UN UOMO SENZA TEMPO (Mi viejo)
(di Piero & Josè/E. Lombardi)

  • Anno: 1970
  • Altri titoli:
  • Interpreti: Iva Zanicchi

  • HitParade: #19, agosto 1970
  • Chart annuale: Top 100

  • Altri interpreti: Piero & Josè (versione originale), Algtemar Dutra, Lucho Gatica, Waldo de los Rìos, Nicola Di Bari, Vicente Fernàndez
  • Iva Zanicchi al suo meglio, come cantante e come interprete.
    Subito dopo il terzo posto a Sanremo con L'arca di Noè di Sergio Endrigo, incise questo pezzo per l’album quasi omonimo Iva senza tempo uscito nell’aprile 1970 e girò anche un filmato della canzone, nel quale compariva al fianco di Giuseppe Ungaretti.
    Questo “video” venne registrato a Salsomaggiore in occasione del Premio per la Regia Televisiva che si svolgeva proprio nella località termale dove il poeta, malato, si era ritirato per sottoporsi ad alcune cure. La cantante ebbe l’opportunità di trascorrere alcuni giorni in compagnia dell’illustre letterato che le raccontò molti episodi della sua vita (l’infanzia in Egitto, la guerra, il ricordo della madre) e le spiegò come nasce una poesia.
    Qualcuno sostenne che Ungaretti fece persino delle “avances” alla cantante, ma lei ha sempre smentito, salvo poi ricordare, in qualche circostanza, che l’autore di San Martino del Carso e I Fiumi le chiese più volte di “tranquillizzare” la moglie circa la natura esclusivamente platonica del loro incontro!
    Come prevedibile, durante la manifestazione di Salsomaggiore Iva dedicò la canzone al poeta, che si sarebbe spento da lì a poco. Il brano venne successivamente proposto dalla Zanicchi nel corso delle eliminatorie della Canzonissima di quell’anno e le consentì di qualificarsi per le fasi successive della gara.

    Il testo è un’accorata dedica ad un padre ormai anziano, un uomo che, nonostante l’età ed una vita difficile alle spalle, continua a sognare ad occhi aperti e ad essere giovane nell’animo.
    Arrangiamento spagnoleggiante e melodia malinconica per un pezzo composto dal duo argentino Piero e José (il primo, Piero De Benedictis, in realtà è nato a Gallipoli, ma è emigrato con la famiglia in Argentina a pochi anni di vita e ha vissuto quasi sempre in America Latina) e tradotto da Ettore Lombardi (fratello del più celebre direttore d’orchestra Gianfranco). Decisamente migliore del singolo successivo Un fiume amaro, firmato da Theodorakis, anche se quest’ultimo venderà inspiegabilmente molto di più.

    (Luca)

    (un grazie a Mirko Simionato e al suo sito per le informazioni aggiuntive)