| Anno: 1974
Altri titoli: -
Interpreti: Alunni Del Sole
HitParade: #6, Novembre 1974
Chart annuale: Top 30
Altri interpreti: - | Tra i tanti gruppi melodici che hanno punteggiato il firmamento della musica leggera 
anni ’70, una menzione particolare va agli Alunni del Sole, che hanno sempre saputo 
proporre pezzi con ottime melodie, liriche di buon livello, salvo qualche caduta di 
tono, ed arrangiamenti molto curati, nei quali lo stile semi-acustico si alternava 
efficacemente a spunti orchestrali. 
Nel 1974, la formazione napoletana capitanata dal cantante e musicista Paolo Morelli
-che è anche l’autore di tutti i pezzi- pubblica il terzo LP "Jenny e la bambola", 
prodotto da Roberto Dané ed  arrangiato da Tony Mimms. Per la seconda volta il gruppo 
sceglie la formula del concept-album, associandola, però, ad una trama più rassicurante 
rispetto a quella del precedente "Dov’era lei a quell’ora", che narrava di un uomo 
sospettato di omicidio: le otto canzoni di "Jenny e la bambola" raccontano, infatti, 
una storia d’amore vissuta tra tenerezze, ritrosie ed inevitabili incomprensioni.  
"Jenny" è anche il titolo del  45 giri estratto dall’album, un brano d’alta classifica 
che rappresenta molto bene il particolare sound del gruppo: solo pianoforte e voce in 
apertura, aggiunta di due chitarre acustiche nel corso della strofa e spruzzate d’archi 
nel ritornello, a sottolineare la bella linea melodica che Morelli segue con le sue 
improvvisazioni vocali e senza il supporto di un testo. Testo che nelle strofe descrive, 
con immagini non propriamente inedite, un amore estivo che, come la stagione che lo ha 
visto sbocciare, sta per finire. Lui deve lasciarla, ma lei ha una certezza: io e te ci 
incontreremo di nuovo. E l’intuito femminile, si sa, difficilmente fallisce. 
La versione di "Jenny" contenuta nel 33 giri è notevolmente più lunga di quella del 
singolo e lascia spazio a vari assolo di pianoforte e chitarra che mettono in evidenza 
tutta l’abilità strumentale di un complesso ingiustamente dimenticato con l’irrompere 
degli anni ’80. Dell’album, vale la pena ricordare anche l’originale copertina con il 
profilo di una ragazza che stringe a sé una bambola: un’immagine dal fascino malinconico 
e un po’ naif che, purtroppo, possono ammirare solo i possessori del disco in vinile o 
della musicassetta. E’ proprio da inguaribili nostalgici sperare in una pubblicazione 
su CD di "Jenny e la bambola"?
 (Luca)
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