HOUND DOG
(di J.Leiber - M.Stoller)

  • Anno: 1956
  • Altri titoli: Enough Is Enough
  • Interpreti: Elvis Presley

  • HitParade: -
  • Chart annuale: -

  • Altri interpreti: "Big Mama" Thornton - Wilbert Harrison - Freddie Bell and The Bellboys
  • La American Society of Composers, Authors and Publishers dichiarò “classica canzone americana” questo successo di Elvis Presley.
    Firmato nel 1952 da due giovani bianchi, Jerry Lieber e Mike Stoller, in seguito autori di altri successi presleyani (Don’t, Jailhouse rock, King Creole, …), il brano era stato affidato alla cantante di blues Big Mama Thornton, che col suo stile ruvido ed essenziale ne fece un successo personale, anche se molti anni dopo la stessa ebbe a dichiarare di aver incassato da quel disco solo 500 dollari.
    Elvis volle aggiungerlo al suo repertorio dopo averne ascoltato in un club di Las Vegas la versione "rockabilly" di Freddie Bell and The Bellboys. Era la primavera del 1956, e Presley aveva firmato da pochi mesi con la RCA.

    Il titolo significa “cane da caccia” e fu lanciato in TV con un espediente che ricorda il nostrano Has Fidanken (ricordate quel cane che in una trasmissione televisiva D’Angelo cercava di far parlare?). Elvis, infatti, presentò in anteprima questa canzone allo Steve Allen Show il 1° luglio 1956. Poiché si trattava di uno spettacolo per famiglie, gli fu proibito di ballare: all'epoca, come tutti sanno, non c'era nulla di più peccaminoso dei movimenti di bacino dell'emergente rocker; sicché, vestito col frac, per parodiare il testo ("You ain't nothin' but a hound dog, cryin' all the time...), cantò il brano stando di fronte a un cane. Il pubblico, però, non gradì.
    Elvis, allora, il giorno dopo entrò negli studi di registrazione e per provocazione volle subito incidere il brano, che uscì come suo terzo singolo per la RCA, in accoppiata con Don’t Be Cruel (RCA 45N 0515), una canzone che lo squattrinato Otis Blackwell aveva venduto per 26 miseri dollari ad un marpione dell’industria discografica. Curiosità: sull’etichetta del disco, sotto al titolo Don’t be cruel appare la scritta "Otis-Blackwell", dal che sembra che gli autori siano due!.
    Il disco fece furore (entrambe le canzoni andarono al n°1 in classifica in USA) e fece pure arrabbiare Presley, perché il futuro “re del rock” trovò scandaloso che in uno stesso 45 coesistessero due successi.

    (Franco Gàbici)