IL BALLO DI SIMONE (Simon Says)
(di R.Chiprut - Irref)

  • Anno: 1968
  • Altri titoli: Simon Says
  • Interpreti: 1910 Fruitgum Co.

  • HitParade: #1, Ottobre 1968
  • Chart annuale: Top20

  • Altri interpreti: Giuliano e I Notturni (#4, Ottobre 1968, Chart Annuale: Top 50)
  • Alla fine degli anni 60, l'industria musicale americana inventa un nuovo filone: la bubblegum music, musica da masticare e da gettare via dopo l'uso. Prodotto confezionato appositamente per ragazzi dai 10 ai 15 anni, non ancora coinvolti in atteggiamenti protestatari, che conservano una disponibilità infantile alla spensieratezza.
    Ma se il filone avrà un largo seguito in Usa e durerà per circa 3-4 anni (Osmonds, Jackson Five, The Partridge Family, Box Tops, The Archies, etc.), in Italia non attecchisce più di tanto se non nel primo periodo (estate 1968-inizio 1969).

    L'iniziativa è stata presa da un ex cantante degli anni cinquanta non molto noto, Neil Bogart, promosso direttore generale dal boss della Buddah Records, nuova label fondata apposta per lanciare cantanti e complessi esclusivamente teen, e consorella della Kamasutra che annovera nomi come i Lovin' Spoonful.
    Lievità e trasparenza negli impasti sonori e vocali contrapposte ad un ritmo ben scandito, il tutto in funzione di una melodia posta in primo piano. Questa è la bubblegum music. Gli interpreti si somigliano spesso, anche nel tono della voce, un po' nasale. Caratteristica degli appartenenti a questa musica è la giovane età, cosa normale giacchè il loro pubblico è quello dei ragazzini.

    Bogart costruisce ad hoc un gruppo dal nome preso in prestito da una vecchia marca di gomme da masticare, i 1910 Fruitgum Company, e gli fa incidere una marcetta orecchiabile, arrangiata con cori da saggio scolastico e con un organo elettrico che fa da sfondo ritmico al motivo banale.

    Simon Says, oltre ad essere il primo disco in classifica della nuova etichetta, arriva primo in classifica anche in Italia e contribuisce alla fortuna di una band italiana che incide per la RIFI, Giuliano e i Notturni. Sei ragazzi veneti, capitanati da Giuliano Cederle, che reinterpretano la canzone intitolandola Il ballo di Simone.
    Bollata come idiozia allo stato puro, come tutte le idiozie fa breccia e conquista la classifica nella doppia versione. Diventa subito l'inno delle feste dei ragazzini della scuola media. "Butta in aria le mani e poi falle vibrar, se fai come Simone non puoi certo sbagliar" sono le parole che restano più in testa.
    Un po' un tormentone, tanto che ancora oggi il brano viene riconosciuto da tutti e viene immancabilmente eseguito nelle serate "revival" come ballo di gruppo.

    Senza altre pretese che quella di far ballare i ragazzini alle feste, i 1910 Frutgum Co. lanceranno poi il loro secondo 45 sul mercato italiano: 1, 2, 3 Red Light che viene subito manipolato per i Quelli, complesso della Ricordi e futuri PFM con il titolo Hip hip hip hurra. Per la cronaca, ne incide una versione anche Bruno Filippini.

    (Christian Calabrese)