Canzoni e calcio
di Maurizio Targa

Canzoni di calcio
Avete mai sospettato quanti legami vi siano tra le due forme di intrattenimento forse più popolari? Aggiorniamo quella che è diventata una delle monografie “classiche” di Hitparadeitalia, costantemente tra le più visitate del nostro portale: una scorribanda sulle canzoni in qualche maniera legate al calcio: perchè ne parlano, o perchè cantate da calciatori, oppure ampiamente riprese negli stadi. E non pensate poi che sia un argomento tanto futile o riservato ad autori di…serie B: già Leopardi, nel 1821, aveva scritto la canzone A un vincitore nel pallone!!!

Cominciamo dalle ugole della capitale, sponda giallorossa, che annoverano tra l'altro nelle fila dei loro tifosi molti fra i cantautori di maggior successo. Voci particolarmente ispirate, visto che Venditti, dopo la celeberrima Grazie Roma, datata 1983, l'anno successivo nella sua Notte prima degli esami cita l'avventura, peraltro conclusa amaramente, della squadra capitolina nella Coppa dei Campioni nel passaggio "notte di sogni, di coppe e di campioni". L’Antonello romano e romanista è evidentemente sensibilissimo alle tematiche “pallonare” e torna sovente toccare il tema: con La coscienza di Zeman, allenatore che evidentemente lo aveva colpito al cuore, prima ancora con Correndo Correndo: «ed il bosco e lo stadio si illumina al giorno, un applauso ci sarà» in cui è facile intravedere la figura di quel simbolo della squadra romanista che è stato Francesco “Kawasaki” Rocca, anche se poi il brano è stato ridedicato a Sebino Nela. Giulio Cesare ripercorre poi l’adolescenza scolastica di Venditti, ed anche qui non manca l’accenno calcistico (“era l’anno dei mondiali quelli del ’66, la regina d’Inghilterra era Pelè”), e l’accostamento dei ragazzi di allora con la gioventù di vent’anni dopo avviene nuovamente attraverso una metafora pallonara (“erano l’anno dei mondiali quelli del’86, Paolo Rossi era un ragazzo come noi”).

Anche il suo cuore è giallorosso, ma la citazione calcistica è di stampo sociologio- politico: Francesco de Gregori racconta La leva calcistica della classe '68 (la datazione non è casuale), attraverso la parabola dei "calciatori tristi che non hanno vinto mai" e che ora "appese le scarpe, ridono dentro ai bar"; il fallimento e la disillusione dai sogni di un'intera generazione, quella sessantottina, appunto.
Altro tifoso romanista eccellente, Baglioni; un artista dalle tinte più tenui rispetto all'acceso Venditti. Tuttavia anche il sospirante Claudio non resta insensibile alle tematiche pallonare: Tutto il calcio minuto per minuto del 1985 cita la popolare trasmissione radiofonica che fa da sfondo alla noia di una qualunque domenica pomeriggio, mentre 2 1 X del 1975 è un'allegra colonna sonora del sogno settimanale del 13 alla schedina. Per inciso c'e' chi afferma di aver vinto coi....numeri dati dal cantautore di Montesacro...mah....
Per chiudere il cerchio capitolino, un insospettabile Renato Zero getta la maschera in un outing calcistico e si rivela giallorosso dedicando Canzone a Dino Viola al compianto presidente.

Dopo la Roma, altra squadra che sembra incontrare grossi favori nel mondo della musica leggera nostrana è senz'altro l'Inter, che annovera tra i suoi cantori firme come Enrico Ruggeri, un paio di Pooh, Vecchioni, Ligabue. Celentano, cuore nerazzurro, nel 1967 proponeva Eravamo in centomila, ricordo di un derby in cui apostrofava una ipotetica interlocutrice con "se non sbaglio lei ha visto un Inter - Milan insieme a me".
La fede interista di Luciano Ligabue è talmente sentita che nella sua Hai un momento, Dio? immagina addirittura di chiedere all'Altissimo, qualora gli fosse concesso di parlare con Lui, chi compri l'Inter. Nella sua Vita da mediano cita espressamente uno degli idoli dell’infanzia nerazzurra, Gabriele Oriali, mediano campione del mondo 1982.
Max Pezzali degli 883, altro nerazzuro DOC, spesso inviato per Quelli che il calcio a S. Siro, ricorda La dura legge del gol in uno dei suoi maggiori successi. Ruggeri sovente utilizza nei suoi versi terminologie del gergo calcistico; in Rien ne va plus parla di "calciatori sconfitti che si allenano per nuove partite" o di "girone di andata che fa posto al ritorno".

Eros Ramazzotti, pugnace numero 11 della nazionale cantanti e di fede bianconera, rende omaggio al pallone in un passaggio di Ti sposerò perchè, nella quale si dichara disposto ad impalmare la ragazza perchè "so che del pallone sei tifosa". Al cuore rossoblu di Gianni Morandi si accomuna la passione di Luca Carboni, bolognese doc che in Silvia lo sai parla di una maglia del Bologna indossata "sette giorni su sette", tant’è che Luca ha anche composto l’inno ufficiale della socetà Felsinea.
Spostandoci a Napoli, un'ode a Maradona è stata incisa da Gaetano Curreri e soci, che proprio partenopei non sono (e si chiamano Stadio...) che gli hanno dedicato Doma il mare, il mare doma. Quello napoletano è comunque un universo tutto particolare, a parte qualcosa filtrato su scala nazionale come Nino D'Angelo col suo Ragazzo della curva B (da cui trasse pure un film), ai tempi belli degli scudetti di Maradona si contavano intere compilation sull'onda dei successi azzurri, dalle vendite stratosferiche ma incontrollate in quanto quasi tutte legate al sommerso.

I bresciani Timoria volano sulle note azzurre delle Rondinelle della loro città, del resto il leader della band si chiama Omar Pedrini, un omaggio che il papà ha voluto rendere al grande Sivori. I Sud Sound System hanno scritto lo spartito per l’inno del Lecce, mentre per il Chievo Verona ci ha pensato una tifosissima doc: Ivana Spagna. Una conferma che il calcio trascina tutti con sé, donne comprese.

Politicamente super partes, e più vecchia di qualche anno (1962) è La partita di pallone, celeberrimo brano di Rita Pavone firmato Cantini-Rossi-Vianello, accorato appello di una fidanzata per essere portata allo stadio dal suo bello, sospettando peraltro che tanto accanimento calcistico fungessse da alibi per passatempi fedifraghi. Il brano ebbe un successo travolgente ed è tuttora un cult.

Per quanto riguarda le colonne sonore di manifestazioni sportive, Da me a te di Claudio Baglioni accompagnava l'avventura della nazionale italiana ai mondiali di calcio del 1998, quando "un azzurro lungo un sogno" non portò oltre i quarti di finale l'Italia. Profetico l’altro pezzo contenuto nell’album, Prima del calcio di rigore, con il senno di poi dedicato a Luigi Di Biagio, il “colpevole” del rigore sbagliato costato l’eliminazione alla squadra azzurra.
Nella stessa manifestazione, Mondiali di Francia ’98, è protagonista Ricky Martin con La copa de la vida, canzone ufficiale FIFA, che gli vale il trionfo mondiale e un Grammy. Tornando a Baglioni, lo stesso cantautore romano accompagnò i Giochi del Mediterraneo di Roma, edizione 1997 con il brano Acqua nell'acqua.

Chi non ricorda, poi, le "notti magiche" di Bennato e Nannini in occasione dei mondiali '90? Sbancarono l'hit parade, arrivando al primo posto in classifica ed il brano fu in assoluto il più venduto dell'anno.
Il suo titolo completo era Un'estate italiana, ed il brano fu proposto anche da Giorgio Moroder per il mercato internazionale col titolo To be number one.
Fortunata (anche perché realizzata a posteriori) la rivisitazione di Da Da Da del 1982 (Trio) riadattata in chiave di parodia con Son tutti figli di Bearzot, indubbiamente ricordata con maggiore allegria, probabilmente perche' quei mondiali li vincemmo.

Per la rassegna tedesca del 2006,Time of Our Lives, del gruppo musicale "Il Divo", sarà la Canzone Ufficiale della Coppa del Mondo. Al vertice delle classifiche mondiali di vendite, “Il Divo” è stato in vetta alle charts americane con l’album “Ancora”. Sul fronte italiano pare che l’inno sarà affidato ai sempiterni Pooh.

Abbiamo accennato a Bennato, che con le sue "Notti magiche" non era neanche alla prima contaminazione calciofila: indimenticata una sua sigla della Domenica Sportiva 1984, dal titolo Gol. Lo stesso programma annovera tra i suoi bardi Enzo Jannacci, autore nel 1983 della sigla Linea bianca e che in seguito dedicherà l'adattamento di Quelli che... alla già citata trasmissione "Quelli che il calcio".
Segnato da canzonetta pallonara è pure Toni Santagata: decenni di onorata carriera, di maritielli ed altri brani più o meno ameni ma... "squadra grande squadra miaaaaa" è l'inno del tifoso che va allo stadio ed il brano che gli viene maggiormente richiesto ad ogni esibizione. Stadium di Oscar Prudente ha fatto per anni da sigla alla Domenica Sprint degli anni settanta-ottanta.

Recentemente, in chiave internazionale, ricordiamo un brano, I'm still standing, che il cantante Elton John ha voluto dedicare al calciatore rumeno Georghe Hagi. Il "Maradona dei Carpazi", è stato felicissimo della dedica ricevuta ed ha richiesto un incontro con il celebre cantante.

In Brasile il calcio è un principio assoluto e fondamentale della vita; sarà per questo che rimangono emblematiche canzoni come Goal Keeper di Jorge Ben Jore, l'autore di Pais Tropical, o Soccer Ball di Toninho Horta. Il trash è un capitolo a parte: da quello nazional popolare di Gigione e di Leone di Lernia, immancabile presenza alle spalle del telecronista di turno allo stadio milanese di S. Siro, all'umorismo di Stefano Nosei, specialista nella parodia di brani famosi, e che, nella sua Hit Parade n° 6, divertentissima compilation sul calcio, colpisce trasformando ...E dimmi che non vuoi morire di Patty Pravo in ...E dimmi che mi dai un rigore.

Come dimenticare poi il rock demenziale di Elio e le storie tese, assidui nelle tematiche pallonare: da Concetto di Banana e La cinica lotteria dei rigori, a Sunset Boulevard dedicato al calciatore sul viale del tramonto ed indimenticata sigla di "Mai dire gol" nel cui video figuravano Gullit, Lombardo, Signori ed altri, passando per l'album Nessuno allo stadio, celebrante i Mondiali americani del '94 e che contiene anche il pezzo Ameri, in onore del popolare radiocronista citato in compagnia di tutti i più popolari colleghi (Ciotti, Bortoluzzi, Provenzali...).

Finiamo la sezione con un omaggio a Lucio Battisti: in Ho un anno di più recita "Io giocavo a pallone, sono il solito scarpone, ma ancora gioco", mentre in Anima Latina rende omaggio alla passione calcistica dei bimbi sudamericani col verso "e corre sulle spiagge atlantiche seguendo il calcio di un pallone, per finire nel grembo di grosse mamme antiche dalla pelle marrone". Citandolo poi da Le allettanti promesse la frase conclusiva "io non posso parlar solo di calcio e donne". Riusciremmo davvero a farne a meno??


Calciatori canterini e cantanti giocatori
Julio Iglesias portiere di riserva nel Real Madrid e Cristiano Rossi alias Christian terzino sinistro del Palermo condividono un destino comune: entrambi abbandonano l'agonismo in seguito ad un infortunio (per Iglesias fu un incidente stradale) ed entrambi sfondarono, sia pur con proporzioni diverse, nel mondo della canzone.
Senza interruzione dovuta ad eventi traumatici, anche il celebre tenore Placido Domingo, connazionale di Iglesias, vanta un buon passato di calciatore semipro in gioventù, e lui stesso ha dichiarato che, prima di dedicarsi alla carriera di cantante, prese in considerazione le carriere di calciatore e... matador! Gli è andata sicuramente bene anche con la musica.
L'accostamento con Carreras apparirà forse eretico, ma anche il dj Mario Fargetta aveva delle velleità da calciatore professionista (presto accantonate). Ricordiamo poi uno Zucchero adolescente e ancora conosciuto come Adelmo Fornaciari che sgambettava nelle giovanili della Reggiana. La birra ebbe presto il sopravvento sull'atleta.

Francesco Baccini (in gioventù nelle giovanili del Genoa) ha girato un video con Bobo Vieri guest-star nei panni di un poliziotto; per contro i fratelli Inzaghi si "permettono" con dubbi risultati di cantare un jingle pubblicitario di uno spot televisivo (Danone), nel sequel del quale Ciro Ferrara “minaccia” i figli di cantare qualora non gli dessero un'altra vaschetta del gustoso dessert.
Tra i giocatori canterini del passato, trascurando qualche digressione che non ha lasciato grossi segni tipo Ciccio Graziani, possiamo ricordare Beppe Savoldi, ai tempi della sua militanza nel Napoli propose con buona intonazione e discreto successo , nella quale si lanciava addirittura nel dialetto partenopeo, e La favola del gol, una specie di filastrocca-ninna nanna in cui elencava nomi di calciatori (Antognoni Rivera incontrò ecc ecc). Giorgio Chinaglia, emigrato calcistico negli States e tutto preso dal suo nuovo personaggio americano, tornato in Italia si atteggia a cantante stelle e strisce pantomimando bruttamente stereotipi di italiani arricchiti oltreoceano e si lancia in una improbabile I'm footbal crazy.

Chi si ricorda di Alexi Lalas, stopper barbuto americano militante nei primi anni '90 nel Padova allora in serie A? Era un valente (???) chitarrista, e non mancò di sfruttare la sua popolarità per proporsi anche in ambito musicale.

Altri calciatori da hit parade: le "Football stars" (tra i componenti del supergruppo Gullit, Bruno Conti, Paolo Rossi, Platini e molti altri celebrati miti del pallone) verso Natale dell'86, sbancarono le hit col brano Alleluja, inciso per beneficienza e che arrivò in vetta alle classifiche.
Più recentemente (2004) 17 tra le più belle canzoni della storia della musica italiana sono uscite raccolte in un CD, cantato ed interpretato interamente dai calciatori di serie A. Una canzone per ogni squadra, mentre Roma e Lazio cantano insieme La canzone del sole di Lucio Battisti. Lo scopo della vendita del CD è quello di raccogliere dei fondi che la AIC (Associazione Italiana Calciatori) investitirà in 16 strutture per anziani. Le squadre cantano canzoni di Lucio Dalla, Zucchero, Ramazotti, Vasco Rossi, Lucio Battisti.

Il musicista Serafino realizza nel 1999 un brano e chiama ad interpretarlo il calciatore Roberto Baggio, improvvisatosi "rapper" per l'occasione; il video fa il giro del Mondo e in Italia i TG della Rai e delle reti Mediaset danno ampio spazio all'evento.

Per quanto riguarda la dirigenza societaria, Elton John presiede da anni il Watford (club che vendette al Milan il mitico Luther Blisset); sarà il caso di ricordare che anche l'attuale presidente del Milan (oltre che del Consiglio e quant'altro) fu in gioventù un cantante? Anche Rod Stewart ha partecipazioni calcistiche nei Rangers, in Scozia. Evidentemente anche oltemanica calcio e musica vanno sovente a braccetto.

E' del 2001 l'interessamento del cantante Enzo Ghinazzi alias Pupo alla proprietà della Fiorentina. L'artista si propone a capo di una cordata di imprenditori per tentare il salvataggio della società viola dal fallimento. Non ci riuscirà e la Fiorentina dovrà aspettare i Della Valle per rifondarsi.

Altri tipi di contatto tra calcio e musica: David Beckam, fortissima mezzala del Manchester United è felicemente sposato con Victoria Adams "Posh spice" delle Spice Girls: chi è più popolare? In scala, unione analoga per Louise Nurding delle Eternal, cantante piuttosto conosciuta in Gran Bretagna per alcuni hit singles come "Naked" e "Undivided Love", che ha sposato Jamie Redknapp, star del Liverpool e giocatore nel giro della Nazionale inglese. E In Italia? Marisa Laurito e Ciccio Cordova??

Oltre a parlare coi passerotti il mitico Alex Del Piero ha pensato bene di tirar su quattrini sfornando due compilation, la prima nel 2004 e la seconda due anni dopo, dal titolo The best of Alessandro Del Piero, per condividere le proprie preferenze musicali con i numerosi tifosi juventini e con gli appasionati di musica anche in quest’altra maniera. Jamiroquai, Ricky Martin e Anastacia tra i selezionati, con L’Aura unica rappresentante italica nella “nazionale” di Del Piero.

Ulteriore tipo di commistione, quella giornalistica. Sandro Ciotti è il personaggio che meglio l’ha incarnata: nato nel 1928 a Roma e scomparso nel 2003, nella vita ha fatto il calciatore, il cantante, il violinista, il paroliere, il giornalista. Soprattutto, è stato una delle voci più popolari della radio, per la quale ha raccontato, oltre ad Olimpiadi, Tour e Giri, 40 Festival di Sanremo, manifestazione alla quale non è mai mancato finchè la salute gliel’ha consentito.
Potrebbe aspirare a raccoglierne l’eredità in un ideale passaggio di testimone il torinese Carlo Nesti, che nel 2006, come paroliere, ha anche provato a mandare una canzone al Festival. L'hanno bocciata, ma l'idea di seguire il Festival in diretta ha preso forma ugualmente. Ed il recente nuovo “re” del festival, Giuseppe Povia, tifoso nerazzurro, amico della società e della squadra, per un breve periodo anche calciatore nelle giovanili dell’Inter, si augura che presto tutti i tifosi della beneamata possano fare un oh! di soddisfazione.

Chiudiamo in bellezza: La nazionale dei cantanti. Fondata nei primi anni '80 su iniziativa di Gianni Morandi e Mogol, nata quasi per gioco, si è rivelato uno strumento eccezionale per la raccolta di fondi a scopi benefici: Dapprima costituita in associazione, dal 1996 ha il riconoscimento della Presidenza del Consiglio e dal 1 gennaio 2000 la nazionale è ONLUS. In 24 anni di attività, la formazione ha disputato 432 partite di fronte ad oltre 8 milioni di spettatori in tutti gli stadi italiani, e ha raccolto fondi per un ammontare di quasi 41 milioni di euro. L'iniziativa, certamente meritoria, ha trovato epigoni nella nazionale piloti, attori ecc.


Inni & canzoni da stadio
Che c'è, inno di Antonello Venditti dedicato all’ultimo scudetto giallorosso è solo l'ultimo degli innumerevoli contatti avvenuti tra i due mondi.

Ancora in casa giallorossa, il primo trionfo romanista dell'era moderna, quello datato 1983 per intenderci, aveva scatenato le odi dei bardi capitolini; ricordiamo su tutte la celeberrima Grazie Roma, sempre di Venditti, molto apprezzata anche oltre l'area romana. Lo scudetto 2001, oltre alla subitanea cessione del nipponico, ci ha salvato da un restyling del brano che stava per diventare Arigato Roma, versione giapponese in onore di Nakata. Scherzi a parte, al successone di Grazie Roma fecero da spalla sempre nel 1983 i brani di Little Tony (Roma brasileira) e Lando Fiorini (Forza Roma, Forza lupi). Venditti aveva comunque già colpito al cuore la sua tifoseria nel 1975 con Roma (non si discute si ama), la canzone delle "centomila voci che hai fatto innamorà".

Negli stessi anni settanta il coro dei giocatori della Juventus in cui militavano Bettega, Causio e soci intonava l'inno bianconero Juve, Juve scritto, pensate un po', da Mike Bongiorno.
Giordano, Manfredonia e D'Amico si cimentavano pochi anni dopo con l'inno laziale di Toni Malco Lazio vola;
l'ultimo scudetto dell'Inter, purtroppo per i nerazzurri ormai datato 1989, portò la canzone del loro trionfo, Inter tricolore, fino al nr. 17 delle chart settimanali.
L'inno ufficiale Milan, Milan scritto sull'onda dei rinverditi successi rossoneri da Tony Renis e Guantini, in una delle sue versioni è cantato da "I Fans" ed intervengono come testimonial Teo Teocoli e la Curva Sud. George Weah, indimenticato centravanti rossonero nell'occasione si è cimentato come guest star nella versione hip-hop di prova Zero. La parte musicale è completata da un brano hard-rock dal titolo Dai tempi del Paron, Rocco per i non addetti, cantato dagli Extrema, gruppo leader, nel suo genere in Italia. Tornando a Weah, il mancato presidente liberiano ha indossato i panni del cantante in un’altra esibizione, più vistosa poichè televisiva quando al teatro Nuovo di Milano, in occasione degli Oscar del calcio, ha cantato con il suo amico Frisbie e le Football Stars.

Fra i cantori delle squadre un po' meno blasonate, non ce ne voglia nessuno, ricordiamo Dino Sarti, vecchio leone felsineo autore di un inno per i rossoblu emiliani dal titolo Bologna campione; Pietro Ballo, tenore, che ha composto e cantato un inno per la squadra del Palermo, Enzo Pupo Ghinazzi, che ha presentato recentemente E' Fiorentina, inno dedicato alla squadra di calcio viola, nella trasmissione di Rai Due "Quelli Che Il Calcio". Meno seriamente per la stessa trasmissione Baglioni ha composto anche l'inno dell'Atletico van Goof, squadra di calcio di II categoria patrocinata dal team programma televisivo.

Divisi dal colore di una sciarpa, rivali per una partita, si odiano nei derby. Divisi da sempre, genoani e sampdoriani ma uniti, per una sera, nel nome di Fabrizio De Andrè. È accaduto nel 2003 allo stadio Marassi, prima del fischio d'inizio del derby, le due curve storicamente contrapposte hanno cantato insieme Creuza de ma', per ricordare Faber, l'amico fragile. Erano brividi quelli che hanno provato i presenti, nel sentire lo stadio, tutto lo stadio, cantare in dialetto, la canzone di De Andrè.
Ed un altro coro, Sulle note di Ma se ghe pensu, che sa d’emigrazione e di lacrime, si è materializzato nella gradinata rossoblu genovese il 7 giugno 2003. Oggi la ricca Genova non vede più partire i suoi figli per terre lontane, ma il brano è radicato profondamente nelle anime, e riaffiora nei momenti più impensati: le lacrime che la musica faceva sgorgare per la patria lontana, ora rigano i volti per altri motivi. In qualche modo una triste partenza c'era anche quel giorno. Il Genoa andava in serie B ed i tifosi intonarono quell'inno alla nostalgia in un soprassalto d'orgoglio. Piangeva tutta la gradinata nord, cuore del tifo genoano.

Il calcio, veicolo per la musica transnazionale: Dario Baldan Bembo in persona rimase assai colpito nel sentire, allo stadio Olimpico di Monaco, un coro impressionante di persone intonare Amico è, di cui era l'autore. Eppure il brano in Germania non era uscito. L'arcano fu svelato presto: Il Bayern Monaco aveva appena incontrato l'Inter in Coppa dei Campioni ed evidentemente ai tifosi tedeschi era rimasta nelle orecchie quell'aria, già diventata un classico negli stadi italiani. Il refrain de L'amico è... è tuttora, un cult negli stadi europei.

Fenomeno inverso, Go West dei Pet Shop Boys era gettonatissima negli stadi tedeschi e, particolarmente dopo un Borussia Dortmund - Juventus, venne mutuato dai tifosi italiani. Que sera sera è stata ispirata dagli stadi inglesi (il forever we'll be we'll be dei tifosi del Liverpool è diventato per sempre ti seguirem).
Anche i Queen sono particolarmente apprezzati negli stadi: We are the champion accompagna tutti i trionfi nelle finali di coppe europee, mentre We will rock you, probabilmente per essere agevolmente ritmabile con mani e piedi, è facilmente ascoltabile negli stadi di tutta Europa.
Un altro refrain di successo, più attuale e possibilmente con coreografia di sciarpe alzate, è quello di Gam Gam, targato Mauro Pilato & Max Monti.
Un coro davvero trasversale, cantato in tutti gli stadi di tutte le serie calcistiche è il celeberrimo Ale oho, le cui radici vanno cercate in un brano disco degli anni '70, precisamente TSOP (The sound oh Philadelphia) dei MFSB'"

Tornando più propriamente in casa nostra, La notte vola di Lorella Cuccarini è meglio nota a Roma nella sua versione da stadio, trasformata in Tedesco vola in onore di Rudi Voeller, mentre a Napoli Ho visto una muchacha con conseguente innamoramento è diventata "ho visto Maradona".

I classici: La Marsigliese è stata saccheggiata, a tutte le latitudini ed in tutte le sue strofe, adattata ad ogni squadra, prestandosi benissimo al canto corale, così come pezzi che per il loro brio risultano trascinanti: Guantanamera, Cielito lindo, Nella vecchia fattoria, Il ballo del mattone, Yellow Submarine, Oh Susanna, When the saints go marching in, Jingle bells, Glory glory Allelujah, tutte diventate hit da stadio. Chiudete gli occhi ed i coretti ritmati sul loro refrain vi verranno immediatamente in testa.

Riscuotono successo anche Il valzer delle candele o la colonna sonora di Jesus Christ superstar, che non sono proprio delle marcette. "Vende" bene anche 'O Surdato 'nnamurato, popolare anche fuori area partenopea.

Quante ne abbiamo tralasciate? Tantissime, ne siamo sicuri. Ci aspettiamo una valanga di contributi per completare assieme questo divertente approfondimento musical-pallonaro.

Maurizio Targa