Settimana 30 Giugno 1968
( da Musica & Dischi )

1. LA BAMBOLA - PATTY PRAVO (ARC)
2. DELILAH - TOM JONES (DECCA)
3. ANGELI NEGRI - FAUSTO LEALI (RIFI)
4. LOVE IS BLUE - PAUL MAURIAT (PHILIPS)
5. HO SCRITTO T'AMO SULLA SABBIA - FRANCO IV E FRANCO I (STYLE)
6. LUGLIO - RICCARDO DEL TURCO (CGD)
7. IL VOLTO DELLA VITA - CATERINA CASELLI (CGD)
8. NON ILLUDERTI MAI - ORIETTA BERTI (POLYDOR)
9. CHIMERA - GIANNI MORANDI (RCA)
10. AZZURRO - ADRIANO CELENTANO (CLAN)
11. AFFIDA UNA LACRIMA AL VENTO - ADAMO (VDP)
12. IO PER LEI - CAMALEONTI (CBS)
13. PICCOLA KATY - POOH (VEDETTE)
14. PERCHE' M'HAI FATTO INNAMORARE - ARMANDO SAVINI (RT CLUB)
15. PREGA PREGA - LITTLE TONY (DURIUM)

Avviso ai più pigri: questo articolo è abbastanza lungo, quindi se molte cose già le sapete, potete saltabeccare qui e là cercando l'argomento che più vi interessa (se ce n'è uno!). Anzi, no!... leggetelo tutto.

Il "casco d'oro" non c'è più e sembra proprio che questo cambiamento d'immagine abbia fatto bene alla Caselli, che per l'occasione abbandona anche le minigonne per una maxi al polpaccio, così come vuole la moda anni '30. Quella moda lanciata dal film GANGSTER STORY, che narra le gesta di Bonnie & Clyde è subito ripresa dal mondo della canzone, soprattutto in Italia. Difatti è un proliferare di nuove versioni di UN'ORA SOLA TI VORREI (Showmen), NON TI SCORDAR DI ME (Sergio Leonardi), ANGELI NEGRI (Leali), tanto per citare tre delle canzoni più note di questa caldissima estate 1968. Nello stesso periodo escono anche IL PRIMO PENSIERO D'AMORE di Paolo e i Crazy Boys, LA STRADA NEL BOSCO di Armando Savini, un'altra versione di UN'ORA SOLA TI VORREI cantata dalla Vanoni, COME LE ROSE, primo ed unico vero successo della sfortunatissima cantante Lolita, mentre Gianni Morandi incide per il suo nuovo LP: IN CERCA DI TE, POLVERE DI STELLE e FUMO NEGLI OCCHI.

Dicevamo di Caterina Caselli, che ha fiuto nel proporre IL VOLTO DELLA VITA, versione italiana di THE DAYS OF PEARLY SPENCER, dell'americano David Mc Williams, cantautore vicino alla corrente "flower power" californiana. E' soprattutto un cambio di repertorio non indifferente. Si lascia dietro canzoni tipicamente legate a mode e tendenze per affronare un discorso un momentino più impegnativo. Il 1968 la vedrà anche interprete della sua canzone più bella, quell'INSIEME A TE NON CI STO PIU' che la farà apprezzare anche dai suoi detrattori più accaniti. Il cambiamento d'immagine e di repertorio accolto favorevolmente ha una battuta d'arresto disorientando il pubblico quando si presenta al Disco Per L'Estate con una canzone molto brutta e di poca presa come L'OROLOGIO. Canzone che comunque, dato il momento di grazia della cantante di Sassuolo graviterà nell'orbita dei dischi più venduti della stagione. Con IL VOLTO DELLA VITA vince la prima gara (ed ultima) della sua vita, nonostante le molte partecipazioni e conseguenti successi nelle varie manifestazioni canore. La gara in questione è il settimo Cantagiro, partito il 19 giugno da Sanremo e che vedrà la sua serata finale il 6 luglio a Recoaro Terme. Ma sul Cantagiro torneremo a parlare fra breve. Ora facciamo una panoramica su alcune delle canzoni, in classifica e non, come nostro solito.

Dopo quindici mesi di naja ecco tornare Gianni Morandi con il successo ancora intatto. Anche perchè, con tutta la pubblicità che i media dedicarono alle sue gesta dal "fronte" sarebbe stato impossibile dimenticarlo. Questo quindi è il primo singolo dopo il congedo e, per non rishiare, il duo Migliacci-Zambrini gli confezionano una canzone fotocopia dei suoi precedenti successi: CHIMERA. Addirittura l'introduzione è molto simile a quella utilizzata per SI FA SERA, grosso hit morandiano del 1965. Non c'è il guizzo della novità che aveva fatto ben sperare nelle interpretazioni precedenti lanciate nel periodo militare, come UN MONDO D'AMORE o QUESTA VITA CAMBIERA'. Qua troviamo un Gianni Morandi fermo a due anni prima, mentre il mondo della musica è così veloce che fa sembrare ciò che va bene sorpassato da qui a sei mesi. Il lato B è certamente migliore. Si sente la pennata inconfondibile della chitarra di Mauro Lusini, amico di Morandi e cantautore della RCA (è l'autore di C'ERA UN RAGAZZO). La canzone si chiama UNA SOLA VERITA'. Naturalmente la poca bontà del brano non impedisce a Morandi di volare in alto in classifica e di rimettersi la divisa. Sì, perchè lui e la sua consorte Laura Efrikian hanno appena terminato di girare CHIMERA, il film. Oltre alla moglie troviamo Lino Toffolo, Enrico Montesano e Pippo Franco.

Dopo molte esitazioni Patty Pravo decide di incidere LA BAMBOLA, canzone che influirà non poco su tutta la sua carriera. Perchè esitazione? Perchè LA BAMBOLA non era stata scritta per lei. Erano stati consultati in precedenza Morandi e Little Tony che avevano risposto picche, specie Little Tony che sentiva sminuita la sua fame di "tombeur de femmes". Come avrebbe potuto lui, rivolto ad una donna dire "tu mi fai girar come fossi una bambola"? Anche la Caselli disse "no grazie". Allora questa canzone che all'origine era a tempo di tango come voleva la moda revival, fu proposta alla bionda Patty che l'incise con delle modifiche, a partire proprio dal tempo musicale. Ed è un successo di proporzioni inaspettate. Che le sta a pelle, come fosse non una bambola, ma un vestito. E questo è curioso perchè Patty pravo è sempre stata l'opposto della donna-oggetto che viene descritta nella canzone. Lei anticonformista e spregiudicata, posa per la copertina del singolo in posa dimessa, umile, ad occhi bassi. La spavalderia di QUI E LA, quando rivendicava la libertà di vivere come più le aggrada è completamente svanita. Che il 1968 ci stia regalando una Patty Pravo in versione sadomaso? Insomma, da un brano che in bocca ad altri sarebbe stata soltanto una canzone tra le tante, diventa, sulle sue carnose labbra di ventenne inquieta il biglietto da visita di una carriera sempre in movimento.

Ha inciso un album dal vivo, il primo della sua carriera, per festeggiare il decennale della sua attività come cantante. Stiamo parlando di Mina. Difatti sono passati dieci anni da quando s'improvvisò una sera cantante per caso, salendo sul palco di Don Marino Barreto jr. Cantò, incoraggiata dall'artista, SONGO 'NNAMMURATA, dell'autore di MALATIA, Armando Rocco. Il patron della Bussola, Bernardini, le disse di "strillare un po' meno". E così che quella sera, mentre la diciottenne Mina si rimetteva a sedere al tavolo con gli amici, nacquero gli urlatori. Per questo decennale Mina ha quindi deciso di regalare al suo pubblico oltre ai due brani su singolo (di cui ci occuperemo dopo), questo bell'album intitolato semplicemente MINA ALLA BUSSOLA DAL VIVO. Davanti ad un parterre di invitati (parolieri, colleghi, gornalisti e discografici) e di super paganti (la creme de la creme della Versilia e non solo) Mina diretta da Augusto Martelli e coadiuvata da un'orchestra di elementi scelti tra i migliori a disposizione (tra cui i migliori jazzisti italiani) sciorina dieci brani interpetandoli in maniera impeccabile. Il sistema di registrare dal vivo non permette(va) repliche, quindi il "buona la prima" era d'obbligo. Cosa che non preoccupò minimamente Mina. La quale si presenta a Napoli per la registrazione di "Senza Rete", programma che come recita il titolo, è rigorosamente dal vivo. E sfodera una voce strepitosa per cantare accompagnata al pianoforte dall'autore del pezzo Piero Piccioni, AMORE AMORE AMORE AMORE AMORE, canzone che non verrà mai incisa su disco ufficiale. Lanciata dalla moglie di Piccioni (la cantante Christy) era nella colonna sonora del film UN ITALIANO IN AMERICA con Alberto Sordi coautore del brano. Venne poi reincisa da Lara Saint Paul ma la versione di Mina è sicuramente la migliore e rimarrà nelle orecchie della gente come una SUA canzone, nonostante la latitanza su vinile. Il singolo dell'estate si chiama ALLEGRIA e UN COLPO AL CUORE. La prima è la versione italiana di UPA NEGUINHO, canzone brasiliana lanciata dalla bravissima Elis Regina al Midem 1968 e come spesso accade per brani in lingua portoghese, viene tradotta da Giorgio Calabrese (nello stesso periodo autore di POMERIGGIO CON MINA e SENZA RETE). Viene utilizzata come sigla del programma AUTORADUNO, una specie di caccia al tesore per automobilisti. L'altro pezzo è invece stato lanciato al Disco Per L'Estate da Mario Zelinotti, affossando così definitivamente il cantante che nella scelta delle canzoni non è mai stato fortunato. Difatti quando si nominano CUORE MATTO o BADA BAMBINA non si pensa di certo a Zelinotti, cointerprete di queste canzoni insieme al "piccolo" Tony. Se poi ci si mette anche Mina a rubagli le canzoni, allora "io non ci gioco più", direbbe il tapino. Difatti così è stato. La vecchia casa discografica di Mina, la RI.FI, lancia un singolo, rimasto nel cassetto da quando Mina era ancora nella scuderia degli Ansoldi. Si tratta di NEL FONDO DEL MIO CUORE/SE TORNASSE CASO MAI. Per trattarsi di fondi di cassetto, ce ne vorrebbero per così dire di fondi simili! Il primo è una canzone spagnola di cui Mina dà un'interpretazione eccezionale; intensa, nostalgica e sofferta e drammatica, così come vuole il testo. L'altro è un brano di Cichellero e Califano di grande classe, leggeramente "jazzato" nel'arrangiamento. Un singolo di cui pochi si accorsero perchè il cambio della casa discografica e il materiale nuovo inciso da Mina per la PDU, saturarono il mercato e comunque sia, la RI.FI era impegnata soprattutto nella promozione dei suoi artisti.

Per l'estate del '68, difatti, come trovata pubblicitaria si pensò di mettere in alcuni 45 giri dei tatuaggi applicabili con l'acqua. Trovatina molto ingenua se confrontata alle possiblità di promozione e di merchasiding di multinazionali come la RCA. Uno di questi dischi era ANGELI NEGRI di Fausto Leali. Nel 1968 il successo di Leali si rafforza dimostrando che il milione di dischi venduti con A CHI (e la Gondola D'Oro vinta ad Aprile per questo motivo) non fu frutto del caso. Dopo la sanremese DEBORAH (ripresa anche da Mina sul suo LP) è la volta di questo particolare brano (anti razzista?) degli anni '30, poi ripescato alla fine del Cinquanta proprio da quel Marino Barreto jr. che ne diede un'interepretazione molto dolce. La dolcezza non si addice a Fausto Leali, almeno per questa interpretazione. Butta giù una voce ruvida, sporca, da autentico bluesman. Così come dovrebbe essere quella del protagonista della canzone, un "povero negro" che chiede al pittore, sebbene con toni contenuti e reverenziali, per quale motivo tra tanti angeli "pur se la Vergine è così bianca", non metterne uno nero? La scelta è azzeccatissima e il singolo risulterà uno dei cinque singoli più venduti dell'anno.

Questa è una classifica che parla prevalentemente la nostra lingua, eccezion fatta per Tom Jones, vera superstar mondiale, atteso anch'esso in Versilia per il 14 agosto. Il locale sarà esauritissimo e i più noti nomi della politica e dello spettacolo non perderanno quest'unica esibizione italiana del cantante gallese. DELILAH è il suo ultimo hit, che ha nella trovata delle trombe dal sapore messicano un suo punto di forza. E' il sogno erotico delle signore di tutto il mondo. Anche in Italia fa strage di cuori e durante il suo show viene continuamente fatto oggetto di lancio di rose rosse, di gridolini (di solito appannaggio delle adoloscenti) e di invasioni pacifiche del palcoscenico da parte di signore ingioiellate e al di sopra di ogni sospetto.

Le minorenni hanno altri obiettivi: Riccardo Fogli dei Pooh (in classifica con PICCOLA KATY), Morandi perchè è pur sempre il ragazzo ideale e il genero che ogni mamma vorrebbe avere e Maurizio (ex New Dada) che con la sua partecipazione al Disco Per l'Estate vede clamorosamente rialzare le sue quotazioni grazie anche ad una indovinatissima canzone dal titolo CINQUE MINUTI E POI. Canzone che gli procura anche delle noie per accusa di plagio. Difatti assomiglia un po'troppo a WHO'S GONNA BREAK YOUR HEART di Roy Lee, un cantante americano sconosciuto in Italia, il quale afferma che l'unica differenza sta nel tempo musicale cambiato, ma sia armonicamente che melodicamente è pressocchè identica. Pensare che quella stessa canzone aveva avuto già una versione italiana dal titolo TU CHE NON CONOSCI LEI, cantata da Franco Greco, il quale non dirà assolutamente niente al 90% dei lettori. Comunque il biondo Maurizio non è nuovo a questi exploit. Alla fine del 1967 lancia IL COMIZIO (DI MAURIZIO), canzone molto carina che ha un unico difetto: essere la copia conforme di YOU MUST HAVE BEEN A BEAUTIFUL BABY, evergreen di Harry Warren e Johnny Mercer ripreso decine e decine di volte a partire dal 1938, l'ultima risalente a qualche mese prima ad opera dei Dave Clark Five!

E' terminato il Disco Per L'Estate con la vittoria di Riccardo Del Turco, schivo e bravo cantautore che da anni bazzica l'ambiente senza trovare il pezzo giusto che faccia colpo sulla gente. C'è da dire che la colpa non è certo la sua. Brani come UNO TRANQUILLO e FIGLIO UNICO sono validissimi e di un certo gusto e certamente non convenzionali. I Tremeloes, gruppo "leggero" anglosassone, si cimentano con una versione in inglese di UNO TRANQUILLO dal titolo SUDDENDLY I LOVE YOU. Del Turco, come altri nella sua situazione, sembra avere l'handicap del parente della persona famosa. Suo cognato è Sergio Endrigo ma di questo, essendo persona serissima, non cerca di trarre vantaggio. Anzi. LUGLIO è il suo primo abbraccio col grande pubblico, una canzone di marca prettamente estiva, molto carina e cantata con garbo come si addice al cantante di Fiesole. Anche questa canzone gli viene "scippata" dai soliti Tremeloes, che la chiamano I'M GONNA TRY.

A questa edizione della manifestazione Rai si mettono in luce due cantanti napoletani di stampo melodico, Franco I° e Franco IV° che con HO SCRITTO T'AMO SULLA SABBIA caretterizzeranno un'estate davvero ricca di tormentoni musicali stagionali. Non a caso i dischi più venduti dell'annata saranno proprio quelli usciti nel periodo estivo. La loro canzone non è certo quella che si può dire un capolavoro di modernità, ma lo stacchetto musicale tra uno HO SCRITTO T'AMO SULLA SABBIA e l'altro, con i fiati che giocano sugli stereotipi del rhythm' & blues è efficace e dona alla canzone quel pò di freschezza ad una composizione altrimenti un po' fiacchetta.

Torniamo, per concludere, al Cantagiro dove tra una canzone è l'altra scoppia una grana legale. Dino, il cantante della RCA lancia un'accusa a Radaelli, il patron della manifestazione, e chiede il risarcimento danni nella misura di duecento milioni di lire. Danni derivatigli da alcune manipolazioni in fase di voto che il potente organizzatore avrebbe compiuto sulla classifica dell'edizione del 1966. Secondo le accuse di Dino, avrebbe esercitato pressioni su alcuni giurati per convincerli ad assegnare ad alcuni cantanti votazioni più alte danneggiandolo personalmente. Dino accusa anche la sua casa discografica di aver favorito in sede di votazione altri suoi cantanti preferendoli a lui. Chissà com'è, ma da questo momento Dino sarà boicottato fortemente dalla RCA, si chiuderanno per lui parecchie porte che portano alle manifestazioni più importanti (Sanremo, Cantagiro). Tornerà ad un Disco Per L'Estate tre anno dopo, quando la sua fama sarà definitivamente tramontata.

Il '68 arriva anche al Cantagiro. Claudio Villa è il bersaglio preferito dai giovani. L'inciviltà e la mancanza di rispetto verso i cantanti saranno una caratteristica per cui il Cantagiro da lì a poco perderà tutto il suo fascino.
Dalla contestazione ai complessi di due anni prima presi a schiaffi e a sputi per la lunghezza dei capelli (si parla dei Giganti e dei Corvi, non dei Deep Purple! Capelli moderatissimi, dunque) alle uova marce e ai pomodori contro il cantante trasteverino, reo di partecipare ad una manifstazione di stampo giovanile, lui che ha già "ben" 42 anni! (Come cambiano le cose... se si pensa che adesso i vari Pelù, Vasco Rossi, Ligabue hanno passato da un bel pezzo la boa dei 40 se non dei 50 !!!!!). A Sestri Levante si arriva a dargli del "bastardo" e a sputargli in faccia, a Genova non lo fanno neanche terminare di cantare per il fitto lancio di ortaggi e uova... Si potrebbe anche azzardare l'ipotesi che la gente sia stanca di mostrarsi passiva davanti all'esibizione di un cantante e di un gruppo ben sapendo che grazie alla loro ammirazione incondizionata questi artisti si fanno ville auto e barche. Come d'altronde Villa che segue la carovana del Cantagiro a bordo del suo Yacht privato, Golden Eye. Ed il successo di personaggi sconosciuti come gli Showmen, Reitano e Battisti fanno capire che non basta essere grossi nomi per venire acclamati.

Questo Cantagiro avrà il merito dunque di lanciare dei cantanti nuovi; alcuni si perderanno per strada, altri avranno fortuna. Gli Showmen vincono il girone B con UN'ORA SOLA TI VORREI rivista e corretta in salsa rhytm' & blues. Grandi strumentisti e grande vocalità del cantante Mauro Musella. Musicalità in primo piano e professionalità estrema grazie anche ad elementi di spicco come James Senese (poi Napoli Centrale) al sax e al conrabbasso e Elio D'anna (poi Osanna) al flauto. Ogni loro esibizione è uno show, così come vuole il nome che si sono scelti. Bravissimi, si perdono nel marasma del mondo della musica leggera italiana anche per colpa di un repertorio impostogli non al loro livello e per un mercato discografico sempre pronto a seguire la moda del momento a discapito della professionalità pura.

Nel girone B dei giovani, dietro agli Showmen si attestano Reitano (AVEVO UN CUORE), Gandolfi (UN ANNO DI PIU'), Lucio Battisti (BALLA LINDA), fino ad arrivare al terzultimo posto dove troviamo un gruppo genovese al loro esordio, i RICCHI E POVERI. Quattro ragazzi, due donne e due uomini, alla maniera dei Mama's & Papa's, dei quali ricopiano il modello vocale. Quattro voci che si compensano a vicenda dove la voce della ancora minorenne Marina svetta sopra a tutti per toni alti mentre quella di Franco Gatti si cimenta in quelli bassi. Cantano L'ULTIMO AMORE, cover di EVERLASTING LOVE, grosso successo inglese dei Love Affair. Ma per il vero successo dovranno ancora aspettare due anni.

Di questo Cantagiro resteranno,come si è detto, parecchi giovani con una carriera promettente davanti, la gioia della vincitrice, il muso lungo di Jimmy Fontana, in predicato di vincere con LA NOSTRA FAVOLA (DELILAH in italiano) e poi arrivato quinto, la conferma dei Camaleonti come primo complesso italiano dell'anno (IO PER LEI) e le inquadrature televisive delle mani di Dalida, prima sollevate in alto, poi chiuse a pugno e fatte discendere lentamente. Fanno pensare ad un disperato tentativo di mimare Fra Martino Campanaro!

Christian Calabrese