Settimana 29 Aprile 1982
( da Ragazza In )

1) NON SUCCEDERA' PIÙ - CLAUDIA MORI
2) FELICITA' - AL BANO E ROMINA POWER
3) UN'ALTRA VITA UN ALTRO AMORE - CHRISTIAN
4) STORIE DI TUTTI I GIORNI - RICCARDO FOGLI
5) LISA - STEFANO SANI
6) DON'T YOU WANT ME - HUMAN LEAGUE
7) SURVIVAL - AMERICA
8) SOLI - DRUPI
9) IO NO - ANNA OXA
10) VADO AL MASSIMO - VASCO ROSSI

Ogni tanto Claudia Mori, nella vita di tutti i giorni signora Celentano, decide di incidere un disco. E ogni qualvolta ci si mette, sembra le vada bene, Doveva essere una semplice ospite in quel di Sanremo, con sguardo ruffiano verso il palco dove la osservava il supermolleggiato con aria di chi la sa lunga, ma è diventata qualcosa di più. Addirittura una canzone che svetta in testa alle Hit Parade diventando la numero uno assoluta. Un successo ottenuto senza doverlo nemmeno promuovere, senza tanti clamori e concessioni. Il disco precedente, "Buonasera dottore", l'aveva inciso sei anni prima. Ma perchè Claudia Mori incide un disco ogni tanto? Lei ci spiega che lo fa per essere indipendente economicamente dal marito, quando le servono un po' di soldi per realizzare qualcosa a cui tiene particolarmente senza dover pesare su Adriano. Allora incide un disco "ed è fatta". Questa volta doveva fare dei lavori alla casa di montagna, ad Asiago: ingrandire la cucina e le camere da letto, Si potessero risolvere tutti così i problemi economici! Già mi immagino il vicino di casa che dovendo rifarsi il tinello, spedisce la moglie in sala d'incisione!

Comunque fra le righe si capisce che trattasi di una sorta di lamentazione muliebre: colpa delle troppe assenze e scappatelle di lui. Il fedifrago si difende alla grande con sviolinate degne del miglior Uto Ughi, della serie "sei stata lo sei sempre e lo sarai, la donna che ho voluto e che vorrei". E lei: "non succederà piu' che torni alle tre e che mi addormenti senza te". Botta e risposta. Insomma, la coppia più bella del mondo non si smentisce mai.

Storia di una vittoria annunciata: il 27 gennaio 1982 il settimanale Sorrisi & Canzoni andava in edicola con Riccardo Fogli in copertina, invece della solita panoramica di volti partecipanti al Festival come era d'uso fare all'epoca (erano ancora di là da venire le copertine col cast al completo riunito per la foto-cover ufficiale) e, guarda caso, il 30 gennaio risulta vincitore della kermesse. Atto divinatorio? Combine all'italiana? Non si saprà mai, comunque la cosa fece parecchio discutere. Caso strano anche IL MONELLO se ne uscì con Fogli in copertina, la settimana stessa del Festival, dandolo come favorito, L'intervista all'interno titolava: "Scommettiamo? A Sanremo vincerà mio marito", L'intervista era stata fatta a Viola Valentino, sua moglie, anch'essa cantante e presente alla manifestazione con ROMANTICI. STORIE DI TUTTI I GIORNI, canzone portata alla vittoria dall'ex Pooh, è ormai diventata un classico del pop melodico di quegli anni,quando ancora si scrivevano "canzoni per Sanremo" (fino alla prima metà degli anni '90), probabilmente sarebbe diventata una hit anche senza quella vetrina. Non è, come si diceva prima, un brano tipicamente sanremese. La ritmica di base utilizzata è incessante e dà al brano la sensazione di una persona che sta correndo nel tentativo di fernare immagini, volti ed il tempo stesso senza riuscirvi: "Un giorno in più che se ne va, un orologio fermo da un'eternità per tutti quelli così come noi da sempre in corsa, sempre a metà". Altrettanto degna di nota dal punto di vista visivo la scelta del cantante di presentarsi sul palco affiancato da un chitarrista per non fare sempre la parte del solito concorrente che canta e se ne va per lasciare il posto al prossimo. Sì, sicuramente sarebbe diventato un successo anche senza Sanremo, anzi, forse sarebbe stato meglio.

Ma come mai si parla ancora di Sanremo? Siamo agli sgoccioli di un aprile che sta agonizzando tra il caso delle Falkland e lo scudetto (al solito, rubato alla grande) della Juve ai danni di una miracolosa Fiorentina. Il tempo invita al meglio ma le canzoni di Sanremo fanno ancora da padrone nelle charts italiane. Fu sostanzialmente un anno di belle canzoni ma la più bella in assoluto, quella che trovò consenso unanime della critica (vincendone il premio) fu E NON FINISCE MICA IL CIELO scritta da Ivano Fossati, interpretata senza eguali dalla grandissima Mia Martini.

Claudio Villa partecipa al Festival per l'ultima volta e non entra in finale; sbatte la porta sentenziando che le giurie andrebbero sciolte in quanto forze occulte, come la P2. Intenta un'azione giudiziaria contro l'organizzatore Gianni Ravera, accusato di essere lui stesso l'unica reale giuria del festival. Claudio Villa era di temperamento fumantino da buon trasteverino di una volta ma tanti torti non ce li aveva.

Un altro a cui il Festival non ha fatto che bene è sicuramente Christian. Da qualche anno sembra aver definitivamente imbroccato la strada ed il pubblico giusto. Il suo esordio nel mondo della canzone è datato 1967, la sua prima affermazione al 1970, quando vinse il FestivalBar sezione Giovani con la canzone FIRMAMENTO, certamente non memorabile. Poi dieci anni di alti e bassi e il timore di restare per sempre un'eterna promessa. Nel 1980, invece, un brano indovinato dal titolo DANIELA segna una tappa decisiva per il futuro del trentenne palermitano. Nelle feste di piazza Christian è il numero uno. Addirittura, grazie ad una campagna di stampa ben architettata diventa ufficialmente il "cantante del Papa", questo quando cantare in presenza del Pontefice a San Pietro era ancora un privilegio (se si pensa che prima di Pasqua hanno fatto cantare anche personaggi come Lisa!). E' un po' il Mino Reitano degli anni '80. Un noto settimanale lo mette costantemente, se non al primo, al secondo o al terzo posto ogni volta che esce con un nuovo singolo, nonostante gli altri giornali lo vedano in posizioni molto ma molto più basse. UN'ALTRA VITA UN ALTRO AMORE è veramente un buon successo. Canzone a metà tra Claudio Villa ed Enrico Musiani, molto melodica e sicuramente orecchiabilissima. Quando si pensa ad una canzone scritta per Sanremo non si può non pensare a questo motivo. Per il cosiddetto "Julio Iglesias italiano" è lo sdoganamento ufficiale dal limbo di "quei che son sospesi".

Altro giro altro personaggio, questa volta vergine per le classifiche: Stefano Sani di Montevarchi, in provincia di Arezzo. LISA, canzone scritta da Zucchero (anche lui in gara con il suo nome, Adelmo Fornaciari) è una composizione fresca e piacevole, così come dovrebbe essere un disco d'esordio di un personaggio ad uso e consumo di un pubblico adolescente prettamente femminile. Lui proviene, discograficamente parlando, da Castrocaro dove anche lì si presentò con una canzone scritta da Zucchero. Il patron del Festival lo volle assolutamente all'Ariston ed egli ebbe la sua fetta di popolarità, terminata in termini strettamente legati alle vendite dei dischi nel 1986 o giù di lì. LISA è senza dubbio la sua canzone più famosa. L'anno dopo ci riprovò con COMPLIMENTI, sempre a Sanemo e poi presentò, ad Un Disco Per L'Estate, NOTTE AMARENA. Poi di lui ho perso le tracce. Sinceramente ha anche un sito internet in cui dice che la sua carriera va avanti ancora ma io mi attengo a fatti per così dire "ufficiali", "ufficiosi", vah!

Il sound emiliano di Vasco Rossi arriva nelle zone alte della classifica italiana. VADO AL MASSIMO si fa notare anche durante le "tre giorni", sebbene la classifica finale non gli renda giustizia. Un passato da DJ ed un presente da cocainomane, per il quale andrà anche in carcere circa un anno dopo. E' il Vate degli "sbroccati", rappresenta (dice lui) "una generazione che non ha più santi nè eroi" (da SIAMO SOLO NOI) ed amenità simili. In realtà se si erge a "rappresentante" di una generazione dovrebbe rivolgersi alla sua, cioè a quella dei trentenni, non ai 18-20 enni che in quegli anni sono i suoi maggiori acquirenti. Sorvoliamo su quello che dice Vasco quando non canta anche se con queste affermazioni ci ha costruito sopra una carriera. In quel 1982, ad esempio, dice che gli sarebbero bastati atri dieci anni come quelli appena trascorsi, poi basta perché avrebbe già visto e bruciato tutto. Nel 2003 è ancora tra noi (per sfortuna o fortuna, a seconda dei punti di vista) e a 51 anni, con "panza" annessa, fa ancora quello dalla "vita spericolata". Grande tristezza, Comunque finchè ci sarà gente che va a vederlo e che compra i suoi dischi (sebbene non abbia più molto da dire) ha ragione lui. Vai, Vasco, che c'è ancora qualcuno che crede in te!

Anna Oxa, si sa, cambia pelle ogni anno (quest'anno, a Sanremo 2003 deve essersi mutata nella "donna invisibile" perchè di lei non si è accorto nessuno!) e per il 1982 con la canzone IO NO, si presenta bionda ossigenata ma non ancora la vamp che conosceremo fra qualche anno. Stufa dei suoi due precedenti personaggi, il primo punk (1978) il secondo quello seducente (1979-80) ma sovrappeso, sceglie quello "al naturale", dicendo che le sembrava assurdo recitare dei personaggi che non le stavano più addosso. Il pubblico le darà ragione. sarebbe il caso di indire un concorso nel quale tentare di indovinare quanti personaggi abbia cambiato Anna Oxa in 25 anni di carriera!

Franco Battiato è al suo decimo disco e si intitola LA VOCE DEL PADRONE. Il primo (si parla di 33 giri) è datato 1971 e si chiama FETUS. Per questo long playing viene segnalato con il premio BILLBOARD-DISCOGRAFIA INTERNAZIONALE. Il secondo, POLLUTION, ha un buon esito commerciale anche se ostico ai più. Poi c'è la svolta orientale in cui vedono la luce tre dischi. Battiato, sempre in movimento intellettuale, cambia ancora avvicinandosi all'avanguardia contemporanea. Nel 1978, al terzo LP di quella precisa fase, vince il premio Stockhausen, che già dal nome fa capire che non è certo un premio dato ad artisti per così dire, "normali". Nel 1979 si verifica la svolta pop di cui questo è il terzo album, che sarà quello più venduto del 1982 e forse della sua intera carriera. Lui che non ha mai amato le folle e i concerti-evento che le richiamano è, suo malgrado, oggetto di culto in un memorabile concerto al Palalido di Milano. E' la fama con la F maiuscola. Quella fama cercata ma anche evitata con crescente schizofrenia non per snobismo ma forse per paura di mettersi in mostra, essendo lui un personaggio molto schivo. A partire dalla sua prima incisione, anno di grazia 1965, e al quasi famoso BELLA RAGAZZA del 1969. C'e chi lo accusa di aver abbandonato la ricerca, ma sono sempre le solite voci dei critici, che non incontrano più il benestare di nessuno. Non siamo più negli anni Settanta, quando venire etichettato come "commerciale" era sinonimo di marchio d'infamia. La sua risposta è che si possono fare degli esperimenti musicali anche vendendo dischi, divertendosi e soprattutto senza il bisogno sistematico, facente parte del "Kit" del Cantautore Problematico Complessato Con Precedenza a Sinistra, di autopunirsi. Non vuole assolutamente gli si appiccichino etichette politiche, che sono concezioni restrittive facenti parte di una visuale delle cose che lui ritiene di aver superato da anni.

Gli Human League sono un'altra novita nel panorama delle Top Ten italiane. Sei ragazzi inglesi definiti "freddi, asettici ed elettronici" dalle agenzie stampa della loro casa discografica azzeccano un motivo che diventerà tra i più ascoltati e venduti di quella bellissima estate 1982. Loro fanno parte della new wave inglese ed hanno già tre LP all'attivo. In patria sono considerati tra i paladini del nuovo pop elettronico che ha cominciato a farsi notare con i Buggles e poi è andato avanti con gli OMD, i Devo e gli Heaven 17. Una miscela di suoni computerizzati contraddistinti dalla mancanza della chitarra, strumento da sempre indispensabile nell'economia di gruppi pop e rock. Su Melody Maker, settimanale inglese, si sono classificati al primo posto tra i migliori gruppi dell'anno 1981, ...ma anche al quarto tra i peggiori. Ognuno poi è libero di farsi le proprie classifiche personali!

I New Trolls lanciano un altro singolo tratto dall'album FS, uscito l'estate precedente, da cui fu tratto il 45 giri IL SERPENTE. Ora è la volta di LA' NELLA CASA DELL'ANGELO, sigla finale di Discoring, ed è un altro intarsio nella carriera del gruppo genovese, che ora, oltre ad essere interprete, diventa anche produttore, perchè il brano festivaliero di Drupi arrivato al terzo posto, SOLI, è cosa loro.

Lo spiazzo davanti alle Nazioni Unite di New York sarà nel prossimo giugno teatro di un grandioso avvenimento musicale per protestare contro la proliferazione delle armi nucleari che vede Russia, Cina e Usa tra le protagoniste. La data prescelta coincide con un summit dell'ONU, dedicato per l'appunto, al disarmo. Artefice di questo evento è George Harrison, coadiuvato da artisti quali Stevie Wonder, James Taylor e Carly Simon. Il concerto si aprirà con la nona sinfonia di Beethoven e Harrison in quell'occasione riceverà una targa ricordo per aver raccolto con il disco e film CONCERT FOR BANGLADESH oltre dieci milioni di dollari.

Paul Mc Cartney invece, essendo più spensierato del suo ex partner, partecipa ad un programma inglese dal titolo DESERT ISLAND DISC. Consiste nella classica domanda "se ti confinassero su un isola deserta" e in questo caso, invece di dover scegliere una persona o una cosa in particolare, la frase termina con "quali dischi porteresti con te?". Lui sceglie una canzone di John Lennon, molto cara a suo padre, BEAUTIFUL BOY e una sinfonia di Britten. Intanto tutto è pronto per il lancio mondiale di TUG OF WAR e del singolo EBONY AND IVORY.

E' morto a 76 anni Riccardo Billi e si viene a scoprire che in realtà non è romano come tutto faceva credere, ma di nascita senese. Lavorò a lungo con Mario Riva, con il quale formò una compagnia teatrale ed un sodalizio fortunatissimo. Le sue ultime apparizioni sul grande schermo furuno IL MARCHESE DEL GRILLO ed una parte (quella del nonno) in uno degli orridi film dedicati a Pierino, interpretato da Alvaro Vitali. Fa piacere ricordarlo affinchè di lui non si perda la memoria, come è solito accadere per personaggi scomparsi da anni spesso anche nel cuore e nella mente della gente.

Christian Calabrese