REVOLUTION
(di J.Lennon - P.McCartney)

  • Anno: 1968
  • Altri titoli: -
  • Interpreti: The Beatles

  • HitParade: -
  • Chart annuale: -

  • Altri interpreti: -
  • Nel 1968, mentre il mondo era sconvolto dalla guerra in Vietnam, dagli assassini di Martin Luther King e Bob Kennedy, dal maggio francese, John Lennon era in piena fase di meditazione trascendentale e, per di più, in rotta con la moglie Cynthia. I rapporti con la moglie, da sempre tormentati, erano giunti a un punto di non ritorno con il colpo di fulmine per l’artista giapponese Yoko Ono. Questo non gli impedì tuttavia di affrontare – a modo suo – i temi all’ordine del giorno a livello mondiale: ma la contestazione accettava la violenza, Lennon era rimasto a All You Need Is Love. Il tema su cui decideva di scrivere una canzone era quindi fortemente scivoloso, tanto più per un gruppo – come i Beatles – tendenzialmente apolitico e disimpegnato.

    Il parto del brano fu travagliato e ne esistono varie versioni. Questo perché fin dalla prima incisione Lennon trasformò la serie di "Alright" finali in un interminabile happening arricchito da voce (la sua) e suoni distorti, rumori e cacofonie varie. Revolution uscì come lato B del 45 giri "Hey Jude" nell’agosto del 1968 in una versione rock con la voce di Lennon raddoppiata e due chitarre soliste con il fuzztone. Ma fu il testo a creare scandalo e polemiche: "Tu dici che vuoi una rivoluzione / beh, sappi che tutti vogliamo cambiare il mondo... ma quando parli di distruzione / non sai che non puoi contare su di me".

    Per la sinistra contestatrice e la controcultura tali parole erano un vero e proprio atto borghese reazionario inteso a far fallire la rivoluzione. Tutto questo mentre le riviste borghesi come Time elogiavano la satira contenuta in versi come "tu mi chiedi un contributo / beh, sappi che stiamo facendo quello che possiamo / ma quando vuoi soldi per gente che ha l’odio in mente / quello che posso dirti, fratello, è che hai da aspettare" e, soprattutto, "se vai in giro portando fotografie del presidente Mao / sappi che non convinci nessuno".

    A novembre uscì, come canzone di apertura della quarta facciata del White Album, una nuova versione di Revolution. Una base blues lenta, arricchito da organi, fiati e backing vocals che davano all’insieme una struttura completamente diversa – e, parere personale, peggiore – rispetto a quella precedente. Ancora una volta fu il testo a creare scandalo. Le parole erano le solite, ma dopo il verso "you can count me out" (non puoi contare su di me) era inserito un "in" che stravolgeva tutto il senso della frase (ma quando parli di distruzione / non sai che puoi contare su di me). Stavolta i giovani contestari radicali erano accontentati. In realtà, Lennon aveva scelto definitivamente la via della pace e il verso in cui sembra appoggiare la distruzione era stato registrato anteriormente, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno (anziché a luglio). Dopo pochi anni, comunque, lo stesso Lennon girava indossando divise militaresche con la spilla di Mao. Ma questo faceva parte del personaggio: un pacifista realmente radicale, anarchico e solitario, con posizioni che – in vita – gli furono contestate da destra e da sinistra. Alla fine degli anni ottanta la versione 45 giri di Revolution fu utilizzata come colonna sonora della pubblicità Nike. Il che la dice lunga sulla fine di un’epoca.

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