Ruy, piccolo Cid: sogni da cavaliere
di Valerio

Titolo originale
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NOTE DI COSTUME

El Cid Campeador: viaggio nella Spagna medioevale

Un'altra serie liberamente ispirata vicende a metà tra storia e fantasia. Il leggendario Cid campeador visse molto probabilmente verso la metà dell'anno 1000, suo nome originario doveva essere Rodrigo Díaz de Vivar, soprannominato successivamente El Cid dai mori. Una sintetica premessa storica è necessaria, per non perdersi nei meandri della vicenda del piccolo protagonista.

La riconquista spagnola dei cristiani. Dal 700 d.c. la penisola iberica (cioè Spagna e Portogallo) erano state conquistate dall'avanzata degli Omayyadi, stirpe di religione musulmana, che in pochissimi anni avevano completamente annesso i territori oggi di Spagna e Portogallo. A partire dall'anno 1000 l'avanzata dei cristiani cominciò da nord per estendersi nelle zone meridionali. La serie si inserisce in un contesto di rivalsa da parte di re Alfonso VIII re di Castiglia, poi continuata da Ferdinando III e da Giacomo I d'Aragona. Al fianco dei sovrani spagnoli si unirà il "nostro" Rodrigo Diaz de Bivàr, il Cid campeador.

Dalla storia alla Tv: un piccolo cavaliere

Arriviamo così alla storia che ci riguarda più da vicino, quella della trasposizione in anime delle leggendarie gesta del cavaliere a difesa del suo re. La vicenda televisiva, per ragioni ovvie, enfatizza oltre la normale verosimiglianza storica le qualità del Cid. In realtà la cavalleria che dimostravano i combattenti dell'epoca non sempre era dettata da nobili ragioni di carattere religoso o morale, ma spesso e volentieri venivano mosse dalla ragion politica e della convenienza del momento. Niente di nuovo sotto il sole.

1983 Italiauno: la serie passò una volta sulle frequenze Mediaset nel 1983, per non essere più replicata se non livello locale. Oggi è nota ai cultori dell'animazione giapponese che ebbero la fortuna di vederla in prima edizione, ma nella storia della Tv italiana è rimasto molto più noto il pezzo italiano interpretato dagli Oliver Onions, che non il piccolo eroe spagnolo che regge la serie.

Ci sono, pertanto, tutte le premesse per non lasciare che il tempo, inesorabile, cancelli ogni ricordo di una produzione non popolare, ma degna di nota.


L'AMBIENTAZIONE

I luoghi della serie

Accennavamo sopra alla collocazione geografica della serie. Siamo in Spagna intorno all'anno 1000, quando il piccolo Cid de Campeador cresceva con il sogno di diventare un grande cavaliere e difendere così la terra di Castiglia. Ruy gira nei paesi circostanti alla sua Vivar, dove la tradizione lo colloca nei primi anni di vita.


LA TRAMA

Il giovane Ruy viene allevato dalla madre Teresa: infatti il padre Diego vive presso il re Ferdinando e vede i figli molto sporadicamente quando il re gli consente un periodo di libertà. Durante una licenza accordata al padre, Ruy è costretto alla vita del monastero di S. Pietro di Corbena, nel quale viene ospitato per far riposare la madre dopo anni di vita domestica. Ma quel tipo di vita non fa per lui e presto i monaci lo spediscono presso la residenza degli zii poco lontano da lì. Da questo momento inizia la girandola di avventure che vedranno il ragazzo combattere contro briganti, malfattori, ladri di cavalli, aiutando qualche malcapitato bisognoso di aiuto e di sostegno morale. Proprio le sue periperizie lo faranno venire a conoscenza dei programmi sinistri dell'esercito musulmano contro re Ferdinando, che Ruy riesce ad avvisare per tempo prima della sua disfatta. Proprio lui organizzerà la difesa e la vittoria delle forze spagnole ai danni delle'esercito arabo.


Personaggi

Nota metodologica

La caratterizzazione dei personaggi non è di certo il punto forte della serie: nessun personaggio viene descritto in modo approfondito. Molti dei soggetti in azione nel corso degli episodi hanno vita televisiva breve: spesso quella di un solo episodio, due al massimo. Nell'elenco dei personaggi sono stati inseriti, pertanto, quelli che hanno il peso minimo sia pure per una brevissima descrizione.

Ruy Diaz
Voce: Paolo Torrisi
Giovanissimo, coraggioso, curioso, lui traina la serie con la sua voglia di crescere, di diventare un prode combattente. Viene inaspettatamente lasciato in un monastero della zona per apprendere le scienze e la letteratura, ma chiunque avrebbe intuito come sarebbe finita la sua avventura monastica. Gli unici incapaci di prevederlo sono il padre, Diego che ce lo lascia, e i monaci che tentano invano di educarlo alla "retta via".

Il ragazzo ha ben altro in mente che non i libri e la meditazione: l'unico suo obiettivo è l'avventura e la scoperta del mondo. Così, inserito per ben due volte tra le mura del santo luogo, se ne esce per ben due volte, in barba alle promesse fatte e alle raccomandazioni ricevute. Un solo amico, non umano ma quasi, lo comprende e lo segue: l'asinello Peka. In comune i due hanno la testardaggine di chi vuole camminare per proprio conto, la pazienza di portarsi il proprio carico per i sentieri impervi della Castiglia e della vita nomade e poi quel pizzico di temerarietà senza la quale tornerebbe presto la voglia di studiare e di meditare i sacri testi dei monaci.

Ma l'età è quella che è. Il coraggio non sempre è sufficiente per cavarsela da solo, così qualche volta nei guai il piccolo Cid ci si ficca da sé: ora cade nelle mani dei briganti di turno, ora lotta contro ladri di cavalli, ora aiutando il prossimo in difficoltà ci cade pure lui. Ma, a quanto pare, la Divina Provvidenza assiste lui più di quanto i monaci stessi pensassero: da ogni difficoltà il ragazzo si tira fuori dai guai con astuzie, abilità e la solidarietà altrui.

Questo fin quando non si arriva al 24° episodio: si scopre il piano contro il re e allora le cose si fanno serie: occorre avvisarlo alla svelta e combattere il nemico arabo. Storie d'altri tempi.

Diego Diaz

Compare e scompare dalla serie, come fanno i conigli dai cilindri magici dei prestigiatori. Lo si vede nel secondo episodio quando spedisce il figlioletto in monastero, poi lo si incontra nel 25° episodio, a visione limitata solo a chi conosce lo spagnolo. Nella versione italiana nemmeno lo si vede più, scomparso in qualche angolo del castello del re Ferdinando di Castiglia. Come tutti i padri, sogna un figlioletto forte e coraggioso, ma qui la sorte è stata davvero magnanima. Il ragazzo di Vivar supera ogni rosea aspettativa, guidando le truppe contro il nemico ormai vincitore e respingedone l'attacco. a fine serie rimane l'imbarazzo della scelta: fare i complimenti al fiero papà Diego o agli autori nipponici per aver lavorato parecchio (anche troppo) di fantasia.

Teresa Diaz

Riesce a superare il marito come presenze (2 episodi ad 1), ma l'incisività del personaggio è assai bassa. Di lei si conosce poco e niente: alleva almeno tre figli, due ignoti alla serie, poi accusa un malore appena il marito le dà il cambio e da lì in poi sparisce dagli episodi. La sua è un'autentica "comparsa" televisiva, della durata di pochi minuti. In tempi scolastici si sarebbe detto "senza voto".

Ma, per non sconterare oltremodo i più appassionati alla serie, è il caso di sottolineare un merito indiscusso: sa educare il figlioletto più coraggioso alla vita dei cavalieri, al punto da raccogliere gli aperti complimenti del marito, entusiasta per il coraggio del ragazzo. Non è molto, ma sempre meglio di niente.

Re Ferdinando

L'unico personaggio storico (certo), per fortuna. Sappiamo di lui più dalla storia che dalla serie: condusse la battaglia contro l'avanzata araba e riconquistò le terre iberiche alla cristianità. Gli succedette re Alfonso, al quale si deve la continuazione della lunga guerra per la conquista dei territori. Dalla serie invece si sa solo che per difenderlo il padre di Ruy deve rinunciare alla famiglia e Ruy stesso sogna di difenderlo. La serie si ferma qui e costringe a fare lo stesso.

Don Geremias

Per non tralasciare nessuno è il caso anche di includere in elenco anche il rappresentante dei monaci di San Pietro di Cardena. Il padre priore è la prima vittima delle piccole malefatte del giovane Cid: campane suonate fuori orario, asini in Chiesa, scarsa applicazione allo studio, vita spirituale nulla. Un autentico fallimento per una guida spirituale, così fallimentare da rinunciare prima del tempo a trattenerlo in un contesto che proprio non è il suo. Ai silenzi della meditazione Ruy preferisce quello che precede le imboscate, alle preghiere devote, preferisce il sibilo delle spade sguainate ed alla conoscenza scolastica preferisce quella scomoda della battaglia sul campo.

Allora, ad un allievo tanto indisciplinato, non servono nemmeno le punizioni, risultano inutili i rimproveri e i digiuni imposti. Tra i personaggi miopi della serie, il padre Priore si salva: ha la lungimiranza e la saggezza di lasciare "libero" il ragazzo di vivere come vuole il dono ricevuto.

Alvar

Ecco il cugino del giovane protagonista. Inizia la sua avventura in aperta rivalità con il piccolo ospite, poi ne diventa amico, fin quando le loro strade non si dividono. Destino infelice. Insieme conoscono la piccola Imena, figlia di nobili del luogo: sembra si formi il terzetto della serie, ma c'è poco da farsi illusioni. Appena il tempo di affezionarsi al personaggio, che la serie passa oltre. Sembra fatto apposta.

Bermudes

E' il terzo amico del protagonista, ma non l'ultimo. Conosce Ruy per via di un cinghiale feroce che infesta il villaggio che abita. Quando Ruy riesce ad eliminarlo (per caso), il ragazzo si rende conto che l'unica cosa da fare per cambiare vita è seguirlo. In effetti la vita cambia, si susseguono imprevisti di tutti i tipi, fin quando non entra in scena il bizzarro Martin che lo convincerà a restare con lui, in un castello da ristrutturare. Contento lui..

Martin

Il più assurdo di tutti i personaggi. L'unica cosa certa di lui è che è un inguaribile bugiardo: non si contano le menzogne che racconta di sé. Eppure risulta simpatico e solidale, al punto che muove a compassione lo stesso Bermudes che pure lo considera, a ragione, inaffidabile. Il suo sogno è di possedere un castello tutto suo e quando l'occasione di presenta, eccolo servito. Trova chi lo aiuta a possederlo e quando vi riesce non si arrende: un rudere da ricostruire interamente. Ma lui si accontenta, la voglia non gli manca. La perseveranza è premiata.

Haben

Non si vede, ma è l'unico protagonista musulmano (buono) della serie. Per Ruy non è affatto un problema. Il ragazzo non guarda la fede religiosa, ma la nobiltà d'animo. Haben dimostra tutta la sua lealtà e così niente ostacola un'amicizia a tempo determinato: quella del viaggio verso la terra paterna. I due verranno catturati dal nemico musulmano, il quale rilascia il ragazzino arabo, ma trattiene in prigione Ruy che è cristiano. Ma non c'è guerra di religione, nemmeno accennata. Infatti Haben rinuncia alla sua libertà per aiutare l'evasione del compagno di viaggio. Con buona pace di chi voleva la rivalità tra fedi. Ottimo esempio per l'uomo di ogni tempo.

Peka

Non è il primo asino della Tv. Qualcun altro è già comparso in altre serie, ma questo è l'unico che suona campane, che dorme in chiesa, che chiede aiuto per il suo amico Ruy. Insomma, a dispetto della cultura popolare al riguardo, questo asino (asina, a voler essere pignoli) è un vero prodigio, al punto che lo si può considerare la vera costante della serie, insieme al piccolo Cid. Per ben due volte viene rubato, due volte ritrova il padroncino, la prima volta per meriti altrui, la seconda per sua astuzia. A chi non avesse visto i due episodi finali (25° e 26°) è appena il caso di ricordare che Ruy lo ritrova a casa dopo aver salvato la Castiglia dall'avanzata araba: ..e vissero felici e contenti.


LA RECENSIONE

Guerra di religione? No, alle ingiustizie

Lo sfondo storico della serie è solo un pretesto per raccontare le vicende del piccolo Cid. La religiosità non è un argomento in discussione e nemmeno un ostacolo. Lo dimostra in maniera lampante la serie in più circostanze: "buoni" e "cattivi" si dividono senza parzialità su entrambe le sponde: ladri di cavalli, briganti, cercatori d'oro seminano ogni angolo della serie. In versione comica c'è anche una banda di sequestratori, ma l'accento non cade mai su questioni di ordine religioso o di fede. La Spagna cristiana non brilla per giustizia, la sponda musulmana è rivale e nemica, ma il personaggio Haben scongiura del tutto il pericolo di realizzare l'equazione: cristiano/buono, musulmano/cattivo.

L'intento è quindi ben altro: Ruy diventa un piccolo paladino di giustizia, di nobiltà d'animo. Per lui l'essere umano è uno solo: non c'è rango o religione che tenga. Il paradosso è che lui, con la spada, riesce a seminare molta più pace e giustizia di quanto facciano i monaci di S. Pietro di Corbena nel loro monastero. La vera guerra, in questo senso, è alle differenze tra popoli. La serie non è soffice verso le ipocrisie del popolo cristiano, ma non risparmia nemmeno le crudeltà di quello musulmano: i disegni diabolici del sovrano che attacca re Ferdinando ne sono la testimonianza.

Eppure, per bocca di Ruy vengono eliminate le differenze tra uomini: Haben si scusa con l'amico, perché lui, musulmano, si sente in colpa per le distruzioni operate dalla sua gente. Ruy traccia la strada della pace: accusarsi non giova a nessuno.

Diventare cavaliere: questione di valori

La serie arriva al 26° episodio per proclamare il successo di Ruy: la realizzazione del sogno di essere a difesa del re. Eppure il successo arriva ben prima nella serie. Il ragazzo rinuncia a tutto pur di difendere la giustizia, arriva finanche a rischiare la vita per la propria fede, quella nella giustizia. I valori che lo muovono probabilmente sono più radicati in lui che nei monaci, a volte comicamente più ipocriti di quanto l'abito possa far pensare.

Qualche esempio sarà utile: nessuno monaco si accorge che le campane suonate all'impazzata non sono un'idea del ragazzo indisciplinato, ma un incidente con protagonista un animale (Peka). Ruy preferisce caricarsi della colpa e pagare per l'amico a quattro zampe. La sua nobiltà va ben oltre: quando Freulan, timoroso ed impacciato, rinuncia a combattere per il suo castello, Ruy si sostituisce in segreto a lui, tranne poi a far credere che il merito sia del compagno.

La lista potrebbe proseguire, ma sembra superfluo: il titolo di cavaliere non ha bisogno di spot pubblicitari. Ruy ne sa qualcosa.


EPISODI

La serie non finisce? Colpa della Tv

Siamo di fronte all'ennesima serie interrotta sul finale. Dei 26 episodi che la compongono, solo 24 sono arrivati in Italia. Mancano proprio i due finali. Per il pubblico nostrano la serie non si chiude, rimane sospesa con il protagonista che vuole avvisare il suo re del pericolo incombente. Per conoscere il finale occorre guardare l'originale spagnolo ed assistere alle gesta finali del piccolo Cid. Una nota di demerito per l'emittente italiana (Italiauno).

1° episodio: Una città chiamata Vivar

Il giovane Ruy sogna di diventare cavaliere di Castiglia, mentre è in atto il conflitto tra Navarra e Castiglia. Il padre del giovane serve il suo re e l'avanzata araba rappresenta un serio pericolo per la Spagna.

2° episodio: Ruy, sono tuo padre

Per la prima da quando è nato, Ruy vede il padre cavaliere. Approfittando della sua presenza, il ragazzo impara la tecnica del combattimento con la spada, ma la compagnia del padre dura poco. Il re lo richiama alle armi e la madre di Ruy, stanca delle fatiche compiute per allevare i figli, si ritira con gli altri figli. Ruy è destinato alla vita monastica dove imparerà a leggere e a scrivere.

3° episodio: Ruy nel monastero

La vita silenziosa e meditativa del monastero di Cardena non sono la vita che Ruy sogna. Così per distrarsi dalle noiose attività dei monaci, lui si dedica a piccoli giochi e alla sorveglianza delle mura monastiche. I monaci, pur comprensivi con il loro ospite, decidono di punirlo per le sue piccole malefatte. Ruy accetta la punizione.

4° episodio: Un asinello nella cappella

Rientrato dalla passeggiata con il suo asinello Peca, Ruy si rifugia nella cappella del monastero per ripararsi da un violento temporale. I frati, però, ignari del fatto, credono che sia imminente l'arrivo dei briganti temuti in tutto il paese. Come se non bastasse, a dare l'allarme tanto temuto, ci pensa l'asinello, involontariamente, suonando le campane. Per non far punire l'animale, Ruy si addossa la colpa dell'imprevisto e riceve da padre Geremias, priore del monastero, l'ordine di stare recluso nella torre per una settimana.

5° episodio: Ruy punito

Nemmeno la punizione inflitta per una settimana riesce a correggere il giovane indisciplinato che sogna di fare il cavaliere. Sulla torretta Ruy è preoccupato per il suo asinello e così decide di calarsi con una fune, cacciandosi nei guai. Le sue idee strampalate e la sua voglia di evasione spingono il padre priore a trasferirlo presso i suoi parenti nel vicino villaggio.

6° episodio: Ruy, il capogruppo

La nuova collocazione sembra piacere a Ruy che finisce per fare amicizia con il suo cugino rivale Alvar. La sua intraprendenza lo spinge a diventare leader del gruppo di amici che esplorano i luoghi circostanti, fino a mettersi nei guai entrando in un castello apparentemente infestato dai fantasmi.

7° episodio: Il gigante della torretta

Nella torretta abbandonata i due cugini trovano Imena, una bambina, figlia del conte del vicino villaggio, che come loro è in cerca di avventure. Tra i tre nasce subito una calorosa amicizia, utile soprattutto quando scoprono che i due briganti del villaggio si sono trovati lì per spartirsi il bottino. Per fuggire ci vorrà tutta l'astuzia di Ruy. Per la gratitudine di averla portata in salvo, il conte li ospita nel suo castello.

8° episodio: Il volo di Ruy

Il soggiorno nel castello del conte padre di Imena dura poco. Tra le tante cose che l'amica mostra agli amici, uno stendardo arabo attrae i ragazzi, che vengono trascinati in volo dall'oggetto trasportato dal vento. Alla fine del viaggio, il nobile si fa promettere da Ruy che tornerà nel monastero, ma il ragazzo decide di girovagare per i paesi vicini.

9° episodio: Il ferro di cavallo d'argento

In viaggio con l'asina Peka, Ruy si imbatte in una popolazione che dice di attenderlo da tempo. Il segno che attendevano è il ferro di cavallo d'argento che il ragazzo porta al collo. Così inizia la grande impresa per liberare il villaggio dalle ruberie del tiranno che abita la fortezza poco distante. Ruy accetta il suo ruolo e riesce ad escogitare il piano vincente.

10° episodio: Ruy e i tre vagabondi

In cammino dopo aver sconfitto il tiranno del castello, Ruy si imbatte in tre briganti che lo adulano facendogli credere di essere disperati. Mosso a compassione il ragazzo li aiuta con la sua asina Peka, ma scopre presto che i tre non sono quello che dicono e così rimane privo della sua asinella e condotto da due guardie nella fortezza del grande conte Alcocer.

11° episodio: Il castello circondato

Nel castello del conte Alcocer, Ruy viene preso in simpatia dal sovrano, che lo incarica di istruire il figlio Freulan nel combattimento con la spada. Ma il figlio gracile e timoroso non ha alcuna voglia di apprendere e così chiede a Ruy di fingersi debole per vincerlo. La sua pigrizia però si scontra con la dura realtà. Il castello viene invaso e Ruy dovrà difenderlo al suo posto. Per gratitudine il sovrano gli regala il mulo che gli è stato rubato.

12° episodio: Il cavaliere di ottone

I due giovani amici, Ruy e Freulan percorrono la stessa strada per arrivare in tempo al torneo che il figlio del conte deve vincere. In una locanda della zona, però, incrociano briganti arabi che minacciano di rubare ogni ricchezza. Ruy si oppone ai malviventi e libera il paesino.

13° episodio: La scomparsa di Florinda

Durante una notte passata in un rudere di campagna, Ruy si imbatte nei membri misteriosi della setta del Toro. La banda di ladri ha intenzione di rapire del ricco possidente del villaggio, Florinda. Ruy e Freulan, scoperti durante la riunione, vengono incaricati del rapimento. Ruy, con un piano astuto, sventa il colpo.

14° episodio: Una notte nel cimitero

Nel vicino villaggio dove si tiene il mercato stagionale, Ruy riconosce i tre briganti con il suo asinello. La rincorsa riesce, ma al momento della cattura dei tre, un altro imprevisto impedisce al ragazzo di riprendersi il suo fedele amico. Infatti una donna ha perso il suo bimbo nel fiume e Ruy dà la precedenza alla donna in pericolo. La nottata passa nel vicino cimitero e nemmeno, a dirsi, proprio dove dormono i tre furfanti.

15° episodio: Il folle giustiziere

Fuggiti dal cimitero dalle sinistre presenze, i tre briganti trovano rifugio in una locanda vicina, ma anche qui Ruy li scopre. Il traguardo è vicino, ma anche qui arriva un imprevisto: un giustiziere anziano ma abile con la spada li ferma prendendoli per ladri e così i due amici sono costretti a difendersi e lasciar fuggire i ladri veri con l'asino.

16° episodio: Ruy recupera Peka

Stavolta ad ostacolare Ruy nella sua ricerca ci pensa un cinghiale piuttosto feroce ed aggressivo. L'animale terrorizza gli abitanti del vicino villaggio ed ha aggredito più di una persona. Ruy vuole ritrovare il suo asino e deve affrontare la bestia selvatica, che senza volerlo riesce ad uccidere. Dopo essersi separato da Freulan trova adesso il nuovo amico Bermudes.

17° episodio: Il campione

I due, in marcia senza mèta, incrociano lo strano Martin. Costui afferma di essere un nobile decaduto ma a quanto pare non è nemmeno un nobile. Così si trovano ad essere coinvolti, nonostante gli intenti iniziali, nella ricerca di uno stendardo che varrà addirittura un castello in premio a chi lo troverà. Ruy decide di aiutare il buon Martin nella sua impresa.

18° episodio: Il fantasma di donna Berenguela

Finalmente il prezioso stendardo viene ritrovato, ma subito sottratto da due ladri, che ben conoscono la ricompensa per quel trofeo. Stanchi e delusi i tre amici, Ruy, Martin e Bermudes si rifugiano in una locanda dove vengono ospitati da una strana famiglia di avidi che tentano di ingannarli con la vicenda di donna Berenguela.

19° episodio: Un castello per Martin

Nella stessa locanda dove alloggiano, si trovano anche i ladri dello stendardo, che vengono ingannati con lo stesso metodo usato dai padroni del locale per estorcere denaro a Martin. Con lo stendardo in mano, Martin finalmente possiede il castello. In realtà, la costruzione è un rudere da ristrutturare completamente e così anche Bermudes decide di aiutare Martin a ricostruirlo. Ruy è di nuovo da solo.

20° episodio: Le campane di Mancorbo

Dopo una lunga rincorsa e tante fughe riuscite, Ruy viene rapito con il piccolo amico Aben da una banda di delinquenti. Lo scopo è di ottenere denaro dal facoltoso padre del ragazzo. Ma hanno fatto male i conti: Ruy inventa il sistema per liberarsi dalla prigionia e con un'astuzia fa liberare anche il compagno. In compenso, però, smarrisce di nuovo l'asino Peka.

21° episodio: Gli abitanti della montagna

In viaggio con Aben, Ruy si accorge che il piccolo popolo della montagna è disperato: un gruppo di banditi ha rubato loro il lavoro di un anno ed ora non può sopravvivere per mangiare. Ruy decide di aiutarli e in cambio del suo sostegno contro i ladri riceve un cavallo. Lo stesso animale viene però riconosciuto dal suo proprietario che così accusa Ruy di furto.

22° episodio: Il ponticello dei pellegrini

In cammino verso la terra di Aben, Ruy si imabtte in un uomo dalla grande fede. Il suo buon animo lo spinge a costruire un ponte sul quale i pellegrini potranno attraversare il fiume senza avere difficoltà. I problemi però non mancano, quando Garcia, con la scusa di fornire aiuto, gli ruba gli attrezzi da lavoro. Ruy, partito per chiedere aiuto al padre di Aben, viene catturato dagli arabi.

23° episodio: La cospirazione

Portato in prigione, Ruy viene casualmente a sapere del piano ordito dal re arabo Armando di Texufin contro re Fernando, per ucciderlo. In sogno immagina che una freccia verrà scagliata all'indomani mattina per colpirlo mortalmente. Al mattino deve partire alla svelta per avvisare il re.

24° episodio: Un freccia mortale

Arrivato presso il castello del re Fernando, Ruy avvisa del pericolo che corre e con l'aiuto del padre, contento di vederlo per una causa tanto nobile, organizza la difesa dalle forze arabe. L'offensiva dei nemici è alle porte, l'esercito che corre verso la fortezza è numeroso e ormai i villaggi vicini bruciano.

25° episodio: Il re è in pericolo (Inedita)

Non tutti vedono di buon occhio l'arrivo di Ruy. Il nobile a corte Alfonso osteggia l'intervento del giovane e per sfidarlo va incontro al nemico. La sua vita viene salvata proprio dal suo rivale che lo salva da morte certa. La battaglia contro l'invasore straniero ormai è imminente.

26° episodio: Ruy, il Cid valiant (Inedita)

Per le forze di re Fernando le cose volgono al peggio. La battaglia sul campo vede le sue truppe sconfitte. Sembra davvero una disfatta per gli spagnoli di Castiglia, ma Ruy organizza la controffensiva. Con i suoi alleati giovani e valorosi, riesce ad allontanare le truppe avversarie spezzando il vessillo nemico. Ruy diventerà cavaliere del successore di Re Fernando: Alfonso. Intanto può tornare a salutare gli amici Alvar e Imena che aveva lasciato senza nemmeno avvisarli. La promessa è di tornare un giorno a rivedersi.


Rivediamoli insieme

La serie è breve, per sintetizzarla sono stati selezionati tre momenti ritenuti cruciali nella trama:

Ruy punito


Dentro la scena

Uno dei momenti più divertenti ed emozionanti di tutta la serie.

Il castello circondato


Dentro la scena

Un gesto altruistico che merita di essere ricordato su molti altri.

Gli abitanti della montagna


Dentro la scena

Ruy in difficoltà aiutato dagli amici per gratitudine.


Bello ma impossibile

La serie esalta le qualità del protagonista, eccedendo spesso e volentieri nel rinoscergli meriti sulle vittorie ai danni negli ingiusti:

  • Ruy finge un'apparizione di fantasmi nella locanda dove dimora. I suoi avversari scappano terrorizzati di fronte a tre ragazzi coperti di lenzuolo addosso;
  • Ruy ed il cugino Alvar vengono portati in volo da uno stendardo decisamente troppo ridotto per diventare un aliante per due persone;
  • Quando viene abbandonato nelle grotte dove si rifugia, Ruy viene soccorso da una tartaruga gigante che lo trasporta in groppa fuori della grotta. Le tartarughe giganti sono presenti solo in Oceania, all'epoca ancora ignota.