PENSIERI E PAROLE
(di L.Battisti - Mogol)

  • Anno: 1971
  • Altri titoli: -
  • Interpreti: Lucio Battisti

  • HitParade: #1, Giugno 1971
  • Chart annuale: Top10

  • Altri interpreti: -
  • Non è facile analizzare con distacco un capolavoro siffatto, ma tenteremo. Iniziamo dalla musica, che dal titolo vorrebbe farsi assente, e già dal celebre inizio a cappella mostra una subalternità. L'arrangiamento, sobrio e asciutto, si limita ad accompagnare solo quasi per mandare a tempo le due melodie intrecciate, le quali, se non si incontrassero resterebbero anonime, poco incisive, povere: lo stesso refrain si riempie grazie alla seconda voce di commento. L'orchestra poi si rifarà in una seconda parte strumentale della canzone stessa, che giace in alcune edizioni dell'epoca non più ristampate.

    Quanto alle parole, le due frasi sovrapposte non sono affatto in conflitto. Il "che ne sai?" (frase che sarà saccheggiata spesso) e il "conosci me?" hanno l'identica prospettiva di chi vuole svelare la parte più intima di sé. Esse provengono entrambe dalla mente di un giovane, proveniente da un paesaggio agreste e desolato, alle prese con una travagliata crescita interiore, che si rivolge con parole dure e mirate a una donna che non comprende il suo passaggio a "un'altra vita".

    Qualche fan di Battisti inorridirebbe all'ipotesi che questa, tra le sue canzoni più famose, potrebbe essere una presa di coscienza di omosessualità, vista come traguardo di una vita irta di paure e sconvolgimenti interiori così profondi da non potere essere abbracciati da un unvierso femminile visitato istintivamente. Vi siete mai chiesti cosa può essere capitato nel "cinema di periferia", nel leggendario "campo di grano", nel "viaggio in Inghilterra"? E tutti quegli scrupoli di coscienza, quelle preghiere a Dio, non sarebbero un po' eccessivi per una semplice storia d'amore che lascia il posto a un'altra simile? Comunque, è una delle più belle canzoni del secolo, e questo è quello che conta.

    (Mario Bonatti)

    "E del sole che trafigge i solai / che ne sai?". E' una delle indimenticabili immagini create in questo brano che è stato considerato uno dei più belli realizzati dal tandem Mogol-Battisti. "Pensieri e parole" arriva poco prima dell'uscita di "Amore dopo amore", un album rivoluzionario per tutto: progetto, suoni, idee in quanto il 33 giri è per metà cantato e per metà strumentale e come copertina riprende quella del 45 giri.

    La trovata di questo brano sta nel dialogo interiore di Lucio con se stesso (o forse con la sua coscienza). Uno sdoppiamento di personalità che trova subito spazio nei cuori dei suoi fan, un posto speciale che lo porta al vertice della HitParade per ben 20 settimane al N.1 nella chart settimanale e ad essere il singolo dell'anno, infatti è il singolo più venduto del 1971.

    Curiosità: diverse sono state le cover di questo motivo, ma una su tutte merita di essere citata in quanto è stata un grande successo ed anche un po' una sorpresa. All'inizio degli anni 90 è il"rap" che fa moda e Claudio Bisio, con la collaborazione della "Storia Tesa" Rocco Tanica, s'ingegna a costruire la sua stralunata "diciamo canzone" di un amore con annesso tradimento nella fortunata "Rapput". Non sembra vero ma il campionamento è della voce di Battisti, proprio con la continua ripetizione di "Solai. Solai, sol ai."

    (Mariangela)