Settimana 11 Novembre 1977
( da TV Sorrisi e Canzoni )

1) L'ANGELO AZZURRO - UMBERTO BALSAMO
2) DON'T LET ME BE MISUNDERSTOOD - LEROY GOMEZ
3) TI AMO - UMBERTO TOZZI
4) SAMARCANDA - ROBERTO VECCHIONI
5) TOMORROW - AMANDA LEAR
6) SOLO TU - MATIA BAZAR
7) ROCKOLLLECTION - LAURENT VOLTZY
8) MI VENDO - RENATO ZERO
9) DAMMI SOLO UN MINUTO - POOH
10) IL CIELO IN UNA STANZA - FRANCO SIMONE

=================== 33 giri ===================

1) SANTA ESMERALDA - LEROY GOMEZ
2) BURATTINO SENZA FILI - EDOARDO BENNATO
3) ROTOLANDO RESPIRANDO - POOH
4) FROM HERE TO ETERNITY - GIORGIO (MORODER)
5) SAMARCANDA - ROBERTO VECCHIONI

Franco Simone comincia a raccogliere i risultati di una carriera iniziata 5 anni prima e che fino alla stagione precedente non gli aveva dato grosse soddisfazioni. Sebbene avesse partecipato a manifestazioni importanti (Canzonissima e Sanremo) e le sue canzoni fossero molto belle, per qualche strano motivo non era riuscito ancora a fare breccia nel grande pubblico.
In quel periodo andava di moda il cantautore politicizzato e, a meno che non fossi un nome come Baglioni o Battisti, non ti si filava nessuno. O dichiaravi di essere un impegnato o eri finito. Franco Simone continua con costanza e la RIFI lo sostiene credendo in lui.
Poi esce TU E COSI' SIA, un brano nato nel 1975 e arrivato al successo l'anno dopo, e il cammino artistico comincia a prendere tutt'altra piega. Nel giro di pochissimo tempo quattro grandi gioie per lui: la nascita di sua figlia Sara, la vittoria a Venezia (Gondola D'Oro), la vittoria come paroliere dell'anno (battendo sia pure di pochissime schede Giorgio Calabrese e Sergio Bardotti, rispettivamente secondo e terzo) e un brano del 1960 riportato in classifica con un nuovo arrangiamento, IL CIELO IN UNA STANZA. Non è un brano qualunque. Il paragone con gli interpreti originali avrebbe dato da pensare a chiunque ma Franco Simone, che dalla sua ha molta umiltà e mestiere, l'ha saputo rimodellare come fosse una sua canzone ed è quello che si percepisce all'ascolto del singolo.
Ora lancia un album dal titolo RESPIRO che contiene altre canzoni di grossa presa che contribuiscono ad aumentare la sua popolarità: RESPIRO, CARA DROGA e IO CHE AMO SOLO TE, un'altra cover e stavolta chiama in causa Endrigo.

Ma chi è che ha riportato in auge quel vecchio brano degli Animals (del 1964) che si intitola DON'T LET ME BE MISUNDERSTOOD? I Santa Esmeralda o Leroy Gomez? Beh, entrambi, dato che l'uno non esclude l'altro. Leroy Gomez è il cantante solista, Santa Esmeralda è il suo gruppo, composto da tre donne e da Leroy stesso.
Solo che sulla copertina del LP campeggia solo il nome del gruppo. Lui si affretta a dichiarare che Leroy Gomez "E' i Santa Esmeralda"! Gomez viene da Cape Cod e ha nelle vene sangue portoghese e nero. Comincia la sua carriera come sassofonista ed entra nelle file dei Tavares, rivali dei Commodores di Lionel Richie. Non appare come frontman ma è uno degli strumentisti in retrovia. Poi lavora con Elton John e suona il sassofono nel tour americano per l'album GOODBYE YELLOW BRICK ROAD. Di quel periodo ricorda l'impossibilità di scambiare una parola con l'artista inglese.
Il rapporto tra i musicisti e la superstar è la stessa che poteva intercorrere tra la buonanima dell'avvocato Agnelli e gli operai della Fiat.
Una collaborazione con la showgirl Lola Falana, poi si stabilisce a Parigi dove trova un dinamico producer di nome Marc Negroni. Il suo primo LP dal titolo LEROY e un singolo fortunato, HERE WE GO ROUND, a cui fa seguito l'attuale hit che è veramente un successo di dimensioni enormi. Milioni e milioni di copie in tutto il mondo, un classico della discomusic di tutti i tempi. E' entrato in tutte le classifiche americane in brevissimo tempo, specie quelle dedicate alla musica da discoteca, ancor prima che sia stato pubblicato ufficialmente. Le copie d'importazione europea vanno via come il pane. Curiosamente neanche in UK l'album è stato messo in commercio. Forse perchè la consorella della casa francese in Inghilterra non credeva ad un successo di tali proporzioni ma nella DJ Hot List è primo, seguito dai Boney M. Sul 33 giri il brano occupa un intera facciata, un extended version che serve ai DJ e a chi vuole ballarlo nelle feste in casa. E' arrangiato egregiamente, con tanto di nacchere e ritmiche spagnole che danno al pezzo una nuova veste.
Il blues delle origini viene completamente accantonato per la discomusic. Sul secondo lato troviamo un'altra cover, GLORIA dei Them, altro bellissimo motivo che diventerà il secondo brano di punta dell'album, YOU'RE MY EVERYTHING (tradotto da Fred Bongusto col titolo BELLISSIMA). Il terzo ed ultimo della seconda facciata si intitola BLACK POT ed è eseguito per lo più con un accompagnamento di chitarra classica spagnola. Anche la copertina fa tanto penisola iberica, con Leroy Gomez concupito dalle tre ragazze in tenuta sevillana.

Ma oltre al barbuto Gomez le novità e i successi nel campo della discomusic europea non mancano in questo periodo della stagione. Dalla Francia arriva un altro greco, Alec Costandinos, che è l'arrangiatore di Cerrone e con il gruppo Love And Kisses tira fuori un 45 giri, molto ascoltato nelle discoteche e nelle radio, dal titolo ACCIDENTAL LOVE. Dalla Spagna arriva la Soul Iberica Band con il singolo e maxi single BABY SITTER. In Italia, e non solo, si fanno onore i fratelli La Bionda sotto l'etichetta D.D Sound che con la sigla del programma domenicale Discoring stanno riscuotendo un grande successo.
Si cimenta nel campo della disco anche Claudia Cardinale, non nuova ad exploit extra cinenatografici. La canzone si intitola LOVE AFFAIR e non è affatto male.

Umberto Balsamo è l'antidivo per eccellenza. Di lui non si parla quasi mai, non si leggono notizie né sulla sua carriera né sulla sua vita privata, anche perché non possiede certo quello che si può definire "le phisique du role". Una persona normalissima con le caratteristiche morfologiche del siciliano, a partire dalla sua faccia. Si è sempre portati a pensare, quando non si sanno notizie di lui, che sia sparito, che abbia fatto il suo tempo. Ma in questo decennio appare improvvisamente ogni anno e mezzo con un nuovo disco e un nuovo successo.
Puntuale come un orologio, la sua musica raggiunge la propria fetta di pubblico. Un tipico esempio di come spesso sia inutile inflazionare la propria immagine per cercare di vendere qualche copia in più. Questa volta il successo non tarda ad arrivare e il consenso del pubblico è più esteso rispetto a suoi altri lavori. L'ANGELO AZZURRO fa parte di un album dal titolo MALGRADO TUTTO... L'ANGELO AZZURRO ed è il terzo lavoro a 33 giri del cantautore catanese.
Con questo disco Balsamo torna alle origini, al tempo di SE FOSSI DIVERSA e BUGIARDI NOI. Con NATALI' (1975) aveva tentato strade diverse caratterizzate da basi ritmiche piuttosto insolite per un personaggio come lui. La qual cosa non aveva fatto venir meno il supporto del suo pubblico. Con L'ANGELO AZZURRO non esistono problemi. Una melodia ariosa che prende al primo ascolto, un' introduzione che la fa funzionare anche in discoteca e un finale strumentale di grande effetto.
Malgioglio ha collaborato attivamente con Balsamo alla stesura dei testi mentre gli arrangiamenti sono del grande Giampiero Reverberi. Si rivela decisivo l'apporto di musicisti come Gianni Dall'Aglio.

Hanno appena vinto un altro disco d'oro (il terzo), consegnatogli due mesi fa per la vendita del milionesimo disco nell'arco di tre anni. Con ROTOLANDO RESPIRANDO i Pooh sono tornati indietro di qualche anno per quel che riguarda gli arrangiamenti. Agli accompagnamenti barocchi e raffinati dei due precedenti album si alternano semplicità e limpidezza di suono. Volevano forse dimostrare che non hanno bisogno sempre di sonorità particolari e che le loro canzoni, con un semplice arrangiamento da complesso "normale" sono efficaci lo stesso.
Brani da segnalare sono IN DIRETTA NEL VENTO, che parla di un dj notturno di una radio privata. Pensieri notturni che ritornano protagonisti ascoltando la bella CHE NE FAI DI TE. ROTOLANDO RESPIRANDO ha dei riff trascinanti e coinvolgenti e una durezza espressiva insolita per il loro autore, Valerio Negrini. Una novità per i Pooh che porta il brano in questione ad accollarsi l'onore di dare il titolo all'intero disco. A questo bisogna accostare per forza il singolo che ancora fa bella mostra di sé in superclassifica, quel DAMMI SOLO UN MINUTO che caratterizza la produzione Pooh alla fine degli anni settanta. Entra in classifica alla fine di ottobre ed esce solo nel febbraio 1978. Nonostante la lunga permenenza tra i dischi più venduti non riesce per un soffio a conquistare la vetta, preclusagli da i Santa Esmeralda e dai Matia Bazar (SOLO TU).
Il long playing è arrangiato da Franco Monaldi, già collaboratore del complesso sin dai tempi di TANTA VOGLIA DI LEI. Egli, che è anche artefice della canzone di Umberto Tozzi TI AMO, con molta volontà si mise al servizio dei quattro, di cui conosceva benissimo il perfezionismo maniacale, e si limitò a dare loro dei consigli sui cori e sul modo di creare un'atmosfera particolarmente ricca senza far ricorso agli archi. All'inizio, l'introduzione della chitarra di Dodi Battaglia è da considerarsi un classico, una di quelle trovate che ti fanno riconoscere subito la canzone al primo attacco.
Il brano che chiude il disco si intitola ANCORA FRA UN ANNO ed è un congedo beneaugurante dal pubblico, al quale viene rinnovato un appuntamento che ancora, dopo 26 anni, non è mai mancato.

Un tempo era l'autore della Cinquetti, dei Nuovi Angeli, di Michele, di Bongusto o dei meno conosciuti Raccomandati, fra i quali militava un giovanissimo, Alberto Fortis. Era il Vecchioni di "scrivi Vecchioni, scrivi canzoni che più ne scrivi e più sei bravo e fai i dané" (LUCI A SAN SIRO) che poi, ad un certo momento, dice stop, forse per una questione di coerenza. Non si potevano fare brani come BARBAPAPA', colonna sonora di un cartone animato che tanto successo ebbe in tv tra il 1976 e il 1977 e cantare canzoni come CANZONE PER LAURA o VELASQUEZ. La svolta comunque comincia nel 1975 quando presenta al pubblico IPERTENSIONE. La voce appare più matura senza quei toni melodrammatici e piagnucolosi degli esordi canori, i testi più interessanti e la musica più fresca e meno intimista-pessimista. Non si canta più addosso. Di quel disco si ricorda con piacere IRENE, dedicata alla moglie, scritta nel tentativo di chiarire il rapporto che li lega e la libertà che entrambi debbono avere come esseri umani capaci di scelte, anche se quelle scelte possono essere contro ognuno di loro ("scappa via, insieme a me o contro di me, non importa").
Come si diceva, per anni Vecchioni è stato un autore di successo ed un cantautore di elite. Il Vecchioni 1977 trova la sua giusta dimensione anche come cantautore di successo toccando argomenti importanti come il destino e la morte trattandoli con delicatezza, senza farli troppo pesare all'ascoltatore. Raccontandoglieli invece, come in una favoletta. E il suo album SAMARCANDA, si può senza dubbio affermare, è stato in assoluto l'album più venduto (anche il singolo, naturalmente) raggiungendo la posizione numero uno su entrambi i fronti.
Nel disco ci sono contributi di alto livello a partire dal violino di Angelo Branduardi fino alle percussioni di Toni Esposito. Non mancano due Nuovi Angeli come Paky Canzi (il cantante e leader del gruppo) e Mauro Paoluzzi alle chitarre.
Rispetto al precedente album, questo è un 33 giri molto più elaborato musicalmente, in modo particolare nella seconda facciata i cui tre brani formano una suite dove ogni canzone ha il suo significato preciso il quale si coglie maggiormente ascoltando le seguenti due. In tutto sono 7 brani introdotti da un prologo.
Due pezzi (UN VECCHIO BAMBINO e CANZONE PER SERGIO) sono stati scritti per due familiari: il padre, scomparso da poco al quale aveva già dedicato la canzone che portò a Sanremo nel 1973 dal titolo L'UOMO CHE SI GIOCA IL CIELO A DADI, e l'altra al fratello Sergio. Mentre il brano che tutti conoscono ossia SAMARCANDA è tratto da un racconto irlandese di John O'Hara (che a sua volta si rifà ad una vecchia leggenda olandese che a sua volta si rifà, etc.) dal titolo "Appointment in Samarcanda". L'appuntamento non è tra due innamorati o tra due amici ma tra un soldato e la morte, la sua, alla quale credeva di sfuggire. E invece gli si butta tra le braccia per uno sbaglio di calcolo. La cadenza ritmata del brano ricorda l'ultimo successo di Branduardi ALLA FIERA DELL'EST e di quella canzone ha il tono epico e di racconto medievale. Un bellissimo disco, come quasi tutti quelli di Vecchioni, che oltre ad essere un ottimo musicista è un eccellente poeta. Bisogna accantonare la diffidenza nascente dalle sue idee politiche (che talvolta fanno capolino nei suoi versi) le quali non possono essere condivise da tutti.

GUERRE STELLARI è il film primo in classifica ai botteghini di tutto il mondo. Il superfilm americano che racconta di lontanissime guerre nello spazio scatena la battaglia anche tra i discografici i quali si affrettano ad incidere il pezzo principale della colonna sonora. Tante sono le cover di STAR WARS, che contribuiscono alla ressa delle versioni non originali della soundtrack. La RCA esce con Meco che con STAR WARS AND ANOTHER GALACTIC FUNK, sia in versione 45 che 33, ottiene un grossissimo successo anche in Usa. E' una rivisitazione della colonna sonora in chiave disco e dove quel Meco sta per Meco Monardo, grosso producer (Gloria Gaynor, per esempio). In realtà Meco è solo una copertura dietro la quale si celano una settantina di professionisti della musica. Gente che proviene dal jazz, ricca di gusto e di inventiva.
Il risultato è pressocché perfetto. Musica da discoteca di altissimo livello, una di quelle produzioni che solo artisti quali la Biddu Orchestra, Barry White o la band di Philadelphia MFSB sono in grado di generare. Il singolo tratto dall'album arriva dritto dritto alla posizione numero uno dei singoli più venduti in USA.
Mentre la colonna sonora originale del film eseguita dalla London Simphony Orchestra soppianta gli stravenduti Fleetwood Mac e il loro album RUMOURS al primo posto dei 33 nella stessa nazione. Bisogna però citare per onor di cronaca anche le produzioni minori come quelle di David Matthews, i Galaxy 42 e gli Electric Moog Orchestra.

A quel pezzo ci pensava da quasi due anni. Ci sono dentro tutti i suoi ricordi dell'adolescenza, dai Beatles ai Rolling. Laurent Voultzy porta la Francia nelle classifiche di tutta Europa. Per lasciare spazio a questi revival musicali limita al massimo i suoi interventi collegando i vari SATISFACTION o CALIFORNIA DREAMING per mezzo di una canzoncina semplice ed immediata, arrangiata più o meno come venivano arrangiati i brani presi a modello e presentati semplicemente con "et le Rolling chantait" o con un altro nome di gruppo al posto di quello di Mick Jagger e soci.
Il brano, Rockollection, è lunghissimo ed occupa entrambi le facciate del singolo che spesso è presentato come musica da discoteca ma che in verità non ha nulla a che fare con la discomusic. Ma questo non impedisce al francese di avere successo anche nelle discoteche. In Italia lo vediamo ospite di Piccolo Slam, discoteca televisiva condotta da Sammy Barbot e Stefania Rotolo.

Mentre la RCA è in procinto di far uscire il nuovo singolo di Patty Pravo, quella bomba che risponde al titolo di PENSIERO STUPENDO, la Ricordi, sua precedente casa discografica per la quale aveva abbandonato la RCA nel 1976, pubblica un bellissimo singolo dal titolo TUTTO IL MONDO E' CASA MIA. E' un brano che dimostra come la Strambelli, nonostante la tendenza al suicidio periodico della propria carriera e agli atteggiamenti che la rendono scostante ai più, sia una grandissima interprete. Lasciando da parte i gorgheggi e la voce baritonale, riesce ad incidere questo singolo con grande professionalità senza dover ricorrere ai mille personaggi ai quali ci ha abituati da tempo. Purtroppo il brano sarà fagocitato dall'imminente singolo, che dato il suo successo strepitoso, lo oscurerà del tutto. Lei appare nello stesso periodo nuda sulla copertina di un giornale spagnolo dal titolo INTERVIU che grazie alla bionda ed androgina Patty, con una pettinatura rinascimentale, raggiunge alla fine di settembre la tiratura record di un milione di copie.

Per la prima volta l'Unione Sovietica, tramite un giornale, pubblica una hit parade. Il giornale in questione è il Moskovski Komsomolets. Ma non è una vera e propria hit parade, bensì una classifica dei brani più popolari dell'annata 1977. Fino ad ora la rubrica era stata vietata per il motivo che vi apparivano troppo poche canzoni russe in lista, mentre le straniere facevano la parte del leone. Questo nonostante fosse pressocchè impossibile trovare i relativi dischi sul mercato.
Il gruppo più noto è quello degli Abba che con due canzoni (MONEY MONEY MONEY ed SOS) si aggiudica il terzo posto, il cantante che occupa la seconda posizione è Demis Roussos e alla prima Joe Dassin con una canzone italiana che ha già due anni, INDIAN SUMMER, scritta da Toto Cutugno e lanciata qui da noi col titolo di AFRICA.

L'ex idolo dei teen agers inglesi della prima metà del decennio Marc Bolan, leader dei T.Rex muore a causa di un grave incidente stradale nel quale anche la sua compagna, che guidava l'auto, rimane gravemente ferita. Dall'anno dello sciolgimento del gruppo, il 1975, Bolan è amareggiato dalla freddezza del pubblico nei suoi confronti, specie per lo scarso successo dei suoi ultimi 33 da solista sul mercato americano. Nonostante questo Marc intraprende un lungo tour in Inghilterra e la BBC gli affida un programma tutto suo (recentemente andato in onda su Canal Jimmy). Intanto abusa di alcool e droghe che lo gettano nella depressione. A soli 29 anni si sente una rockstar al tramonto. Era il simbolo di un Inghilterra post-beatlesiana, tutta luccichii e paillettes, ambiguità sessuale e provocazione, che ora ha trovato nuovi idoli. La sua morte prematura fa calare il sipario definitivamente sul capitolo glamour della scena mondiale. Questo era Mark Feld, per tutti Marc Bolan.

Christian Calabrese