( da TV Sorrisi & Canzoni) 1) UN'ALTRA DONNA - CUGINI DI CAMPAGNA 2) YOU'RE THE FIRST THE LAST MY EVERYTHING - BARRY WHITE 3) KUNG FU FIGHTING - CARL DOUGLAS 4) UN CORPO E UN'ANIMA - WESS & DORI GHEZZI 5) EL BIMBO - BIMBO JET 6) SERENO È - DRUPI 7) EMMANUELLE - LOVELETS 8) ROMANCE (BEETHOVEN ' 74) - JAMES LAST 9) VERDE - M&G ORCHESTRA 10) RAGAZZA DEL SUD - GILDA 11) PIANGE IL TELEFONO - DOMENICO MODUGNO 12) ARIA - DARIO BALDAN BEMBO 13) TESTARDA IO - IVA ZANICCHI 14) IL GIARDINO PROIBITO - SANDRO GIACOBBE 15) SUCH A COLD NIGHT TONIGHT - GINO SANTERCOLE 16) AL MONDO - MIA MARTINI 17) PER TE QUALCOSA ANCORA - POOH 18) DOCTOR'S ORDERS - CAROL DOUGLAS 19) TESTARDO IO - ROBERTO CARLOS 20) LU MARITIELLO - TONY SANTAGATA 21) OH DOCTOR - RICHARD MYHILL 22) HAPPY PEOPLE - TEMPTATIONS 23) SUGAR BABY LOVE - RUBETTES 24) CAN'T GET ENOUGH - BARRY WHITE 25) ROMA (NON SI DISCUTE SI AMA) - ANTONELLO VENDITTI 26) CI VUOLE UN FIORE - SERGIO ENDRIGO 27) UN MOMENTO DI PIÙ - ROMANS 28) DING DONG - GEORGE HARRISON 29) SE MI VUOI - CICO 30) LA VOGLIA DI SOGNARE - ORNELLA VANONI 31) BELLISSIMA - ADRIANO CELENTANO 32) ROCK THE BOAT - HUES CORPORATION 33) I TUOI SILENZI - ALUNNI DEL SOLE 34) I CAN'T LEAVE YOU ALONE - GEORGE MCCRAE 35) THE WILD ONE - SUZI QUATRO 36) ONLY YOU [RE-ENTRY] - PLATTERS 37) JUNIOR'S FARM - PAUL MCCARTNEY & WINGS 38) YOU'RE THE SONG - TIMMY THOMAS 39) DO IT 'TIL YOU'RE SATISFIED - B.T. EXPRESS 40) PER UNA DONNA - MASSIMO RANIERI 41) MIRAGE - SANTANA 42) UN SOSPERO - DANIEL SENTACRUZ ENSEMBLE 43) IPOCRISIA - ANGELA LUCE 44) NEVER CAN SAY GOODBYE - GLORIA GAYNOR 45) O PRIMA, ADESSO O POI - UMBERTO BALSAMO 46) AMERICA - DAVID ESSEX 47) ERA - WESS & DORI GHEZZI 48) LA CATTIVA STRADA - FABRIZIO DE ANDRÈ 49) EMMANUELLE - FAUSTO PAPETTI 50) SUGAR BABY LOVE - QUINTA FACCIA
E improvvisamente accadde l’incredibile, l’inimmaginabile: Lucio Battisti messo
in discussione! Non avveniva da sei anni, da quando,cioè, cominciò a diventare
un hit maker, una macchina fabbrica-successi. Dal punto di vista commerciale,
niente è cambiato. E’ primo nei LP, i suoi prodotti si vendono ancor prima di
uscire nei negozi, ma per la prima volta non esce un singolo dall’album e il
suo ANIMA LATINA non ha il successo unanime e clamoroso dei precedenti lavori. E’ un disco ricco di musicalità,sebbene un tantino fredda, che avverte la voglia di un cambiamento, un bisogno di tentare vie nuove sempre meno commerciali e un avvicinamento al mondo progressive di cui lui si è, bene o male, sempre contornato a partire dai collaboratori e musicisti. Da Franz Di Cioccio a Radius passando ad esponenti di complessi quali gli Osage Tribe e i Duello Madre. In questo 33 giri è tutto ad altissimo livello. Musiche, testi, arrangiamenti e orchestrazione. Ad ogni nuovo ascolto ci si accorge di qualcosa a cui non si era prestato abbastanza attenzione la volta precedente. Ma, come si diceva prima, è un disco molto criticato, specie dagli addetti ai lavori che finalmente hanno l’occasione per attaccare chi fino al giorno prima sembrava inattaccabile. Anni di livore,frustrazioni e complessi d’inferiorità finalmente hanno l’opportunità di essere vendicati! Si dice che Battisti non ha più l’immediatezza dei dischi precedenti e la facilità con cui arrivava al cuore del pubblico con solo due accordi di chitarra. Gli si contesta la mancanza di sinergia fra testi e musiche, la poca armonia delle composizioni. Comunque stiano le cose, ha dimostrato particolare coraggio mettendosi in discussione in un momento in cui avrebbe avuto tutto da guadagnare nel lasciare le cose come stanno, continuando a fare dischi di altissimo livello nel modo che conosce alla perfezione e a vendere centinaia di migliaia di copie. Ma, come lui stesso dice, "è un’operazione culturale, un esperimento e come tale deve restare". Come a dire che nel prossimo disco le cose cambieranno nuovamente. Guardando la classifica ci si accorge di quanto interesse incontrino negli ultimi tempi i brani strumentali. Tra i primi 15 classificati troviamo VERDE (sigla tv dei fratelli De Angelis), BEETHOVEN’74, che esce addirittura come canzone partecipante al Festivalbar 1974 ma che comincia ad ingranare solo dopo che una nota marca di cognac la inserisce come leit motiv dei suoi caroselli (il rielaboratore del brano di Beethoven è James Last), Fausto Papetti, giunto ormai alla diciannovesima raccolta, secondo in classifica negli album dietro a Battisti e i Lovelets. I Lovelets sono un complesso di formazione belga che è solito riprendere temi musicali da film o semplicemente hit internazionali arrangiandoli per solo sax e coretto. Niente di trascendentale ma con EMMANUELLE incontrano il gusto anche del pubblico italiano. Unico lato positivo di un film erotico barboso di produzione francese è la colonna sonora, uscita già in diversi 45 giri. Anche Fausto Papetti si cimenta con una sua versione, lo stesso fanno altri sassofonisti in auge all’epoca, come Gianni Oddi e Johnny Sax. La versione a 45 più venduta è comunque la loro, sebbene abbia discreto successo anche quella cantata dal francese Pierre Bachelet. Un altro che alterna la sola base strumentale ai coretti (delle Love Unlimited) e la sua voce possente e pastosa è il grande (in tutti i sensi) Barry White. I suoi detrattori (tutti i grandi hanno i loro bravi detrattori!) sostengono che di bianco non ha solo il nome ma anche la musica, giudicata troppo "white", per l’appunto. In pratica avrebbe tradito la sua matrice culturale nera per produrre musica di consumo e di sicuro successo. E’ l’emblema di una generazione di ultra trentenni vissuti tra sale di registrazioni e studi discografici senza mai uscire dall’anonimato. Turnisti da una vita, abituati ad eseguire cose scritte da altri. Resta il concreto e cioè che Barry White è presente in tutte le classifiche mondiali e solo in Italia in questo momento è presente con tre LP, due tra i primi sei, e un paio di 45 giri. Il fisico è più da commenda milanese che da genio del pentagramma ma è solo un’impressione. La sua musica ha aperto la strada alla Disco Music di cui resta un caposaldo senza rinunciare ad una grande eleganza, senza pari nei suoi contemporanei. Non è solo un grande compositore ma anche un raffinato arrangiatore. I suoi arrangiamenti difatti sono geniali e chiunque abbia modificato in qualche modo il proprio modo di comporre “musica da ballo” lo ha fatto subendo l’influenza del "maestoso" Barry White. E’ un fotoromanzo, l’ultimo pezzo dei Cugini Di Campagna. Un ragazzo idealizza una donna ben diversa da quella che ha, con l’aria innocente, una di cui avrebbe voluto captare i tremori e le paure della prima volta e invece gli è capitata una sorta di... Ilona Staller. Comunque sono primi ed è inutile stare a discutere di quanto siano kitsch, se sono i fratelli scemi dei Pooh,se sono un prodotto da laboratorio o se si vestono "glam rock" due anni dopo che la moda è passata! Al loro pubblico piacciono. Magari è un pubblico più ingenuo, fatto di dodicenni in cerca dei primi flirt scolastici, ma li "comprano" e li sostengono e tanto dovrebbe bastare. Dopo un inizio "ruspante", con motivi riecheggianti scenari campagnoli e allegrotti (per prestare fede al loro nome) come IL BALLO DI PEPPE (1971) il duo Zambrini-Meccia che li ha allevati e prodotti decidono un’inversione di marcia ed è così che nascono successi come ANIMA MIA ed INNAMORATA, veri best seller dell'anno precedente. Basti pensare che ANIMA MIA è stata ripresa in 7 lingue e portata al successo da personaggi, come Dalida, nei loro paesi di origine. Praticamente si ritrovano in classifica ininterrottamente da un anno. E' la voce a tratti surreale di Flavio Paulin, il "castrato" del gruppo (così detto con simpatia) a scatenare l'interesse per il complesso. Biondo, capelli lunghi, interessa alle ragazzine anche senza essere un prototipo di virilità e bellezza. E’ comunque un fenomeno nuovo nel campo della musica leggera italiana. Qui non siamo in Inghilterra dove già da anni personaggi come Marc Bolan suscitano l’isteria collettiva delle adolescenti albioniche. Il duo "panna e cioccolato", al secolo Wess e Dori Ghezzi, dopo aver vinto l’edizione di Canzonissima 1974/75, l’ultima prima della riforma Rai, sbancano anche in Hit Parade, arrivando primi nel periodo appena successivo alla puntata finalista. Ora ci riprovano all’Eurofestival dove, con una canzone scritta dalla vecchia volpe Shel Shapiro (ERA), si attestano al terzo posto in una competizione quasi sempre avara di soddisfazioni per l’Italia. Una canzone orecchiabile e che afferra l’attenzione dell’uditorio internazionale con un ritmo insolito. E così fu. Comunque la canzone in classifica è ancora UN CORPO E UN ANIMA, vincitrice di Canzonissima. E grazie a Canzonissima, per la prima volta la Puglia, ufficialmente con un suo cantore, entra in classifica. Tony Santagata ha vinto il girone folk (preso di mira per tutta la durata della manifestazione dal duo Cochi e Renato all’interno dei loro contestatissimi siparietti). La canzone si intitola LU MARITIELLO (forse il grande pubblico la ricorda per il suo ritornello che diceva "vorrei coprir la tua bocca di baci, di baci,di baci, per dirti quanto mi piaci"). E’ una canzone molto semplice, da sagra paesana, ma nel contesto della trasmissione è andata bene (anche se,forse, la vittoria avrebbe dovuto andare alla bravissima Maria Carta). Tony Santagata veniva da anni di gavetta e di cabaret (al Bagaglino e al Puff di Lando Fiorini) e aveva al suo attivo anche un Sanremo, quello del 1973 con VIA GARIBALDI da cui non trasse alcun giovamento se non quello di poter vantare nel suo palmares una partecipazione al Festival dei festival. Un altro che non sbaglia un colpo è Drupi. Con quella sua particolare voce, ruvida e calda è ai primissimi posti con SERENO E’. Bella canzone in cui si trattano argomenti minimi ma indispensabili, nella vita di tutti i giorni, tra due innamorati. Fare finta di sonnecchiare ancora mentre lei prepara il caffè, un capitombolo con la moto finito in una risata, fare subacquea con il desiderio di riaffiorare in superficie per il conforto che chi si ama è lì che ti aspetta. Storie di vita ordinaria raccontate con molta dolcezza dai suoi autori di fiducia Albertelli e Riccardi. Sergio Endrigo ritorna in classifica dopo tanto tempo e lo fa con una canzoncina per bambini, CI VUOLE UN FIORE. Dopo i consensi ottenuti con LA CASA e IL PAPPAGALLO sembra intenzionato a continuare su questa strada, questa volta aiutato da un grande autore di racconti per l’infanzia, Gianni Rodari. Il lato malinconico di Endrigo quindi non impedisce alla sua parte ludica di esprimersi. Lo fa col solito impegno, nonostante tratti di canzoni dedicate ad un pubblico mini. Non ci sono testi banali (altrimenti Rodari cosa ci sarebbe stato a fare?) nel long playing da cui è tratto il successo a 45 giri. Un insieme di motivetti e poesiole a sfondo didattico, che si avvalgono non solo di buone trovate musicali m anche di un’intera orchestra sinfonica. Ad Endrigo si aggiunge un coro di bambini, figli d’arte: sua figlia, quella di Bacalov e quella di Nora Orlandi coadiuvati da amichetti reclutati per l’occasione. Esplosa nella classifiche inglesi dove per un certo tempo la moda del ballare il Kung Fu (???) sembrava un must per sentirsi veramente "cool", arriva da noi con un po’ di ritardo rispetto al resto del globo, ma gli regaliamo subito il successo. Cos’è KUNG FU FIGHTING ? Quasi uno "scherzo musicale" ed è così che lo bollarono le radio UK rifiutandosi di programmarlo. Ma si dovettero arrendere quando il disco arrivò al primo posto delle classifiche inglesi, olandesi, francesi,tedesche per balzare in Usa e Australia. Negli ultimi due anni nel mondo è esplosa la moda del Kung Fu e i film degli emuli di Bruce Lee riempiono le sale di seconda visione e delle periferie. Sebbene la moda sia un po’ in declino, viene rafforzata da un telefilm interpretato da David Caraddine dove il protagonista è un cinese esperto di arti marziali nel vecchio west. La canzone di Carl Douglas, giamaicano di nascita ma naturalizzato inglese, capita al momento giusto. La trovata degli urletti di inizio lotta e la musica orientaleggiante dell’introduzione fanno il resto. E comunque un buon periodo per la musica nera in Italia. Oltre al già citato Barry White, interpreti come Tina Turner, MFSB, Temptations,impazzano nelle classifiche e nelle discoteche e questo 1975 lo confermerà. E stavolta, rispetto al periodo precedente di boom (1967-68), non dovrebbe risolversi in una semplice moda ma in un costante interesse per il soul americano e inglese. Anche un autore fino a pochi mesi prima sconosciuto come George Mc Crae trova nuovamente il pubblico attento ad una seconda produzione dopo il successo clamoroso di un brano uscito nel pieno dell’estate precedente, ROCK YOUR BABY. La nuova canzone si intitola I CAN’T LEAVE YOU ALONE ed è anche migliore della precedente, di ampio respiro, e interpretata ottimamente. Pubblicato il nuovo disco di Ringo Starr, GOODNIGHT VIENNA, da cui sono tratti i singoli ONLY YOU e NO NO SONG. Nella copertina appare come un conquistatore degli spazi celesti, rifacendo il verso alla locandina del celeberrimo B-movie americano ULTIMATUM ALLA TERRA. Insieme a lui ci sono a dargli manforte John Lennon, Billy Preston, Harry Nilsson e Klaus Voorman tanto per fare dei nomi! ONLY YOU, è il brano in classifica anche in Italia. E’ il vecchio successo (datato 1955) dei Platters, rivisitato in veste d’assalto e sostenuto da un ritmo ossessivo e dalla voce roca di Ringo. Il retro è una canzoncina stile vaudeville, molto graziosa e di gusto (CALL ME). Il tanto bistrattato batterista, zitto zitto conquista sempre pubblico e critica a dispetto di quanto non facciano i restanti tre ex Beatles, sempre attesi al varco da uno stuolo di critici impietosi ad ogni loro uscita discografica. Sarà che da lui non si aspettano mai cose eclatanti se non un disco prodotto con gusto e divertimento ed è proprio questo che realizza. Sarà che Ringo per certe cose c’ha “naso”??
Christian Calabrese
 
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