PICCOLA E FRAGILE
(di L.Albertelli - M.Riccardi)

  • Anno: 1974
  • Altri titoli:
  • Interpreti: Drupi

  • HitParade: #1, giugno 1974
  • Chart annuale: Top 10

  • Altri interpreti: -
  • Le canzoni italiane degli anni settanta erano piene zeppe di ragazze timide, innocenti, fatte di sguardi e di sorrisi ingenui e via discorrendo. Fanciulle che poi si rivelavano ben più smaliziate di quanto le apparenze non lasciassero intendere e puntualmente tenevano sulla corda i loro spasimanti.
    Una di queste canzoni s’intitola Piccola e Fragile ed è stata scritta da Albertelli e Riccardi per un talento da loro stessi “scoperto”, quello di Gianpiero Anelli detto Drupi. Uno che, per dirla chiaramente, se ne è sempre fregato del business. In tanti anni di carriera ha concesso molto poco ai media e ancor meno ha concesso ai discografici. Si è ritirato più volte e, quando ha deciso a mollare la canna da pesca (suo hobby preferito) per tornare ad esibirsi, é sempre stato accolto a braccia aperte, perché il pubblico sente che è un personaggio “vero”, che vive la musica più come una passione che non come un vero e proprio mestiere. E, di mestieri, questo signore ne ha fatti tanti: prima di approdare al Festival di Sanremo con Vado Via faceva, per esempio, l’idraulico. Si sa che un idraulico in meno sulla faccia della terra rappresenta una perdita non indifferente (chi scrive ha dovuto corteggiarne uno per settimane prima di vederlo materializzarsi davanti alla porta di casa sua), ma, almeno in questo caso, ci si è potuti consolare con qualche successo in più da cantare sulla spiaggia con gli amici e l’immancabile chitarra.

    Piccola e Fragile è uno di questi. Ha conquistato il primo posto in Hit Parade nel luglio del 1974, confermando il buon momento del cantante pavese che, solo poche settimane prima, aveva raggiunto la seconda posizione con un altro 45 giri, Rimani. In Piccola e Fragile sono belle le aperture soul del ritornello e dell’inciso ma decisamente meno graffianti le strofe, scandite da un battito di mani che, forse, vorrebbe evocare certi singoli della Motown ma alla fine risulta soltanto noioso, anche perché le sonorità sono ben lontane da quelle di Detroit.
    L’arrangiamento e i cori non vanno al di là della media italiana del periodo, ma, nell’insieme, la canzone c’è, e la voce roca di Drupi la rende ancora più accettabile con le sue inflessioni “nere”. Un’interpretazione calda e passionale, che, tuttavia, non riesce a sedurre fino in fondo la ragazza del titolo. Un vero e proprio pezzo di ghiaccio, non c’è che dire: prima illude il suo boyfriend mostrandosi indifesa e piena di problemi, poi gli concede “bagni mozzafiato” ma, al momento fatidico, ride e (testuale) si nega. Lasciando pochi dubbi su chi, tra i due, sia realmente il più forte.

    (Luca)