LA SAGRA DELLA PRIMAVERA
(di Igor Stravinsky)

  • Anno: 1913
  • Altri titoli: Le sacre du printemps
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  • Forse il più grande fiasco di tutti i tempi alla sua prima rappresentazione, avvenuta a Parigi al Theatre des Champs-Elysees il 29 maggio 1913, con i Balletti Russi di Diaghilev su coreografia di Nijinskij, cui Stravinsky imputò la causa dell'insuccesso. In realtà sia il balletto che la musica erano qualcosa di radicalmente nuovo: gli spettatori della prima rappresentazione semplicemente non riuscivano a sopportare nè i suoni nè i movimenti dei ballerini relativi a riti pagani, passioni brutali e sacrifici umani, provocando una vera e propria rivolta.

    La Sagra venne però accolta dall'avanguardia musicale come un avvenimento fondamentale per la storia della musica così come poi si sarebbe rivelato: la prima parte del balletto si apre con la famosa melodia del fagotto al registro acuto, quasi per dire addio all'era della musica piacevole e rilassante. La presenza di ritmi duri ed ossessivi nel famigerato passaggio all'inizio della prima parte del balletto è paragonabile ai suoni di un 'heavy- metal' dei più brutali. La musica moderna è nata lì.

    L'aperto richiamo alla Russia è comunque decisivo per chi volesse meglio comprendere il carattere del lavoro: risalendo oltre la civiltà dell'uomo moderno, distruggendo l'ordine delle forme tradizionali, Stravinski intese ricreare un mondo barbarico e primitivo, in un clima rituale pagano che sfocia in una ridda demoniaca.

    La Sagra della primavera è un balleto in due grandi parti: "L'adorazione della terra" e "Il sacrificio". Nell'introduzione in tempo lento (contenente il citato tema del fagotto, derivato da un canto popolare lituano) l'autore riproduce il terrore panico della natura di fronte alle meraviglie dell'universo finchè, sul primo staccato e violento degli archi e dei corni, si catena la 'Danza degli adolescenti', iniziati da una vecchissima donna ai misteri della natura. Il culmine della danza è raggiunto nel 'Giuoco del rapimento'; ai giovani si uniscono le fanciulle nelle 'Danze primaverili' e nel successivo 'Giuoco delle civiltà rivali'. Ed ecco giungere il vecchio saggio della tribù che con la sua benedizione dà luogo a una nuova danza selvaggia: 'La danza della terra'.

    La seconda parte, "Il sacrificio", inizia con una melopea lenta e misteriosa che introduce i 'Cerchi misteriosi delle adolescenti', nel corso dei quali viene prescelta la vittima che deve essere sacrificata alla primavera: "Glorificazione dell'eletta". Si rievocano gli avi che con la loro azione rituale preludono alla conclusiva 'Danza sacrale dell'eletta': questa, dopo una danza folle e disperata, crolla al suolo priva di vita, trasmettendo alla natura la sua giovinezza.

    Naturalmente, la forza esplosiva della Sagra è stata assimilata nelle attuali forme musicali ed il suo ascolto è ora molto più facile e gradevole, tant'è che solo 30 anni dopo (1940) fu inserito nel cartone animato disneyano Fantasia per illustrare l'evoluzione degli essere viventi quando la Terra aveva circa un miliardo di anni, dall'esplosione dei vulcani alle lotte dei dinosauri.