Remì, le sue avventure: girovago senza famiglia
di Valerio

Titolo originale
Anno di uscita (in Italia)
Ideatori
Episodi
Sigla


 

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NOTE DI COSTUME

1980: la sigla più venduta in Italia

Dolce Remì, piccolo come sei, per il mondo tu vai... non è mistero che sia stata la sigla più venduta tra i cartoni animati trasmessi sugli schermi d'Italia alla fine degli anni '70. Le classifiche tra il 1979 e l'anno 1980 vedevano questo nostalgico cartone animato in vetta alla Top nazionale persino sopra la scatenata Heather Parisi (Disco Bambina). Si facevano chiamare I ragazzi di Remì (in realtà il Coro di Vince Tempera) e la sigla si ascoltava in ogni dove e a chiunque si chiedesse chi fosse Remì, nessuno poteva negare di conoscerlo, almeno per sentito dire.

Capi, Zerbino, Dolce, Belcore, erano il tormentone di giovani e meno giovani, che seguivano le vicende del piccolo orfano, con tanto di fazzoletto (d'obbligo) tra le dita. La vicenda non risparmia certo momenti di profonda commozione, ma anche di eccessivo sentimentalismo che, vissuto a 30 anni di distanza, le danno tutto il sapore di una soap moderna con accenti un po' troppo marcati sulla vita non proprio fortunata del giovanissimo protagonista.

1979 e 1999: le due edizioni della serie

La serie, edita dalla Rai nel 1979 è stata riproposta da Mediaset 20 anni dopo, in una edizione con episodi identici ma differente doppiaggio. Questa seconda serie è stata poi pubblicata in Dvd di recente. Questa scheda, è stata redatta proprio sull'edizione rimasterizzata, con audio in italiano ma privo, purtroppo, dei dialoghi dell'edizione storica. Per completezza di informazione, riporteremo anche i nomi dei doppiatori originali assieme a quelli della seconda edizione.

1878: Malot scrive Sans famille

E' cosa nota che la serie televisiva è tratta da un romanzo di Hector Malot: Sans famille (Senza famiglia). Molti si saranno chiesti quali siano le analogie e le somiglianze. Quasi mai la trasposizione televisiva racconta la vicenda speculare del testo orignario:

  • Remì è il diminutivo di Remigio;

  • La signora Barberin all'epoca dell'adozione aveva un altro figlio che muore in tenera età. Così tiene Remì proprio per colmare quel vuoto.

  • Capi è il diminutivo di Capitano: al cane, infatti, viene affidato il compito di guidare gli altri animali della compagnia.

  • Il marito della signora Milligan muore e per il fratello della donna Giacomo si aprirebbero le porte dell'eredità. Non gli servirà a nulla rapire il primo genito, perché nascerà il secondo figlio Arthur.

  • Il signor Garofali viene fatto arrestare per maltrattamento di minori e grazie a questo evento Remì conosce Mattìa.



    L'AMBIENTAZIONE

    Il tempo della serie

    Facilitati dal riferimento al romanzo, possiamo affermare che i fatti si svolgono nell'epoca in cui venne scritto: la fine del 1800. Remì ad inizio racconto ha 8 anni e alla fine spegne le 11 candeline della torta di compleanno.

    I luoghi della serie

  • La vicenda inizia a Chavanon, un paesino a qualche ora di distanza da Lyone. La compagnia si sposta di paese in paese fino a toccare Parigi.

  • Il ragazzo si reca a Londra, per cercare la vera madre, ma poi deve far ritorno in Francia, perché in Svizzera viene portato Arthur a subire un intervento.


    LA TRAMA

    Nato dalla famiglia Milligan a Londra, Remì viene rapito, ancora in fasce, dallo zio che vuol diventare unico erede delle fortune di famiglia. I furfanti che vengono incaricati dell'operazione, lasciano il neonato in Francia, dove il signor Gerolamo Barberin lo trova per caso e decide di allevarlo insieme alla moglie. Ma le vicende sfortunate dell'umile famiglia costringono in miseria il padre, infortunatosi sul lavoro a Parigi.

    Per racimolare qualche franco in più, il signor Barberin accetta la proposta del signor Vitali, incontrato per caso in una locanda dela città, il quale si dice interessato a prendersi in adozione il ragazzino, ormai di 8 anni, per farlo girovagare con la sua compagnia ambulante.

    La decisione spezza il cuore della madre adottiva, che non accetta la scelta del marito. Ma Remì, ormai partito, è un membro della compagnia Vitali, assieme ai cani Capi, Zerbino e Dolce ed alla scimmietta Belcore. La compagnìa vive momenti più o meno sereni, ma un incidente con un gendarme porta in carcere il signor Vitali, reo di averlo colpito per difendere il suo cane dai maltrattamenti. Remì è così costretto ad addossarsi il carico del mantenimento degli animali e lo assale la disperazione fin quando non incontra la signora Milligan, in viaggio con la sua imbarcazione il Cigno lungo i fiumi della Francia, nella speranza di guarire il figlioletto Arthur colpito da una grave forma di artrosi alle gambe.

    Accolto sulla barca, Remì accetta di passare sul Cigno i mesi che lo separano dalla scarcerazione del signor Vitali e il lungo soggiorno del ragazzo a bordo, porta la signora a convincersi che il suo primogenito Richard, rapito in tenera età, sia ancora vivo.

    Allo scadere del secondo mese, Vitali viene liberato, ma la vita della compagnìa subisce un duro colpo durante lo stesso inverno di quell'anno. Le nevicate insistenti non lasciano scampo a chi, come loro, si rifugia in una capanna nei boschi: nella notte i lupi divorano due dei tre cani e la scimmietta Belcore si ammala di una preoccupante polmonite. Vitali si rende conto dell'impossibilità di sopravvivere in condizioni simili e decide di trovare una sistemazione per il suo figlioccio. Il destino, però, non gli sorride, una seconda tormenta gli è fatale e dopo la morte della scimmietta pochi giorni prima, lascia solo il ragazzo, sopravvissuto assieme al fedele Capi.

    Per sua fortuna il corpo del ragazzo viene ritrovato dalla famglia Acquin, che lo accoglie e lo rimette in piedi, trattandolo come un figlio adottato, anche per la forte simpatìa che per lui nutre la più piccola delle figlie: Lisa. Non passa tenpo che la sciagura si abbatte senza pietà anche sulla famiglia Acquin, la quale, già indebitatasi per costruire una serra di fiori, perde ogni cosa dopo una violenta grandinata. Il padre di famiglia, condannato al carcere e alla confisca dei beni, lascia i figli presso i suoi fratelli, ma per Remì non c'è posto. Il ragazzo torna a Parigi, dove ritrova un vecchio amico, Mattìa, che per sopravvivere escogita ogni stratagemma ai limiti della legalità.

    Il giovane amico decide di seguire Remì nel corso delle sue peripezìe, soprattutto dopo aver saputo dell'esistenza della madre vera del ragazzo, svelata dal signor Gerolamo, nel frattempo arrivato a Parigi per ritrovarlo e consegnarlo all'avvocato Galley. La donna, di origini londinesi, sarebbe alla sua ricerca, ma Remì non sa che si è imbarcata per la Francia, dove farà operare il figlio Arthur in Svizzera. I ragazzi decidono di partire per l'Inghilterra, ma cadono, senza volerlo, nel tranello teso dalla famiglia Driscoll, che aveva incaricato lo stesso avvocato Galley di scovare il ragazzino per poi usarlo come ostaggio ed estorcere denaro ai nobili genitori inglesi.

    Il piano è presto scoperto, anche grazie all'intelligenza agile e intuitiva di Mattìa, che riesce a togliere l'amico Remì dalle grinfie dei malviventi. Ma nemmeno così torna la tranquillità nella vita del ragazzo: ripreso dai malviventi affamati di denaro, Remì viene arrestato insieme ai colpevoli di furto, durante una retata della polizia francese che porta alla cattura della banda intera. L'ispettore, non convinto della versione che Remì gli presenta, lo condanna al riformatorio.

    Unico modo per liberarlo è farlo gettare dal treno che dovrà portarlo al nuovo istituto: il tentativo riesce, ma la fuga fino ad ora dalle grinfie dei malviventi, si trasforma in quella dalla polizia. Di nuovo Mattìa escogita il rimedio: grazie alle conoscenze dell'amico Bob riesce ad organizzare un viaggio sulla Manica per far ritorno in Francia.

    La fortuna comincia a sorridere al giovane ormai diventato quasi undicenne: la signora Milligan, infatti, ha incontrato casualmente uno dei figli del signor Acquin, Beniamino, il quale le ha raccontato le peripezie del ragazzo accennando alle sue misteriose origini. La donna, insospettita dalle ombre sul passato di Remì, decide di andare in fondo, incontrando la donna che lo ha trovato ed allevato nei primi anni di vita. Il vestito indossato dal bambino, ancora conservato dalla signora Barberin, non lascia dubbi alla nobile inglese: ora sa che Remì è il bambino che le venne rapito appena in fasce. Inizia la rincorsa per ritrovarlo e tenerlo con sé.

    Remì, nel fuggire dai Driscoll aveva riconosciuto nello stemma della famiglia Milligan lo stesso simbolo portato dalla donna del Cigno sul ciondolo della collana; ora, tornato in Francia, non gli rimane che cercarla e raggiungerla. Vi riesce di nuovo ancora grazie alle trovate dell'amico Mattìa, che trova il modo per raggiungere Lione in tempi brevi e recarsi al villaggio di Chavanon, dove la madre adottiva lo informa che la signora Milligan si trova a Ginevra, per l'operazione del figlioletto.

    A Ginevra si ha l'incontro finale della serie: Lisa, in visita con la signora Milligan per ritrovare la parola perduta anni prima, riesce a parlare dopo aver rivisto il suo adorato Remì. Ora che la tranquillità entra nella vita di Remì anche Mattìa può festeggiare la sua adozione nella nobiltà inglese; tuttavia i due ragazzi decidono di proseguire il loro viaggio verso la totale indipendenza e lo fanno con un percorso solo immaginato che li porterà a dieci anni nel futuro. Remì nella serie sposa Lisa, da tempo invaghita di lui e diverrà avvocato, Mattìa diventerà un violinista di fama internazionale.


    Personaggi

    Remì (Richard Milligan)
    Voce:

  • 1° edizione: Fabrizio Vidale
  • 2° edizione: Monica Bonetto
    Al grande pubblico dei cartofili il ragazzo di Chavanon è noto per le sue peripezie non proprio assistite dalla fortuna. Le sciagure sono così frequenti nella sua vita, che anche lo spettatore dotato di buona dose di ottimismo e di vivide speranze nel futuro, sente vacillare il terreno sotto i suoi piedi. Il giovane protagonista conosce un destino difficile già da quando è in fasce: rapito dallo zio e lasciato in un vicolo di Parigi in pasto al primo passante mosso a compassione. Come inizio non è il massimo, invano si cercherebbe di peggio. Ma, come detto, questo è solo l'inizio: il padre adottivo, persa l'abilità al lavoro, crede di fare buona cosa liberandosi del piccolo trovatello, guadagnandoci una manciata di franchi.

    Inizia il vagabondare lungo tutte le 17 ore (20 minuti X 51 episodi) di durata della serie. La strada insegna tanto al ragazzino di campagna, molto più di quanto potesse immaginare. Se ne vedono di tutti i colori: separazioni strazianti, morti precoci, grandinate nefaste, nevicate mortali, sequestri di persona, maltrattamenti ai minori, navigazioni tempestose e persino carcerazioni ingiuste.

    Eppure il ragazzo di Chavanon non si abbatte, o meglio, si abbatte ma poi si riprende. Ha tutta la comprensione dello spettatore, ma non quella del destino: il suo peregrinare diventa un'odissea abbonata alla sventura. Persino dalla sua arpa emanano suoni dolciastri, impregnati della nostalgia di chi sa di poter solo sognare senza realizzare mai ciò che desidera. Incontra la madre senza sapere la sua identità: quando se ne accorge è prigioniero di loschi sequestratori. Finanche il braccio forte della giustizia non gli crede, anzi, lo vorrebbe rinchiuso in un riformiatorio per minorenni: viene il dubbio che ad essere rieducata debba essere un'umanità così gelida e disumana.

    La neve gli uccide mezza compagnia di animali, al resto pensano i lupi affamati; la grandine stermina una famiglia di agricoltori; un fiume inonda i cunicoli sotterranei delle miniere. Ma la volontà di Remì non si piega: il desiderio di rialzarsi supera le intemperie, la voglia della verità resiste ai colpi inferti dalla vita a tratti crudele e sorda ai suoi desideri.

    Lui guarda al futuro, come gli ha insegnato il suo maestro. Altro proprio non gli resta da fare..

    Il signor Vitali (Carlo Balzani)

  • Voce 1° edizione: Arturo Dominici
  • Voce 2° edizione: Enrico Bertorelli
    In arte Vitali, all'anagrafe Carlo Balzani, tenore di grande fama internazionale. Anche lui non è proprio baciato dalla buona sorte. Per un incidente inspiegabile perde la voce e si ritira dalla scena e inizia il suo vagabondare fatto di esibizioni e stenti. Incrocia in una locanda il padre di Remì e si offre di affittarlo. Per 40 franchi ottiene il ragazzo che diventa suo figlio adottivo.
    Gli insegna a leggere e a scrivere, la musica e la vita stessa. Il buon vecchio attore, si rende conto che la sua vita non ha alcun senso se priva del ragazzo di Chavanon e decide di dedicargliela per intero. Gli offre tutto ciò che possiede, persino il suo calore umano, per evitargli l'assideramento sotto le nevi implacabili dell'inverno. La sua morte arriva tanto dolce quanto dolorosamente precoce. Se ne va nel silenzio, lo stesso nel quale si era rifugiato anni prima, allo spirare dei suoi successi pubblici.

    La signora Barberin

  • Voce 1° edizione: Flaminia Jandolo
  • Voce 2° edizione: Marina Thovez
    Donna affettuosa e madre di fatto dell'eroe-bambino. La sua benevolenza materna trova un insormontabile muro nelle miserie, non solo economiche, del marito reso mostruoso dalla rassegnazione prima ancora che dagli infortuni. La sua resa di fronte alla brutalità delle scelte fatte dal consorte, è inaccettabile agli occhi di chiunque. Perso il figlioletto adottato, rimane dov'è, nella flebile ed insopportabile speranza che ritorni, forse, un giorno.
    Prima di perdere il figlioletto, aveva deciso di vendere la mucca, il preludio alla disperazione senza ritorno. Le sue fatiche materne, l'amorevole premura verso la creatura ritrovata, si perdono nelle nebbie della povertà e negli abissi delle avversità.

    Il signor Barberin

  • Voce 1° edizione: Sergio Fiorentini
  • Voce 2° edizione: Maurizio Trombini
    Una nota stonata nella serie, una tra le tante. La sua brutalità contrasta con la dolcezza delle melodie dell'arpa di Remì, un contrasto così stridente da sembrare la condanna definitiva e senza appelli per un personaggio che sembra nei primi episodi l'incarnazione della cattiveria.Il pover'uomo si rifà solo nel 40° episodio, quando, in punto di morte rivela al figlio come trovare la madre. Una magra consolazione per un gesto che ha segnato tutta la vita del ragazzino.

    La serie gli fa lo "sgambetto" facendone vedere il volto peggiore senza mostrarne l'aspetto più amorevole, quello precedente l'incidente. Ci si chiede come un simile soggetto possa essere il consorte della dolce signora Barberin. Se non fosse tratto da un romanzo ben più ricco di dettagli, si direbbe una vera falla nella sceneggiatura.

    La signora Milligan

  • Voce 1° edizione: Germana Dominici
  • Voce 2° edizione: Adele Pellegatta
    Eccola la stella più brillante della serie. La donna che viaggia su una barca che sembra volare sulle acque, con le ali dello stesso cigno raffigurato sullo stemma del casato. Prima ancora della sua imbarcazione, è lei il cigno di famiglia: la sua bellezza è solo un'allusione alla generosità che la contraddistingue: non le basta vedere camminare il suo secondogenito, non si accontenta nemmeno di restituire a Lisa la parola smarrita tra le ombre della solitudine, vuole di più: ritrova il figlio e ne adotta la famiglia al completo, animali inclusi.
    La donna brilla di luce propria, convinta di cercare il figlioletto scomparso e premiata per la sua tencia.

    Mattia

  • Voce 1° edizione: Fabio Boccanera
  • Voce 2° edizione: Davide Garbolino
    La sua scuola è la strada, la sua filosofia è la sopravvivenza quotidiana, il furto non è un reato, ma una necessità vitale. Questo giovane ladruncolo di città, che deve inventarne di tutti i colori per procurarsi da vivere, è il "jolly" della serie: le sue idee sbrogliano le peggiori situazioni, evitano guai, più che migliore amico, si rivela la salvezza di Remì.
    Progetta la fuga dal treno in corsa, che riesce anche grazie alle sue doti recitative e alla sua inventiva da artista girovago.
    Pur sapendo di essere un genietto del violino, preferisce la vita all'aperto e la missione di trovare la mamma dell'amichetto. Oggi si direbbe che certe cose capitano solo nei film, anzi...nei cartoni animati.

    Lisa Acquin

  • Voce 1° edizione: Laura Lenghi
    La bimba della famiglia Acquin è la sola a non poter parlare. Ma il suo non è un problema di corde vocali: qualcuno può riuscire nell'impresa di restituirle la parola. Niente medici, niente cure: serve solo una forte emozione, qualcosa che risvegli in lei il desiderio della vita più intenso e più appassionato. Ci vuole un Remì che risvegli in lei quello spirito nuovo. Quando questo avviene, nel penultimo episodio, la serie conosce un fiore che sboccia e che sa non poter appassire. La serie ci svela un matrimonio che avverrà solo dieci anni dopo, nel futuro della serie. Era già scritto.

    Il cane Capi
    Non a caso è l'unico animale tra i personaggi: non tanto per fedeltà ammirevole ai suoi padroni, quanto perché è l'unico sopravvissuto alle intemperie della vita. Un bel primato in una serie tempestata di sciagure. I suoi compagni si perdono per strada, non per carenza di olfatto, ma per disgrazie capitate una dietro l'altra. Dolce e Zerbino finiscono nelle fauci dei lupi, Belcore sceglie la morte sul set della strada, dove voleva rimanere. Nel mondo che non conosce umanità, sembrano davvero i più umani di tutti.


    CENSURIAMO LA CENSURA

    Censura, si o no?

    Nonostante il titolo di connotazione provocatoria, non abbiamo alcuna intenzione di fare o difendere scelte censorie. Lontani da ogni sospetto. La serie in esame non è stata tagliata o deturpata. Gli interrogativi che ci poniamo dopo averla rivista a distanza di 30 anni, sono solo riflessioni che riteniamo doverose.

    Che la vicenda raccontata dalla serie non sia granché allegra o consolatoria, non è scoperta di oggi. Il punto è un altro: l'errore commesso più di frequente è quello di considerare come pericoloso per il pubblico infantile qualche fotogramma spinto o qualche scena di violenza esplicita.
    Quanto ai fotogrammi cosiddetti spinti, il problema non si pone: la serie non ne contiene. Quanto alla violenza, quella non esplicitata, la serie non si risparmia spezzoni di un certo peso. Analizziamoli in sintesi:

    Remì strappato alla madre e venduto: Inutile nascondersi dietro un dito: il ragazzo viene venduto all'attore girovago. Anche il romanzo parla di "affitto" per 40 franchi all'anno, ma la realtà è chiara e lampante. Andiamo alla scena della serie: non è certo il pianto che può destare preoccupazione: di pianti la Tv era ed è piena, a dismisura. La violenza della scena è nel contesto: viene proposto nel dettaglio lo scambio di denaro che avviene tra compratore e venditore e si assiste all'abbandono del bambino da parte del padre, sia pure adottivo, e alla straziante scena del dialogo tra marito e moglie che dissente.

    Il maltrattamento ai bambini: il 25° episodio mostra chiaramente la vicenda di uno sfruttatore di minori (il signor Garofali) che costringe i bimbi in schavitù con trattamenti disumani. La sceneggiatura arriva quasi a mostrare i colpi di frusta sui corpi dei piccoli innocenti ed indifesi. Il romanzo (chi lo ha letto, può confermarlo) entra più nel dettaglio e racconta di frustate vere e proprie. La serie rimane a metà strada: racconta del trattamento, non mostra le percosse, ma non mostra nemmeno la cattura di Garofali, lasciando in preoccupante balìa del losco sfruttatore i bambini. Non sarebbe stato fuori luogo accennare alla liberazione dei poveri malcapitati.

    La morte degli animali e i maltrattamenti: la serie risulta insistere in maniera piuttosto fastidiosa sui decessi degli animali. Quando i lupi colgono il momento propizio per il loro attacco alla capanna nella neve, la sceneggiatura mostra una lepre esanime usata come esca per attrarre i cani della capanna. Ma il peggio è l'attacco del branco ai due cani, di cui uno (Dolce) di piccola stazza: ci viene almeno risparmiato lo spettacolo raccapricciante del pasto, anche se vediamo Remì ritrovare parte della pelliccia di Dolce sulla neve.
    Infine, non possiamo dimenticare un'ultima notazione: all'atto della vendita della mucca Rosetta, nei primi minuti, il compratore non si risparmia colpi assolutamente gratuiti all'animale, ormai suo, sottolineando la sua insensibilità verso l'animale. Naturalmente avviene l'accostamento tra la condizione della mucca, cui Remì è affezionato, con la solitudine che il bambino vivrà nel secondo episodio, distaccandosi anche lui dalla madre.

    Allora l'interrogativo sorge ma rimane fatalmente orfano di risposte soddisfacenti: se di censura è il caso di parlare nei cartoni animati, varrebbe la pena mettere qualche paletto sulla tipologia di fotogrammi da censurare. Erotismo? Combattimenti tra robot? Nudi espliciti? Violenza allusa, psicologica, fisica? Occorre accordarsi su cosa sia "pericoloso" per lo spettatore giovane che segue la serie, su cosa possa turbarlo. Remì risale alla fine degli anni 70 e certo non è soffice per crudezza di situazioni e scene di forte intensità emotiva, eppure è stata risparmiata da tagli che altre serie avrebbero subito nel decennio successivo per molto, molto meno.


    LA RECENSIONE

    Remì e le sue (dis)avventure

    Quando venne trasmessa sugli schermi Rai la serie fu seguita in massa, da ragazzi e adulti, incuriositi dalle vicende di questo misterioso ragazzino dalle origini nascoste da una fitta coltre di nebbia. Le sue peripezie commossero il Belpaese a tal punto che la sigla, associata al personaggio, scalò le classifiche della Top ten nazionale. Il motivo di tanto successo è essenzialmente dovuto alle ragioni che di seguito cercheremo di esporre.

  • Un bambino contro tutti: non poteva lasciare indefferenti che questo personaggio così giovane e solo dovesse affrontare pericoli e situazioni oggettivamente più grandi di lui. Chi ha voglia e tempo potrà scorrere il contenuto dei singoli episodi, rendendosi conto dell'entità delle difficoltà che il bambino francese incrocia sul suo cammino. La solidarietà nasceva automatica, la compassione cresceva tanto più quanto meno umani erano i loschi individui che lo minacciavano.

  • La doppia mamma: con questa serie inizia il lungo sentiero delle serie con protagonisti bambini-eroi in cerca della mamma, del padre, del nonno, o di qualche caro perso per strada o non più in vita. Qualche nome per non restare nel vago: Candy Candy, Peline Story, Lady Georgie, e tutta la schiera delle serie anni 80. Remì vive un conflitto che fa pensare: si trova a metà tra la madre adottiva, la signora Barberin e la vera madre la signora Milligan. Il padre, nella serie, viene identificato palesemente con il signor Vitali. Questa duplicità di soggetti senz'altro rende più complesso il profilo del personaggio: qui non c'è una semplice ricerca del genitore, di un riferimento affettivo, abbiamo un conflitto morale e affettivo. Quale tra le due è "vera" madre? Colei che lo ha affettuosamente e faticosamente allevato per ben 8 anni, o colei che lo ha generato e senza sua colpa perso appena in fasce? Malot (autore del romanzo originario) punta su questo doppio ruolo/scontro che in realtà non ha soluzione. Le due donne si incontrano nella serie e il loro dialogo è amichevole, quasi parlassero la stessa lingua, quella dell'affetto sconfinato per il bimbo di cui si sentono entrambe madri. La serie lascia il bimbo a quella naturale.

  • Animali: più umani dell'uomo: la serie esprime un pesantissimo giudizio sull'umanità. Poche persone vengono salvate dalla condanna quasi inappellabile che pronuncia l'autore della vicenda. Pochissimi ricevono la stima dell'autore e quei pochi che la ricevono, finiscono per cadere sotto la scure di un destino fatalmente avverso: il signor Vitali si spegne al gelo, Acquin finisce tra le sbarre per l'ingordigia di denaro del suo finanziatore, la madre rimane all'oscuro di ogni verità fino al 50° episodio, un po' troppo per una serie di 51 episodi. Malot ci mostra, al contrario, tutta la nobiltà del mondo animale, che nella sua istintività è capace delle azioni più apprezzabili che vediamo. Belcore preferisce morire sul set del suo padrone, Rosetta sembra gridare la fedeltà al suo amichetto mentre viene portata via dal suo nuovo brutale padrone. Capi, unico sopravvissuto alle disgrazie, è incredibilmente fedele al suo padroncino. Persino il circense Belcore 2° si rivela determinante in più di un'occasione.
    L'animale meglio dell'uomo? Il luogo comune ha un suo senso, ma va affermato con qualche distinguo:non è l'animale ad essere superiore, è l'uomo a potersi abbassare alla brutalità della natura più selvaggia. La serie condanna quella umanità così gelida e insensibile. Non si salva nemmeno chi dovrebbe fare giustizia, figuriamoci chi vive nell'illegalità..

  • La speranza oltre ogni confine: la grande trionfatrice della serie è senza ombra di dubbio la speranza. In fondo a quel cunicolo buio e freddo che è fatto di solitudine e povertà (quella economica) resta comunque un angolino nel quale brilla di luce propria il sentimento più prezioso che i protagonisti vivono. Madre e figlio resistono alle delusioni e alle sofferenze proprio grazie alla speranza di rivedersi. Barberin muore senz'altro trafitto dalla disperazione, dalla rassegnazione, prima ancora che dalla povertà. Gli stessi malvagi della serie, tutto sommato, sono malati privi di speranza: cercano la felicità e trovano amare sorprese.

  • Musica, questa compagna di vita: abbiamo parlato di persone ed animali, che hanno avuto la precedenza, ma non dobbiamo tralasciare altri indiscussi protagonisti: gli strumenti musicali. Ne siamo circondati, quasi fossero ovunque. L'arpa, il violino, il flauto traverso, il tamburo, la voce umana, il pianoforte, un sassofono. Le note inondano la serie come se l'autore di preoccupasse di ricordare che la musica è irrinunciabile. Carlo Balzani è un ex-tenore sparito dalle scene, Mattìa è un genietto musicale in erba, la melodia che Remì intona, colma di nostalgìa è tanto breve quanto commovente. La colonna sonora è tutta da gustare.

    La frase memorabile: guarda avanti, guarda al futuro, sempre al futuro, Remì. (Vitali)


    EPISODI
    Nota di redazione

    Gli episodi, i cui spezzoni sono disponibili, sono contrassegnati con un'indicazione a fianco del titolo.

    Ecco la sintesi dei 51 episodi della serie:

    1° episodio: Un ragazzino del villaggio di Chavanon

    Remì vive con la madre adottiva a Chavanon, un villaggio tra le montagne. La loro tranquilla vita viene sconvolta dalla notizia che il padre, a lavoro a Parigi, si infortuna e deve sostenere una battaglia legale per ottenere un risarcimento. Tornato da Parigi, però, l'uomo non riconosce più il piccolo figlio adottato.

    2° episodio: Chi è Remì?

    Stanco di tollerare le ingiustizie che si abbattono sulla sua vita, il padre Gerolamo cerca una soluzione a tante sciagure. Porta Remì in città e decide di di richiedere il rimborso delle spese di mantenimento al sindaco. Ma un vecchio propone una soluzione alternativa.

    3° episodio: Inizia l'avventura (Vai allo spezzone)

    Il signor Vitali è un artista ambulante, che gira la Francia con i suoi animali addestrati: due cani, una scimmietta e molta fantasia. Remì è candidato ad entrare nella sua comitiva. Il padre accetta di venderglielo per 40 franchi. La moglie, pur nella disperazione, deve rassegnarsi.

    4° episodio: I nuovi amici di Remì

    La comitiva del signor Vitali parte per la sua prossima destinazione. Inizialmente Remì soffre il distacco dalla madre e dal suo ambiente nativo, ma poi, rassicurato dal trattamento del suo nuovo compagno, ritrova quel minimo di serenità. Intanto i cani della comitiva gli dimostrano amicizia.

    5° episodio: La prima esibizione di Remì

    Arriva il giorno della grande esibizione. Il piccolo viene vestito come un attore ambulante e deve interpretare il ruolo del servitore della scimmietta della comitiva. Il grande imbarazzo che prova lo aiuta nel ruolo ed ottiene un successo insperato. Il vecchio Vitali è contento di lui e Remì si accorge che la nuova vita gli piace.

    6° episodio: Lezioni all'aria aperta

    Durante il viaggio che separa un paese dall'altro, Remì si accorge di non saper leggere. Il signor Vitali gli costruisce allora delle lettere scolpite su legno così da fargli apprendere l'alfabeto. In poco tempo Remì impara anche a leggere per poter scrivere alla madre.

    7° episodio: Do, re, mi fa, Remì

    Ascoltando una triste canzone suonata dal signor Vitali, Remì decide di imparare anche il canto e la musica. Il suo maestro si rivela un bravo insegnante e un conoscitore profondo della vita. Remì ne rimane profondamente affascinato.

    8° episodio: Smarrito

    Arrivati a Bordeaux per l'esibizione successiva, Remì si perde e fa la conoscenza di Jean il corvo, un simpatico ladruncolo che alla fine deve separarsi da lui. Capi e i suoi amici riescono poi a ritrovarlo.

    9° episodio: Grace

    Durante la permanenza a Bordeaux, prolungata per il grande successo ottenuto, Remì fa la conoscenza di Grace, una bambina di alto livello sociale che gli si affeziona per la sua sensibilità. Il padre, purtroppo, le impedisce di frequentarlo, per le sue umili origini, così il piccolo girovago deve rinunciare a vederla.

    10° episodio: L'imprevisto

    Lo spettacolo nella nuova città inizia all'insegna del successo. Il pubblico gradisce e la compagnia ne ottiene la fiducia. Purtroppo un gendarme affamato di gratificazioni ostacola in tutti i modi la rappresentazione e dopo uno scontro con il signor Vitali, il poliziotto di quartiere arresta il vecchio viandante. Remì torna da solo in albergo.

    11° episodio: Il processo

    Dopo una settimana di carcere preventivo, Vitali viene processato e per lui l'accusa è di oltraggio a pubblico ufficiale e di occultamento di identità: il suo vero nome non è Vitali: viene condanato a due mesi di reclusione. Remì rimane da solo: non resta che lasciare l'albergo e affrontare i due mesi di solitudine per attendere la liberazione del suo padrone.

    12° episodio: Il peso delle responsabilità

    Girare in cerca di un posto dove esibirsi è un compito difficile. Ora che è solo deve badare ad ogni cosa da sé. In tasca ha solo 11 centesimi, sufficienti per mezza pagnotta di pane. Sfortuna vuole che il paese dove capita sia frequentato da altri attori che non vogliono concorrenza. La solitudine lo assale.

    13° episodio: Un incontro magico

    Il girovagare senza sosta e senza alcun guadagno sfianca Remì che decide di aspettare un paese accogliente per esibirsi. I cani sono insofferenti e Zerbino ruba della carne da un agguerrito macellaio. Proprio nel pieno dello sconforto, sulle rive di un fiume, Remì viene accolto da una giovane donna con una bimba al seguito.

    14° episodio: Comincia il viaggio sul cigno

    La permanenza sulla barca che viaggia sulle acque, inizia nel migliore dei modi: il piccolo Arthur, malato di artrite, apprezza gli spettacoli della compagnia e la madre, la signora Milligan offre a Remì la sua ospitalità. In realtà il piccolo le ricorda suo figlio, rapito in tenera età. I due non lo sanno, ma sono madre e figlio.

    15° episodio: Una giornata felice

    Un'altra giornata passata sul cigno: Remì vive con la madre di Arthur una giornata tra monumenti e vie del paese, ma dimentica che il suo amico non può correre come lui. La tristezza invade l'animo del giovane infermo che lo vive negativamente fin quando non si ravvede per aver avuto un comportamento ingiusto. Torna la serenità in famiglia.

    16° episodio: La malattia di Arthur

    Durante una notte di tempesta, le condizioni del piccolo Arthur peggiorano. Per reperire le medicine che gli servono, gli uomini di casa escono a cavallo. Non vedendoli tornare per tempo, Remì si incarica di cercarle. Capi dovrà portarle a casa, mentre i cavalli, sfiniti, sono costretti a rallentare.

    17° episodio: Addio!

    La fine della prigionia del signor Vitali, segnano il termine della lunga permanenza di Remì sul cigno. L'incontro con l'anziano ormai libero avviene in una stazione non lontana dal Mediterraneo. La signora, che avrebbe voluto adottare il piccolo, deve accettare di lasciarlo partire per consentirgli di affrontare le prove che lo attendono.

    18° episodio: Non pensare al passato

    Mentre viaggiano lungo il fiume Rodano, Remì ripensa con grande nostalgìa alla famiglia appena lasciata. Vorrebbe rivederla e per questo appare spesso sovrappensiero. Il signor Vitali ne comprende lo stato d'animo e lo invita a pensare al futuro.

    19° episodio: La tempesta di neve

    Il cammino verso Parigi è pieno di ostacoli: la temperatura comincia a scendere e la salute dell'anziano Vitali peggiora. Una locanda e un pasto caldo presso persone ospitali servono solo ad alleviare il disagio, ma presto la tempesta di neve arriva.

    20° episodio: I lupi

    La notte nella capanna del bosco innevato è interminabile. Un branco di lupi affamati attende che il fuoco acceso all'interno si spenga. A turno, quindi, Vitali e Remì si devono tenere svegli per alimentarlo, ma la stanchezza è troppa. I lupi traggono in trappola i cani: con una lepre catturata, attirano il fiuto di Zerbino. Dolce lo segue. Soli contro un branco di lupi hanno la peggio. Al loro risveglio, Remì e Vitali si rendono conto della perdita partono dimezzati verso la mèta.

    21° episodio: La nascita di una nuova vita

    Il ricordo di Dolce e Zerbino accompagna il viaggio della cmopagnia verso il villaggio più vicino. Intanto, le condizione di salute di Belcore peggiorano, al punto che Remì decide di chiedere aiuto alla piccola Cecille, una bambina del posto che porta tutti a casa sua. Qui una mucca sta per partorire i suoi piccoli e si deve trovare la cura alle sue convulsioni per l'alta temperatra. Remì riesce a trovare in tempo l'erba curativa.

    22° episodio: Addio Belcore!

    Le condizioni di Belcore non accennano a migliorare. Per curarlo al meglio, Vitali decide di occupare una camera d'albergo di prima classe con camino. Il medico del paese, chiamato per curare la scimmietta, raccomanda cure e caldo. Pur di aiutare la sua compagnia, la scimmia esce a recitare per l'ultima volta e si spegne proprio mentre recita l'ultimo atto.

    23° episodio: Parigi

    L'arrivo a Parigi segna l'inizio di un cammino diverso per tutti. La compagnia ormai è decimata, Vitali deve trovare un lavoro per sé e per Remì per assicurarsi il sostentamento necessario. Un vecchio allievo di musica si offre di aiutarlo, ma le condizioni sociali del maestro Vitali non gli consentono di trovare occupazione tanto facilmente.

    24° episodio: Un incontro parigino

    La grande Parigi nasconde insidie e povertà. La vita nella capitale è difficile. Trovare lavoro diventa faticoso. Nell'attesa che il suo padrone torni dalle ricerche fatte in città, Remì conosce un ladruncolo che vive di stenti e astuzie, Mattìa. Dopo qualche litigio, tra loro nasce una buona amicizia, ma sembra inevitabile la separazione dal signor Vitali.

    25° episodio: Garofali

    La sistemazione che Vitali ha deciso per il suo piccolo amico è presso il signor Garofali un vecchio conoscente parigino. Le aspettative però vengono presto deluse. Nel breve tempo di permanenza di Remì nella casa del nuovo affidatario, il ragazzo assiste ai metodi schiavisti e brutali dell'uomo verso i bambini che vivono con lui. Vitali, accortosi dei maltrattamenti, riporta di nuovo Remì con sé.

    26° episodio: Addio Vitali (Vai allo spezzone)

    La ricerca della nuova occupazione si perde nella tempesta di neve che si scatena su Parigi. La vista dell'anziano Vitali è quasi nulla. Il vento polare che soffia nella notte abbatte le forze di entrambi ed anche Remì, stremato, rischia l'assideramento. Il vecchio decide così di compiere l'atto estremo: trovato un giaciglio in paglia, vi stende sopra il ragazzo, che ormai considera un figlio, e gli affianca il cane Capi. La sopravvivenza del ragazzo ormai gli sta più a cuore della propria. Nel gelo notturno si spegne anche lui, nella speranza di aver regalato al piccolo il calore necessario.

    27° episodio: Il passato di Vitali

    Ritrovato la mattina successiva, Remì viene accolto presso la famiglia Acquin, che lo informa della tragica scomparsa. L'accoglienza dei nuovi amici consente al ragazzo di ristabilirsi. Intanto viene riconosciuto il corpo di Vitali e identificato come quello di Carlo Balzani, un grande tenore che dominò la scena pubblica decenni prima. Un incidente di salute lo costrinse ad abbandonare la scena e vivere di stenti.

    28° episodio: La dolce Lisa

    La serenità della famiglia Acquin viene turbata dall'accusa che il vicino muove a Capi: aver dissotterrato i semi del suo campo. Per questo il cane viene legato di notte per evitare che ripeta il misfatto. La piccola Lisa, dispiaciuta per la condizione del cane lo libera nella notte, ma lo stesso Remì viene informato dal buon vicino che i colpevoli sono i topi di campagna e non il cane.

    29° episodio: Grandine!

    Una volta all'anno la famiglia Jacquin si concede una giornata di vacanza in città. Stavolta, però, un evento disastroso rovina i programmi e la serenità di sempre. Una grandinata rovina la serra di famiglia e con sé tutto il raccolto dell'anno.

    30° episodio: Anello di congiunzione

    Il disastro alla serra convince il finanziatore di casa Acquin a portare il suo debitore alla Corte di Giustizia. La sentenza è pesante: 5 anni di carcere e confisca dei beni. Per cautela il padre di famiglia affida i figli alla sorella, che sistema i nipotini presso cugini e fratelli. Per Remì si riaprono le porte del vagabondaggio, ma una buona idea lo rincuora: farà da messaggero per i quattro fratellini: inizierà con Alessio, proseguirà con Beniamino per arrivare da Lisa e da Stefanina. Così ognuno avrà notizie dell'altro.

    31° episodio: Un nuovo compagno di viaggio

    Il viaggio di Remì comincia da Parigi. Purtroppo la fortuna non è dalla sua: un gruppo di ubriachi si prende gioco di lui e lo schernisce al punto da richiedergli denaro per non averli intrattenuti come si attendevano. In suo aiuto accorre l'astuto Mattìa, che lo ritrova di nuovo e si unisce a lui per il viaggio che lo attende.

    32° episodio: Un regalo per la mamma

    In compagnia di Mattia le cose diventano enormemente più semplici, il ragazzo ha inventiva e grande capacità di improvvisare. In un matrimonio si offre di suonare e cantare e in due ottengono un successo insperato e tanti soldi non ne avevano mai accumulati. Nasce così l'idea di un regalo per la madre di Remì: una mucca, che però costa ben 150 franchi.

    33° episodio: Belcore 2°

    Strada facendo, Remì si serve di un treno di passaggio per accorciare la strada per il paese dove incontrerà Alessio. A bordo del treno fa conoscenza di una scimmia identica a Belcore che poi decide di portare con sé. Arrivato a destinazione, viene a sapere che il suo amico Alessio si è infortunato nella miniera ed accetta di sotituirlo per evitargli il licenziamento.

    34° episodio: Sottoterra

    La vita nelle miniere non spaventa Remì. Il maestro anziano lo prende in simpatia e gli insegna i segreti del lavoro. La giornata successiva, però, una tempesta rovina ogni buon inizio e il fiume inonda le gallerie.

    35° episodio: La frana

    L'acqua inonda ogni cunicolo sotterraneo, persino il sovrintendente si trova in difficoltà. I morti sono decine, i soccorsi possono muoversi solo alla fine della tempesta. I sopravvissuti sembrano pochissimi, ma tra quelli sono rimasti i pochi compagni che con Remì si sono rifugiati in una delle poche bolle di aria rimaste dalla furia dell'acqua. Grazie al caparbio aiuto del piccolo Mattìa i superstiti vengono tirati fuori dalle grotte.

    36° episodio: Mattìa, un genio musicale

    Riprendono i viaggi della compagnia, verso il paese successivo. Mattìa vorrebbe studiare meglio lo strumento che suona, e per questo cerca il maestro della zona, il signor Espinasso. Il vecchio insegnante rimane sbalordito dalla sua bravura naturale e Remì, nella speranza di lasciarlo al suo futuro, lo lascia nel paese. Mattìa non accetta l'invito allo studio e insegue l'amico.

    37° episodio: Un sogno che diventa realtà

    Il villaggio dove arrivano è colmo di turisti, ma altre compagnie affollano le strade di città. Così rimane una sola alternativa: inventare qualcosa di più spettacolare. Così, inaspettatamente Belcore 2° improvvisa un volo coi palloncini che attrae l'attenzione di tutti. Il gruzzolo sale a 50 franchi e finalmente la cifra per acquistare la mucca viene raggiunta. Il dottor Anclaire offre il suo aiuto per scegliere un animale sano e Remì può partire per Chavanon.

    38° episodio: Di nuovo a casa

    Realizzato il sogno, non rimane che tornare a casa dopo anni di lontananza. Mattìa è vicino al suo amico a tal punto che preferisce anticiparlo nell'arrivo alla fattoria per evitargli traumi di scoperte spiacevoli. In realtà la casa è vuota solo perché la signora Barberin è andata in paese a fare compere. Il ritorno a casa avvera un sogno di anni. I due si ricongiungono e Remì scopre che la sua vera famiglia lo sta cercando. Non fu abbandonato, ma rapito.

    39° episodio: Il passato di Remì

    Dopo aver saputo della ricerca cominciata dalla sua vera famiglia, Remì deve rimettersi in cammino. Dopo una sosta per trovare la sua piccola Lisa, deve raggiungere Parigi, dove il padre adottivo Gerolamo è andato per cercarlo e ritrovare l'avvocato incaricato dai suoi genitori.

    40° episodio: Addio Gerolamo

    Le ricerche del signor Barberin risultano vane fin quando Remì non incrocia una albergatrice che lo conosce per averlo sentito nominare dal suo cliente Gerolamo. Le condizioni del padre adottivo del ragazzo sono disperate. Prima di spegnersi fa in tempo a confidare al figlioccio che la sua famiglia è di Londra e che deve recarsi dal loro avvocato, Galley, in diretto contatto con la madre.

    41° episodio: L'incontro con la famiglia Driscoll

    Arrivati a Londra, Remì e Mattia trovano l'avvocato Galley, che li indirizza presso la famiglia dalla quale è pagato: i Driscoll. E' immediata la sensazione che questa non sia la sua vera famiglia e subito se ne accorge Mattia. Le ricerche nel Comune svelano che i due coniugi non hanno figli e pertnato quello è un tranello.

    42° episodio: Chi sono i Driscoll

    L'intera famiglia Driscoll è in realtà una banda di malviventi dei bassifondi londinesi che con piccoli furti e sequestri cerca di far soldi in maniera veloce e illecita. Il rapimento di Remì serve per avere una ingente somma in riscatto. Questo il piano della banda di furfanti.

    43° episodio: Lo stemma della famiglia Milligan

    L'astuzia di Mattia porta a scoprire che i Driscoll posseggono la prova della sua appartenenza alla nobiltà londinese: uno stemma del casato. Durante una notte, escogitano un piano per osservarlo dentro uno scrigno ben nascosto. Dopo aver scavato nei suoi ricordi, Remì associa il cigno al medaglione della signora che ha tanto amato anni prima. Ora che i due sanno la verità, vengono scoperti dai Driscoll e rinchiusi. Comincia un'altra avventura per incontrare quella donna e il fratellino Arthur.

    44° episodio: Mattìa è in pericolo

    I due ragazzi, ancora prigionieri, organizzano un piano per scappare dalla loro prigione. La fuga riesce, ma Mattìa rimane vittima di un tentativo di vendita ad un mercante di schiavi. Remì avvisa l'amico Bob del pericolo e riescono a salvarlo.

    45° episodio: Un incidente inaspettato

    La fuga verso la tenuta dei Milligan dura fino a pochi chilometri dalla villa, poi i sequestratori riescono ad acciuffare Remì riportandolo indietro. Ma un incidente di percorso incastra persino la banda di malviventi: la polizia arresta tutta la banda in blocco e include anche il ragazzo, senza che abbia il tempo di spiegare la sua vera identità.

    46° episodio: In prigione

    La prigione è una punizione ingiusta per Remì, ma il problema è che l'Ispettore non crede ad una sola parola del racconto del ragazzo. Per lui è più credibile la versione del signor Driscoll che l'ha spacciato per suo figlio e chiede pietà per lui. Intanto la signora Milligan ha incrociato per caso Beniamino e ha saputo della sua amicizia con Remì. La donna è intenzionata a sapere il passato del ragazzo e vuole parlare con la madre adottiva, la signora Barberin.

    47° episodio: Fuga dal treno in corsa

    Il trasferimento nel riformatorio per minorenni sarebbe la fine di tutto. Non rimane altro che escogitare un piano per farlo scappare dal treno. Così Mattìa inventa un piano che riesce alla perfezione. Ma i guai non sono finiti e la gendarmeria insegue ovunque il ragazzo che è costretto ad un altro salto nel vuoto: nel fiume delle vallate intorno al bosco dove si è rifugiato.

    48° episodio: La tempesta sulla Manica

    La fuga riesce, grazie all'aiuto dei marinai amici di Bob. Una volta sulla barca dei nuovi amici, Remì vede avvicinarsi la Francia. Tra lui e la vita con la vera madre resta solo una terribile tempesta che si abbatte sulla nave, facendole quasi rischiare l'affondamento.

    49° episodio: Sempre più vicini (Vai allo spezzone)

    Tornato in terra francese, Remì incrocia Beniamino che lo informa che la madre vera, la signora Milligan è diretta verso Chavanon, dove vuole scoprire l'identità di Remì. Il ragazzo accetta di lavorare per lo zio di Beniamino per comprare i biglietti e arrivare a Lione, dove avrebbe trovato un mezzo per raggiungere Chavanon. La signora Milligan nel frattempo, ha raggiunto il paese dove Remì è cresciuto e dalla signora Barberin riceve la prova inconfutabile che suo figlio Richard è Remì: il lenzuolo che lo avvolgeva al ritrovamento è della sua famiglia.

    50° episodio: Le prime parole di Lisa

    La signora Milligan deve far tappa a Ginevra, dove Arthur deve essere operato. Intanto il medico che la visita, svela alla signora che l'incapacità di parlare per Lisa è solo un problema di volontà e non di corde vocali. Remì arriva a Ginevra dopo aver incontrato la madre adottiva a Chavanon, così si precipita a Ginevra dove riesce ad incontrare Lisa e la vera madre. Finalmente la bambina parla dopo averlo visto.

    51° episodio: Un nuovo inizio

    Di nuovo in famiglia, Remì trova la realizzazione dei suoi sogni: la madre si offre di adottare Mattìa e di farli andare a scuola. Arthur finalmente cammina e tutto sembra tornato tranquillo. Tuttavia, Remì e Mattìa scelgono di intraprendere un viaggio lungo dieci anni al termine del quale scelgono la loro strada: Mattìa diventa un celebre maestro di violino, Remì studia legge diventa un ottimo avvocato, sposando Lisa che ormai è cresciuta e parla come tutti.


    Rivediamoli insieme

    La serie è un lungo girovagare tra paesi e città, tra una disavventura e l'altra. Sono stati selezionati i momenti più rilevanti.

    3° Episodio: Inizia l'avventura


    Dentro la scena

    Questa è la scena di quella che abbiamo definito la "vendita" di Remì. Lo spezzone è a forte impatto emotivo, la riproponiamo per dare occasione, a chi non la ricorda, di provare le sensazioni che le immmagini rievocano.

    26° Episodio: Addio Vitali


    Dentro la scena

    Il maestro si spegne, salvando la vita al ragazzo, che ritiene suo figlio aodttivo: l'ultimo atto di una vita passata negli stenti.

    49° Episodio: Sempre più vicini


    Dentro la scena

    Non potevamo escluderla: due mamme a confronto e la scoperta di una verità ricercata da 11 anni.


    Bello ma impossibile

    La serie non ha elementi fanstastici, si può evidenziare qualche contraddizione:

  • Capi dal cappellino incollato: qualunque cosa gli capiti e qualunque cosa faccia, questo fedele animale rimane sempre col cappellino legato al capo. Nemmeno il furibondo scontro con i lupi glielo toglie.
  • Dalla Francia all'Inghelterra: Remì, approdato in Inghilterra parla la lingua indigena come se ci fosse sempre vissuto. All'epoca, senza gradi di istruzione, sarebbe stato pressoché impossibile orientarsi in un Paese straniero.
  • Il nome di Balzani: nella serie pochi fotogrammi mostrano il nome di Vitali, ma i disegnatori scrivono Calro Valzani.

    Per lasciare commenti su questa serie è stata attivata una apposita pagina sul blog di Hit Parade Italia Cartoni