( da Musica & Dischi ) 1. I LIKE CHOPIN - GAZEBO (BABY) 2. VAMOS A LA PLAYA - M. & J. RIGHEIRA (CGD) 3. JULIET - ROBIN GIBB (POLYDOR) 4. EVERY BREATH YOU TAKE - POLICE (A&M) 5. AMORE DISPERATO - NADA (EMI) 6. IO HO TE - RETTORE (CGD) 7. NOT THE LOVING KIND - TWINS (FONIT CETRA) 8. SUNSHINE REGGAE - LAID BACK (ATLAS) 9. YOU DON'T HAVE TO SAY YOU LOVE ME - WALL STREET CRASH (MAGNET) 10. BILLIE JEAN - MICHAEL JACKSON (EPIC) 11. TROPICANA - GRUPPO ITALIANO (RICORDI) 12. DO YOU REALLY WANT TO HURT ME - CULTURE CLUB (VIRGIN) 13. NELL'ARIA - MARCELLA BELLA (CBS) 14. LET'S DANCE - DAVID BOWIE (EMI) 15. ROCKING ROLLING - SCIALPI (RCA) 16. FLASHDANCE... WHAT A FEELING - IRENE CARA (CASABLANCA) 17. NON SIAMO SOLI - MIGUEL BOSE' (CBS) 18. CHURCH OF THE POISON MIND - CULTURE CLUB (VIRGIN) 19. I GUESS THAT'S WHY THEY CALL IT THE BLUES - ELTON JOHN (ROCKET) 20. NELL'ARIA C'E' - UMBERTO TOZZI (CGD)
L'estate 1983 rappresenta per il mondo musicale italiano un periodo critico.
Pochi dischi venduti, concerti disertati o annullati all'ultimo momento per
mancanza di pubblico. Le superstar non rischiano di usufruire degli stadi, come
negli anni precedenti, per timore di trovarseli vuoti . Quegli artisti da "tutto
esaurito" come i Pooh, Baglioni, Dalla e Pino Daniele sono andati in ferie. Un solo
nome di grido, Franco Battiato, che ha avuto una media di 5.000 persone a sera
percependo 40 milioni di lire per esibizione. Nello stesso periodo dell'anno
precedente il cantautore radunava una media di 12.000 persone a concerto. L'unica
apparizione di Lucio Dalla ha fatto registrare 5.000 presenze, nonostante un disco
in classifica (MILLENOVECENTOTTANTATRE). Ancora peggio è andata ai cantanti stranieri.
Rod Stewart a Misano Adriatico ha salutato 4.500 persone, numero risibile per un
personaggio del suo calibro. Cambia il modo di produrre musica e di consumarla. Per
andare sul sicuro basta affidarsi ad una compilation, parola magica che indica
un'antologia di successi: è l'autentico fenomeno dell'estate. Dal 1978, grazie ad un
accordo tra le case discografiche, prende il via il nuovo filone, quello delle raccolte
ufficiali delle varie manifestazioni, Sanremo e Festivalbar sopra tutte. Fino ad allora
ogni casa discografica raccoglieva i successi propri, facendo cantare i brani di maggior
grido appartenenti ad altre etichette da personaggi minori della casa discografica o
da giovani. Solo in rari casi venivano corrisposti i diritti per la pubblicazione di
brani appartenenti ad altre case editrici. In questo periodo di crisi si registrano novità e conferme nel successo delle edizioni di discografia italiana ma per qualche personaggio si pone in rilievo il calo di popolarità. Umberto Tozzi, uno dei dominatori delle estati dal 1977 al 1982, ottiene un risultato modesto con la sua NELL'ARIA C'E'; Giuni Russo sparisce completamente dalle charts (partecipa al FestivalBar con SERE D'AGOSTO); Loredana Berté è in attesa di momenti più favorevoli; lo stesso Miguel Bosè, che l'anno precedente aveva stravinto la sfida della stagione canora con BRAVI RAGAZZI, presentandosi con NON SIAMO SOLI fa un piccolo passo falso che praticamente lo porterà a chiudere la prima parte della sua carriera italiana. I nuovi conquistatori delle Hit Parade italiane si chiamono Gazebo, Il Gruppo Italiano e i Righeira. Il primo in realtà è italiano, figlio di un diplomatico e nato a Beirut. Si chiama Paolo Mazzolini e prende il suo nome d'arte da un film del 1960 con Glenn Ford, dal titolo, per l'appunto, di Gazebo. Un nome ambiguo che nasconde un interprete di "dance" italiana, stile che negli anni '80 avrà il suo migliore periodo facendosi conoscere in tutto il mondo. E' al suo secondo centro consecutivo. Il primo l'aveva infilato in autunno presentando MASTERPIECE che lo fece balzare in testa a tutte le classifiche d'improvviso. Ora è la volta di I LIKE CHOPIN. Una musica soft, ballabile, che diventa un hit mondiale e vende qualche milione di copie in tutto il pianeta raggiungendo la prima posizione in paesi che vanno dal Giappone alla Germania, dalla Corea alla Francia. Altra novità in classifica è il Gruppo Italiano che farà della sua TROPICANA uno dei tormentoni dell'estate. A capitanare il complesso la biondina Emanuela Riva, figlia di quel Felice Riva fuggito in Libano nel 1969 qualche tempo dopo il fallimento dei cotonifici Vallesusa di sua proprietà. In tutto sono cinque, due ragazze e tre maschietti. Una volta si chiamavano Randa e andavano matti per le sonorità alla Frank Zappa. Nel 1981 incidono un long playing dal titolo MACCHEROCK, gioco di parole e sonorità rockabilly, nate per pura operazione commerciale in funzione televisiva. Otto passaggi alla trasmissione condotta da Carlo Massarini dal titolo Mister Fantasy. Un brano del 33 anticipa però le linee melodiche utilizzate tre anni dopo per TROPICANA. I ragazzi giocano molto sull'abbigliamento abbinato a quello che cantano, utilizzando un look anni '40, stile "Casablanca", reinventato secondo la moda corrente inizi anni '80. La canzone è nata in una calda giornata milanese, in casa,mentre i protagonisti immaginano di essere su un'isola non meglio identificata, al sole e al mare, tra i bungalow. Li risveglia la televisione, con la reclame che invita ad acquistare e bere la bibita Tropicana. E' stato tutto un sogno e Milano è ancora lì col suo caldo-umido agostano. Anche se qualcuno ancora ci deve spiegare cosa significhi un'espressione del tipo "la lava incandescente gremava gli hula hoop". Ed eccoci arrivati a Stefano Rota e Stefano Righi, in arte Righeira. Torinesi, si conoscono sin dai tempi delle elementari e questa è la loro estate. Purtroppo mentre la loro canzone furoreggia nei juke box e nelle spiagge loro sono chiusi in caserma, perchè impegnati nel servizio militare che termineranno in autunno. VAMOS A LA PLAYA è una canzone futurista pseudo demenziale ed è l'unico disco che vende davvero in Italia. Dietro di loro lo zampino dei fratelli La Bionda, onnipresenti dove c'è odore di successo, un po' come Cecchetto. Alla domanda provocatoria del perchè invece di andare con le bionde vanno coi La Bionda, gli accusati rispondono "perchè con le bionde si spende, con i La Bionda si guadagna". Hanno già capito tutto. Uno dei Righeira, quello che si fa chiamare Johnson nel 1980 aveva debuttato con BIANCA SURF facendo un fiasco clamoroso. Poi ha chiesto all'altro Stefano di lavorare con lui fondando il duo che si fa un certo nome nel panorama underground torinese, producendo della musica ska. VAMOS A LA PLAYA è la storia di una spiaggia post atomica dove, anzichè coi raggi cosmici, ci si abbronza con delle radiazione atomiche, che colorano di blu. Incisa sia in italiano che in spagnolo, avrà più successo nella seconda versione che li porterà in classifica nel nord Europa e in Spagna. Due conferme: Nada e Marcella Bella. Nada vince tutto quello che c'è da vincere tranne il FestivalBar (preda di Vasco Rossi), dove arriva solo seconda con la canzone AMORE DISPERATO. Inizia la stagione vincendo Azzurro '83, manifestazione giunta alla terza edizione che viene trasmessa dal teatro Petruzzelli di Bari. La conclude affermandosi quale migliore interprete femminile a Vota La Voce, sopravanzando di gran lunga personaggi come Marcella, Mina, Anna Oxa, Rettore e Loredana Bertè. Nada è finalmente felice nella sua nuova dimensione di cantante ed autrice dei testi, anche se si nasconde dietro il nome del suo compagno, Gerry Manzoli, che ha da poco abbandonato il complesso dei Camaleonti per seguire più da vicino la sua carriera. Raggiunge una intensa maturità vocale in questo periodo ed una sicurezza sulla scena che prima non aveva, avvantaggiata forse dai lavori teatrali che l'hanno vista protagonista come attrice. Il suo LP si intitola SMALTO e vuole essere un omaggio al mondo femminile. Collaborano con lei musicisti come Maurizio Gianmarco (già Perigeo) e Guarini (Goblin). Un bel disco che dona nuova linfa alla fama e ad una rinnovata immagine della cantante di Gabbro. Ha anche cambiato casa discografica, dalla Polydor è passata alla Emi. Malgrado sia famosa da 14 anni ha soltanto trent'anni e tanta esperienza alle spalle. Il suo modo di vestire è molto copiato dalle ragazzine del periodo: miniabiti colorati e monili vistosi. Passiamo all'altra primadonna dell'estate 1983, cioè Marcella Bella. E' ormai lontano il periodo in cui si presentava al pubblico con i capelli arruffati e tanta grinta. Questa naturalmente non gli viene meno, cambia però l'immagine, più vicina all'attualità del momento. L'anno prima era una zingara "sofisticata", con capelli mossi e lunghi. Quest'anno si impone come interprete della melodia italiana con venature sexy, come la sua nuova figura e i testi del suo ultimo album. Un genere più raffinato, testi più piccanti, un trucco curatissimo che mette in risalto la sua bellezza mediterranea. C'è omogeneità e raffinatezza in questo disco che oltre a presentare una versione della battistiana ANCORA TU contiene il super hit NELL'ARIA. Canzone tipicamente adatta alla stagione con una costruzione tale che non ammette scadenze. A "lunga conservazione" quindi. Tanto è vero che in parecchie discoteche, dopo quasi vent'anni, viene ancora suonata come una delle canzone simbolo degli anni '80, ma anche per la freschezza ed attualità del suono e degli arrangiamenti. Arrangiamenti curati dal fratello Gianni e da Mario Lavezzi, autore anche di alcuni brani. Passiamo ad un gruppo straniero, vera rivelazione di questi mesi del 1983. Loro sono i Culture Club, protagonisti della scena internazionale anni '80 con sonorità che spaziano dal rock al jazz per passare al calypso ed accontantare un pò tutti. O quasi. Anima e immagine del gruppo è Boy George, ragazzo efebico dichiaratamente gay con sembianze femminili. Nasce come George O'Dowd a Londra da una famiglia povera di origine irlandese. Espulso da varie scuole per il suo comportamento atipico e provocatorio comincia una vita errabonda che lo porterà a vagare tra la capitale e Birmingham adattandosi a tutti i lavori che via via gli venivano offerti. Dal commesso al vetrinista fino ad arrivare ad aiuto costumista alla Royal Sheakspeare Company. "Malato" di Bolanite (e di David Bowie fin dalla tenera età), frequenta la Londra by night e gli ambienti musicali facendosi notare nell'ambiente. Fonda nel 1981 i Culture Club e accentua il suo aspetto femmineo. Il gruppo viene ingaggiato dalla Virgin che lo lancia su scala mondiale con il pezzo DO YOU REALLY WANT TO HURT ME, questa settimana al 12° posto dopo essere stato per tanto tempo in posizioni più alte. Sbranati dalla critica, vendono con quel primo 45 giri qualche milioncino di copie ed entrano nelle charts di di tutto il mondo. Trasgressivi ma rassicuranti fanno breccia nell'immaginario adolescenziale dell'epoca. Boy George nonostante l'esplicita sessualità è molto amato dalle ragazzine che vedono in lui il ragazzo "debole" da difendere, il "maschio amico" e non quello da cui guardarsi, sollecitando il senso materno naturale dell'animo femminile. L'immagine di pop star fa il resto. Intanto partecipano al FestivalBar con la canzone CHURCH OF THE POISON MIND, in classifica anch'essa. Il gruppo si scioglierà nel 1987 dopo parecchi successi dando l'addio con un Greatest Hits. Christian Calabrese
 
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