lo faranno sembrare una specie di Vanoni hard rock. Reduci da una delle resurrezioni più clamorose della storia, ripuliti dalle droghe, i cinque rocker di Boston tornano alla grande con il divertente "Pump". L'album, il loro decimo, li vede in perfetta forma, con inclusione di elementi estranei fino ad allora al loro tipo sound. Compaiono pure tastiere e fiati che tuttavia funzionano alla perfezione, senza appesantire i pezzi che scorrono via agili come gazzelle. La band si diverte a suonare e si sente. Inizialmente il lavoro doveva intitolarsi "Here's Looking Up Your Old Address", ma poi viene scelto "Pump", ritenuto "più anni '90".Aerosmith - Love in an Elevator / Young Lust Venderà 7 milioni di copie negli USA e sfornerà ben 3 Top 10. Il primo arriva con il primo singolo, LOVE IN AN ELEVATOR. Il pezzo, stracolmo di doppi sensi, vede la band impegnata a fare quel che le riesce meglio, ovvero un rock diretto e ironico. Sembra che il brano abbia a che fare con una reale esperienza di vita del buon Steven. Beh, non si fatica a crederlo... Il pezzo vede i cinque esibirsi anche a cappella e vede la voce di Tyler combinarsi alla chitarra di Joe Perry. Il singolo si piazza al N. 4 USA e al N. 13 UK, diventando il primo Top 20 UK della band, a quasi 20 anni dalla formazione!.

In un'attrazione dei parchi Disney, il Rock N' Roll Rollercoaster, dedicato ai cinque bad boys di Boston, il pezzo suona, ribattezzato "Love In A Rollercoaster". In un parco della bacchettona Disney?!? Mi sa che non hanno capito che intende Steve quando canta "kiss your sassafrass"...


E parlando di resurrezioni, direttamente dalla tomba, ecco a voi, avvolto da catene...

Alice Cooper - Veleno o medicina?

Alice Cooper - PoisonIl buon vecchio Alice è il Lazzaro per eccellenza del 1989. Il pezzo che lo riporta in alto è POISON, rockazzo goticheggiante venato di sadomasochismo ("I want to hurt you just to hear you screaming my name"). Il veleno del titolo è una fanciulla che evidentemente fa tanto male al vecchio rocker pitonato (in realtà il pezzo si potrebbe riferire anche all'alcolismo di cui ha sofferto per anni). Ma non nuoce certo alla sua carriera, che riceve una bella dose di Gerovital. Alice si ritrova ad agosto al N. 2 UK (fermato solo dal dannato Coniglio) e in autunno entra nella Top 10 dei singoli USA, piazzandosi al N. 7. Il suo ultimo Top 10 americano risaliva al lontano 1977, mente la Top 10 UK non la vedeva dal 1973... Il pezzo lo rilancia anche in mezza Europa e in Australia, arriavndo al n. 7 anche in Germania.

Alice Cooper - TrashTale rinascita, dopo anni passati a realizzare album dallo scarso successo e a partecipare con piccole parti a film horror (tra cui anche l'eccellente "Il Signore Del Male" del grande John Carpenter), è dovuta al nuovo contratto, firmato dal rocker con la Epic. Con tale etichetta realizza l'album "Trash" prodotto da Desmond Child, già produttore di enormi successi per Bon Jovi e Aerosmith (per i quali produce anche alcuni pezzi di "Pump"). E infatti sia Jon Bon Jovi sia Steven Tyler partecipano al disco. Aiutato dall'hit, l'album riporta Cooper nelle Top 20 su ambo le sponde atlantiche: vi mancava dal 1975, anno di "Welcome To My Nightmare". E il tour mondiale, lungo un anno, sarà altrettanto un successo.


Chris Rea - La circonvallazione per l'inferno

Chris Rea - The Road to Hell Un altro veterano (il suo esordio risale al 1978) è Chris Rea. Perso definitivamente l'iniziale successo americano, l'italo-irlandese (nato in Gran Bretagna) nel corso degli anni '80 ha visto aumentare anno dopo anno la sua fama in Europa e in novembre arriva al picco del successo, dominando per tre settimane l'album chart UK con "The Road To Hell", infilandosi tra gli Erasure e Phil Collins. L'album, accompagnato su singolo dalla seconda parte della title-track, THE ROAD TO HELL (Part 2), suo unico piazzamento nella Top 10 britannica dei singoli. Il successo europeo procede pari pari all'evoluzione del suono di Rea, che dall'iniziale pop sta sempre più spostandosi verso un rock blues che all'epoca fa sembrare Leonard Cohen che canta i Dire Straits. Il titolo di album e singolo si riferiscono alla M25 motorway, ovvero alla circonvallazione di Londra. La superstrada all'epoca è luogo di ritrovo per i ravers (e gli Orbital prenderanno il nome da essa, nota anche come Greater London's Orbital Motorway). Ma Rea non si riferisce certo ai rave. Il pezzo si riferisce a un ingorgo stradale in cui lui si trova coinvolto, mentre il fiume avvelenato di cui parla è l'inquinatissimo fiume Tees, presente nel Nord dell'Inghilterra, in cui Rea è cresciuto. Quindi più che alla M25, quando parla di "strada per l'inferno", si riferisce al "progresso" a tutti i costi del mondo occidentale. Comunque c'è chi sostiene che la superstrada sia effettivamente la strada per l'inferno, e in senso letterale. Infatti c'è una teoria che sostiene che sia stata progettata sotto l'influenza del maligno e che ricordi un sigillo infernale. Potrebbe essere vero. Non per nulla l'ha inauguarata Margaret Thatcher...


Ma non ci son solo veterani in circolazione. Ci sono infatti due grandi veterane tornate alla luce delle zone alte delle charts negli anni scorsi...

Tina Turner - Il miglior pezzo? Nel titolo...

Tina Turner - The Best / Undercover Agent for the BluesTinona è risorta 5 anni fa e da allora non si è più fermata e ogni cosa che tocca diventa d’oro. E ora pubblica il terzo album post-rinascita, "Foreign Affair". Dopo tutto quello che ha passato non si può non volerle bene. È una sopravvissuta. Le strette economiche e le botte son fortunatamente ormai un lontanissimo ricordo del passato. E probabilmente in questo sta il problema. Ora Tinona si limita a fare la Signora della Musica. Se l'è meritato, ovvio, però lascia un po' di amaro in bocca. Perchè il repertorio inizia a dare segni di stanchezza. Ma la colpa è anche del pubblico. La ama e vuole da lei "pezzi alla Tina Turner". E così lei lo accontenta e fa partire la fotocopiatrice. Cavolo, ha fatto la fame ed è stata riempita di botte, se lo merita il successo che adesso sembra scontato ad ogni sua uscita. Anche quando propone pezzi come THE BEST (qui si sente meglio, ma non è il video). Eccola qua, la canzone che poi risuonerà da ogni autoradio tamarramente sparata ad alto volume, a ogni premiazione, come sottofondo di ogni servizio dedicato allo sportivo di turno, e verrà cantata da varie showgirls senza un'unghia del talento di Tinona. Ma che, pur con tutta la carica innestata, non regge il confronto con gli analoghi pezzi di “Private Dancer”. D'altra parte all'epoca era una questione di vita o di morte, e Tinona cantava ogni pezzo come se fosse l'ultimo a sua disposizione, schiacciando in un angolo la pur laccata produzione sotto tonnellate di grinta disperata.. Ora Tinona è felice e tranquilla, e si limita a fare Tina Turner.

Tina Turner - Foreign Affair"The Best" non è tuttavia stata scritta per Tina. Mike Chapman e Holly Knight, già autori di un grande hit per la Turner ("Better Be Good To Me"), l'hanno scritta per Paul Young che la rifiuta. La incide per prima Bonnie Tyler nel 1988. La versione di Tina è praticamente la stessa della Tyler. L'assolo di sax che vi figura è invece opera di Edgar Winter, leader della band anni '70 The Edgar Winter Group. Se con la Tyler il pezzo non vende, con Tinona invece arriva al N. 5 UK e nella Top 20 USA, diventando un enorme hit paneuropeo. E “Foreign Affair” diventa un best-seller, anche se si rivela più come un compitino ben scritto e ben recitato, ma senza l’animaccia. Ma la si perdona vedendola sul palco di un concerto. Dove non "fa" ma "è" Tina.


Se le gambe di Tina son un tesoro della natura, a volte i geni da soli possono non bastare e allora ecco che interviene un bisturino. Poi la Diva bisturata, con tutto quel che ha speso, vuole far vedere i risultati. E lo fa. Mostrandoli proprio tutti... Si, tutti...

Cher - 100 marinai per una tardona, ovvero "cannoni e farfalline"

Eccola qua nel video del suo nuovo grande hit,
IF I COULD TURN BACK TIME. Con indosso una calzamaglia di rete "nude-look" che copre giusto il minimo in mezzo a una curma di marinai allupati che sembra non abbiano visto una donna da mesi. Appollaiata a cavalcioni di un cannone della corazzata USS Missouri. E sempre a proposito di cannoni, che dire di quelli che si ergono maestosi in alcune sequenze? Si, abbiamo capito cosa vuole la Signora. Ma sappiamo che lei non è tipa da metafore suggerite. Preferisce essere chiara. E con tutto quello che ha investito in chirurgia platisca deve pur mostrare la mercanzia. E al momento se non altro riesce ancora a muoversi...

E così permette di vedere la farfallina tatuata sulla chiappa (a proposito, il popò è un po' bassino: aveva finito i soldi per ritoccarlo?). L’arzilla 50enne è ben decisa a fra vedere che non ha nulla in meno delle più giovani colleghe. A costo di fare "l'imbarazzante mamma che flirta con i compagni di scuola alla festa del liceo". Praticamente una sindrome da Madonna 20 anni prima. Ma con parecchio talento e humour in più...

Cher - If I Could Turn Back Time / Some GuysIl pezzo è un rockazzo da fine anni ’80, volutamente over the top. Non per niente l'ha scritto l'immancabile Diane Warren (inutile lottare: gli hit americani del periodo o li scrive lei o li scrive Babyface). Sembra tuttavia che Cher odiasse il pezzo, scritto pensando a lei dalla Warren. E che l'autrice l'abbia convinta pregandola e aggrappandosi alla sua gamba fino a che non avrebbe accettato di cantarlo... E così Cher la incide. E la mossa alla fine si rivela vincente e il singolo diventa un nuovo formidabile hit per la cantante/attrice, piazzandosi al N. 3 USA e al N. 6 UK e dominando la classifica australiana per 7 settimane. Inutile dire che il video gioca un ruolo non secondario sul successo del pezzo. MTV inizialmente lo censura, per non turbare i sani giovani americani che avrebbero potuto trovare materiale da rasponi in una cinquantenne rifatta. E arriva a trasmetterlo solo di notte. Salvo poi invitare Cher agli MTV Awards e farla esibire con lo stesso completino. L'audience è l'audience... E l'ipocrisia è un vezzo...

Il successo del singolo trascina nelle parti alte delle classifiche anche l’album “Heart Of Stone”, il suo ventesimo. Dopo aver conquistato il cinema, Cher si riafferma come star musicale.

E anni dopo il pezzo rivelerà ancora una volta l'autoironia della cantante: lo accenna in una puntata della sitcom "Will & Grace", davanti a Jack che è convinto che lei sia un travestito...


Allora, abbiamo la Diva resuscitata leopardata, la Diva resuscitata bisturata, e ora, spazio per la resurrezione della Diva alcolica!

Liza Minnelli - Losing My Mind/ Love PainsLa premiata Ditta recuperi Tennant/Lowe, meglio nota sotto il nome di Pet Shop Boys, da un po' di tempo è dedita al recupero di ex grandi cantanti ad alto grado alcolico. Nel 1987 è riuscito loro quello di Dusty Springfield. Adesso eccoli alle prese con un altro loro idolo: Liza Minnelli. Liza, nonostante i successi da attrice, non ha mai avuto grande successo da classifica. Certo, la sua versione di "Theme From New York, New York" è leggendaria. Ma in quanto a piazzamenti nelle charts, vacche magre. E così i due fan decidono di farle abbattere le porte delle classifiche di vendita dicografica. E per tale obiettivo viene scelto un pezzo da un musical di Stephen Sondheim del 1971, "Follies". Si tratta di LOSING MY MIND, che i due producono e trasformano un pezzo camp dance, interpetato dalla Diva in modo un po' troppo teatrale. Il pezzo tra agosto e settembre scorazza nella Top 10 UK, arrivando al N. 6. Risultato eguagliato dall'album "Results", sempre prodotto dai due, in uscita ad ottobre. 

Bee Gees - One / Flesh and BloodE dalla dance elettronica dei Pet Shop Boys, passiamo alla Disco. O meglio a una band che ha fatto la Disco. poi arrivò il "disco sucks”. All’epoca i principali capri espiatori dei novelli KKK musicali sono stati i poveri fratelli Gibb, “rei” di aver venuto camionate di dischi. Per i Bee Gees ha avuto inizio un purgatorio durato in America esattamente un decennio. E a 10 anni di distanza dal loro ultimo Top 10 USA (“Love You Inside Out”) ecco che il nome Bee Gees ricompare tra i 10 singoli più venduti oltreoceano con ONE, singolo estratto dall'album omonimo, il loro sedicesimo. Purtroppo per loro il titolo del pezzo sarà profetico, nel senso che si tratterà di un unico ultimo Top 10 hit isolato. Per loro fortuna le cose andranno diversamente al di qua dell’Atlantico, dove “One” viene si snobbata, ma i fratelli son ritornati alla grande nel 1987, anno del loro grandissimo hit (nonchè N. 1 UK) “You Win Again”, e otterranno hit per buona parte degli anni '90.


Ma parlando di resurrezioni, eccone una che non ci si sarebbe mai aspettati...

The B-52's - Le fenici con i parrucconi

"Hop in my Chrysler, it's as big as a whale and it's about to set sail!
I got me a car, it seats about 20
So hurry up and bring your jukebox money!"

Toh, chi si risente! La band di Athens (la stessa cittadina della Georgia che ha dato i natali anche ai R.E.M.) era sparita dalle classifiche da anni. Giusto una breve ricomparsa nella chart UK nel 1986, con la ristampa del loro classico del 1979 “
Rock Lobster”. Poi le “cofane” a nido d'ape della bionda Cindy Wilson e della rossa Kate Pierson sembravano letteralmente sprofondate nella terra dei ricordi. A dire il vero, dopo la morte per AIDS di Ricky Wilson, fratello di Cindy e chitarrista e fondatore della band, molti davano il gruppo per defunto. Proprio nessuno avrebbe potuto prevedere che nell’autunno 1989 la band avrebbe ottenuto il suo più grande successo commerciale, arrivando nella Top 3 USA.

The B-52's - Cosmic ThingUn primo segnale di ripresa si ha nel 1988, quando la loro "(Shake That) Cosmic Thing" compare nella commedia demenziale fantascientifica "Le Ragazze Della Terra Sono Facili" con Jeff "The Fly" Goldblum, Geena Davis e un allora sconosciuto Jim Carrey. Ma il botto arriva con la divertente LOVE SHACK, pezzo che gioca su allusioni al sesso in modo molto giocoso. Un malizioso inno da party in cui le frasi sgangherate di Fred Schneider si uniscono perfettamente ai cori di Cyndi e Kate. Il luogo del titolo è realmente esistito: si tratta di una baracca col tetto in lamiera in cui Kate Pierson ha vissuto negli anni '70 e in cui è stata concepita "Rock Lobster". Il posto è bruciato in un incendio nel 2004.

The B-52's - Love Shack / RoamIl merito della rinascita è anche dei produttori coinvolti nel loro ultimo album, “Cosmic Thing”. Si tratta di due vecchie volpi come Don Was e Nile Rodgers, due tipi che sanno bene come produrre un hit single. L’unione della stramba genialità naïf della band e del tocco magico dei produttori produce un autentico “mostro”, che tra il 1989 e il 1990 arriva nelle classifiche di mezzo Mondo (Italia ovviamente esclusa), diventando il più grande successo commerciale del quartetto. "Love Shack" arriva al N. 3 USA a novembre e la primavera successiva sarà al N. 2 UK, mentre il suo successore in America, “Roam”, ne replicherà il piazzamento negli USA. E "Love Shack" in Australia resterà in vetta per 8 settimane. Da band di culto a gruppo pop da milioni di dischi. “Cosmic Thing” sarà tra gli album più venduti negli USA del 1990. Poi l’ondata grunge porterà via anche l’alt-pop solare dei quattro (diventati nel frattempo tre per l'abbandono - temporaneo - di Cindy). Ma almeno per un anno saranno meritatamente una delle band più popolari del pianeta...

"Tin roof, rusted!"

Da notare nel video di "Love Shack" la presenza del sassofonista "Bones" Malone, membro della Blues Brothers Band, e del travestito Rupaul, che tra qualche anno farà pure un duetto con Elton John...


Deborah Harry - I Want That Man / Bike BoyAnni dopo i B-52's, ritornati gruppo cult, realizzeranno un brano dedicato alla vamp della new wave newyorkese di fine anni '70, Deborah Harry. E l'ex cantante dei Blondie ritorna proprio questo autunno con un buon singoletto,

I WANT THAT MAN, che la riporta nella Top 20 UK (per l'esattezza al N. 13) a novembre e al N. 2 in Australia. Il pezzo, tratto dall'album "Def, Dumb And Blonde", è prodotto dalla coppia Alannah Currie e Tom Bailey, ovvero i Thompson Twins. E proprio i Thompson Twins, ridotti a un duo dopo l'abbandono di Joe Leeway, ottengono nelle stesse settimane il loro ultimo Top 40 USA, SUGAR DADDY. Oggi Tom Baley si occupa di musica da film, mentre la Currie ha fondato associazioni contro gli OGM.

Elton John - Sleeping With the PastAh, dato che l'ho nominato poco fa, va segnalato anche il ritorno della Regina Madre del Pop Ambionico, ovvero Reginald Kenneth Dwight (per chi non lo sapesse, è il vero nome di Elton John), che stavolta ci propina l'album “Sleeping With The Past”. Si tratta del suo ventiduesimo album, registrato in Danimarca per questioni fiscali. Il disco è dedicato al fido Bernie Taupin e al sound del soul degli anni '60. Salutato come un lavoro minore, lancia in classifica un discreto hit come HEALING HANDS. Ispirata a "Reach Out I'll Be There" dei Four Tops, la canzone arriva al N. 13 USA il 28 di ottobre. In UK invece la snobbano bellamente (si ferma al N. 46!). E la stessa sorte è riservata al secondo singolo, la ballata "Sacrifice", che si arena a novembre al N. 55. Pratica archiviata? Tutt'altro! Nel 1990 Steve Wright, DJ di BBC Radio 1, si innamorerà della ballata e inizierà a programmarla. E si verificherà un'autentica resurrezione, con un singolo dal doppio lato A che presenterà sia "Sacrifice" che "Healing Hands". Ma ne parlerò a tempo debito...


E parlando di Dame Inglesi, torna anche la Signorina Cespuglio...

Kate Bush - Caterina scopre la sensualità

L’eterea Kate ci regala
THE SENSUAL WORLD, suo sesto album. Il disco segna nei testi l'approdo definitivo a temi adulti da parte di Kate (a 31anni?!?). Kate si scopre donna cresciuta e trova un proprio corrispettivo letterario. La title-track è infatti ispirata all'Ulisse di Joyce, e più precisamente al Soliloquio di Molly Bloom che è presente nell'ultimo capitolo del romanzo. Kate ha scritto una musica a cui il testo aderisce perfettamente. Tuttavia gli eredi di Joyce le negano i diritti, per cui lei si ritrova a riscrivere il testo, che comunque assomiglia all'originale letterario.

Leggere per credere...

Joyce:
"...I asked him with my eyes to ask again yes and then he asked me would I yes to say yes my mountain flower and first I put my arms around him yes and drew him down to me so he could feel my breasts all perfume yes and his heart was going like mad and yes I said yes I will Yes. "
Kate:
"...And then our arrows of desire rewrite the speech, mmh, yes, And then he whispered would I, mmh, yes, Be safe, mmh, yes, from mountain flowers? And at first with the charm around him, mmh, yes, He loosened it so if it slipped between my breasts He'd rescue it, mmh, yes, And his spark took life in my hand and, mmh, yes,
I said, mmh, yes, But not yet, mmh, yes, Mmh, yes."

Si potrebbe quasi definire un "campionamento letterario"...

Kate Bush - The Sensual World / Walk Straight Down the MiddleMusicalmente il brano si rifà alla tradizione celtica irlandese miscelandola con quella mediorientale. L'idea è di ricreare il risveglio sensuale di una donna, annunciato dalle campane iniziali (nel romanzo Molly Bloom ha appena ricevuto una proposta matrimoniale). E nel pezzo di Kate, Molly esce dalle pagine del libro per abbracciare il mondo sensoriale. Da notare anche un riferimento al fatto che ha dovuto modifcare il testo, effettuato citando William Blake ("And my arrows of desire re-write the speech"). E nel video Kate compare come una sorta di sublime Biancaneve intellettuale che gorgheggia al risveglio dei propri sensi... Solo lei potrebbe fare una cosa del genere senza provocare grasse risate...

Kate Bush - The Sensual WorldSe nel precedente "Hounds Of Love" Kate si è innamorata del sintetizzatore/campionatore Fairlight, in questo album sperimenta la tecnica dell'overdubbing. Mentre il singolo si piazza al N. 12, l'album approda al N. 2 UK in ottobre, diventando al contempo il suo maggior successo in terra americana. Merito anche del secondo singolo che esce a novembre. "This Woman's Work", delicata ballata già inserita nel 1988 nella colonna sonora di un filmetto di John Hughes, "Sta Avendo Un Bambino". Nel 1989 il pezzo si ferma al N. 25 UK, ma nel 2005 e nel 2008, grazie al suo impiego in alcuni serial TV, rientrerà nelle chart britanniche. Da ricordare anche la cover di Maxwell datata 2001.

Nell'album compaiono anche i cori del Trio Bulgarka, trio folk bulgaro noto per l'album del 1975 "Le Mystere des voix Bulgares". Nel 1992 il trio canterà nei cori dell'album di Elio E Le Storie Tese "Italyan, Rum Casusu Çikti" e nel leggendario hit "Pipppero".

Se Kate ritorna e trionfa, non tutti i ritorni made in Britain del periodo son altrettanto trionfali. Anzi, il decennio si chiude con uno stop per molti suoi protagonisti, mentre i più insospettabili si trovano, loro malgrado, superstar...



I reduci della British Invasion

Il coloratissimo e telegenico caravanserraglio che si è abbattuto sulle classifiche mondiali nel corso del decennio è ormai un lontano ricordo. Molte band si sono sciolte, altre vanno avanti, ma i tempi iniziano a diventare duri.

Certo, il 1989 è stato segnato dla trionfo mondiale di band come Fine Young Cannibals (quest'autunno al N. 11 USA con il terzo estratto dal fortunato "The Raw & The Cooked",
DON'T LOOK BACK e nella chart UK con il quarto estratto, I'M NOT THE MAN I USED TO BE) e Simply Red, ma molte band che hanno fatto gli anni '80 questo autunno si stanno avviando lentamente verso il crepuscolo.

Eurythmics - We Too Are OneGli Eurythmics pubblicano quello che sarà il loro ultimo album per 10 anni, "We Too Are One". L'album arriva al N. 1 in UK il 23 settembre e funziona bene in Europa, ma è un fiasco negli USA, dove non va oltre la 34esima posizione. Si tratta di un album che vede il duo tornare verso il sound di "Revenge" dopo l'interludio elettro-sperimentale di "Savage". Tuttavia i due sono stanchi e si sente. La mediocre REVIVAL viene estratta come primo singolo, e non va oltre la 26esima posizione in UK. Non va meglio al secondo estratto, l'acida ballata DON'T ASK ME WHY, che Annie ha probabilmente dedicato al primo marito, da cui ha divorziato nel 1985. Si ferma al N. 25 UK e al N. 40 USA. E neppure le successive "The King And Queen Of America" e "Angel" (delicata ballata che parla di una suicida che torna come un angelo ed è dedicata da Annie al figlio, nato morto, e al padre, scomparso) avranno sorte migliore. Che i due abbiano bisogno di cambiare aria è evidente. E infatti Dave e Annie, dopo un fortunato "Greatest Hits" del 1991, si separeranno per percorrere carriere soliste. Fino al 1999.


Ma c'è un altro duo che è sull'orlo dello scioglimento, anche se in classifica al momento va decisamente meglio di Annie e Dave...

Tears For Fears - Curt e Roland si danno all'agricoltura intensiva

Tears for Fears - The Seeds of LoveA settembre entra nelle classifiche il singoloc he annuncio il nuovo atteso lavoro di Roland Orzabal e Curt Smith. Il duo è praticamente efrmo dal 1985, anno del fortunatissimo "Songs From The Big Chair". E ora ritorna con SOWING THE SEEDS OF LOVE. Seminando il seme dell'amore. Un titolo che sembrerebbe uscito dai tardi '60 degli hippies e non certamente nell'epilogo del decennio degli yuppies. Ma i due sembrano voler unire le due epoche, realizzando di fatto un pastiche psichedelico-beatlesiano con le tecniche di fine anni '80.  Il risultato all'epoca viene accolto con stupore, dato che è completamente diverso da tutto quello fatto in precedenza dai due e, al contempo, è lontano anni luce da tutto quello che gira nelle classifiche. Tuttavia invecchierà malamente e l'arrangiamento che in un primo momento sembra interessante, ora è semplicemente "troppo".

Tears for Fears - Sowing The Seeds of Love / Tears Roll DownIl lavoro è fin tropo ambizioso, specie se si considera che costa alla band un milione di sterline (!!!). Si potrebbe definire l'equivalente musicale di un kolossal. La band lo realizza usando svariati studi. La band registra molto materiale facendo vere e proprie jam sessions per poi lavorare di psot-produzione. Va detto che l'album è di fatto farina del sacco di Roland Orzabal e del tastierista Nicky Holland. Roland sta prendendo il controllo totale della band e infatti tra breve Curt mollerà. Stressato dalla fine del proprio matrimonio, Curt non condivide la direzione intrapresa da Orzabal, ormai basata su tortuosi tour de force produttivi e sul lancio di "messaggi". Non si può dargli tutto sommato torto, visto che durante la lavorazione del disco la band si indebita in modo indecoroso e i disocgrafici iniziano ad avere le prime crisi nervose.

Tears for Fears - Woman in Chains / Always in the PastPoi esce "Sowing The Seeds Of Love". Il pezzo dovrebbe essere, nelle speranze dei discografici, il primo N. 1 della band in UK. E invece si ferma al N. 5. Va meglio negli USA, dove arriva al N. 2, fermato da Janet Jackson. Poi esce l'album, intitolato "The Seeds Of Love". Il 7 ottobre arriva sparato al N. 1 britannico, spdestando Tina Turner, ed entra anche nella Top 10 USA. Ma il successo, pur buono (qualche milione di copie lo vende a livello mondiale), è nettamente inferiore a quello del predecessore. E la band, per recuperare i debiti, si lancia in un tour dsponsorizzato dalla Philips. Intanto esce il secondo single, la delicata WOMAN IN CHAINS, ballata che parla di una donna intrappolata in un rapporto con un uomo violento. Vi partecipano Phil Collins, alla batteria, e la cantante Oleta Adams. Il singolo è un discreto successo, sebbene le agognate Top 10 non vengono raggiunte.

Intanto, nel 1990 la Virgin farà anche uscire (per recuperare i soldi?) un libro "Tears for Fears - The Seeds of Love" che illustra il processo di creazione dell'album...


Se le Lacrime son ancora una delle band più popolari, ma stanno iniziando a perdere pezzi (e colpi), ci son band che invece hanno visto la loro fama aumentare gradualmente per tutto il decennio, diventando di fatto autentici fenomeni da classifica. E alcuni di questi fenomeni son decisamente i più inaspettati...

The Cure - Anche i dark si innamorano

The Cure - LovesongRobert Smith al n. 2 dei singoli USA? Beh, solo un paio di anni prima sarebbe stata la trama di un film fantascientifico-musicale. E invece il 21 ottobre i Cure sono a un passo dalla vetta (tenuti dalla Jackson) grazie a LOVE SONG, il secondo estratto dal loro seminale "Disintegration". In Europa la band si è già rivelata capace di sfornare un clamoroso hit con l'inquietante ninna nanna funebre di "Lullaby". Ma gli USA son un'altra cosa. E soprattutto non si pensava che il pop-rock goticheggiante dello spettinato dark dal rossetto slabbrato avrebbe potuto davvero sfondare a livello di mainstream.

Beh, succede. D'altra parte "Love Song", regalo di nozze per la moglie Mary composto da Robert, per rassicurarla che l'amerà sempre, ha tutte la carte in regole per piacere anche a una platea più pop. Una melodia che lo rende decisamente più accessibile rispetto ai precedenti pezzi della band. Ma che non sacrifica lo stile del gruppo, che decisamente non si vende, anzi. Anche se i britannici, strane bestie, invece lo snobbano, non portandolo più in alto della diciottesima posizione. Ma il pezzo, oltre che uno dei più atipici hit USA dell'anno, diventa un classico del periodo e verrà rifatto da svariati altri, tra cui i 311, che ne faranno una cover reggae.

Il pezzo viene considerato quasi l'unica nota ottimista di un album etichettato da alcuni critici dellì'epoca come cupo, claustrofobico, deprimente e... tutt'altro che pop. Eppure l'album si sta rivelando un clamoroso successo. Evidentemente il concetto di pop sta mutando... E Robert e compari si trovano a indossare un ruolo fino a poco tempo prima improbabile: quello di band da stadio.


Ma non sono i soli. Anzi la più improbabile delle band da stadio sono sicuramente i...

Depeche Mode - Il Gesù glam di Martin

"Reach out and touch faith!"

Depeche Mode - Personal JesusI quattro di Basildon. Se uno nel 1981, anno del loro esordio, avesse osato pronosticarli band da stadio destinata a sbancare gli States sarebbe stato preso come minimo per matto e internato. Eppure è successo. Tanto che i nostri si son permessi di pubblicare un album live a inizio anno che festeggiava il concerto che festeggiava la chiusura del loro trionfale tour americano. E ora i quattro tornano con uno dei loro più importanti singoli. A dire il vero in partenza non è esattamente un successo in UK (N. 13), ma in patria i Depeche hanno sempre fatto fatica, nonostante tutto. Si rifà abbondamentemente a livello mondiale, diventando all'epoca il mix più venduto della Warner. E anticipa quello che sarà il loro album di maggior successo nonchè il loro capolavoro, "Violator". Il pezzo è PERSONAL JESUS, uno stomper industriale memore di quelli di Gary Glitter (ascoltare per credere "I Didn't Know I Love You (Till I Saw You Rock And Roll)"!) che si discosta nettamente dalla precedente produzione della band. Infatti vi compare - udite udite! - una chitarra! Per la band alfiere del pop elettronico questo suona come un'inverisone a U. Viene registrato dalla band a Milano con la produzione di Flood e di François Kevorkian. Il brano inaugura anche quella che diventerà una tradizione della band: la realizzazione di più remix affidati a diversi produttori e DJ.

Il tema del pezzo è ispirato a Martin Gore dalla biografia di Priscilla Presley (questa non ve l'aspettavate, eh?). In quel libro Priscilla descrive il suo rapporto con Elvis, da cui dipendeva completamente. All'epoca era praticamente il suo dio, mentore e sostegno. E tale dipendere in modo assoluto da una persona, paragonabile a divinità, può essere una cosa molto pericolosa. Da questo Martin ne ricava un testo che parla di diventare "il Gesù personale" di una persona, la quale così diventa totalmente sottomessa e dipendente. Ovviamente c'è chi in America lo considera un pezzo blasfemo. Ma ai Depeche la religione non interessa granchè, sin dai tempi di "Blasphemous Rumours". Anche se ovviamente Martin ama usarla per provocare.

La copertina del disco e il video, con i quattro in versione "ranchera", son opera dell'ormai fido Anton Corbijn, che collabora con la band dal 1986 e partecipa alla definizione dell'immagine del gruppo.

La band lancia il pezzo in modo del tutto particolare: mettono un annuncio con un numero telefonico alla stregua degli evangelisti televisivi. "Your own personal Jesus, please call this number". Chiamandolo, si può sentire il nuovo brano.

Da citare la cover di Johnny Cash, datata 2003 e quella di Marilyn Manson (2004), mentre Jamelia la campionerà nel 2006 nella sua "Beware Of The Dog".


A questo punto una domanda. Qual'è una delle pop band più "calde" in Albione del 1989? Sicuramente dareste la risposta sbagliata. Perchè in effetti la band in questione è decisamente insospettabile... Ma ci potreste arrivare se vi dico che si tratta di un duo, metà del quale  all'inizio faceva parte proprio dei Depeche Mode...

Erasure - La regina dei drammi

Erasure - Drama!Vince Clarke, ex Depeche Mode (1981), ex Yazoo (1982/83), ex Assembly (1983), sembra essersi sistemato definitivamente con Andy Bell e gli Erasure. E gli Erasure questo autunno piazzano al N. 1 UK l'album "Wild!", il loro quarto e il secondo di cinque N. 1 britannici consecutivi per il duo (!). L'album porta nella UK Top 20 ben 4 singoli, di cui il primo è DRAMA!, brano (ovviamente synth pop) piuttosto atipico per i due, di fatto in crescendo e privo di un reale ritornello. Ma tale mancanza non ne inficia il successo, dato che il pezzo arriva al N. 4 UK. Il pezzo parla di una persona mostruosamente egocentrica e l'urlo "Guilty!" vede partecipare nientemeno che i Jesus & The Mary Chain, che stavano registrando nello studio accanto agli Erasure.

Jimmy Somerville - Comment te dire adieuRestando in ambito synth pop gayo, va citata anche la cover di COMMENT TE DIRE ADIEU, interpretata da Jimmy Somerville con June Miles-Kingston. Il pezzo è il primo estratto dal debutto solista di Jimi e approda nella Top 20 UK in novembre. Verrà seguito da un'altra cover, stavolta da Top 10, quella di "You Make Me Feel" di Sylvester. Per lanciare la sua carriera solista l'ex Bronski Beat ed ex Communards preferisce giocare sul sicuro. E infatti nei prossimi anni i suoi hit saranno praticamente tutte cover. Va detto che "Comment Te Dire Adieu" in origine è stato un grande classico datato '68 di Françoise Hardy con parole di Serge Gainsbourg.

Ultimo hit invece per i Living In A Box, che arrivano per la terza volta nella Top 10 Uk e per la seconda al N. 5 con ROOM IN YOUR HEART. Il loro cantante Richard Darbyshire cercherà di lanciare una carriera solista senza riuscirci. Ma scriverà pezzi per altri artisti, come Lisa Stansfield.



Bros - The TimeChi sta rapidamente imboccando il viale del tramonto sono i poveri sfigatissimi Bros, accantonati dalle teen agers a favore dei New Kids. L'insulsa CHOCOLATE BOX arriva al N. 9 Uk il 7 ottobre mentre il loro secondo album "The Time" arriva al N. 4. Pochino per la band più amata dalle ragazzine britanniche del 1988. Ma d'altra parte son serviti al mercato albionico giusto come temporaneo termine di transizione tra Wham! e New Kids On the Block, senza però avere George Michael che scriveva e cantava e senza avere un manager furbo e un coreografo...

Curiosity Killed the Cat - Name & Number / Keep On TryingAi Bros tuttavia sembra andare da Dio in confronto ad un’altra band che solo due anni prima veniva additata come uno dei gruppi pop più importanti delle Isole di Sua Maestà. Si tratta dei Curiosity Killed The Cat che realizzano un singolo che si ferma al N. 14 UK. Si tratta di NAME AND NUMBER. Il singolo non ottiene il successo sperato, ma in confronto al risultato dell'album è un trionfo. "Getahead", secondo album della band si rivela infatti un flop sanguinolento, non andando oltre la 29esima posizione UK. Anni luce lontano dal N. 1 del suo predecessore. E vengono scaricati dalla Mercury. In ogni caso Ben Volpeliere-Pierrot e soci si consoleranno quando nel 1991 i De La Soul useranno il loro singolo nel grande hit “Ring Ring Ring (Ha Ha Hey)”.

Restando in ambito blue eyed soul di marca anglosassone, ecco anche i Wet Wet Wet. La band ottiene un altro Top 10 albionico con SWEET SURRENDER (N. 6, forse qualcuno al ricorda per uno spot pubblicitario). Anche gli scozzesi sembrano sulla china discendente, dato che il pezzo è l'unico Top 10 tratto dal loro nuovo album "Holding Back The River", che comunque arriva al N. 2 UK. Tuttavia si riprenderanno pienamente nel 1992 con un N. 1 britannico.





Rock all'Ammarricana...

Rock'N'Roll a volte è una parola grossa da usare. E lo scoprirete tra breve. Tuttavia in alcuni casi è la parola giusta, specie se associata a Sex e Drugs...

Mötley Crüe - Il "dottore" della band...

Mötley Crüe - Dr. FeelgoodNel 1987 Nikky Sixx, bassista e fondatore dei Mötley stava per rimetterci le penne. Overdose di eroina. Viene dichiarato legalmente morto mentre lo stanno portando all'ospedale, ma l'ostinazione di un medico lo salva. Gli sparano due iniezioni di adrenalina nel cuore. Tale esperienza finisce sottoforma di un pezzo, "Kickstart My Heart", che è incluso nel nuovo album della band di L.A. , "Dr. Feelgood". E i veri Dottori della situazione sono i manager della turbolenta band, Doug Thaler e Doc McGee, che impediscono ai quattro di andare in tour in Europa ("sennò sarebbero tornati come cadaveri dentro sacchi di plastica") e costringendoli ad andare in riabilitazione (ci andranno tutti meno Mick Mars, che tuttavia si ripulisce per conto proprio).

Mötley Crüe - Dr. Feelgood / Sticky SweetIl loro quinto album, il primo "post-riabilitazione", diventa il loro più grande successo, arrivando sparato il 14 ottobre al N. 1 USA (stavolta non c'è nessuna Whitney messa in vetta dall'industria - vedi Estate 1987), vendendo oltre 6 milioni di copie. L'album viene salutato come il migliore del gruppo. E la travolgente title-track li porta per la prima volta nella Top 10 dei singoli di Billboard, raggiungendo il N. 6. Merito anche delle tessiture sonore create dal produttore Bob Rock. Va tuttavia detto che il pezzo non rigurada esattamente un medico. Si parla infatti di uno spacciatore che vende roba ad Hollywood. E a quanto pare era (o è?) lo spacciatore di Nikki...

D'altra parte all'epoca la scena losangelina è divisa nelle due fazioni, quella dei Guns N' Roses e quella dei Mötley. E le due band danno il via a una faida da tragicommedia demenziale. Memorabile lo scontro dietro le quinte degli MTV Awards, con Vince Neil dei Mötley che pesta Izzy Stradlin dei Guns (reo di aver menato la di lui consorte qualche giorno prima) e con Axl Rose che minaccia di morte Neil. Neil e Rose continueranno a sfidarsi nei mesi successivi, dandosi appuntamento più volte per sfide all'ultimo sangue, mai verificatisi.

Ma è proprio in virtù di questi atteggiamenti sempre al limite che band come i Mötley riescono a stare perfettamente a galla. Loro non giocano a fare i disgraziati. Loro sono degli autentici coglionazzi autodistruttivi. E quindi sono credibili. Si saran anche ripuliti dalle droghe (ma ne siamo certi?), ma per il resto non si risparmiano nulla. Tanto che Bob Rock li descrive come "quattro stronzi sempre pronti a ubriacarsi e a cercare di ammazzarsi l'un l'altro"... Tanto che il povero Rock è costretto a lavorare con ciascuno dei quattro separatamente. E infatti le rogne non son finite. Il manager Doc McGee viene licenziato prima del lancio dell'album per le polemiche che accompagnano un concerto di... beneficenza.

Il concerto in questione si tiene a Mosca il 12 e 13 agosto. Il Moscow Music Peace Festival a favore della lotta alla droga e della pace, ma di pace dietro le quinte ce n'è ben poca, visto che praticamente tutte le band litigano. L'oggetto della discordia è il posto di headliner, che viene assegnato ai Bon Jovi, in quanto band più popolare. Ozzy Osbourne tuttavia non vuole suonare prima dei Mötley e questi ultimi vorrebbero essere gli headliner (licenziano McGee perchè a loro parere ha favorito i Bon Jovi, altra band da lui gestita). E c'è pure una nuova band che inizia a ottenere i primi successi ma al contempo inzia a rompere parecchio i maroni, begando praticamente con tutti gli altri...



Skid Row - La firma sul contratto del diavolo. Ma stavolta non è un ergastolo...

Skid Row - Skid Row18 AND LIFE è il singolo che lancia gli Skid Row (niente a che vedere con l'omonima band irlandese di fine anni '60). La band è guidata dal cantante Sebastian Bach. Beh, in realtà si chiama Sebastian Philip Bierk. Evidentemente ha un'alta opinione di se... La band nata nel New Jersey nel 1986, "raccomandata" da Jon Bon Jovi, rimedia un contratto con l'Atlantic e un album di debutto prodotto da una volpe come Michael Wagener (già al lavoro con Ozzy). L'album, intitolato col nome della band esce nel gennaio 1989 e inizia subito a trovare il supporto di MTV, che fa girare all'infinito i loro video (evidentemente sono una priorità della loro casa discografica...). E a settembre arriva finalmente l'agognato l'hit, la power ballad "18 And Life" appunto, che si arrampica al N. 4 USA (N. 12 UK). Intanto l'album si avvia a vendere parecchi milioni di copie a livello mondiale. Grazie a un suono street metal sufficientemente duro che attrae i ragazzi unito a melodie pop che piacciono alle ragazzine. E il fatto che Bach sia bello e biondo aiuta...  Il pezzo è ispirato a un fatto di cronaca nera: un ragazzo spara accidentalmente ad un amico uccidendolo e si ritrova condannato all'ergastolo (la pena per un omicidio del genere va da 18 anni all'ergostolo, da qui il titolo della canzone).

Tutto bene quindi? Non proprio. C'è un tranello. Dato che Jon Bon Jovi li ha aiutati, ora i nostri devono ricambiare. E così firmano un contratto per la gestione delle loro royalties con la Underground Music Company. Quello che scoprono solo dopo è che i profitti dei loro diritti d'autore così finiscono direttamente nelle tasche di Jon Bon Jovi e Richie Sambora. Ne deriva una bega molto pubblicizzata e alla fine i due furbastri dovranno restituire il maltolto...

Simpatico John Francis Bongiovi Jr., eh?

In ogni caso Bach e i suoi Skid Row non hanno certo bisogno di aiuti esterni per finire nelle rogne. E, dopo un più che convincente secondo album, premeranno il pulsante dell'autodistruzione. Ne riparleremo...


Stanchi di sex, drugs e rock n'roll? Volete un po' di robetta slavata che viene pure fatta passare per rock? A vostra disposizione! In giro infatti ci son molte band che vengono spesso accomunate allo street metal ma che in realtà son "pop-metal", ovvero pop con schitarrate. D'altra parte in un'epoca in cui il pop è fatto con la fotocopiatrice e il sintetizzatore, la sola presenza di una chitarra elettrica automaticamente trasforma qualsiasi pezzo in "rock" e la band in "hard rock". Si tratta dell'"adult oriented rock", ovvero del rock per adulti, duro quel tanto che basta per ricordare il rock che fu dei '70 e, al contempo, melodico e non troppo spigoloso, sia nei testi che nella musica.  Perchè si sa che gli adulti son meno propensi alla ribellione...

Warrant - Dirty Rotten Filthy Stinking RichE allora beccatevi una bella (si fa per dire) power ballad che parla di Paradiso! Eccovi HEAVEN, primo Top 10 hit dei Warrant, pezzo che arriva al N. 2 USA il 23 settembre. Per la serie "anche i sessuomani hanno un cuore". La band losangelina è il tipico esempio di band hard rock losangelina: schitarrate e melodie. E a proposito di schitarrate, all'epoca circola la voce che i chitarristi della band non abbiano suonato una singola nota dell'album "Dirty Rotten Filthy Stinking Rich". E infatti verrà fuori che a suonare (non accreditato) è Mike Slamer, ex chitarrista di City Boy e Streets... I Milli Vanilli dell'hard (hard si fa per dire) rock?

E parlando di ballate, sbrachiamoci tragicamente nella melassa più appiccicosa con il buon Richard Marx, che a inizio settembre è ancora al N. 2 USA dopo aver passato tre settimane sulla vetta della USA chart con RIGHT HERE WAITING. Poi il singolo del mellifluo cantautore diventa un grosso hit europeo, arrivando al N. 2 UK. Ne riparlerò. E questa è una minaccia...

Voi ora direte, ma che c'entra col rock Richard Marx? Niente! Ma anche molte band "rock" del periodo c'entrano ben poco...


Ma c'è un pezzo in confronto al quale Richard Marx suona come Mozart...

Bad English - Il supergruppo e la ballatona

Bad English - When I See You Smile / Rockin' HorseGià il nome dovrebbe indicare che non c'è nulla di buono, dato che si chiamano il Cattivo Inglese. Chi sono? Sono la superband messa su John Waite, uno che ha pure fatto cose buone con i Babys nei '70 e da solista nei primi '80. E per due settimane a partire dall'11 novembre la formazione domina la Billboard chart con WHEN I SEE YOU SMILE, ballatona romantica over the top risaputa come poche. Praticamente uguale a un centinaio di altre che tra '80 e '90 infestano la chart USA, anche perchè son state scritte quasi tutte dalla stessa mano. Indovinate un po'? Dai che ci arrivate... Si, la mano di Diane Warren! E la femmina in questione, dopo averla vista arrivare in vetta, dirà: "E io che non la consideravo neppure un granchè". Beh, almeno è sincera. Ma allora perchè non l'ha cestinata salvandoci? Perchè la nostra ha l'abitudine di suonare a un gruppo di amici i pezzi composti, per vederne le reazioni. E i suoi amici gradiscono il pezzo. Così lei pensa che forse c'è la fuori un pubblico di potenziali acquirenti e che potrebbe farci dei bei dollaroni. E così la manda alla Capitol. I primi destinatari sarebbero gli Sheriff, band rock da poco riformatasi con il nome Alias.

Il leader della band, Freddie Curci tuttavia ha già dei pezzi pronti, e alla fine la rifiuta. E così subentra John Waite. L'ultimo suo successo risale al 1984, ed è stato un N. 1 USA ("Missing You"). Adesso John vuole però formare un band. Anzi la riforma, dato che due membri, Jonathan Cain e Ricky Phillips, facevano parte con lui dei Babys. Cain si porta dietro Nela Schon, che con lui ha militato nei Journey. E scopre il batterista Deen Castronovo che dopo l'esperienza con i Bad English tornerà con lui nei Journey...

Come dite? che avete perso il filo? Niente paura, pure io.

Il nome deriva da una mossa al biliardo ("english") e dal fatto che non riesce a Waite (per cui è "cattiva"). In agosto arriva il primo singolo, "Forget Me Not" che tuttavia non è un successo. Poi arriva il pezzo scritto dalla warren, ed è N. 1. Arriverà un altro Top 5 USA ("Price Of Love"), poi dopo il fiasco del secondo album, si scioglieranno. Intanto però, come detto a proposito dei Milli Vanilli, la Warren avrà fatto ambo, piazzando due N. 1 USA in successione.


Prima dei Bad English c'è un'altra power ballad al N. 1 USA. Tuttavia questa, pur non essendo un capolavoro, si  fa ascoltare volentieri e soprattutto ha un innegabile merito: tiene sotto i New Kids On The Block...

Roxette - Va dove ti porta il cuore...

Roxette - Listen To Your Heart / I Could Never Give You UpAllora, il duo svedese formato da Per Gessle e dalla bionda Marie Fredriksson è esploso qualche mese fa a livello internazionale con "The Look". Poi è arrivata "Dressed For Success", pezzo che sembra i Ricchi E Poveri con le schitarrate, che tuttavia si rivela un hit decisamente minore. E già sono pronte le etichette per considerarli una meteora. I due tuttavia decidono di insistere e pubblicano il terzo singolo dal loro album "Look Sharp!". Si tratta di LISTEN TO YOUR HEART, una ballatona scritta da Per. Gli è stata ispirata da un amico che sta attraversando un periodo molto difficile a causa del divorzio. Musicalmente invece il pezzo è ispirato a un brano di Tom Petty, "The Best Of Everything", arrangiata da un grande come Robbie Robertson. Si tratta di una specie di "esperimento". L'intenzione dei due è di adottare un arrangiamento che vada senza ritegno verso le roboanti vette dell'assurdo delle power ballad dell'epoca, per vedere fino a dove è possibile spingersi senza andare nel ridicolo.

E la ballata arriva al N. 1 USA il 4 novembre, diventando il secondo dei quattro N. 1 del duo. Tra tante orride ballate dell'epoca questa, sopra la decenza, sembra un capolavoro. Il successo del pezzo viene replicato a livello mondiale, con piazzamenti nelle Top 10 europee, UK esclusa. Come con i conterranei Abba, i britannici ci mettono un po' di più a cedere alle lusinghe dei Roxette. In ogni caso il pezzo viene usato anche come colonna sonora degli spot elettorali del partito di Václav Havel in Cecoslovacchia, per le prime elezioni libere in quel paese...

Da notare che il pezzo stabilisce anche un importante precedente per l'industria discografica: è infatti il primo N. 1 USA disponibile solo su cassetta-singolo e non sul vecchio 45 giri. Eh si, sta proprio finendo un'epoca...

Nel 2005 il pezzo ritornerà nelle Top 10 globali grazie alla cover trance dei belgi D.T.H., che tuttavia ne fanno pure una versione acustica.


E dato che l'ho nominato poco fa, va citato anche il buon Tom Petty che piazza al N. 23 USA la trascinante
RUNNIN' DOWN A DREAM, secondo estratto dal suo primo album solista (cioè senza gli Heartbreakers) "Full Moon Fever". Notevole il video animato che accompagna il pezzo, diretto da Lenahan. Il brano è stato scritto da Tom con Mike Campbell e Jeff Lynne. E il prossimo singolo sarà uno dei maggiori successi di Tom.

Tracy Chapman - CrossroadsTorna anche la rivelazione del 1988, la ragazza con la chitarra Tracy Chapman. Il suo album "Crossroads" è un discreto successo, e arriva al N. 1 UK e in Germania e nella Top 10 USA, tuttavia è un netto passo indietro, commercialmente parlando, rispetto al suo folgorante debutto. Diciamo che la ragazza soffre della nota sindrome del "difficile secondo album". La title-track d'altra parte non può competere con i classici inclusi nel predecessore. Il suo terzo album del 1992 passerà quasi inosservato, ma la ragazza si riprenderà alla grande nel 1995...

Belinda Carlisle - Leave a Light OnE parlando di fanciulle, ritorniamo al pop rock con la bella Belinda Carlisle, reduce dal grande successo dell’album “Heaven On Earth”. La ex cantante delle Go Go’s esce in ottobre con l’album “Runaway Horses”, anticipato dal singolo LEAVE A LIGHT ON. Il pezzo, un pop rock leggerino nella sua tradizione, diventa un buon successo in UK (N. 4) mentre si ferma al N. 11 negli USA. L’album non ottiene un grande seguito negli USA, mentre conferma il successo della cantante in Europa e Australia.

Due pezzi "da ’80" come Phil Collins e Billy Joel tornano con due nuovi hit e album. Ma ne riparleremo quando arriveranno al N. 1 americano, a dicembre.


USCITE CHIAVE


Se il mainstream è dominato da parecchie "sòle", sotto ribolle tutta una scena alternativa che di fatto segnerà il decennio che si sta per aprire. Insomma basta grattare un po' per trovare autentiche gemme... E ci son due generi che stanno vivendo il loro momento di gloria. Il rock industriale e il rap alternativo...

Nine Inch Nails - Pretty Hate MachineIniziamo con un tipo che si chiama Trent e delle sue Unghie da 23 centimetri... Sto parlando di Trent Reznor e del suo progetto personale, chiamato Nine Inch Nails (riferimento forse alla corona di spine di Cristo) che debutta il 20 ottobre con l'album "Pretty Hate Machine". Reznor arriva dalla Pennsylvania, ma si è trasferito a Cleveland, Ohio, dove bazzica la scena underground e lavora come custode nel locale Right Track Studio. Dato che deve passare molto tempo lì, approfitta degli intervalli per lavorare sulla propria musica. E, come Prince, decide di fare tutto da sè. Suona tutti gli strumenti, scrive, produce e arrangia. Un demo viene mandato a varie case discografiche e le offerte non si fanno attendere. Tuttavia Trent decide di firmare per la piccola TVT Records, specializzata in jungle pubblicitari. E con tale etichetta Trent realizza il suo primo album, che segna anche l'avvio della collaborazione del musicista con Adrian Sherwood e Flood in qualità di co-produttori.

Il lavoro esprime "quello che gli gira in testa all'epoca" e segna il connubio tra un suono industriale e il pop, anticipando molta musica degli anni '90. Praticamente prende il testimone dai Ministry, elaborando ulteriormente il suono. L'album si crea un seguito nell'underground grazie alla forza di singoli come DOWN IN IT (il primo pezzo in assoluto scritto da Reznor), HEAD LIKE A HOLE (dedicata al "Dio denaro" e alla forza corruttrice e offuscante di soldi e potere) e soprattutto SIN, un synth pop nevrotico e rabbioso. E il seguito aumenta al punto da fargli sfiorare le sponde del mainstream. Con 113 settimane nella Billboard chart, l'album diventa una delle prime produzioni indipendenti a guadagnare il disco di platino. I tempi stanno cambiando...


E rimanendo in ambito industriale...

The Young Gods - L'eau rougeUno degli album dell’anno secondo Melody Maker? Un album di una band svizzera, con buona pace del nazionalismo britannico. Evidentemente si deve trattare di qualcosa di veramente notevole. D’altra parte una band di rock industriale capace di incidere un pezzo a tempo di valzer  usando campionamenti di fisarmoniche  che poi esplode in caos orchestrale con tanto di archi campionati (LA FILLE DE LA MORT - purtroppo ho trovato solo questa versione acustica dal vivo) non può che meritare questo titolo. I The Young Gods realizzano forse il loro capolavoro con “L’Eau Rouge”Franz Trechler usa la propria voce roca come uno strumento, mentre la band va oltre il semplice rumorismo verso un metal creato con i campionamenti di riff chitarristici in loop a piovere, orchestrati da Cesare Pizzi e le percussioni ossessive di Frank Bagnoud (ascoltare RUE DES TEMPETES).  L’AMOURIR è il singolo che unisce discoteca ad hard rock. La band non arriverà al successo commerciale di nomi come Nine Inch Nails e con i successivi album virerà verso un sound a tratti più "accessibile" con chiari rimandi a Doors e Pink Floyd. Ma resterà tra i nomi che più influiranno sul rock elettronico successivo. Compresi nomi come il Bowie di "Outside" (lo dichiarerà apertamente) e gli U2.


Lenny Kravitz - Let Love RuleE dalle proiezioni sul futuro, ecco un bel salto verso il passato... Debutta il 19 settembre 1989 con “Let Love Rule” un musicista newyorkese figlio di Roxie Roker, una delle star della sitcom “I Jefferson”. All’epoca il ragazzo è sposato con un’altra stella del piccolo schermo, Lisa Bonet, la figlia Denise del Dottor Robinson interpretato da Bill Cosby. Lui si chiama Lenny e il suo cognome tradisce le ascendenze ebree ucraine del padre: Kravitz. Infatti Lenny è il figlio di una coppia mista e questo si riflette anche nella sua musica. Di fatto unendo il rock al funk, alla stregua dei suoi idoli, Jimi e Prince. Lenny arriva da una band chiamata Romeo Blue, votata all’imitazione di prince. E come il principe, non appena firma il contratto con la Virgin, inizia a lottare per la propria libertà artistica. Registra l’album tutto da solo usando un’attrezzatura analoigica, permettendo solo alla Bonet di scrivere con lui un paio di pezzi (con la Virgin che già teme di trovarsi di fronte una specie di nuova Yoko Ono). E il risultato è quanto di più anacronistico potrebbe venire fuori nel 1989. Un album intriso di funk, rock, psichedelia, soul e “flower power” che sembra uscito dritto dal 1969. E forse proprio per questo regge meglio nel tempo di molti prodotti coevi. Certo, i fantasmi di Beatles, Hendrix e di tutta la Motown compaiono a ogni traccia, ma Lenny non sarà mai un innovatore. Sarà sempre un tradizionalista. Dall’album vengono tratti pezzi come la bella title-track, la frenetica MR. CAB DRIVER e la meditativa BE


Ma Lenny non è l'unico debuttante...

Queen Latifah - All Hail the QueenA novembre esordisce su album anche una rapper al femminile. Si tratta di Dana Owens, ragazza del New Jersey, figlia di un poliziotto e di un'insegnante d'arte che si separano quando ha . La ragazza, 18enne, si inserisce nella scena del rap alternativo rappresentata da nomi come De La Soul e Monie Love, la "Native Tongue Posse" di Afrika Bambaataa, collettivo pacifista e intellettuale. Un suo primo demo, datato 1988, "Princess Of The Posse", le fa guadagnare un contratto con la Tommy Boy. E la Principessa decisamente non soffre di complessi di inferiorità e si autoproclama Regina. Queen Latifah. Latifah significa “gentile e delicata” in arabo ed è il nomignolo che le da un cugino quando ha 8 anni. Il suo debutto a 33 giri si intitola "All Hail The Queen". Magari è un po' troppo presto per reclamare quarti di nobiltà, ma Latifah è di fatto tra le pioniere che aprono la strada a molte altre fanciulle le porte dell’hip hop, tendenzialmente genere maschile e maschilista. E quando rappa è tutt'atro che delicata: dichiara guerra al maschilismo del rap dimostrandosi all'altezza dei migliori rapper maschi. E la nostra è una che sa bene quel che vuole e non lascia nulla al caso: non per nulla si occupa direttamente della produzione del suo album. Tra i brani, il funky di apertura DANCE FOR ME e MAMA GAVE BIRTH TO THE SOUL CHILDREN (qui il remix), interpretata con i De La Soul e il duetto con Monie Love, LADIES FIRST, ode alle donne di colore. I tempi tuttavia non sono ancora pienamente pronti per la Regina e l’album non ottiene il successo sperato (anche se il duetto con i De La Soul diventa un buon Top 20 britannico). Ma la ragazza non si arrenderà. Rivelandosi nel 2002 anche una grande soul e jazz singer nonchè attrice, come testimoniato dalla sua splendida performance in “Chicago”. E da allora "Mama" Morton (questo il nome del suo personaggio nel musical da Oscar) non si fermerà più facendo incetta di film e di premi. Meritando il titolo di First Lady dell'hip hop.


Jungle Brothers - Done by the Forces of NatureLa Regina compare anche in “Done By the Forces of Nature”, uscito nel novembre 1989, secondo lavoro dei Jungle Brothers, trio newyorkese formato all’epoca da Mike Gee (Michael Small), DJ Sammy B (Sammy Burwell) e Baby Bam (Nathaniel Hall). Anche i Fratelli della Giungla fanno parte della Native Tongues Posse e il loro lavoro può essere considerato il gemello sfortunato del disco dei De La Soul. All’epoca infatti non viene capito dai “duri e puri” del genere, troppo legati al suono rabbioso di Public Enemy. Tutta colpa dei ritmi house, delle influenze di World Music, dei testi afrocentrici “educativi” e dell’uso di campionament jazz (i Brothers sono i pionieri del jazz rap che solo tra un anno sarà “il verbo”).  Cose troppo strane e intellettuali. E così si arena al N. 46 della Top 200 USA. E solo molto dopo verrà riconosiuto come un album molto importante nello sviluppo del genere. D'altra parte loro son stati additati come “strani” e “venduti” già per il precedente singolo “I’ll House You”, prodotto da Todd Terry e basato sulla house (di fatto creano la hip house). Tra i pezzi, da citare WHAT U WAITIN' FOR?, DOIN' OUR OWN DANG (qui il remix pubblicato su singolo), realizzata con Q-Tip, Queen Latifah e i De La Soul, e la ballabile U MAKE ME SWEAT. Da notare che nell’album compaiono, oltre a quelli già citati, Monie Love, KRS-One, DJ Red Alert e il futuro membro dei Deee Lite DJ Towha Towha. Purtroppo nella battaglia con le pistole del Gangsta, l’hip hop non violento e positivista della Posse perderà la corsa alle classifiche…


E dato che siamo in periodo di abbondanza nel sottobsoco, ecco anche il ritorno di un grandissimo bluesman...

John Lee Hooker - The HealerEcco a voi “The Healer”, del maestro John Lee Hooker. Quasi sparito nel corso degli ultimi due decenni, il grande vecchio torna alla grande accompagnato da uno stuolo di collaboratori d’eccellenza, come Bonnie Raitt, George Thorogood, i Los Lobos e Carlos Santana (che imparerà la lezione e 10 anni dopo sfornerà, in un tripudio di collaborazioni, "Supernatural") . Il “guaritore” è il blues stesso e mai titolo potrebbe essere stato più appropriato per l’album che di fatto guarisce la carriera del bluesman, che rimarrà sulla cresta dell’onda fino al 2001, anno della sua scomparsa. La title track vede chiara l’influenza di Santana, che vi esegue degli assolo, e serve più che altro per le radio, mentre Bonnie Raitt (anche lei tra breve risorgerà alla stragrande) compare nel blues I'M IN THE MOOD. Robert Cray partecipa a BABY LEE (video dal David Letterman Show) mentre i vecchi amici Canned Heat ritornano col Hooker in CUTTIN’ OUT (nessun link ahimè). Ma la star, al di là delle collaborazioni eccellenti, rimane il grande John Lee, come testimoniato dalla seconda parte del disco, che affonda le radici nel Delta fangoso del Mississippi. 

Concludendo, avete fatto il conto delle rogne legali che han riguardato gli hit del periodo? Come potete vedere, per far soldi con la musica, non è necessario produrla o suonarla. Basta fare gli avvocati...

Al prossimo appuntamento, accogliendo la richiesta di Kristina, balzo in avanti di 4 anni. Il Polpettone sbaraglia le classifiche, mentre la Signora Mottola è la Diva del momento. In Europa trionfa la techno, mentre dagli USA arrivano le ultime grandi esplosioni del grunge. E mentre una band britannica esordisce sentendosi un "verme strisciante", Michelino copia Al Bano (o no?)... 

Marco

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