IL FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA
di Antonio Sciotti


Il successo del Festival di Sanremo del 1951 contagia anche il Sud. La vecchia audizione di Piedigrotta dove, per tradizione, sono state lanciate le più celebri canzoni partenopee, lascia il passo al Festival della Canzone Napoletana. Su iniziativa della Rai, infatti, nel 1952 si organizza la prima rassegna canora napoletana che, da questa data e fino all'ultima edizione (1970) porta al successo tantissime canzoni partenopee. Come sede ufficiale della manifestazione è scelto il Teatro Mediterraneo di Napoli, anche se altri teatri, come il Politeama o il Delle Palme, ospitano, per qualche edizione, la rassegna.

Dal palcoscenico del Teatro Mediterraneo sono lanciate canzoni che, poi tradotte, trovano successo in tutto il mondo ("Desiderio 'e sole", "Sciummo", "Guaglione", "Tu si 'na cosa grande", ecc.), altre danno lo spunto per la realizzazione di numerose pellicole cinematografiche ("Lazzarella", "Napule sole mio", "Cerasella", "Tuppe tuppe mariscià", ecc.) e migliaia di motivi danno vita a commedie musicali ("Ciente catene", "A mamma", "Malinconico autunno", "Che chiagne a ffa").

La caratteristica del Festival della Canzone Napoletana (che lo ha accompagnato per tutta la sua durata tranne la quinta edizione del 1957) è la doppia esecuzione dei motivi in gara, che permette al pubblico di gustare di più la canzone e, volendo, poter scegliere tra le due interpretazioni quale fosse la migliore da ascoltare e acquistare.

Il Festival della Canzone Napoletana acquista così tanto prestigio che, spesso, i partecipanti non napoletani sono in soprannumero rispetto agli artisti partenopei: Ornella Vanoni, Domenico Modugno, Claudio Villa, Renato Rascel, Nilla Pizzi, Johnny Dorelli, Carla Boni, Gino Latilla, Achille Togliani, Luciano Virgili, Luciano Tajoli, Jula De Palma, Iva Zanicchi, Teddy Reno, Betty Curtis, Flo Sando's, Wilma De Angelis, Giorgio Consolini, Teo Teocoli, Oreste Lionello, Wilma De Angelis, Wilma Goich, Carmen Villani, Don Backy, Tony Dallara e altri.

Inoltre molti cantanti, nonostante la seria difficoltà del vernacolo, provengono da altri paesi per cantare al Festival in dialetto napoletano: Dean Reed, Henry Wright, Ana German, Mei Lang Chang, Micaelis, Enrico Farina, Lara Saint Paul. Numerose sono le partecipazioni di artisti che provengono dal piccolo schermo (Marisa Del Frate, Renata Mauro, Giancarlo Guardabassi, Brutos, Memo Remigi e altri) e dal cinema e dal teatro di prosa (Franco Franchi, Angela Luce, Virginia Da Brescia, Antonio Casagrande, Lucia Valeri, Ombretta Colli, Nino Taranto, Vera Nandi, Beniamino Maggio e altri).

Sul palcoscenico del Teatro Mediterraneo si rappresentano tutti i generi musicali (antichi e moderni) in voga nel periodo considerato: barcarole, serenate, twist, jazz, yè yè, canzoni sceneggiate, rock, canzoni della mala, perfino il beat. Il beat, al Festival della Canzone Napoletana, ha come rappresentanti i Delfini, i Giganti, gli Jaguars, i Balordi, i Caravaglios, i Sanniti, le Cugine, la Troupe, i 4 Conny, i Brothers, i Lord Thomas, la Nuova Generazione e altri.

Le diciotto edizioni della rassegna napoletana vedono protagonista assoluto Aurelio Fierro che si aggiudica ben cinque Festival, mentre tra le donne le reginette sono Maria Paris e Mirna Doris che si aggiudicano rispettivamente due vittorie a testa. Molto eterogenea è la distribuzione dei primi premi tra i poeti, i compositori, le etichette discografiche e le edizioni musicali.

Il record delle presenze appartiene a Nunzio Gallo con ben quindici partecipazioni (tra i cantanti non napoletani il record appartiene ad Achille Togliani con sei presenze), mentre, fra le donne, Maria Paris partecipa alla rassegna ben tredici volte (Carla Boni, per le donne non napoletane, è presente al Festival cinque volte).

Tra le etichette discografiche il record delle presenze è detenuto dalla Vis Radio di Aldo Scoppa con sedici partecipazioni, seguita a ruota dalla Durium (considerando anche la Royal e la Titanus), dalla Voce del Padrone, dalla Fonit Cetra e dalla Phonotype (considerando anche l'Universal, la Bellarecord e la Fans).

Si sono alternati alla conduzione del Festival della Canzone Napoletana Mike Bongiorno e Pippo Baudo (con quattro conduzioni a testa) seguiti, via via, da Nunzio Filogamo, Nino Taranto, Daniele Piombi, Enzo Tortora, Corrado, Lauretta Masiero e Renato Togliani, oltre al folto gruppetto di vallette (Lilly Lembo, Fulvia Colombo, Gloria Christian, Gaia Germani, Emma Danieli, Marisa Borroni e altre).

Numerosi i direttori d'orchestra presenti al Festival (Anepeta, Angelini, Morricone, Vinci, Migliardi, Kramer, Alfieri, Iglio, Aterrano, Bagalof, Blankestainer, Martelli, Pattaccini, Reverberi, Sciascia, Buonafede e altri), mentre i cori sono stati quasi sempre affidati ai 4+4 di Nora Orlandi (presenti anche i Vocal Fonit, il Quintetto Partenopeo, i Musicals, Quartetto Due + Due, Fraser Hayes Four, i Flippers, Franco e i G. 5 e altri).

Come succede per il Festival di Sanremo, anche la rassegna napoletana, nei primi anni di vita, presenta dei regolamenti e dei sistemi di votazioni molto semplici e grezzi che, di certo, non sono rappresentativi della maggioranza. Poi, man mano che il prestigio aumenta, questi sono modificati ed adattati ai vari interessi televisivi e discografici che, se da un lato favoriscono dei più equi giudizi sulla qualità delle canzoni partecipanti, dall'altro complicano non poco i sistemi di ammissione dei motivi in gara.

Tra gli elenchi degli autori in gara troviamo Mogol, Gino Paoli, Nico Fidenco, Renato Rascel, Claudio Mattone, Ennio Morricone, Riccardo Pazzaglia, Vittorio De Sica, Michele Galdieri, Domenico Modugno e Dino Verde, oltre al folto gruppo dei napoletani (Murolo, Pisano, De Crescenzo, Nisa, Marotta, Sciotti, Pugliese, Manlio, Gleijeses, Bonagura, Cioffi, Rendine, Iglio, Alfieri, Genta e altri).

Se, simbolicamente, il Festival di Sanremo è ricordato per "Grazie dei fiori", primo motivo vincitore della rassegna ligure, il Festival della Canzone Napoletana è rappresentato sicuramente da Tu sì 'na cosa grande, brano che si aggiudica la dodicesima edizione del 1964. Questa rassegna è, tra l'altro, la più bella in assoluto, non tanto per la presenza di grandi big della canzone (questi sono presenti anche in altre edizioni), quanto per la qualità delle canzoni (24 motivi tutti belli se non bellissimi). D'altronde la rassegna del 1964, organizzata da Gianni Ravera, fu la manifestazione della grande svolta, con l'abbandono di generi musicali oramai obsoleti, e con la presenza di nuovi ritmi musicali che, rivolgendosi prettamente ad un pubblico giovane, portarono le vendite dei 45 giri alle stelle.

Numerosi, infatti, sono i dischi che entrano prepotentemente nella Hit Parade dell'epoca: "Tu sì 'na cosa grande" sia nella versione di Domenico Modugno che di Ornella Vanoni; "Comme" nella versione di Margherita; "Ammore mio" nella versione della Vanoni; "Ammore siente" sia nella versione di Bruno Filippini che dei Marcellos Ferial; "Napoli c'est finì" nella versione di Fred Bongusto; "Nord e Sud" nella versione di Ninì Rosso; "Nisciuno 'o ppò capì" sia nella versione di Peppino Gagliardi che di Giancarlo Silvi; "Maria Carmela" nella versione di Filippini; "T'arricuorde Carmè" nella versione dei Marcellos Ferial; "Doce è 'o silenzio" nella versione di Mario Merola; "Mparame a vulè bene" nella versione di Gagliardi; "Napule è una" nella versione di Sergio Bruni.

Dalla prima alla quinta edizione del Festival (1952/1957) i dischi sono tutti stampati su supporto a 78 giri (i 45 giri che si trovano del '56 e del '57 sono delle ristampe), mentre i dischi della sesta e settima edizione ('58/'59) sono distribuiti sia su supporto a 78 giri sia su vinile a 45 giri. Dall'ottava edizione ('60) i dischi sono tutti su vinile e solo alcune case discografiche nel 1960 (Vis Radio e Voce del Padrone) pubblicano i motivi anche su supporto a 78 giri. Dal 1961 i motivi sono stampati solo a 45 giri. I 45 giri con copertine fotografiche fanno la prima apparizione già al sesto Festival del 1958, anche se è dalla dodicesima edizione che i motivi sono tutti stampati su disco con copertina fotografica, tranne qualche eccezione (copertina standard forata per Carmen Villani, per i Delfini, per gli Jaguars, per Alberto Roscani). I 45 giri del Festival del 1981 sono pochi, poiché, in questo periodo, ha preso il sopravvento il 33 giri, cosicché molti cantanti rinunciano al singolo che già sta iniziando a perdere l'interesse generale.

Nel 1971, a Festival già pronto, la Rai sopprime la manifestazione per delle denunce di alcuni autori rimasti esclusi dalla manifestazione. Nel corso degli anni '70 ci sono stati vari tentativi di riportare in vita la manifestazione napoletana fino a che, nel 1981, pur con forme e regolamenti diversi, è ripristinata la rassegna. Ma dopo quest'unica edizione, il Festival di Napoli è messo di nuovo a tacere.


ALBO D'ORO
1952: Desiderio 'e soleNilla PizziFranco Ricci
1954: Suonno d'ammoreAchille ToglianiTullio Pane
1955: E stelle 'e NapuleMaria ParisGino Latilla & Carla Boni
1956: GuaglioneAurelio FierroGrazia Gresi
1957: Malinconico autunnoMarisa Del Frate
1958: VurriaAurelio FierroNunzio Gallo
1959: Sarrà chi saTeddy RenoFausto Cigliano
1960: Serenata 'a MargellinaFlo Sando'sRuggero Cori
1961: Tu sì a malincuniaBetty CurtisAurelio Fierro
1962: Marechiaro MarechiaroGloria ChristianSergio Bruni
1963: Jammo jàClaudio VillaMaria Paris
1964: Tu sì 'na cosa grandeDomenico ModugnoOrnella Vanoni
1965: Notte senza fine

(considerando le vendite di tutti i 45g della manifestazione)

Equipe 84Pina Lamara
1965: Serenata all'acqua 'e mare

(considerando le sole vendite delle nove canzoni finaliste)

Tony AstaritaAurelio Fierro
1966: BellaRobertinoSergio Bruni
1967: 'O matusaBalordiNino Taranto
1968: Core spezzatoTony AstaritaMirna Doris
1969: Preghiera 'a 'na mammaAurelio FierroMirna Doris
1970: Me chiamme ammoreGianni NazzaroPeppino Di Capri & New Rockers
1981: 'A mammaMario Da Vinci
 
Antonio Sciotti