QUANDO NASCE UN AMORE
(di P.Cassano - F.Ciani - A.Cogliati)

  • Anno: 1988
  • Altri titoli: -
  • Interpreti: Anna Oxa

  • HitParade: #4, Aprile 1988
  • Chart annuale: Top 100

  • Altri interpreti: -
  • Per essere veramente trasgressiva, l'Anna Oxa degli anni duemila dovrebbe andare a Sanremo con un look simile a quello dell'edizione precedente, cantare in maniera comprensibile e, soprattutto, presentare una canzone decente. Quando i mutamenti d'immagine erano solo un modo di giocare col pubblico e non una pretesa di dimostrare a tutti e a tutti i costi di essere "una donna profondamente cambiata", la fascinosa interprete barese sceglieva brani per lo meno accettabili. Mai capolavori, ma quasi sempre proposte che si ascoltavano (e si ascoltano tuttora) volentieri.

    Come "Quando nasce un amore", un pezzo del 1988 scritto per lei da Piero Cassano dei Matia Bazar (produttore dell'intero album "Pensami per te", da cui il singolo è tratto) e da Adeglio Cogliati. Non due autori qualsiasi, ma una collaudata coppia della canzone nazional-popolare che un paio d'anni addietro aveva già sbaragliato la concorrenza sanremese firmando "Adesso tu" per un Eros Ramazzotti poco più che esordiente. Riposte in soffitta le "mise" mozzafiato, la Oxa sfoggia ora un look sofisticato ed etereo, con un sontuoso vestito viola, una chioma cotonatissima e un trucco particolarmente elaborato.

    I toni aggressivi che avevano accompagnato, e spesso valorizzato, le composizioni dei vari Fossati, Lavezzi e Vecchioni, sembrano ormai abbandonati: la cantante entra nel brano in punta di piedi, alterna trepidanti sussurri ai caratteristici acuti, libera la voce piena solo in alcune parti del ritornello ed in prossimità del finale per poi chiudere tra sospiri e singhiozzi. Qualcuno malignamente insinua che voglia imitare Patty Pravo ma lei, anziché indispettirsi, ringrazia per l'accostamento; molti ne criticano l'immagine eccessivamente patinata ma lei non si scompone; pochi si entusiasmano per la canzone, che però non dispiace alle giurie ed ottiene un dignitoso settimo posto.

    Al di là del piazzamento, il pezzo, con la sua melodia tipicamente festivaliera, l'arrangiamento (di Fio Zanotti) ben curato ma zuccheroso ed un testo all'insegna dei buoni sentimenti, che decanta le meraviglie di un amore appena sbocciato, rimette in carreggiata una Oxa più che mai intenzionata a conquistare il grande pubblico e ad incrementare le vendite, finora non esaltanti, dei suoi dischi. Obbiettivi non del tutto raggiunti, nonostante la vittoria dell'allora bionda cantante alla successiva edizione del Festival (ma senza Fausto Leali e con un brano come "Ti lascerò", da sola non ce l'avrebbe mai fatta), l'ingresso nel mondo scintillante dei varietà televisivi di prima serata e la partecipazione ad alcuni spot pubblicitari. Eventi che hanno inesorabilmente segnato il capolinea dell'evoluzione artistica di un'interprete dalla grinta e dalle doti vocali non comuni, che ha sprecato il proprio talento per inseguire il sogno, mai realizzato, di diventare un giorno "la più amata dagli Italiani".

    (Luca)