DOLCE FRUTTO
(di Umberto Balsamo, Cristiano Minellono)

  • Anno: 1973
  • Altri titoli:
  • Interpreti: Ricchi e Poveri

  • HitParade: #17
  • Chart annuale: Top 100

  • Altri interpreti: -
  • Nel 1973 i Ricchi e Poveri partecipano al Festival di Sanremo con un bel pezzo di Cristiano Minellono e Umberto Balsamo, intitolato Dolce Frutto. Il risultato è decisamente migliore, sotto il profilo del piazzamento, di "Un diadema di ciliegie", che l'anno precedente aveva segnato il primo passo falso del gruppo alla manifestazione: solo undicesimi con un brano piuttosto pretenzioso, forse più adatto ad un musical che non a una gara canora. Dolce Frutto abbandona i temi bucolici e l'ecologismo a buon mercato di matrice "celentanesca" del predecessore e rientra nei ranghi della canzone d'amore tradizionale. Ottiene un onorevole quarto posto ma, forse, poteva aspirare a qualcosa di più. È infatti un motivo festivaliero nel senso migliore del termine, con una melodia ariosa e accattivante, un bel dispiegamento d'archi e un'esecuzione impeccabile, che segue lo schema classico del gruppo: strofe equamente suddivise tra i quattro componenti, con le voci di Angelo Sotgiu e Angela Brambati in maggiore evidenza, e ritornello cantato tutti insieme, con le armonie e gli impasti vocali che sono ormai diventati un marchio di fabbrica del quartetto genovese.

    Il refrain, curiosamente, ricorda quello della canzone che si aggiudicherà la vittoria finale: Un grande amore e niente più di Peppino Di Capri. Gli autori del pezzo sono diversi, ma il caso vuole che tra essi compaia quel Franco Califano che qualche anno addietro aveva introdotto i Ricchi e Poveri nel mondo della discografia.

    Si ha l'impressione che il successo ottenuto con le prime due partecipazioni al Festival stia rappresentando per il gruppo più una zavorra che non una solida base sulla quale costruire una carriera duratura. Sono bravi, si vedono spesso in TV, cantano le sigle, partecipano a tutte le gare canore più importanti, ma non c'è niente da fare: il pubblico, alla fine, i dischi non li compra più di tanto.
    Neppure Dolce Frutto riesce a centrare l'obiettivo della top ten. Impresa, peraltro, non facile, se si considera che il Festival di Sanremo é appena entrato, a tutti gli effetti, nei suoi anni più bui. Avvertendo, prima di tutto al suo interno, un calo di interesse nei confronti della manifestazione, la RAI decide di mandare in onda soltanto la serata finale, dopo un lungo braccio di ferro con gli amministratori locali che esigevano la ripresa televisiva completa e per questo erano arrivati a minacciare, senza successo, il blocco della kermesse. Nelle settimane successive, la scarsa visibilità dei cantanti in gara si sarebbe scontrata in classifica con la "nuova guardia" dei cantautori e dei rappresentanti del pop-rock straniero, perdendo il confronto. Tra le eccezioni, il vincitore Di Capri, Wess e Dori Ghezzi e, alla distanza, la rivelazione Gilda Giuliani.
    Come detto, i Ricchi e Poveri rimangono sostanzialmente al palo. A nulla vale che sul retro del loro quarantacinque giri ci sia un altro pezzo molto gradevole, Grazie mille, che annovera, tra gli autori, anche Sotgiu e Franco Gatti, i due componenti maschili del gruppo. In copertina non compare un'immagine del quartetto, ma uno scatto naturalistico con il particolare di una fioritura di papaveri in un campo di grano. Cosa che potrebbe aver contribuito a frenare le vendite del disco, rendendolo meno "riconoscibile". Una foto in bianco e nero degli interpreti si trova, invece, sulla cartolina omaggio inserita all'interno di ogni busta.

    Le cose non vanno meglio a Umberto Balsamo, che si presenta in gara anche in proprio con una canzone - sempre sua e di Minellono - noiosa quanto il titolo (Amore mio). Ma presto le opportunità di regolare i conti con le zone alte della hit parade non gli mancheranno.
    Ancora qualche annotazione sui due autori: Minellono, da poco entrato nelle grazie dei Ricchi e Poveri con la sua Piccolo amore mio (quanta fantasia nei titoli...), è destinato a rimanere al loro fianco per ancora molto tempo. Insieme a Dario Farina, rappresenterà un elemento chiave del successo della "versione due" del gruppo, che vedrà la luce all'inizio degli anni ottanta, dopo l'allontanamento di Marina Occhiena (evento dal quale, per inciso, molti non si sono ancora ripresi). Per assistere ad una nuova collaborazione tra Umberto Balsamo e i Ricchi e Poveri, si dovrà invece attendere il Festival di Sanremo del 1988, anno in cui il cantautore catanese rifilerà loro la discussa (e discutibile) Nascerà Gesù.

    (Luca)