Intervista a Giuliana Valci
( a cura di Christian Calabrese )

L'appuntamento era al bar sotto casa. Tra un caffè e una chiacchiera si sarebbe svolta questa intervista molto informale con uno dei personaggi più singolari del panorama musicale italiano. Singolare perchè, sebbene non abbia raggiunto vette di popolarità in stile Caselli o Morandi, la figura e la voce di Giuliana Valci è sempre rimasta ben presente in una parte del pubblico italiano e soprattutto dei collezionisti di vinile. La difficile reperibilità di alcuni singoli o il fatto che una sua canzone sia stata scritta da un Lucio Battisti agli esordi (QUANDO GLI OCCHI SONO BUONI), la mettono automaticamente tra le cantanti più collezionate. Ma naturalmente non è solo per questo che Giuliana viene ricordata. La sua voce calda, dalle tonalità pastose e profonde hanno comunque lasciato un segno nella memoria di molti sebbene la sua carriera (non per colpa sua) ha avuto un andamento incostante. Dicevamo all'inizio della pioggia che aveva mandato a monte la chiacchierata concordata per telefono. Che si è fatta in altro loco, il suo appartamento in Viale Angelico in zona Prati, la zona della Rai di Roma. Dove è sempre vissuta (e anche nata). La casa è accogliente come d'altronde la sua inquilina. Anche se a prima vista potrebbe far pensare all'antro di una maga. E un po' maghetta, Giuliana Valci, lo è davvero. Difatti, dopo tanto tempo a dilettarsi di astrologia ha pensato giustamente di mettere a frutto questa passione facendola diventare una vera professione.

Come ti è venuto in mente di fare l'astrologa?

E' tutto partito da una cosa molto personale. E' qualcosa che ti tocca in modo molto profondo. Perché non è che uno si alza la mattina e dice "Faccio l'astrologa". La colpa è di James Dean. Volevo sapere tutto di lui. Io quando avevo quindici anni ho iniziato a raccogliere le sue foto. Era già un mito perchè deceduto di morte violenta.
Tant'è vero che un giorno torno casa, io avevo già sedici anni, mi ero fatta sulla mensola della mia camera da letto l'altarino, ci avevo ritagliato la foto della sua tomba, e l'avevo incollata su un pezzo di marmo. Una cosa molto macabra [ride]. Poi due candele ai lati, tutto coperto da un bel velo nero che avevo fregato a un vestito da sera di mamma; e lei non sapeva, era un sottogonna, quindi non si vedeva; il pomeriggio torno a casa e trovo tutto per terra, tutto rotto, perché le foto.. dentro le cornici, tutto per terra, tutto spezzato, perché dice che si mettevano paura le mie sorelle quando entravano in casa mia, gli metteva paura questa cosa, e vabbè. Da quel giorno ho detto, questa me la paghi! La vendetta, vabbè.

A chi l'avevi detto questa me la paghi?

A mia madre che mi aveva buttato, cioè letteralmente mi aveva fatto cadere dall'altare il mio idolo.
Poi ho scoperto che James Dean è dell'acquario con ascendente scorpione, uguale a me, e da lì è partito l'interesse per l'astrologia.
Allora è da parecchio tempo ormai. Io ho dei libri datati 1960, libri di astrologia. Andavo a comprare i librettini di Waldner, ce li ho ancora.

Waldner?

Francesco Waldner, grande astrologo svizzero, e che, fino a poco tempo fa (poi è morto qualche anno fa) scriveva sui maggiori quotidiani, c'era l'oroscopo anche sul Messaggero…

Ecco perché conosco questo nome!

Eh, per forza, Francesco Waldner è stato un grandissimo astrologo.

Hai conosciuto anche personaggi come Lucia Alberti…

No, Lucia Alberti non l'ho mai conosciuta, no, perché io non ho mai frequentato ambienti di questo genere… Lucia Alberti ha pubblicato dei libri, eccome se ne ha pubblicati, con cotanto marito… però lei scriveva gli almanacchi, un po' quello che fa Van Wood giorno per giorno… Lui invece, Francesco Waldner faceva indagini a livello psicologico, come i grandi francesi… poi lo sappiamo il collegamento tra astrologia e psicanalisi, o psicologia, come la vuoi chiamare, gli stessi Freud, Jung, Adler, i nomi più grandi della psicanalisi, si rivolgevano spesso all'astrologia, laddove non riuscivano magari in alte maniere… oppure grandi criminologi, es. Lombroso, specializzato proprio nei criminali, la fisiognomica, ecc. e anche lui ogni tanto qualche deviazione sull'astrologia la faceva; perché ragazzi, è inutile, sono venticinquemila anni che esiste, da quando gli antichi assiri, babilonesi, fenici, e poi via via fino agli egiziani e poi i romani, l'astrologia esiste…

Adesso ti prende tutto il tempo questa attività, è il tuo lavoro.

Io collaboro a un mensile da tanti anni…

Astra, Sirio,…

No, no, con mio grande orgoglio… no! Sono fatti tutti con il computer, quelli. Tutti.

Magari adesso, prima magari no…

Prima mi sarebbe piaciuto, fino a 15 anni fa, 15 anni fa Astra era una bella rivista, ora è troppo massificata, ogni tanto gli butto un occhio, ma… non la compro più, non mi interessa più leggere… poi prima era più carina, c'erano più rubriche…, il fatto delle coppie, quindi sapevi bene chi erano, chi non erano, sai storielle, poi… Il mensile se ne pubblicano 135.000 copie al mese però va in abbonamento, non si trova in edicola…

Come si chiama?

Esperienza… domani mi arriva il numero nuovo…

Questo giornale qua come si fa a sapere che esiste se non si trova in edicola?

Esiste, viene pubblicato dall'ANLA, Associazione NazionaLe Anziani d'azienda, e si rivolge a un pubblico naturalmente di anziani, quindi quando io faccio l'oroscopo devo pensare un po' anche al target a cui mi rivolgo. Ha una tiratura di 135.000 copie al mese, quindi chi non è dentro questa cosa non sa che esiste questa rivista. Oh, e poi c'è tutto il lavoro in Rai, che è dal '98 o dal '99 che faccio. "Strada facendo" questo programma la domenica pomeriggio, che è diviso in due parti, la parte alle 18 parlo di un posto misterioso, sono itinerari, e vado… naturalmente non tutti li trovo… altri libri… sono tutti percorsi… sono libri vecchi… È interessante… e lì mi dà lo spunto, è chiaro che io con altri libri, informazioni, ecc. monto un pezzo faccio quest'itinerario alla scoperta di cose veramente carine… tipo la costola che c'è in un paese in provincia di Rieti che si chiama Atessa, in questo posto c'è una costola di animale che è lunga un metro e 15 cm, quindi è una cosa enorme, e si ritiene che fosse di un drago…

Parlando della tua carriera, cosa l'ha più influenzata: il destino o le scelte?

Il destino lo toglierei perché se ci avesse messo mano sarebbe stato un destino "avverso", le scelte, più per gli altri, perché io potevo scegliere molto poco…non ero in grado di scegliere…

Gli incontri?

Gli incontri devo dire niente, nessun incontro fondamentale che poteva cambiare, che poteva cambiare… o aiutare … o suggerire… niente…

Il repertorio da chi veniva determinato?

Dal direttore artistico, che sceglieva…

Dalla CBS?!

Dalla CBS, che poi era la CGD italiana, per quanto io mi impuntai per incidere "Amore mi manchi", mi feci arrivare il disco dagli Stati Uniti perché non c'era in Italia, io leggevo Sorrisi e Canzoni, e avevo visto che questo "Honey" era nelle classifiche americane da mesi, e io lo volevo sentire, quindi me lo sono fatto mandare, e ascoltandolo ho detto "Caspita, bellissima questa canzone, mi piacerebbe cantarla". La proposi, e mi ricordo che lì c'era quello, quell'altro che mi dicevano "Eh, ma dai, dopo Sera che ti metti a fare, un'altra lagna?" Ho detto: "Sì mi piace". E tanto è vero che mi conservo ancora una lettera del vecchio Ladislao Sugar allora era il capo della CGD e quindi della CGS Italiana, ecc, che mi scrisse "Quelle che prima sembravano goccioline, adesso sono goccioloni, perché in pochi mesi sono state vendute centinaia di migliaia di copie di "Amore mi manchi" e lo stesso Crepax, che non me la voleva far incidere, dovette… tanto è vero che io ne ho incise tre versioni che esistono sul mercato… una col coro di uomini, solo che sembravano che uscivano queste voci da un coso di metallo, da armature… da un imbuto… Poi lo feci senza coro, nell'inciso, dove diceva "Amore mi manchi, ma non tornerò"… E poi c'è quella con il coro, ne esistono tre versioni in giro, sono state pubblicate tutte quante. Io mi ricordo, andai una volta (forse la prima volta che la cantai) a Napoli, una trasmissione non mi ricordo quale, con il coro di voci maschili, poi non piacque, sempre su ai CBS, invece a me piaceva, e lo tolsero, dissero "Allora fallo da sola", da sola no, è troppo poco, allora ci mettiamo le voci femminili; vabbè lasciamo perdere… Chi era il tuo produttore?

Non avevo il produttore…

Nessun produttore…

Assolutamente no, hai capito perché era difficile per me barcamenarmi in mezzo al mondo dello spettacolo?

Ma possibile che nessuno aveva deciso di farti da produttore?

No, che ti devo dire? Perché non c'era, evidentemente, ancora bene la figura del produttore allora, non c'era tanto…

Beh Mina aveva Gigante, la Caselli aveva Callegari, Morandi aveva Migliacci… tutti avevano qualcuno.

Sì perché venivano dalle serate, già cantavano… Io sono nata… io un giorno sono andata qui dietro, da Ravera, gli ho detto "voglio cantare". E lui mi fece "Canta". "Come, dissi io, senza pianoforte"… "Canta, canta, ti voglio sentire, se vuoi canta' devi canta'". Io ho cantato due canzoni, me l'ha fatte cantare tutt'e due, m'ha detto "Va bene, guarda, io vado a Milano, vieni con me, ti faccio fare il provino alla CBS". Punto. Sono andata a Milano, ho cominciato a cantare un'altra canzone, m'hanno interrotto a metà, dicendo "Va bene, va bene", e da lì è nata la scelta del primo disco, primo disco che io ho scelto quella "Danglin' conversation" di Simon & Garfunkel, e poi allora Battisti che girava… che proponeva le sue canzoni i suoi pezzi, perché tu non puoi capire quanti provini ho ascoltato per fare il primo disco; allora tornando alla cosa del produttore, molti pensavano che Ravera col fatto…, fosse lui il mio produttore, ma non lo era affatto, lui pensava a fare le serate, San Remo, organizzava, tant'è vero che prima di San Remo mi portò alla Caravella di Successi di Bari, lì al Petruzzelli, e lì lo vinsi, c'erano venti cantanti e io arrivai prima cantando proprio il primo disco, ma non "Quando gli occhi sono buoni" di Battisti, cantai "Un inutile discorso", versione italiana di "… conversation", e non si sa come, ma riuscii a vincere, forse perché ero nuova, perché avevo un modo diverso di emergere…

Non è perché dietro c'era Ravera, che era un'intrallazzatore di quelli…?

Potrebbe anche… guarda non lo escludo, non escludo che abbia vinto per poi avere il diritto legale di accedere a San Remo, però San Remo era sempre suo, quindi voglio dire…

Sì, in quel caso ti avrebbe fatto fare magari Castrocaro che ti avrebbe dato il diritto…chi vinceva Castrocaro… Anche la caravella dei Successi era di Ravera…

Sì sì era di Ravera…

Mi piacerebbe vedere qualche filmato della Caravella di Successi…

Anche a me…(ride) specie quello… Comunque vabbè…

Quale pensi sia il motivo per cui, pur possedendo notevoli doti artistiche e avvantaggiandoti nella stima degli addetti ai lavori, non hai raggiunto il successo popolare nel vero senso della termine?

Perché mi impedirono di fare San Remo 1969! Su questo non ho dubbi (Lontano dagli occhi, n.dr). Perché se l'avessi fatto, e mi ci gioco entrambe le mani -che sono cose a cui tengo molto- probabilmente avrei vinto. E quindi lì la carriera sarebbe andata come dico io, in salita, non in discesa; c'è un modo di dire strano in Italia, vado tutto in salita; per me, in salita, è "arrivare alla cima", in discesa… sì forse perché la discesa è più facile. Per i deboli! Capito? Si sono inventati una cretinata, tipo per una questione di edizioni non puoi cantare… Ma come! Ho inciso già il disco e ora non me la fate cantare? Qualcuno si sarà fatto i calcoli, avrà detto: questa qui già ha avuto un buon successo con SERA, poi ha fatto AMORE MI MANCHI... qualcuno in CBS al quale non ero molto simpatica.

Ma Endrigo che diceva… Era contento di Mary Hopkins?

Io Endrigo l'ho visto due o tre volte prima di San Remo, e lui era contento che la cantassi io, è chiaro no? L'aveva sentita, gli era piaciuta, eccome! Poi guarda sfido… sono pronta a sfidare chiunque… l'hanno fatta cantare a quella poveretta, Mary Hopkins, che l'ha cantata "impiccata", perché l'ha dovuta cantare nella mia tonalità, perché non c'era più tempo di richiamare l'orchestra, di rifare l'arrangiamento nella sua tonalità. Quindi lei l'ha cantata sulla mia base, e siccome lì faccio un salto di due ottave, quindi sai non era tanto facile cantarla; infatti si ricordano soltanto di Endrigo "Lontano dagli occhi", ma se la cantavo anch'io c'era Endrigo e Giuliana Valci, attenzione! Perché il pezzo era bello, e io lo interpretai, mi ricordo, in un modo particolare, forse la prima canzone che sentivo, che volevo far sentire anche al pubblico. Anche perché, voglio dire, piano piano acquisti anche un po' di esperienza cantando, incidendo i dischi ecc. ecc. E lì mi hanno stroncato le gambe. La stroncatura definitiva è arrivata, sempre nel '69, con il Cantagiro.

Poi ci arriviamo, aspetta…

Hai avuto opportunità di altre esperienze artistiche, cinema, teatro, ecc. a parte "Caino e Abele"?

No, perché… Ero un po' scema! Lo ammetto. Perché ho rifiutato di fare la parte nella bisbetica domata di Zeffirelli. Dovevo fare la sorella di Liz Taylor, però il cinema non mi interessava, quindi ho rifiutato fotoromanzi, cinema, tutto, ho rifiutato tutto, avevo delle offerte, ti dico, altro che un certo livello; mi offrirono di fare, sai, i fotoromanzi, "Sogno", "Grand Hotel" che pagavano pure cifre assurde. Ho fatto solo uno, ma dopo, su Ciao 2001 o Giovani [Giovani n.d.r], con Morandi, Mal... una cazz... [ride]. Manco me ricordo.

Hai rimpianti?

Del cinema sì, ecco questa cosa sì, se potessi tornare indietro lo farei… cioè avrei fatto quella parte, perché già avevo fatto il provino, avevo provato i costumi, poi all'ultimo momento, cioè, sai quelle cose, non ricordo bene perché l'ho rifiutato, forse perché m'ero innamorata di qualcuno, gli dovevo stare dietro, dovevo parti', non mi ricordo, sai 24 anni, 25 è dura, eh, dover essere… forse no, anche meno, anche meno… non avevo fatto ancora San Remo, mi pare, o l'avevo appena fatto, quindi insomma, stiamo lì… Vabbè, pazienza, magari interpreterò un qualcosa da vecchia, una parte nel cinema mi piacerebbe, farla. Ma hai amici registi?

No… [ride]

Allora come si fa!… [si ride] C'hai ragione.

Quando hai inciso il brano di Battisti, hai avuto l'opportunità di incontrarlo?

Sì sì.

Se sì che impressione ti fece?

Bella, buona, positiva…

Era simpatico?

Non era molto espansivo, cioè non era l'amicone, come poteva essere Massimo Ranieri, quando l'ho conosciuto al Cantagiro del '69 (era un pischello, 18 anni!)… poi l'ho rincontrato a Rieti, vicino alla sua città natale, Poggio Bustone, lì c'erano anche i suoi genitori, mi ricordo, e c'erano i miei; e quindi, lì l'ho trovato molto più simpatico…

Quanto tempo dopo?

Un anno dopo mi ricordo, c'era il Festival della Primavera, un nome così, sai, queste manifestazioni, c'erano un sacco di cantanti, c'era pure Morandi, tanti tantissimi, eravamo una ventina, dentro mi pare lo stadio dello sport di Rieti, era una cosa,…

Festival di Rieti, forse…

Ti parlo di più di trenta anni fa.

Avranno fatto un'edizione o due…

C'era Battisti, quindi, insomma, era il '69, forse, poteva essere, sì perché lui già veniva da San Remo, eh sì; comunque era… ti dico, un tipico Pesci, all'inizio non sono molto espansivi. No, non si aprono facilmente, però l'impressione fu buona. E poi mi piaceva molto la canzone che aveva scritto per me, quest'idea un po' medioevale, no? del principe, che io però dico "non sei il vero principe azzurro", perché mi cambi troppo spesso l'espressione, no, questo era il senso…

Questa canzone, "Quando gli occhi sono buoni", piace moltissimo al nostro editore… gli è sempre rimasta nelle orecchie…

E' bella, è bella… E poi… io purtroppo, vedi, non mi ricordo mai le cose… Quello che suona l'armonica… hanno chiamato per farlo un grande, come si chiama, l'armonicista, che non era italiano…

Chi era ,Toots Thieleman…?? Quello che suonava con Mina "Non gioco più"

No, non credo, sì no, lo so chi è Tooths Thieleman, però venne uno proprio particolare per suonare il genere un po' western, coll'armonica, infatti ha queste svisate tipicamente western… perché sapevano che a me piaceva il western. Tanto è vero che io proposi… volevo fare il genere western, pensa te! Ballate americane…

Tra le varie versioni di "Amore mi manchi" in italiano, quale secondo te è la più brutta e quale la più bella, Bobby Solo, Bobby Goldsboro, Peppino Gagliardi.

Ammazza, che domanda cattiva… Senti, Bobby Solo e Peppino Gagliardi hanno delle voci particolarissime. Io adoro Bobby, per esempio. Mi piace, ha una voce calda.. che ha sfruttato male… perché poteva fare molto ma molto di più.. Peppino Gagliardi pure lui ha una bella voce.. Bobby Goldsboro non lo tocchiamo perché… è stato lui… l'ha lanciata lui…

Sì però io parlo della versione italiana, non in inglese… l'hai sentita quella in italiana di Bobby Goldsboro?

Ah, beh, perché l'ha incisa pure Andy Williams ma sempre in inglese, è vero… Non l'ho sentita quella in italiano di Bobby Goldsboro [guarda un pò stupita n.d.r]

Beh, non è bella…

Quindi… facciamo passare i nostri due bravi italiani… sì, sì! Facciamo prima Bobby perché… poi è simpatico, vedi, è un altro Pesci Bobby Solo, un altro pesciolino…

Poi, quali erano i tuoi cantanti preferiti prima di cominciare a cantare e quelli dopo entrata nel mondo della canzone.

Vabbè, Elvis Presley, quello è intoccabile, il vecchio Elvis; Pat Boone, adoravo Pat Boone, la voce; Bing Crosby, e…

Bing Crosby non era vecchio, di epoca, ti piaceva lo stesso?

Sì era vecchio ma mi piaceva la voce come cantava alcune ballate irlandesi, che ne so… [canta e l'intervistatore ride…] andavo a comprare i dischi. Tu non hai idea… io andavo da Consorti, era l'unico a Roma che faceva venire i dischi di importazione…

A viale Giulio Cesare, dove adesso c'è la Ricordi…

Bravo, esattamente, lì entravo nella saletta… mi prendevo una pila di dischi, entravo in cabina e mi piazzavo lì. Ci passavo le ore, le ore! che tanto poi sapevano che li compravo i dischi… Paul Anka, perché io a 16 anni, per il mio compleanno, papà mi portò a vedere il concerto al Brancaccio di Paul Anka, c'ho ancora i biglietti, e i primi 45, Extended play che arrivavano in Italia, io li adoravo; Neil Sedaka, Paul Anka, Elvis Presley; poi gli italiani… vabbè, Celentano perché è il primo di rottura; poi chi c'era… anche Michele mi piaceva, insomma tutti un po' sul rock.

Oppure voci calde alla Michele, Bobby Solo…

Esattamente… e poi Bobby Solo, certo, ma anche lui non c'era ancora, capito, quando io avevo 16 o 15 anni… che cominciavano a arrivare i primi dischi americani… ecco perché io per un periodo ho odiato profondamente i Beatles. Lo sai perché? Perché sono arrivati loro e hanno cancellato, proprio, rimosso totalmente, il rock'n roll che stava cominciando in Italia a mettere radici, anzi diciamo a "germogliare". Sono arrivati i Beatles, col loro beat, e è sparito il rock'n roll! Proprio è diventato roba da preistoria… antidiluviana!

Pensa la potenza dei Beatles! Hanno fatto tabula rasa…

Porca miseria… Io li ho apprezzati dopo… pensa… quando già erano diventati baronetti… dopo. Ma io tutta questa follia per i Beatles proprio non ce l'avevo, capito, proprio assolutamente no.

Dopo cominciato a cantare chi hai apprezzato di più (perché hai visto che era talmente bravo, o brava…)

Sono rimasta sempre su Elvis Presley, ti dico, quello non me lo toccare, perché come canta certe canzoni, tipo, LOVE LETTERS ...mmm, mi vengono i brividi. Vedi io ho sempre amato il genere country, western, e quindi se ti dico i nomi… stanno tutti lì… Johnny Cash è stato uno dei primi… quindi tutti i cantanti americani, genere country, western, e un po' anche il blues; però non è che ho avuto un vero idolo, capito? Quello era solo James Dean, guai a chi me lo tocca, però lui non cantava; però amava Stan Kenton e Puccini. Pensa te!

Da Woodstock in poi, la musica anni 70?

No, no, no, per esempio mi stavano sul cavolo i Genesis, per carità, proprio sul cavolo mi stavano, per me potevano fare gli equilibristi.. detto fra noi…

Quindi neanche i Pink Floyd, neanche i Led Zeppelin…

Poco, poco, poco… a me piacevano i Flying Burrito Brothers (nome incomprensibile), la Marshall Tucker Band, i Poco… fichissimi… tipo gli Eagles.

Tra i vari artisti, chi hai conosciuto che ti ha deluso (umanamente parlando) e magari prima ti piaceva?

Ragazzi! No, non sono tanti. Una delusione è stata Mina, anche la Vanoni… Quando lavoravo in televisione e facevo la collettina e ballavo vedevo queste due che per me erano già delle signore, perché le ho viste… vabbè non mi va di parlare di queste cose… diciamo solo che mi hanno deluso come figure conosciute dal vivo; non parlo di cantanti, tu mi hai fatto la domanda "come persona"; spesso si possono dire parolacce senza dirle… non so se mi spiego, oppure anche un bel "vaffanculo" tu lo dici, però ci vuole sempre un pò di classe, anche nel dire le parolacce. No, invece la volgarità a me non piace…

E tutte e due si sono dimostrate volgari, magari…in un'occasione…

Vabbè, oh.... vecchio detto "chi tace acconsente". Una che non mi ha mai deluso è stata Rita [Pavone, n.d.r]

Poi, che rapporto con Rita Pavone ai tempi delle varie trasmissioni in cui facevi la collettina?

Ottimo! Bello! Carino! Buono! Simpatico! Perché lei lo è, e quindi… era diciamo che è stato un'esperienza divertente, piacevole, poi siamo state insieme a Londra, a ballare in uno show televisivo dove c'erano i nostri alter ego nostro, altri collettoni… c'erano mia madre e la madre di Silvia Dionisio, io, mia sorella, poi chi c'era, la sorella di… della Mannoia. Un divertimento, davvero.

Ma erano bravi questi "collettoni" inglesi? [I Collettoni erano il gruppo di ballo che accompagnava la Pavone in tv nelle esibizioni. Divisi in collettoni e collettine, erano diventati davvero famosi (1965-1966) ed erano una sorta di riferimento per gli adolescenti italiani che li vedevano più abbordabili dei vari cantanti, quasi inavvicinabili. Ed erano spesso utilizzati extra Rai, dai settimanali giovanili o per presentare servizi di moda per ragazzi e cose di questo genere. Dai collettoni sono usciti personaggi come Renato Zero, Loredana Bertè, Stefania Rotolo, etc.]

Gli inglesi… e quando li freghi! Quelli provavano, noi invece andavamo in giro invece di provare. Uscivamo la sera, pensa le prime uscite a Londra, da sole. Aspettavamo che dormissero le madri con il signore inglese che faceva da trait d'union con noi e gli organizzatori inglesi. Uscivamo tutte in minigonna di quelle tipo cinture, cose che a Roma non si poteva! Era il '66, quindi in pieno boom Carnaby Street: tutte queste cose beat, truccate come… le baldracche al confronto erano educande! Andavamo a Soho, cioè abbiamo pure rischiato, invece a Londra non ti si filava nessuno! Hai capito? Una meraviglia! E Rita… perché fu lì che si innamorò perdutamente di Teddy Reno. Quindi poi la sera ci riunivamo tutte in camera sua sul letto e lei ci raccontava un pò tutto. Esperienze carine da adolescenti, che abbiamo vissuto una parte anche con Rita Pavone. Ecco, questo è un bel ricordo…

Con quale di quel gruppo sei rimasta in contatto?

Naturalmente con mia sorella.. ma poi le ho perse... praticamente… ogni tanto ho rincontrato la piccoletta… che la chiamavamo la "Venere"… poi Marina Marfoglia.

Ah, che poi è diventata la fidanzata di Mal, negli anni 70…

Sì con Mal. Con Marina ci rincontriamo, però non ho più rapporti, non ci siamo più viste… ci salutiamo.

Neanche con Silvia Dionisio? Altra collettina?

No, persi di vista tutti… Ogni tanto incontravo Massimo Bernardi, però lui faceva parte del gruppo "grande", come faceva parte Renato Zero, Loredana Bertè, oh, noi eravamo gli otto, i più bravi ballerini, Don Lurio li scelse al Piper, io e mia sorella e le sorelle Godato. Perché noi eravamo due gruppi. Poi c'era Marina Marfoglia, e già stiamo a cinque; e poi c'era Anna… la "Madonna"! Ssiamo a sei; e poi altre due di cui non ricordo francamente il nome…

Chi erano i tuoi autori preferiti, o meglio, se tu avessi voluto farti scrivere una canzone?

Ehm… vabbè, no… dei nostri… lo sai che non ci ho mai pensato, mi ci fai pensare adesso… Sì perché pensavo sempre agli autori americani; però i fratelli De Angelis, che mi arrangiarono UNO QUALUNQUE, uno dei miei dischi…

Difatti è una bella canzone.

E l'arrangiamento, hai sentito com'è bello tirato, perché loro avevano capito un po' come io avrei voluto cantare. Un po' di blues, un po' di folk, un po' di rock, sotto sotto. Ecco da loro! (questa è una cosa che ogni tanto m'ha sfiorato) se tornassi a cantare mi piacerebbe che me la scrivessero loro una canzone. Che poi non erano autori, sai, in voga, però…

Beh, però loro già avevano fatto un lp con l'RCA al PIper, "M&G Beat" anni prima. In più vivevano praticamente in sala d'incisione in RCA.

Molto bravi, molto astuti, cioè pronti, capito! Svegli nel captare la situazione. E poi devo dire, il disco arrangiato nel modo migliore, perché "Amore mi manchi" pure è bello, però è rifatto paro paro a quello americano. Preciso.. le campane, stessi accorgimenti… uguale! Non è cambiato niente. Invece lì ho scoperto l'originalità, l'invenzione, capito? I fratelli de Angelis, quindi! Un appello, lanciato così…

Internet, in via Telematica…

Se un giorno la Valci tornasse a cantare… visto che la voce ancora c'è… e che c'ha sempre un conticino in sospeso, di rivalsa, (sì sì, diciamolo pure, il mio ascendente scorpione)… quindi una canzone scritta dai fratelli De Angelis…

Magari sai che fanno? Rifanno un Sanremo con gli accoppiamenti, e ti riaccoppiano a Gigliola Cinquetti.. [leggere l'articolo sulla classifica del marzo 1968! n.d.r]

Noooooo! Ma non credo proprio… Vorrei Dionne Warwick, come doveva essere.., casomai… Ah ah ah.. carina questa!!! [ridono] Allora, che ricordi hai del Cantagiro al quale hai preso parte, quello del 69?

Mi sono divertita, però mi sono anche molto incazzata, detto proprio… romanamente parlando; beh perché… ogni sera… ogni esibizione che facevo mi rendevo sempre più conto che era la canzone meno adatta per fare quel tipo di manifestazione… ma già l'avevo capito in sala d'incisione, però mi obbligarono, c'era l'obbligo a fare questa gara, da contratto, perché dovevo fare tot dischi entro un periodo. Avrei dovuto fare "EMANUEL", quella che poi cantò la Caselli, ecc.

Comunque era una brutta canzone, quell'"EMANUEL"

Ma una piccola soddisfazione… sì, però l'avrei cantata meglio di come l'ha cantata la Caselli… e quindi avrei fatto molto di più con quel pezzo, che non con LE ROSE NELLA NEBBIA. Perché "LE ROSE NELLA NEBBIA", ragazz... era un inno a non drogarsi! Però… era difficile, era una canzone drammatica, una canzone da recital, era da fare in teatro, non nelle piazze, capito, quelli [il pubblico, n.d.r] volevano fa' zum zum tà tà e quella era una canzone che richiedeva una particolare interpretazione e molta voce, cioè dovevi… stavi lì con quelle pause.. dimmi tu, mamma mia! E' stato un martirio per me e per il pubblico. Infatti sono arrivata ultima, per forza. Però la soddisfazione che ho avuto è che i critici musicali che scrivevano il diario del Cantagiro ogni giorno dicevano "Peccato, perché non è la canzone adatta a questo tipo di manifestazione e sta penalizzando molto la Valci che meriterebbe di più." Punto. Vabbè.. dici, ti consoli con l'aglietto [modo romano per dire quando ci si contenta con poco, fare buon viso a cattivo gioco, n.d.r] però insomma, meglio di niente..

Invece con Rossano e Ranieri? I vincitori del girone A e B di quel Cantagiro?

Avevo rapporti buonissimi. Giocavamo sempre a carte, ci divertivamo proprio.. facevamo davvero gli zompi [i salti, n.d.r]. Ho delle fotografie del Cantagiro, io che tengo in braccio Ranieri, Mino Reitano che me vo' strozza'… ah ah ah [ride]

E su Sanremo 1968, che ricordi hai?

Nebbiosi! C'ho la nebbia! Mi ricordo poco o niente; primo perché non ricordo emozione, forse perché non ero emozionata al contrario di tutti gli altri, che vedevo. Chi si fumava trecento sigarette, chi beveva. Dietro le quinte prima di cantare gli altri mi domandavano "Ma non sei emozionata"? E io: no! Perché essendo la prima volta non potevo sapere che tipo di emozioni poteva provare: è come il paracadutista che fa il primo lancio e dice "oh come và và! O muoio o mi salvo" [ride]. Però più voli fai, e più hai paura perché poi conosci più cose. E quindi penso anche chi fa San Remo. Più ne fa e più si emoziona secondo me. E' il contrario di quello che dovrebbe sembrare. Quindi che ricordi ho? Che mi incazzai come una belva quando uscii dal parrucchiere Vergottini, perchè mi fecero una pettinatura allucinante, mi spettinai tutta quando ritornai in camera d'albergo! Dicevano che avevo un brutto carattere ma non è vero! Non è vero, non avevo un brutto carattere! Ma nessuno si prese la briga, dico nessuno, di capirmi!

La decisione di smettere di cantare?

Ma perché non avevo più chance! Un po' mi avevano fatto passare la voglia…

E il contratto con la Cat Records [etichetta discografica collezionatissima come la REX o la PARADE, n.d.r]?

Mi venne offerto dai tre Alberti, che adesso se ti dovessi dire i cognomi non me li ricordo… vabbè insomma, vollero farmi fare un disco… perché ci credevano ecc. Però sai, l'etichetta piccola, la distribuzione limitatissima, pochi mezzi per importi e fare programmi televisivi o radiofonici…

Quindi sei passata dalla CBS alla Cat Records?

Eh sì.. e poi ho fatto quello con… per la CAM, con le musiche di Cipriani, per un film, la canzone era LYONESS. E poi l'ultimo, "Cavaliere di latta", con un'etichetta quasi inesistente. La conosceva Tony Cucchiara col quale feci CAINO E ABELE in teatro.

Perchè, secondo te, ora i cantanti non fanno più molta presa sulla gente? L'interesse delle masse sembra si sia spostato verso i calciatori, addirittura verso i politici o peggio ancora verso quegli squallidi personaggi che escono dalle trasmissioni tipo IL GRANDE FRATELLO o AMICI.

Boh.. sarà che oggi è tutto costruito, tutto volgare, tutto prefabbricato, plastificato, falso, finto.. musica vera, voci vere, armonie, non c'è più niente! Poca roba, pochissima, molto poca. Tanto è vero che se uno vuole fare un regalo va sempre sul classico; io continuo a vedere gente entrare nei negozio di dischi e chiedere Battisti o Baglioni o De Andrè.

Certamente mica puoi comprare Tiziano Ferro per fare un regalo, è normale… a meno che chi riceve il egalo non abbia dodici anni..

Lo comprerà qualche ragazzina perché gli piace, ma finisce lì, fra un mese sarà finito, e… ci sono dei cantautori che purtroppo magari meriterebbero di più e si continuano ad arrancare stancamente per arrivare a conquistare qualcosa, e sono tanti anni. Guarda Biagio Antonacci, bravo, però anche se vende di pubblico ce n'ha poco. Magari ce n'ha più Grignani che forse come voce non è che sia.. però ha personalità. Ripeto, si compra Battisti, Vasco Rossi.. magari De Gregori.

De Gregori ultimamente ha detto delle cose "strane" per uno come lui, polticamente schierato… è molto più obiettivo di prima.

Ad essere cattiva potrei dirti che secondo me ha capito da che parte piano piano bisognerà stare… ma può darsi abbia fatto un evoluzione sua, particolare. Poi, magari con l'età ha smussato certi angoli più ostici..

Si è arrabbiato con l'Ulivo il quale si era impossessato di una canzone sua. C'è stata una polemica: "i cantanti non devono essere né di sinistra né di destra ma solamente dei cantanti"…

Beh, l'ha detto, è una cosa giusta…

Sì magari vent'anni fa' non l'avrebbe detto…

Beh, no, e beh, te credo! Vent'anni fa ci stavano i comunisti, o chi per loro… Là si mangiava.. e bene! Almeno i cantanti, gli attori, i registi. Tutti di loro, erano.

Hai mai fatto politica in modo attivo? Non ti interessa neanche, o ti interesserebbe?

No, ci sarebbe.. ma che scherzi, troppi impegni… troppe… Io sono libera…

Cosa pensi dell'attuale situazione politica italiana.

Cosa ne penso? Che la destra, visto che sta al governo, dovrebbe essere anche un pochino più energica… usiamo una frase fatta all'opposto. Invece di dire fà una cosa di sinistra direi fà qualcosa di destra.

E ti ci ritrovi nella destra attuale?

Se fosse più energica sì. Risposta sibillina! Ma comunque mi ci ritrovo sì, io sono di destra. Mi ci ritrovo... [ma non sembra molto convinta, n.d.r] Fini lo adoro…

Ma dice delle cose che forse più che di destra sembrano di centro! Ma è una strategia…

Io capisco che è una strategia perché vuole diventare un leader europeo..
Oh, senti… visto che hanno rotto così tanto con le loro strategie gli altri (perché c'hanno solo strategie e belle parole ma fatti pochi!) concediamo anche a uomini di destra ogni tanto di giocare sulle strategie, perché evidentemente Fini avrà un buon tornaconto elettorale. Uno scopo, un fine… da raggiungere. E quindi da qualunque parte lo prende mi sta bene, mi sta benissimo, anzi fosse ancora più strategico mi starebbe bene lo stesso; basta che arriviamo però, a qualcosa di… cioè per esempio adesso sto fatto della presidenza RAI, eccetera, le dimissioni annunciate dell'Annunziata… che farsa!

Una battutaccia: da 1 a 10, quanto è bella l'Annunziata?

[ride] sei carogna, ecco, questa è una maramaldata… Poveretta... Dicono che poi lo strabismo di Venere rende più belle..

Può rendere bella Barbara Streisand, ma non di certo Lucia Annunziata…

Certo che fra tutt'e due… Ma almeno la Streisand canta…

E della Mussolini, cosa pensi?

Ma dovrebbe secondo me, fare la massaia… Stare a casa, fare la mamma, la moglie, e pensare… perché non la vedo, cioè, come politica che fa? Si mette le magliette femministe? E no? Io sono antifemminista, io sono quella che ha fatto la prima e unica manifestazione antifemminista in Italia. Quando sono andata in polizia per farmi dare il permesso mi hanno detto "le diamo pure 500 agenti di scorta, le diamo il centro, questa è troppo bella!" e ridevano! E ho fatto il centro storico, eravamo in cinque, cinque ragazze… Nel 1970. Sì, sì, sì, non puoi sapere gli applausi a Piazza di Spagna.. tutti, pure le donne applaudivano. Dicevamo cose tipo: "Donna, meglio bruciare l'arrosto nel forno che i reggiseni per strada" oppure "Donna, ricordati che sei nata da una costola di Adamo", oppure "Donna, non dimenticare, la parità dei sessi non esiste nemmeno tra gli animali"; cioè tutta roba molto "oleografica" che però rendeva l'idea; ah ah ah.. capirai, gli uomini godevano! In piena contestazione femminista c'è una che vuole fare una cosa così… divertentissima. E vabbè, è andata pure questa…

Giuliana Valci oggi. Cosa sei e cosa vorresti.

Cosa sono? La giornalista che scrive, un'astrologa che scruta e si ritiene abbastanza soddisfatta di quello che fa', di quello che ha fatto; un po' meno di quello che gli altri hanno fatto a me, o non hanno fatto, quindi un po' scontenta del passato del comportamento altrui per ciò che riguarda appunto la carriera di cantante.

Cosa vorresti.

Beh, vorrei ritirarmi in un angoletto di campagna, e fare finalmente quello che può fare una persona con tutte le mie esperienze. Con la passione che ho per scrivere. Quindi ritirarmi forse per fare qualcosa di utile per chi un giorno mi leggerà. Tutto qua.

Che cosa vorresti dire ai nostri lettori, tu che non adoperi internet?

Beh, cosa augurare? Beh, di incontrare, come fossero veramente dei veri navigatori, di incontrare qualcosa che li ecciti, che li stimoli, che li interessi, che li aizzi, nel senso buono, scoprire sempre qualcosa di nuovo, di bello, di utile, di appagante; perché credo che mettersi davanti a 'sta macchina (il computer)e basta… allora preferisco anda' a gioca' a biliardino!

Vabbè.... questo non lo posso dire…

Mettersi davanti alla macchina solo per cercare qualcosa senza nemmeno sapere il perchè di quello che si sta cercando non mi sembra una cosa molto utile. Però se uno ha un interesse, è chiaro, Internet ti può aiutare a ingrandirlo, ad espanderlo, ad incuriosirti di più, e quindi ad aprirti nuovi elementi di ricerca…

Te Internet l'hai mai provato, neanche a vedere…

No… che me voi fà? Fucilà? Comunque mai dire mai [ride].

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Christian Calabrese