CANTO D'AMORE DI HOMEIDE
(di S. Bardotti - Sergepy - A. Minghi)

  • Anno: 1973
  • Altri titoli: -
  • Interpreti: I Vianella

  • HitParade: #8, Febbraio 1974
  • Chart annuale: Top 100

  • Altri interpreti: -
  • Volevate il trottolino? Per ora, beccatevi lo scimmiotto... Nel 1973, i Vianella partecipano alla penultima edizione di Canzonissima (nonché la prima ad essere "declassata" dal sabato sera alla domenica pomeriggio), accedendo alla finale con "Canto d'amore di Homeide". Titolo difficile per un pezzo in realtà accessibilissimo, con le tipiche aperture melodiche che caratterizzano il repertorio del duo formato da Edoardo Vianello e dalla consorte Wilma Goich. Accantonato, almeno per il momento, il dialetto romanesco, che ha costituito la chiave di volta del loro successo come coppia e un valido lasciapassare per due edizioni consecutive della manifestazione "Un disco per l'estate", i Vianella si buttano ora in un progetto tutto cantato in italiano, che vede la partecipazione, in qualità di autore e di interprete, di un ancora sconosciuto Amedeo Minghi. Artista che ha appena pubblicato il suo album d'esordio con l'etichetta fondata dagli stessi Vianella e Franco Califano, la Apollo Records, e che non é nuovo a collaborazioni con i coniugi (sua - e di Califano - é la recente "Fijo mio"). Il nuovo lavoro a 33 giri della coppia, che coinvolge gran parte del "clan Vianello", si intitola "Homeide" ed é in realtà una favola in musica ideata da Alvise Sapori; tra gli autori, oltre a quello di Minghi, troviamo i nomi di Conrado, Sergio Bardotti e Sergepy. La storia narrata è quella del genere umano (come indica il titolo "latinizzato" dell'opera), dai primordi fino ad un futuristico 3023. Molto spiritosa e originale nella prima parte, più scontata (ma vera) nella seconda, dove, nel ripercorrere le varie fasi storiche dell'umanità, si sottolinea il ruolo che essa ha avuto nella progressiva distruzione, in nome di una presunta civiltà, di quello che in origine era un paradiso terrestre.

    All'inizio della narrazione, il leone convoca tutti gli animali annunciando loro che le leggi naturali hanno imposto di fare l'uomo. Ma che fattezze avrà questo nuovo essere? La risposta é alquanto strana: non avrà ali per volare, né branchie per sopravvivere sott'acqua, né pelliccia per riscaldarsi, né corazza per difendersi. Avrà quattro braccia (due per camminare e due per "arraffare") e, vera novità, userà il cervello e quindi sarà intelligente o stupido a seconda delle esigenze. Davvero una bestia strana, un gran rompiscatole che procurerà solo grattacapi agli altri animali cercando di sottrarre a loro quello che manca a lui e che, da bravo "raccomandato", finirà col diventare il re di tutti gli esseri viventi.

    Ma c'é dell'altro: il leone, in qualità di sovrano, deve individuare una specie che si sacrifichi per dare origine all'uomo (le disgrazie non vengono mai da sole). Un esemplare di scimmia, con la voce di Vianello, si fa avanti e si dice disposto a scendere dagli alberi per svolgere l'ingrato compito. Edoardo - questo il nome dell'animaletto - viene additato come il disonore della famiglia e grandi sono le preoccupazioni del padre e della madre per il futuro del figlio su quel luogo così pieno di insidie quale é la terra.

    A rassicurarli, sopraggiunge una voce femminile (interpretata dalla Goich): lui non sarà mai solo perché al suo fianco ci sarò io. E' a questo punto che parte il "canto d'amore" che conquisterà il podio di Canzonissima (terzo posto) il 6 Gennaio del 1974 e, per una sola settimana, la top ten dei 45 giri più venduti. Nel contesto dell'album, assumono un differente significato l'espressione "scimmiotto mio" e la frase del ritornello nella quale i grattacieli di New York sono paragonati ad alberi dove i due potranno rincorrersi per gioco. Non più semplici metafore, ma veri e propri elementi di una narrazione che proseguirà nella seconda facciata del disco. Il 33 giri non riscuote particolare successo e, di fatto, chiude l'esperienza della Apollo Records. Il racconto, invece, sopravvive e continua a camminare sulle proprie zampe fino ai nostri giorni. E' tuttora rappresentato da gruppi e compagnie teatrali di vario livello e, in qualche occasione, si é avvalso della consulenza musicale dello stesso Vianello (che, come interprete, lo aveva portato in tournée con la moglie e Minghi subito dopo l'uscita del disco).

    Chiuso il capitolo "Homeide", i due passeranno all'etichetta Ariston, rientrando nella routine di un repertorio sospeso tra tradizione romanesca e bozzetti di vita di coppia. Lo stesso che aveva fatto riconquistare a entrambi la popolarità che, come cantanti solisti, avevano visto svanire alla fine degli anni sessanta.

    (Luca)