Belfy e Lillibit: un mondo in miniatura
di Valerio

Titolo originale
Anno di uscita (in Italia)
Ideatori
Episodi
Sigla


 

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NOTE DI COSTUME

La Tv nel mondo di Lilliput

Questa è una tra le prime serie dedicate a creature in miniatura. La Tv presenterà una lunga schiera di personaggi su questa scia: I Puffi, Memole, David Gnomo, solo per citare le serie più popolari.

La letteratura televisiva aveva già pensato a situazioni simili, ad ambientazioni che potessero rendere l'idea di un mondo fatto di gnomi, nanetti e creature per metà magiche e metà umane.

Un esempio per tutti è il romanzo I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift: il protagonista si imbatte prima in un mondo di piccoli e poi di giganti. Ma le similitudini con le serie che qui ci interessano si fermano qui: i temi delle avventure narrate nel libro hanno alla base tematiche completamente differenti, con frequenti accenni alla situazione politica di questo o quel Paese.

...Una libellula per aeroplano, per astronave un marabù..

I grandi appassionati dei cartoni animati dell'epoca ricoderanno il testo cantato dalle Mele verdi, scritto da Maria Letizia Amoroso, musicato da Corrado Castellari e che con simpatica ironia descrive la vita dei piccoli protagonisti della serie. Ebbene, un dato può destare curiosità: per quanto replicata da varie emittenti nel corso degli anni, questa serie ha mantenuto intatta la sigla di apertura. Caso non frequente, soprattutto per le serie passate attraverso le spire avvolgenti di alcune testate che adattano serie e sigle alle loro esigenze commerciali e di programmazione.

Le gustose variazioni di questa sigla, che resiste al passaggio inesorabile degli anni, riporta alle atmosfere magiche della serie. Tutta da risentire.



L'AMBIENTAZIONE

La serie non offre spunti per ambientarla con esattezza nel tempo e nello spazio. L'unica soluzione rimane quella di arrivarci per approssimazione, magari semplicemente escludendo quello che con certezza non può essere.

I luoghi

  • L'unico riferimento esistente nella serie è la montagna che domina il bosco del villaggio Fanit: il Tangany. Se non è un nome di fantasia, cosa tutt'altro che esclusa, il termine esiste per una zona occidentale dell'Africa.
  • Mongar è uno scoiattolo volante comunemente denominato Petauro. Per nostra sfortuna, però, l'animale vive sia in Asia, sia in Canada, che in Africa. Se quindi incrociamo il primo elemento con il secondo, possiamo solo immaginare che potremmo essere in Africa.
  • Se possiamo dare qualche credito alla sigla storica della serie, in assenza di elementi che aiutino le ricerche, nel testo si parla anche di Marabù, un volatile che vive in Africa. Purtroppo la malasorte ci perseguita anche in questo caso, perché il volatile non compare mai nella serie.

    Il tempo

    La seconda impresa titanica è di collocare nel tempo gli eventi che si verificano. Di certo sappiamo che la tecnologia non è quella contemporanea: le lampade ad olio, gli strumenti di un mondo agricolo, la semplicità degli abiti dei protagonisti inducono a pensare che ci si trovi nel secondo XIX° (la fine del 1800?).

    Anche in tal caso sorge un enorme punto interrogativo pressoché insolubile: la tecnologica antiquata è pensata per la realtà del popolo immaginario o è la condizione comune del tempo in cui si trovano? A tali domande solo gli autori potrebbero dare risposta. Dovremo accontentarci di convivere con queste scarne informazioni e con le nostre domande rimaste orfane di risposta.


    LA TRAMA

    Tre ragazzi del villaggio, Belfy, Lillibit e Napoleone, vivono insieme le avventure alla scoperta del mondo che li circonda. Belfy, l'unica bambina del gruppo, che alla fine conoscerà i suoi veri genitori, si distingue per la forza caratteriale e di sentimento.


    Personaggi

    Belfy
    Voce: Laura Boccanera
    Graziosa, sensibile, sola tra ragazzi. Sembra il profilo di una creatura da dover proteggere con ogni mezzo dai pericoli che la circondano. In realtà Belfy è il motore della serie: i suoi genitori l'hanno affidata al dottor Dolkin appena nata, prima della fuga verso l'ignoto. La bimba soffre per il vuoto lasciato per anni nella sua vita, ma non si abbatte, anzi. Il suo profondo amore per gli animali le consente di comunicare con loro, per un dono naturale che si ritrova.

    Ha un carattere così imponente da trascinare l'intera compagnia di ometti al suo seguito. Due compagni di avventura la seguono costanti: Pjion e Mongar. Il primo è un piccolo criceto (per lei non tanto piccolo), il secondo uno scoiattolo volante tanto grosso quanto generoso e disponibile.

    Anche se la serie non lo esplicita (per dare risalto ai temi portanti della serie), il legame che esiste tra lei e Lillibit si appresta a diventare vero e proprio amore reciproco.

    Nel 25° episodio conosce i suoi genitori e tutta la verità sulla sua nascita. Era ora. In questo senso la serie gioca con lo spettatore, facendogli credere che morte prematura separò madre e figlioletta. Tutto falso.


    Finalmente i genitori di Belfy! Impossibile non inserirli, anche se poco si sa di loro. Furono dispersi dalla natura in ribellione contro la presunzione umana (in miniatura) ed ora vagano, in cerca di una mèta che non esiste. Fortuna vuole che capitino dalle parti della figlia prima che finisca la serie. Si ha così il piacere di conoscerli prima che il sipario si chiuda e si creda ad una versione dei fatti non vera. Un colpo di scena un po' troppo brusco. Gli anziani del villaggio si rifiutano di accoglierli tra loro: troppo tardi per tornare dal passato, cancellare i fatti come fossero foglie autunnali. Tutto sembra risolversi con questo epilogo malinconico, quando Belfy viene mossa dalla fiamma dell'affetto filiale per mamma e papà: allora la serie di veste di romanticismo, di nostaglia, di pianti di commozione e qui i doppiatori danno tutto ciò che hanno.

    A proposito, una curiosità: se rivedendo la serie qualcuno dovesse avere la sensazione di un qualcosa di deja sentito, forse è a motivo del doppiaggio: la voce della piccola protagonista è quella di Laura Boccanera assoluta stella recitativa in Candy Candy. Le doti della doppiatrice riescono di nuovo a rendere memorabile una serie che merita di restare nella storia della Tv italiana.

    Lillibit
    Voce: Monica Cadueri
    Lui vuole Belfy accanto, Belfy vuole lui: meglio di così non si può. Il bel ragazzino del villaggio ha spesso idee geniali per risolvere i problemacci che si trova davanti, ma senza l'aiuto dei compagni le cose diventerebbero irrealizzabili.

    A volte le iniziative sono proprio originali: prima costruire un telescopio, poi scoprire il mare, infine visitare le grotte della luce rossa. La sua curiosità è pressoché insaziabile, le energie per soddisfarle sono quelle fresche della sua età, e allora niente di più bello che armarsi della buona volontà di concretizzare i programmi.

    La paura proprio non sa cosa sia, eccezion fatta per gli orsi; così si possono scalare montagne d'inverno, vallate innevate, fiumi in piena, senza alcun timore di cadere in qualche sciagura. Se poi di mezzo c'è la vita di Belfy allora subentra qualcosa di più del coraggio, quel di più che supera ogni monte e ogni mare. Nulla da aggiungere.

    Kukuna
    Voce: Daniela Caroli
    Simpatica sorellina di Lillibit, puntualmente esclusa dai giochi di gruppo per via della sua tenera età. Eppure è il personaggio che stupisce più di tutti, proprio perché trova nella genuinità la chiave per aprire le porte chiuse dell'indifferenza e del pregiudizio. Tutta da guastare la scena in cui è protagonista assoluta (ep.22°): così ben riuscita da meritare un posto di rilievo nell'apposita
    sottosezione della pagina.

    La bimba è una sorta di ancora per la sceneggiatura di alcuni episodi: tramite questo piccolo (proprio piccolo) personaggio si inviano enormi messaggi allo spettatore. Senza anticipare i temi che saranno recensiti a parte, si può senz'altro affermare che il merito della serie è sicuramente quello di riuscire con mezzi semplici a comunicare enormi valori.

    Napoleone
    Voce: Rita Baldini
    Viene chiamato Napo dai compagni di gioco e per i primi episodi è addirittura un rivale dichiarato di Lillibit. Pur non avendo speranza alcuna di successo con l'amata Belfy, davvero ne prova di tutti i colori pur di accaparrarsi il posto in prima fila. Quando comprende che combattendo danneggia solo se stesso adotta la strategia opposta: si allea con il "nemico".

    Allora la serie cambia volto, diventa un trionfo di collettivismo e di spirito di squadra. Il ragazzo fa da ombra ai due protagonisti, senza perdere occasione per primeggiare. Abbandonato il pensiero troppo ardito di conquistare la folletta dei suoi sogni, si dedica alla difesa del patrimonio di famiglia, quindi del padre. Campi di fiori, elezioni cittadine, gare di miele. L'amore dà sempre ottimi risultati, anche quando viene sublimato.

    Il dottor Doklin
    Il medico ufficiale del villaggio è lo zio formale di Belfy, ma solo di nome. Di fatto è semplice affidatario della bimba, sin da quando la prese in adozione. Il buon dottore ama la piccola almeno quanto la bottiglia di vino, ma la bottiglia gli dà meno grattacapi della bimba. Il vino può solo farlo dormire, la bimba funge da sveglia vivente al mattino e da domestica durante la giornata.

    Eppure, al di là dei dettagli che colorano la serie, il medico non sbaglia un solo colpo: le sue diagnosi sono esatte, le cure efficaci. Se questa fosse la formula vincente per riuscire nell'attività medica, ci sarebbe da augurarsi di avere tutto il personale ospedaliero alcolizzato.


    Il signor Lock
    Questo taciturno e rude boscaiolo d'altri tempi in realtà nasconde uno dei segreti della serie: una profezia inenarrabile. Il padre gliel'ha trasferita in punto di morte e lui sta proseguendo l'attività paterna con una costanza ammirevole e contro la diffidenza di tutto il villaggio. Armato di santa volontà e robusto piccone, continua a scavare una grotta che nessuno sa a cosa serva e dove arrivi.

    Dobbiamo giungere al 26° episodio (l'ultimo!) per sapere quanto ne sa lui. L'ennesimo giochetto degli sceneggiatori che tengono nascosti gli assi della serie all'ultima mano, come farebbe un professionista di gioco d'azzardo. Ci vuole un terremoto apolattico per costringerlo a rivelare l'arcano, il cielo rosso e il villaggio sull'orlo della distruzione, anzi distrutto, per fargli vuotare il sacco.

    In compenso i folletti si salvano, la vita continua. Ne valeva la pena.

    Il signor Maimond
    Il padre di Napoleone è solo in apparenza burbero e insensibile. In realtà il suo animo è stato turbato anni prima dalla morte della graziosa consorte che è passata a miglior vita dando alla luce il ragazzino di cui sopra. Così è spettato a lui, padre solitario, di allevare il buon Napoleone. Il resto dell'affetto è stato indirizzato altrove: al comando del villaggio, alle serre di fiori, allergici o meno, e alla coltivazione del miele. Fin qui sembra tutto ordinario. In realtà le cose si complicano quando il figlio comincia le spedizioni con gli amici di gioco: per lui non c'è tregua. I pensieri si rincorrono, le preoccupazioni lo assalgono e si sente la mancanza della compagna, che condivida il peso di tanta sofferenza. D'altra parte è la fatica dell'essere genitore e lui lo sa.


    La strega Margie
    Voce: Giovanna Avena
    Uno dei personaggi più interessanti della serie. L'adattamento italiano la ribattezza Margy il mago, ma nella serie è la strega Margie. Scorbutica, insofferente, solitaria, vive solitaria in una casa che ricorda quella della Fata Turchina di antica memoria. Tutti fuggono alla sua presenza, salvo la piccola Kukuma. Allora tutti temono che la vecchia possa plagiare la bimba; in realtà è la bimba ad ipnotizzare la strega senza alcuna diavoleria magica: alla bimba basta la sua disarmante ingenuità, la sua purezza infantile a conquistarne il cuore, un po' infreddolito dalla solitudine.

    Nasce una relazione affettuosa (ripresa poi dalla Disney - La bella e la bestia-) tra due personaggi che sono tanto lontani per età, quanto vicini per gli intenti puri che li legano. La strega si affida ai suoi riti magici per ingraziarsi gli dei e salvare il villaggio dai guai, la sua è una vita costellata di profezie e di superstizioni che poi si rivelano spesso fondate. La bimba dimostra di seguirla e riesce persino a superarla.

    Il personaggio è in tal senso un capolavoro nella sua costruzione psicologica: un insieme di finta cattiveria, di simulata insensibilità, che unite alla pratica dell'occulto l'avvolge di un alone sinistro e insidioso. In realtà con grande gradualità ne esce un profilo di rarà trasparenza e generosità. Vedere la serie per credere.

    Mongar
    Gli animali, quelli non mancano mai. Stavolta è il turno di un simpatico scoiattolo volante. Il doppiaggio ha reso gradevolissimo il temperamento del personaggio, umanizzato come tutti gli animali che compaiono. Persino lui è stato abbandonato dai genitori, per cause naturali. Così il dottor Doklin ha ben pensato di adottarlo, di farlo vivere accanto alla piccola Belfy, che ora può contare sull'aiuto di un aliante naturale che la trasporti da un capo all'altro del paese. Possiamo così gustare i panorami che offre il volo del nostro aviatore naturale, cavalcato dal folletto di turno, con buona ed innocente dose di fantasia. Finché c'è è meglio utilizzarla.
    voce narrante: Giovanna Avena


    LA RECENSIONE

    I sentimenti giganti dei bambini in miniatura

    La serie sfrutta appieno un accostamento spettacolare, ad effetto. Si è prioettati in un mondo piccolo, quasi invisibile, ma si è sovrastati da valori e sentimenti che calpestano con la loro immortalità ogni presunzione dell' essere "cresciuti". E' così forte questo paradosso, che alla fine della (breve) serie si ha la tentazione di definirla una serie troppo ricca di contenuti e di metafore per essere del tutto comprensibile ad un pubblico infantile.

    Ogni episodio si rivela così un continuo accenno a tematica di quotidiana rilevanza che possono indurre a riflessione anche lo spettatore "ingigantito" dalla certezza della sua maturità. La presunzione è il bersaglio costante degli episodi: la vittoria finale spetta a tutto ciò che è piccolo e non solo di statura. I folletti del bosco non vincono le battaglie grazie alle ridotte dimensioni dei corpi, ma alle enormi dimensioni dei valori in cui credono.

    Una esemplare dimostrazione della tematica si ha nel piccolo capolavoro di sceneggiatura che è il 22° episodio: Kukuna offre in sacrificio l'unico chicco che le è rimasto, seminandolo nella speranza che diventi grande. Persino la strega Margie la redarguisce, sottovalutando il valore del gesto, ma il cielo apprezza la generosità della piccola devota agli dèi e l'ira si placa.

    Ma l'accostamento grande-piccolo si ripete molte altre volte, fino a indurre anche a noi una scelta: scegliere di essere "piccoli" perché mossi da nobili valori, o rimanere "grandi" perché gonfi di presunzione. Letta in questo senso, la serie si riscopre fortemente provocatrice e spaventosamente attuale. Il bambino, piccolo per definizione, diventa simbolo della semplicità, l'unico in grado di stupirsi.

    Profezie? Crederci è meglio

    La serie è interamente permeata di mistero: predizioni, profezie, superstizioni, oracoli, persino con strizzatine d'occhio all'occultismo e al paranormale. Non è un invito alla schiavitù verso il mistero, ma un avvertimento ad abbandonare la propria presunzione di onnipotenza umana, a ricordarsi di essere pur sempre creature nel creato. Ecco gli elementi più significativi che li rivelano:

    • il monte che sovrasta il villaggio è considerato sacro: è vietato costruirci anche un telescopio, simbolo della razionalità dell'adulto;
    • il santuario, luogo apparentemente sinistro e buio, nasconde la piuma che dona il coraggio;
    • la grotta dei minatori contiene una luce rossa che si rivela essere solo quarzo, ma i crolli interni rimangono reali;
    • la sfera della strega rivela la verità quando dice che qualcuno sta parlando male di lei;
    • la donna delle nevi salva i due folletti che ha soccorso, ma poco tempo prima la si vede con un sinistro coltello poco rassicurante per chiunque;
    • Lock è a conoscenza di una predizione sul cataclisma che distruggerà tutto il villaggio e la sua grotta si rivela l'àncora di salvezza per tutti.
    Per sintesi abbiamo tralasciato altri elementi presenti nella serie. Di fatto non c'è episodio che non contenga un accenno ai misteri dell'occulto. La serie indirizza verso quella direzione per trovare quello che l'uomo ha smarrito: tutte le profezie narrate trovano un fondo di verità. Persino le leggende più fantasiose risultano credibili nel corso degli eventi.

    Il villaggio stesso è troppo "adulto" per credere agli avvertimenti della strega. Ai giorni nostri si rischia di cadere negli stessi fatali errori dei fanits presuntuosi verso una natura che alla fine si ribella e chiede il conto (salato) di tutti i torti subiti.

    Non è un caso che i bambini riescano a raggiungere il mare, soli tra tutti gli abitanti del villaggio: certi traguardi sono riservati a chi è ancora capace di credere che rimane ancora qualcosa di cui meravigliarsi.

    Gli animali, fedeli alleati

    Viene sottolineato perennemente il valore insostituibile della creatura animale. Al di là della ovvia umanizzazione che ne viene fuori, si ha la sensazione che l'essere umano, da solo, non possa riuscire a sopravvivere senza l'apporto della natura. Il rispetto verso la creatura animale sembra una regola inviolabile, che Belfy, motore degli episodi, proclama senza sosta. Siamo pieni di esempi da citare, ci limitiamo ai principali:

    • Mongar e Pijon sono solo i più evidenti. Alleati preziosissimi.
    • Il puledro che teme i salti e i torrenti;
    • L'aquila che attacca i folletti e poi, aiutata, ricambia il favore;
    • I procioni che salvano i bambini caduti nel fiume;
    • Persino la lucertola della strega ha un che di affettuoso, sebbene ispiri la tipica ripugnanza dei rettili al primo impatto.
    Inutile proseguire con una elencazione che diventerebbe noiosa: nella serie il creato è unito, deve restare un insieme alleato in cui ogni creatura corre in aiuto dell'altra. La negazione della reciproca sopraffazione.

    Le stranezze dell'adattamento italiano

    Eravamo indecisi se inserire queste note nella sezione degli errori o nella recensione. La scelta è caduta sulla seconda, per un motivo semplice: queste imperfezioni non sono della serie, ma nella scelta degli editori nostrani. Vediamole in dettaglio:

    • L'episodio 6 è intitolato Margy il mago: ma di maghi la serie non parla mai. Non solo Margie è una donna, ma la serie la definisce, non a caso, una strega per il suo fare un po' scorbutico. Un mago ha ben altre connotazioni.
    • L'episodio 8 è intitolato La donna di neve: l'unica donna che guida gli eventi è una donna che abita nella vallata innevata. Sarebbe stato più opportuno quindi titolarlo La donna della neve.
    • L'episodio 12 porta I toni dell'amore: se non fosse perché è chiaramente titolato, si direbbe che c'è un palese errore nel tema della serie. Con ogni sforzo di fantasia, risulta improbabile agganciare il titolo al tema trattato.
    • L'episodio 22 viene intitolato L'avventura di Sissy Colt: ci si chiede da dove sia tratto il nome della valle, visto che nessuno la nomina. Ancor meno si può pensare che sia il puledro a portare quel nome.
    Resta solo da concludere che l'adattamento sia stato così rapido da impedirne una titolazione più accurata.

    La frase memorabile: siete così abituati a credere a ciò che vedete, che non riuscite ad andare oltre la punta del vostro naso (Margie la strega)


    EPISODI
    Nota di redazione

    Gli episodi contrassegnati dall'asterisco (*) sono approfonditi nella sottosezione Rivediamoli insieme.

    L'edizione italiana de Belfy e Lillibit si compone di 26 episodi:

    1° episodio: Un festival per ragazzi

    Il festival è una cerimonia augurale nel quale i ragazzi del villaggio si ripromettono di essere più generosi. I presidenti eletti quest'anno sono Belfy e Lillibit. Napoleone, preso dall'invidia per Lillibit si mette nei guai da solo.

    2° episodio: L'indaffarato dottore dei boschi

    Mokin ha deciso di diventare medico e convince il dottor Doklin, zio di Belfy, a diventare suo assistente. Il compito non è proprio facile e il ragazzo comprende che per raggiungere un obiettivo occore molta preparazione.

    3° episodio: Il florido mulino

    Il mulino del signor Ikin è in pericolo: i castori hanno costruito una diga per difendersi da una lince. Per rimettere tutto a posto occorre perciò far fuggire la lince e sbloccare le acque.

    4° episodio: Canzone delle 7 farfalle colorate

    Le leggendarie farfalle dalle ali colorate sono in pericolo: un gruppo di agguerriti pipistrelli sta minacciando le loro uova e la loro sopravvievenza: Belfy e compagni le aiutano a salvarsi.

    5° episodio: Il solitario Napoleone

    Nonostante le elezioni per il nuovo capo del villaggio siano necessarie, nessuno si cura di votare, preparando invece l'arrivo dell'inverno. Napoleone attende impaziente quel momento, per vedere il padre eletto. Solo un incendio convincerà gli abitanti ad accordarsi

    6° episodio: Margy il mago

    Con l'inverno anche la vecchia strega Margy va al mercato a far provviste, ma il villaggio non tollera la sua presenza. Il suo fare scorbutico e irrispettoso le ha dato cattiva fama per tutti gli abitanti. Kukuna, la sorellina di Lillibit, riesce a diventarle amica.

    7° episodio: Fragole d'inverno

    La leggenda narra che chi beva l'acqua nella valle del non ritorno, rimanga congelato. Unico rimedio al sortilegio sono le fragole d'inverno. Lillibit deve salvare Belfy.

    8° episodio: La donna di neve

    Dietro la montagna innevata vive una donna che la leggenda descrive come crudele e pericolosa. Belfy capita nella valle dopo un'isolita gita in aquilone, ma quella donna non è come viene descritta. La perdita del figlioletto l'ha portata alla solitudine.

    9° episodio: Aiutate il procione

    Un gruppo di giovani sbruffoni ha colpito un procione che ora è ferito. Pur di lasciarlo libero Belfy propone una gara per stabilire la sorte del procione. Intanto l'animale viene curato e lasciato libero, ma la gara di okey sul ghiaccio si movimenta troppo.

    10° episodio: La febbre gialla

    La tessitrice del villaggio, madame Belle, sta per lasciare il suo lavoro per anzianità. Belfy è la candidata a prendere il suo posto, ma Rose, nipote della signora, teme la concorrenza. Rompere l'anfora che contiene il giallo che serve a Belfy sembra l'unica soluzione per batterla.

    11° episodio: L'ospite di primavera

    Un piccolo orsetto ha perso la strada di casa ed è finito nel bosco dei Fanit. Belfy ha compreso subito il suo dramma ed è l'unica del villaggio a non temerlo. Dovrà aiutarlo a ritrovare la madre che lo sta cercando a sua volta.

    12° episodio: I toni dell'amore

    Il dottor Doklin ha trovato un piccolo cannocchiale che consente di osservare le stelle. Nasce l'idea di costruire in osservatorio sul monte Tangany. Gli anziani del villaggio si oppongono ritenendo questo progetto una profanazione. I ragazzi vi devono rinunciare per i troppo pericoli che comporta l'idea.

    13° episodio: Il festival dei fiori

    In occasione del festival dei fiori viene premiato il miglior miele del paese: il signor Slomong è anziano ed esperto nella coltivazione dei fiori. La sua nuova miscela sembra non funzionare e lui, deluso, si allontana dal villaggio. Solo in seguito scoprirà che il suo preparato funziona.

    14° episodio: Una nascita nella tempesta

    Belly si rattrista dopo aver saputo della morte della madre, ma le aspetta un compito importante: salvare la madre partoriente con il bimbo che sta per nascere. L'ostetrica Elsa abita oltre il ponte, che è crollato durante la tempesta.

    15° episodio: Il segreto della reliquia

    Il piccolo Simein ha perso il rodeo per la paura di cavalcare la rana. Ora non si dà pace per la sconfitta e cerca la piuma del coraggio nascosta nel santuario. L'impresa non è semplice.

    16° episodio: Uno scoiattolo malato

    Durante una gita sui prati, Lillibit e Napoleone feriscono uno scoiattolo che tentava di prendere le loro merende. Inizia la corsa contro il tempo per salvare l'animale dalla febbre che lo coglie. Persino il dottor Doklin interviene in soccorso.

    17° episodio: La leggenda della luce rossa

    Una disavventura in una grotta ha fatto ritenere la luce rossa emessa dal quarzo un'emanazione diabolica. Belfy con l'aiuto di Lillibit riesce a scoprirne la natura vera e risolvere un misterioso enigma.

    18° episodio: L'avventura di Sissy Colt *

    Su invito involontario del dottor Doklin, Belfy, Napoleone e Lillibit vanno nella valle dietro la montagna e scoprono una mandria di cavalli in corsa. Tra loro un puledro deve imparare a saltare.

    19° episodio: Un uovo pigro

    Nel bosco Belfy scopre un uovo non ancora dischiuso e vorrebbe portarlo al villaggio: non sapendo però cosa nasconda l'uovo, i genitori di Lillibit vietano di farlo rimanere nella zona. Ne uscirà un piccolo di pavone che diventerà loro amico.

    20° episodio: Verso il mare blu

    Dopo aver visto migrare i salmone nel fiume che scorre vicino al villaggio, Lillibit vuole vedere il mare e organizza una squadra di amici per arrivare con una zattera a destinazione.

    21° episodio: La prima visita al mare

    La lunga traversata del fiume porta molte insidie. L'unico modo per arrivare al mare è servirsi di uccelli e scoiattoli volanti. Anche le tartarughe posso essere utili. Poi, finalmente, il mare.

    22° episodio: Viaggiatori nell'arcobaleno *

    Tornati dalla visita al mare mai visto prima, al villaggio c'è un nuovo pericolo: gli dei della montagna sono adirati con i Fanit e rendono rosso l'arcobaleno. Solo la piccola Kukuna riesce a placarne l'ira con le sue parole e la sua innocenza.

    23° episodio: Terremoto nel bosco

    I tentativi di giocare con la sua amata Belfy si rivelano inutili, così Mongar, lo scoiattolo volante, decide di andarsene nei luoghi dove anni prima era stato trovato dal dottor Doklin. Proprio lì Belfy, pentita per il trattamento riservatogli, lo ritrova.

    24° episodio: Il giardino fiorito dei bei tempi andati

    La madre della piccola Toshino è affetta da una insopportabile allergia da pollini e il giardino del signor Maimond è proprio vicino a casa della signora. Il danneggiamento di alcuni fiori fa cadere i sospetti proprio sulla piccola Toshino, la quale afferma di non esserne responsabile. Belfy riesce a scoprire che la colpa è solo delle talpe e il giardino vivrà meglio se spostato.

    25° episodio: Fanits, il visionario

    Napoleone scorge, unico nel villaggio, due vagabondi, che sembra svanire nel nulla una volta arrivati i soccorsi. In realtà il dottor Doklin li ha nascosti alla vista generale per evitare un trauma alla piccola Belfy. La bambina è figlia degli unici superstiti del popolo dei Fanit, fantasiosi ma violenti antenati del popolo del villaggio. Lo strappo con gli abitanti sembra insanabile, ma Lillibit tenta di ricucirlo.

    26° episodio: L'alba al villaggio di Fanit *

    Il ritorno dei genitori di Belfy è accompagnato da un evento di portata apocalittica: gli animali lasciano il bosco, un terremoto si abbatte sulla zona, il cielo diventa rosso. Quello che sembra un cataclisma è l'avverarsi di una profezia i cui contenuti furono svelati al padre del signor Lock, padre di Lillibit, che iniziò la costruzione di un rifugio proprio in vista della distruzione del villaggio. Ora che serve, tutti gli abitanti vi si rifugiano, in attesa che di ricominciare tutto daccapo.


    Rivediamoli insieme

    Sono tanti i momenti da ricordare della serie, ce ne sono tre che meritano più attenzione degli altri.

    L'avventura di Sissy Colt


    Dentro la scena

    Uno tra i momenti più avvincenti della serie. La corsa del puledro verso la sua maturità. Il salto del vuoto è il superamento del limite.

    Viaggiatori nell'arcobaleno


    Dentro la scena

    Accennavamo sopra alla bellezza di questo episodio, che risulta essere tra i più toccanti dell'intera serie. Lo riproponiamo con piacere, certi che chiunque lo riveda, ne apprezzerà la delicatezza.

    L'alba al villaggio di Fanit


    Dentro la scena

    Un finale decisamente diverso dai soliti: un cataclisma e la ricostruzione. Quasi una rinascita collettiva dell'umanità


    Bello ma impossibile

    Ben poco da sottlineare per una serie quasi interamente fantasiosa, dal soggetto all'ambientazione. Belfy parla con gli animali, unica nel villaggio, i folletti sono piccoli per definizione. Possiamo solo limitarci a prenderne atto. Rimangono pochi fatti inverosimili:

  • Nella grotta della luce rossa, Napoleone rimane sommerso dalle rocce che gli crollano addosso. A parte pochi graffi, riesce a sopravvivere all'impatto letale con rocce;
  • Lillibit e Napoleone si calano con una fune per raccogliere il ghiaccio sul monte innevato. A mani nude la fune dovrebbe letteralmente segarle. Per fortuna i disegnatori risparmiano lo spettacolo horror;
  • I folletti sono molto più piccoli di un fiore, ma a confronto con gli scoiattoli del bosco hanno le stesse dimensioni. Qualcosa che non quadra rimane..

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