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( chart USA + UK + Eurochart, marzo-aprile-maggio )
PRIMAVERA 1996: Foglie d’acero su sogni (e incubi) elettronici Brevi e illusori spiragli di pace in medio Oriente (l'accordo di Sharm El Sheik), a cui si contrappone l’avvio dell’escalation che porterà alla Guerra in Kossovo. La Gran Bretagna, in piena fase "Cool Britannia" (mucca pazza permettendo), vede una classifica che sembra godere di ottima salute, con un ricambio frenetico di dischi che tuttavia non è indice di scarse vendite, anzi. I dischi hanno ripreso a vendere come il pane. Merito anche di un mercato che offre proposte molto diverse, in un autentico turbinio di generi e sottogeneri. Basti pensare che al N. 1 dei singoli del Regno di Sua Maestà si alternano il Brit Pop degli Oasis, il Pop adolescenziale dei Take That, l’Elettronica furiosa dei Prodigy, l’R’N’B ritmato di Mark Morrison, il Dance Pop di classe del redivivo George Michael e l’Europop facile facile di Gina G. Anche negli USA i dischi vendono molto bene. Se il vertice della classifica dei singoli sembra ostaggio di power ballad e Dive, negli album la lotta vede una maggiore varietà di generi, con il rock alternativo e l’hip hop in piena forma. Ma comunque la si metta, le chart, specie quella USA, son dominate dalle donne, e in particolare, da due donne canadesi, una incazzata e una perbenino. Hanno una sola cosa in comune: i loro album vendono globalmente ciascuno oltre 30 milioni di copie. Scusate se è poco. È un grande periodo per la musica elettronica, che ormai presenta molteplici stili, più o meno danzerecci, raffinati e tamarri, incendiari e sognanti. E infatti il singolo N. 1 del periodo appartiene a questo genere e, sorpresa, parla italiano… Beh, dire che parla italiano forse significa esagerare un po’ troppo… Primo perché è un pezzo strumentale. Secondo perché il suo titolo è in inglese. Robert Miles – Sogni discotecari per bambini
Robert Miles è il nome d’arte di Roberto
Concina. È figlio di immigrati italiani in Svizzera e
nasce a Neuchâtel. Poi si trasferisce in Friuli, in quel di Fagagna, in
provincia di Udine. Si fa le ossa come DJ, iniziando a 13 anni. A 22
anni lavora in molti club del Nord Italia. Nel frattempo, il ragazzo
mette da parte dei soldi per mettere su un proprio studio con materiale
di seconda mano. Nel 1994 produce il primo disco, “Ghosts”. Le sue
fortune commerciali arrivano con la collaborazione con il collega Joe T. Vanelli. È
con questi che nel 1994 compone un pezzo intitolato CHILDREN.
All’inizio tuttavia il brano è molto diverso da quello che arriverà al
successo e nelle orecchie di tutti due anni dopo. Manca infatti il
micidiale riff di piano che lo rende immediatamente riconoscibile. Di
quella prima versione stampa 1000 copie che vanno a ruba. Ma siamo
ancora nell’ambito degli addetti ai lavori. Il riff compare nella “dream version” del
pezzo, che esce nell’estate 1995. Ed è proprio il riff di
piano che caratterizza “Children” che la rende
attraente anche per le radio, facilitandone il successo e il passaggio
dal mondo discotecaro a quello pop. E
così il brano diventa il più noto della “dream house” (o house
sinfonica), una variante dell’house caratterizzata da un numero di
battiti per minuto inferiore alla media e dall’impiego di melodie
finalizzate a creare scenari emotivi. A riff di piano si
associano basso creato al synth e archi con abbondante uso di effetti.
Lo scopo di tali pezzi è rallentare il ritmo alla fine della nottata. E
l’autore di “Children” lo conferma affermando che il brano è stato ispirato da
tutti quei ragazzi che hanno perso la vita nelle cosiddette stragi del
sabato sera: l’ha creato per chiudere i suoi set, in modo
da “calmare” il pubblico prima di farlo tornare a casa. Miles dirà che
il pezzo è dedicato anche ai bambini morti durante la guerra dei
Balcani (sincero o parac...?).
Il brano vende 30.000 copie in due settimane. Ma questo non è che
l’inizio. Questa primavera diventa il disco più venduto in tutta
Europa, piazzandosi nelle Top 5 di tutti i paesi del Vecchio
Continente. Il brano arriva in vetta in ben 12 paesi (tra cui Francia,
Germania, Svezia e Spagna), fermandosi al N. 2 in UK (dietro i Take
That). Anche “Dreamland”,
l’album che contiene la traccia (e include anche i due successivi hit,
la fotocopia “Fable”
e “One
On One”), vende, grazie a "Children",
una carrettata di copie. E intanto il singolo si piazza anche nella Top
40 USA, arrivando al N. 21. Bello anche il video, in bianco e nero, con
l’inquadratura di una bambina sul sedile posteriore di un’auto mentre
sullo sfondo scorrono paesaggi diversi. Ovviamente un successo del
genere non può non generare anche grane: il musicista new age Patrick
O'Hearn farà causa a Miles per plagio. Il brano verrà campionato nel
2004 nel brano "Do You Know?", Top 10 UK ad opera di Angel City and
Ministry of Sound.E a questo punto una piccola considerazione… La dance music nel corso degli ultimi decenni, diciamo dall’avvento della Disco, è sempre stata una delle principali fonti di entrate per la discografia italiana. Certo, di solito si tratta di successi lanciati da etichette indipendenti, e come tali poco “attraenti” per i media, più attenti a valorizzare i prodotti delle major. Qualcuno dirà che personaggi come Robert Miles sono “meteore”. Diciamo che, se si vuole guardare solo la punta dell’iceberg, può aver ragione. Tuttavia non va dimenticato che si tratta di DJ produttori, che spesso ottengono hit pop ma che poi sono legati a scene che non necessariamente conducono alle classifiche. Mi si perdoni il paragone, ma sarebbe come dire che un musicista jazz che ottiene uno sporadico hit radiofonico, dopo anni di lavoro, con successo, nel suo settore, è una meteora. La musica da discoteca è sempre stata legata alla figura del produttore (musicista, DJ o altro, raramente frontman e star). Talvolta tali personaggi ricorrono a “voci” (o nel caso peggiore, “facce”). E spesso tali “voci” sono meteore. Ma cinicamente, questi sono solo strumenti di questi produttori. Sta di fatto che nonostante tutti i tentativi pausineschi (per tacer degli altri), nelle classifiche che contano (per vendite e prestigio), alla fine il tricolore è stato ben rappresentato, negli ultimi 20 anni, principalmente da due categorie: i Bocelli (ovvero la tradizione simil-operistica del melodramma italiano) e i pezzi da discoteca (campo in cui il tricolore conta su una tradizione più che trentennale). Tanto che esiste un termine, Italo-House, che definisce uno stile ben preciso. Per questo mi piace dare spazio a nomi come Robert Miles (o, tanto per fare qualche altro esempio, Black Box nel 1989, Spiller nel 2000), che verranno sempre ignorati quando si parla di "vera" musica italiana, ma che alla fine son la vera musica italiana contemporanea internazionale. E “Children” alla fin fine è uno dei pezzi “italiani” di maggior successo degli anni ’90… Insomma, diamo a Cesare quel che è di Cesare. Ritmi elettronici: discoteca e non solo Everything But The Girl - Tracey & Ben fanno il Drum'N'Bass
Parlando di dance elettronica, non possiamo non citare anche il brano al N. 5 del nostro classificone, MISSING,
degli Everytrhing But The Girl. Il brano è nelle classifiche da mesi e
intendo parlarne più dettagliatamente nel momento di massimo successo,
ovvero tra l’autunno 1995 e l’inverno 1996. Tuttavia va notato che le
fortune di questo remix ad opera di Todd Terry son
iniziate proprio nel nostro paese nel 1995. Infatti all’epoca l’Italia
è tra i paesi all’avanguardia nel settore della musica da discoteca.
Intanto ad aprile esce in UK il nuovo bel singolo della coppia Tracey Thorn e Ben Watt, WALKING WOUNDED,
che anticipa l’album omonimo, con cui i due sperimentano in pieno con
le sonorità dance e elettroniche, col trip-hop, il drum'n'bass e
la house. Non si tratta tuttavia di una conversione improvvisa
dettata solo dal successo di “Missing”. In realtà già dal 1994 il duo
ha iniziato a interessarsi di musica elettronica e Tracey ha
collaborato con numi tutelari del genere come i Massive Attack. E “Missing” stessa, non è un “incidente di percorso”:
nata come brano acustico, in realtà è stata concepita sin dall’inizio
come un potenziale brano dance. E i due passano all’elettronica senza
snaturarsi, mantenendo uno stile personale "intimista" e minimalista
negli arrangiamenti, con testi che parlano di storie d'amor perduto.
“Walking Wounded” esplora sonorità drum’n’bass vicine al jungle e si
piazza al N. 6 UK. L’album esce a maggio. Arriverà al N. 4.La musica da discoteca di questa stagione presenta numerosi successi. Eccone una rapida carrellata per i vari sottogeneri.
Partiamo con un po' di Eurodance? Ne ho già parlato a proposito dell’Estate 1995. Ora i La Bouche, ennesima creatura di Frank Farian, dopo aver ottenuto un enorme successo in tutta Europa, stanno replicando oltreoceano. BE MY LOVER
a inizio marzo è al N. 6 USA, risultato questo clamoroso, dato che gli
americani son sempre meno propensi a premiare produzioni da discoteca.
E il duo fa il bis con SWEET DREAMS, che si invola al N. 13 USA a inizio giugno. Insomma riescono a far fare anche agli statunitensi “Oola oola ehh”….
Dal New Jersey arriva invece il DJ Ed Gusto, la cui DISCO'S REVENGE entra nella Top 10 britannica a marzo. La vocalist è l’ex S-Express Sonique,
che nel 2000 otterrà un grande successo in proprio. Il pezzo è
ritornato in circolazione di recente grazie a un remix da parte dei
Freemasons. "Nagasaki EP", con il pezzo principale I NEED A LOVER TONIGHT porta invece Ken Doh al N. 7 UK il 30 marzo. The Prodigy – Scherzare col fuoco porta al N. 1
Un bel trauma per mamme e innocenti bimbe. Ai volti rassicuranti e
paciocconi dei Take That segue quello spiritato e stracolmo di piercing
di Keith Flint che urla minaccioso di essere il piromane, ovvero the FIRESTARTER. Il brano suona come qualcosa di davvero nuovo all’epoca e porta la band fondata da Liam Howlett
al N. 1 britannico il 30 marzo, per ben tre settimane. I ragazzi che
hanno cominciato con pezzi rave cartoneschi ora son responsabili di una
micidiale miscela tra elettronica e rock. Tale miscela si chiamerà Big Beat (vedi Estate 1995
– Uscite Chiave, per la definizione). E “Firestarter” è di fatto il
primo N. 1 che rappresenta questo genere, che viene praticato anche da Chemical Brothers e Fat Boy Slim.
I Prodigy son tuttavia la band che per prima sfrutta apertamente suoni
punk rock nella loro miscela elettronica. Il pezzo fa uso di un
campionamento in loop di un pezzo della band alternativa dei Breeders (il gruppo formato da Kim Deal, ex dei Pixies) intitolato “S.O.S.”. Inoltre il pezzo campiona anche “Close To The Edit”, pezzo degli Art Of Noise (lo "Hey, Hey, Hey").
Il testo è scritto dallo stesso Flint. Praticamente descrive –
esagerando, ovvio - se stesso. E per la prima volta canta in un pezzo.
Nell’inquietante video Flint fa davvero paura (come pure il suo taglio
di capelli). E infatti il video in bianco e nero, diretto da Walter
Stern e ambientato in un tratto della metropolitana abbandonato, verrà
vietato da varie TV, in quanto accusato di spaventare i bambini.
Mentre, tanto in patria come all’estero, il pezzo viene accusato di
incitare alla violenza (alla piromania?). Inutile dire che tali
polemiche non fanno altro che aggiungere benzina sul fuoco del successo
del gruppo. Guarda caso, il pezzo permetterà alla band di sfondare
anche negli USA…Ho accennato a Fat Boy Slim, ovvero Norman Cook? Ebbene l'ex Housemartin è in circolazione nelle charts europee con uno dei suoi mille progetti. Si tratta dei Mighty Dub Katz, formati con Gareth Hansome, a cui è attribuita la paternità del termine "Big Beat". L'hit è MAGIC CARPET RIDE (ovviamente niente a che fare col pezzo degli Steppenwolf...)
È un grande momento per
la musica elettronica, più o meno da discoteca, in classifica. Tra le
grandi uscite del periodo c’è il seminale “In Sides” degli Orbital, ovvero i fratelli Phil e Paul Hartnoll.
Il duo prende il nome dalla Orbital Motorway di Londra, la M25,
autostrada che ha assunto un ruolo chiave durante gli anni
dell’esplosione della cultura rave. Il duo conquista anche una fama di
grande band dal vivo, grazie a concerti in cui si da grande spazio
all’improvvisazione, alla stregua di quanto facevano i gruppi anni ’70.
L’ipnotica e inquietante, nonché splendida, THE BOX
è il singolo estratto dall’album e arriva al N. 11 UK in aprile,
diventando il loro primo Top 20. Memorabile anche il video di “The
Box”, in cui è presente una diafana Tilda Swinton con cuffia in testa. Il CD single contiene anche una versione del pezzo con parti vocali cantate da Alison Goldfrapp,
che già ha collaborato con i due nel precedente album. L’album, il loro
quinto, si piazza invece al N. 5. Rispetto ai predecessori è meno
orientato verso suoni dance e ricorda più una colonna sonora (guarda
caso l’anno dopo parteciperanno a due colonne sonore…). Nell’album è
presnete anche "The Girl With The Sun In Her Head",
dedicata alla fotografa Sally Harding, scomparsa nel 1995. Il pezzo è
stato registrato usando l’energia solare: un tema ricorrente per il duo
infatti è quello ambientalista. “The Box” comparirà anche nella colonna
sonora di “Una Vita Esagerata”, film di Danny Boyle. E parlando del regista britannico…
Debuttano nella Top 40 britannica gli Underworld con la magnetica PEARL’S GIRL. Il duo elettronico formato da Karl Hyde e Rick Smith (con Darren Emerson come DJ) è nato dalle ceneri della band psichedelica anni ‘80 Freur (ricordate “Doot Doot”
del 1983?). Al momento non muovono molta acqua. Tuttavia tra breve il
regista Danny Boyle farà uscire un suo film, in cui figurerà un loro
pezzo uscito nel maggio 1995 e anch’esso incluso nell’album “Second Toughest In The Infants”. Film e pezzo otterranno un successo clamoroso. Si intitolano rispettivamente “Trainspotting” e “Born Slippy”… ne riparleremo (a lungo) quando tratteremo l’Estate di quest’anno…
E non può mancare la gran sacerdotessa dell’elettronica, ovvero Björk, che piazza a inizio marzo al N. 8 UK la bella HYPERBALLAD, quarto singolo estratto da “Post”.
Tema del pezzo: Betulla si sente troppo sicura dentro una relazione di
tre anni. Questo le provoca disagio. Per evitare che questo possa
danneggiare la relazione, lei ritiene sia necessario evadere
temporaneamente per cercare quella sensazione di insicurezza che le
permette di tornare felice dall’amato. Usa pertanto una metafora: esce
di casa mentre l’amato dorme ancora per gettare pezzi di un’auto in un
dirupo (che significa liberrasi dalle frustrazioni). Vedendoli
schiantare, ne trae sollievo, perché al loro posto non c’è il suo
corpo, e torna dal bell’addormentato tutta contenta. Si la tipa non è
assolutamente semplice… Ma ne conosco di ben peggiori! Il tutto mentre
il ritmo, inzialmente scandito da una semplice batteria, si scatena in
ritmiche trance. Il pezzo è uno dei più amati dai suoi fan. Il video è
diretto dal sempre geniale Michel Gondry.Mark Snow – Un tema per Mulder & Scully
Un tema musicale con uno strano fischio/lamento elettronico diventa uno
degli hit a sorpresa del periodo. Si tratta della sigla di uno delle
più famose serie del decennio, THE X-FILES,
arriva il 30 marzo al N. 2 UK, bloccata solo dai Prodigy. Il successo
del brano di Mark Snow è senza dubbio legato a quello del telefilm con
Mulder e Scully. Nel corso del decennio poche altre serie Tv
riusciranno ad ottenere una tale fama da lanciare canzoni in classifica
(a me vengono in mente solo “The Simpsons” e “Friends”). Il successo
del telefilm fantascientifico tuttavia è tale che tra due anni nella
Top 3 britannica figurerà anche un brano dedicato ai due agenti FBI del
paranormale (“Mulder & Scully”
dei Catatonia). All’epoca del successo della colonna sonora è giunto
alla terza serie. In totale saranno 9. Mark Snow (all’anagrafe Martin
Fulterman), autore del tema, scriverà pezzi anche per altre serie ,
come “Millennium” e “Smalville”. Il nostro Flavio Daddato, meglio noto
come Dj Dado, fa la versione techno del pezzo, che si piazza in contemporanea al tema originale nella Top 10 britannica.E visto che Mulder e Scully investigano sugli omini verdi che vengono dallo spazio, ecco qua un’autentica clamorosa “Meteora” che implora di essere portato via da questo pianeta nello spazio… Babylon Zoo – Extraterrestre portami via…
SPACEMAN
è stata al N. 1 UK per ben 5 settimane tra gennaio e febbraio. Il
pezzo, una sorta di collisione frontale tra l’elettronica industriale
in versione tuttavia da supermercato (o, come direbbero gli
angosassoni, da ascensore) e suggestioni bowiane, deve il suo clamoroso successo a uno spot Levi’s.
Già da qualche tempo (1994) la nota casa produttrice di jeans ha ben
pensato di impiegare pezzi inediti nei propri spot, dopo aver
saccheggiato per parecchi anni i classici del passato. E comunque,
cambiando i fattori, il risultato non cambia: N. 1 in UK e subito dopo
in mezza Europa. La cosa è riuscita con gli Stiltskin (“Inside”) e con Shaggy (il tormentone “Boombastic”). E ora riesce con Babylon Zoo. Sotto questo nome si nasconde Jas Mann,
ragazzo di origini indiane di Wolverhampton. Mann ha fatto parte di un
gruppo indie, i The Sandkings, mollati nel 1992. Con il suo nuovo
progetto, Babylon Zoo, presenta un demo a Clive Black, che prima gli
procura un contratto con la Phonogram e poi con la EMI. A sto punto
succede il “fattaccio”: la Levi’s sceglie per lo spot un remix del pezzo fatto dal grande Arthur Baker.
Sembra che il remix sia stato ascoltato da un executive della Levi’s in
discoteca. E sembra che l’intro suonato a velocità doppia sia in realtà
stato un errore che poi è stato mantenuto dato che funzionava… E il
singolo arriva sparato in vetta alla UK chart il 21 gennaio, vendendo
la “miseria” di 418.000 copie in soli 7 giorni (solo Elton John a lutto
farà di meglio) e diventerà il disco più venduto in Albione del 1996… E
questa primavera fa strage in tutta Europa. Si piazzerà al N. 1 in 23
paesi (!).Il pezzo parla del disagio di una persona che si sente differente dalle altre e che desidera andarsene dal nostro pianeta. Da notare che la versione pubblicata su singolo è sottoposta a una piccola censura: vengono infatti tolte alcune strofe in cui si recita "I killed your mother, I killed your sister" e "I killed you all"… A sto punto esce l’album “The Boy With the X-Ray Eyes”, prodotta da Mann stesso. L’album, una specie di incrocio tra new age ed elettronica industriale, diventa multimilionario. Da esso viene tratto anche un secondo Top 20 UK, la invero brutta ANIMAL ARMY. Poi tuttavia Clive Black se ne va dalla EMI. Mann produce nel 1999 un secondo album, ma lamentando una scarsa attenzione della casa discografica alla promozione del lavoro, preferirà trasferirsi in India ritirandosi dalla musica.
E quasi in risposta alla recente stella da classifica, ecco uno dei suoi indubbi ispiratori, David Bowie, intonate HELLO SPACEBOY, brano che, remixato dai Pet Shop Boys, si piazza al N. 12 UK a marzo. Il singolo è il terzo estratto e il maggiore hit dall’album “Outside”
con cui l’ex Duca Bianco ha sperimentato con sonorità industriali alla
Nine Inch Nails (con cui è andato in tour nel 1995), ritornando a
lavorare con Brian Eno.
Brit Pop: cool Britannia Oasis – “La più grande band del pianeta” presenta: Non guardare al passato con rabbia, semmai litiga per il presente…
Alcune strofe sembra siano state “rubacchiate” a John Lennon ("So I start a revolution from my bed"). Narra la leggenda infatti che Noel sia entrato in possesso di alcuni nastri su cui l’artista scomparso stava registrando le proprie memorie. E, come ulteriore “omaggio”, l’intro del pezzo ricorda “Imagine”. Mentre la progressione è basata sul “solito” Canone in D di Johann Pachelbel (e non sarà l’ultima volta che lo citiamo). Insomma, un perfetto esempio di un pezzo altamente derivativo eppur riuscito… Ma questa è la storia degli Oasis. Il brano sembra alludere a ricordi dell’infanzia ("Stand up beside the fireplace, take that look from off your face" ha a che fare con le foto che la madre scattava all’autore davanti a un camino). Non cercate comunque di trovare un significato finito a molte strofe del pezzo: Noel ha ammesso di averle scritte non propriamente lucido… Si tratta del primo singolo del gruppo cantato da Noel e non dal fratello Liam. A dire il vero i due litigano (ma va?) perché entrambi vorrebbero cantare “Wonderwall”. Alla fine Liam sceglie la spunta e Noel si becca “Don’t Look Back In Anger”. Il pezzo finirà anche come colonna sonora di un episodio di una serie della BBC, “Our Friends In The North”, che lo renderà il pezzo del gruppo più noto in patria, anche più di “Wonderwall”. Nel video del pezzo compare l’attore inglese Patrick Macnee, interprete negli anni ’60, nei panni di John Steed, del telefilm cult “The Avengers”. È durante le riprese del video che il batterista Alan White conosce la moglie. Da notare che il Cd single del brano presenta anche una cover di un classico degli Slade, “Cum On Feel The Noize”.
Blur – Lo stereotipo della band borghese
Tra i reduci dell’Estate 1995 ci sono anche i Supergrass. Il trio di Oxford ottiene il terzo Top 10 UK con GOING OUT. Il singolo verrà incluso nell’album che uscirà nel 1997, “ In It For The Money”. Nel video compare una foto del leader Gaz Coombes con Ronnie Biggs, il famigerato autore della leggendaria Grande Rapina al Treno. Il trio l’ha incontrato a un Festival Rock tenutosi a Rio De Janeiro…
Anche i Pulp piazzano un Top 10 UK questa primavera. È la bella SOMETHING CHANGED, che arriva al N. 10 il 6 aprile. La ballata è il quarto singolo estratto dallo splendido “Different Class”. Un’altra band emersa nel 1995 sta sfornando singoli a manetta. Sono i Cast, la band più pop del Brit Pop, che piazza in Top 10 a fine marzo la dolce WALKAWAY. La band formata da John Power, ex bassista dei La’s (vedi Autunno 1990), è al quarto hit tratto dall’album di debutto, “All Change”.
Nella Top 10 UK debuttano anche altre band. Tra i debuttanti avviati verso un buon successo ci sono i “revivalisti” Ocean Colour Scene, che arrivano al n. 7 il 6 aprile con la bella YOU'VE GOT IT BAD. Il singolo è il secondo tratto dall’album “Moseley Shoals”, che, uscito l’8 aprile, arriverà al N. 2 UK diventando uno degli album più fortunati dell’era Brit Pop. La band è nata nel 1992 dall’unione di due band di Birmingham, i The Boys e i Fanatics. Il loro album di debutto, intitolato col nome della band, è stato mixato dalla Phonogram contro i voleri della band per adattarlo ai suoni dell’allora Madchester. L’album fa fiasco e questo porta a una bega con i discografici, che tiene la band lontana dalle sale d’incisione per qualche anno. Nel 1995 finalmente il gruppo riesce a rientrare in sala di incisione e il primo Top 20, “The Riverboat Song”, datato febbraio 1996, apre un periodo di due anni di successi.
Ash – Cenere di Stelle
Ma nella stessa settimana in cui gli Ash entrano nella Top 5 dei singoli, approda al N. 2 UK un gruppo che, da cult band, diventerà a quel punto un autentico fenomeno da classifica…
Manic Street Preachers – Scomparse misteriose e inni proletari
Il primo febbraio 1995 James scompare, alla vigilia di un tour promozionale negli USA. Nelle settimane successive si hanno tracce dei suoi movimenti. Il 14 febbraio la sua auto viene lasciata parcheggiata nella zona del Severn Bridge e da allora si sono perse le sue tracce. Molti suppongono si sia suicidato (la zone è un luogo scelto da molti suicidi). Tuttavia anche a causa dell’inadeguatezza delle indagini svolte all’epoca, il fatto genera una bella sequela di leggende urbane che nulla hanno a invidiare a quelle con protagoniste le star del passato. Da impegnare almeno una stagione di “Chi L’Ha Visto”. Attualmente è ancora “scomparso”, dato che la famiglia ha preferito non dichiararlo morto quando la legge l’avrebbe consentito, nel 2002.
L’immagine della band pure cambia, e smette il look glam dei lavori precedenti adottando un aspetto più “normale”. Probabilmente tali mutazioni non sarebbero mai avvenute se vi fosse stato ancora James Edwards. In ogni caso il Progetto di Vita apre la fase di grande successo commerciale della band che diventerà ospite stabile delle parti alte delle classifiche britanniche, nonché europee, per tutto il decennio a venire. Il singolo è il primo dei quattro Top 10 estratti dal fortunato “Everything Must Go” (titolo preso da un lavoro teatrale di Patrick Jones, fratello del bassista Nicky Wire), che, concepito in Normandia, lontano dal circo mediatico che circonda la scomparsa di James, esce il 20 maggio. Arriverà al N. 2 UK, rimanendo in classifica per un anno e mezzo. L’album comprende anche cinque brani di cui Richey James è stato coautore prima della scomparsa. Da notare che la band continuerà ad mettere da parte il 25% di tutti i guadagni per il compagno scomparso.
Per rimanere su temi allegri, ecco a voi LADYKILLERS, pezzo di punta dell’album “Lovelife”, che riporta i Lush nella Top 10 degli album britannici a marzo. La band nata con lo Shoegazing ora vira verso il Brit Pop (con tanto di duetto con Jarvis Cocker dei Pulp nel pezzo “Ciao!”). L’album è il più fortunato della band, ma anche l’ultimo. Infatti nell’ottobre 1996, il batterista Chris Acland, sofferente di crisi depressive, si suiciderà e la band deciderà di sciogliersi.
Tra tante nuove band, sono in circolazione anche alcuni elementi della vecchia guardia. È il caso dei The Cure, che pubblicano a maggio l’album “Wild Mood Swings” da cui viene tratta THE 13TH, che si arrampica fino al N. 15 della UK chart. L’album ha una genesi tribolata per i cambiamenti di formazione a cui la band va incontro dopo l’uscita del precedente “Wish”. Alla fine il gruppo che figura sul nuovo album è formato da Robert Smith, Perry Bamonte, dal rientrante Roger O'Donnell (uscito nel 1990), dal convalescente Simon Gallup (costretto a un periodo di riposo per motivi di salute) e dal nuovo batterista Jason Cooper. Il risultato tuttavia risente di tali sconvolgimenti e risulta deludente, segnando la fine del periodo di fortune commerciali della band, che da allora vivrà di rendita grazie ai fan conquistati negli anni precedenti. Tuttavia Robert Smith dichiarerà che è uno dei suoi album preferiti. Sarà…
The Beatles – Amore vero da tutti, meno che da Radio 1
Questo sarà l’ultimo brano inedito pubblicato su singolo a nome dei Beatles. Ma se i Beatles si son sciolti 26 anni prima causando dolori a molti fan, al N. 1 UK arriva una band che ha cessato di esistere da poco causando non pochi drammi adolescenziali…
Pop: Boy Band, Dive e dintorni… Take That – Amore significa non dire mai “ci sciogliamo”
Le teenagers comunque si asciugheranno rapidamente le lacrime: in Europa c’è un quintetto americano che sta ottenendo un inquietante successo (specialmente in Germania, dove segue al N. 1 degli album proprio i Take That). Si chiamano Backstreet Boys, hanno debuttato nel 1993 e questa primavera hanno in classifica ben due singoli: la movimentata WE'VE GOT IT GOIN' ON e la ballata I'LL NEVER BREAK YOUR HEART. Entrambi sono inclusi nel loro primo album, chiamato come il gruppo (la cui tracklist varierà a seconda del paese). La prima traccia è il prototipo del loro brano ritmato: tipica produzione svedese (firmata Max Martin e Denniz PoP), che per come è assemblata e prefabbricata potremmo definire “IKEA”. Fatto per permettere alle adolescenti di dimenarsi e smaltire i chili accumulati col cibo spazzatura senza vomitare. Il repertorio della band comprende anche una seconda tipologia di pezzo, il tipico lentazzo strappacore con armonie vocali, che verrà riproposta almeno un milione di volte dai cinque sfortunati pupazzi dell’orribile Lou Pearlman. “Non spezzerò mai il tuo cuore” appartiene alla categoria (e diventerà un hit negli USA nell’Autunno 1997). Si tratta di una cover di un pezzo inciso dal cantante Keith Martin per la colonna sonora di “Bad Boys”. Il pop plasticoso dei ragazzi della strada sul retro, decisamente anonimo e laccato, venderà spirilioni di copie. Ma a loro mancherà completamente quel retrogusto camp che rendeva tutto sommato simpatici (almeno allo scribacchino) i Take That.
George Michael – Si sente più maturo, anche se non disdegna le sveltine…
Si chiama Gina G e arriva a sorpresa in vetta con l’europopparola OOH AAH… JUST A LITTLE BIT. Il pezzo, in tipico stile eurodance supercommerciale, porta al grande successo l’australiana Gina Mary Gardiner, arrivata nel Regno Unito nel 1994. In Autralia comunque la nostra si è fatta una certa esperienza come DJ e come cantante di un gruppo dance di successo locale. Narra la leggenda che abbia trovato un demo in cui c’era una prima versione di questo pezzo. Lo ribalta come un calzino, trasformandolo in un pezzo dance. Scelta dal famigerato produttore Jonathan King per rappresentare la nazione all’Eurofestival, si piazza ottava, ma venderà più dischi di tutto il resto dei partecipanti, entrando pure nella difficile classifica americana. Seguiranno altri tre Top 20, tra cui la terrificante “Ti Amo”, pezzo spagnoleggiante con titolo italiano (avete presente “Dov’è L’Amore” di Cher? ), indicatore di una certa confusione tra i due paesi mediterranei...
E parlando di Festival dell’Eurovisione, nel 1988 viene vinto da una canadese francofona che partecipa per la Svizzera che questa primavera passa ben 6 settimane in vetta alla Billboard Chart a partire dal 23 marzo…
Celine Dion – "La canzone d’amore perfetta per un film"
R'N'B: Viva la Diva
Totalmente ignorata dagli Oscar invece la colonna sonora di maggior successo del periodo, almeno negli USA. È quella di “Waiting To Exhale”, commedia al femminile all black che è tra i grandi successi al box office USA dell’anno. La colonna sonora è interamente prodotta da Babyface (e si sente). Whitney Houston, anche attrice nel film, ne è l’interprete principale, e dopo il N. 1 di fine 1995 EXHALE (Shoop Shoop), la nostra torna nella Top 10 USA in aprile in duetto con la grande cantante gospel CeCe Winans con COUNT ON ME (N. 8).
Inizialmente la colonna sonora doveva essere incisa solo da Whitney, ma poi si è deciso di affidare i brani anche ad altre artiste della scena R’N’B, due delle quali piazzano in contemporanea proprio questa primavera i rispettivi brani della colonna sonora nella Top 3 USA. Iniziamo con la “Regina dell’hip hop soul”, ovvero l’allora piuttosto florida Mary J. Blige. La sua NOT GON’ CRY è un soul gospel che si piazza al N. 2 USA tra febbraio e marzo diventando all’epoca il suo miglior piazzamento nella Hot 100. Il pezzo, intenso, non ha la stessa fortuna oltreoceano (solo 39esima in UK), dove la Diva sta ancora faticando a raggiungere il grande pubblico. Ma è solo questione di tempo. E al N. 2 USA segue immediatamente a marzo SITTING IN MY ROOM della teenager Brandy, simpatico anche se un po’ formulaico pop R’N’B che regala alla fanciulla il quarto Top 10 USA.
C’è pure spazio per una piccola Diva britannica, Gabrielle, data per dispersa dopo il fulminante successo della bella “Dreams” datata 1993. Ora si rende responsabile del primo di una serie di “ritorni” con la piacevolmente retrò GIVE ME A LITTLE MORE TIME, che la porta al N. 5 UK rimanendo in classifica 18 settimane, quasi un record nell’allora veloce chart britannica. Louise Gabrielle Bobb (che ha sostituito la benda all’occhio con una frangetta che copre l’occhio che soffre di ptosi) così ritorna alla ribalta con un brano che nel 2008 potrebbe tranquillamente entrare nel repertorio di cantanti come Duffy…
Ma parlando di Dive, non si può non parlare della più "acerrima rivale" di Whitney, Mariah Carey. E infatti Celine Dion detronizza dopo 16 interminabili settimane di dominio (record assoluto nella storia della chart USA!) proprio la Carey, che in un’autentica associazione a delinquere con i melliferi Boyz II Men ci ha languidamente propinato ONE SWEET DAY. Per fortuna Mariah non è solo ballatone “over the top” che tanto piacciono agli Americani, ma che risultano pericolosamente melense. E infatti Mariah realizza un sandwich con la Dion (no, non sto parlando di sesso!), e si vendica il 4 maggio scalzando dal N. 1 USA la canadese con ALWAYS BE MY BABY, pezzo mid-tempo in cui la nostra elargisce copiosamente vocalizzi magistralmente intrecciati (che di fatto partecipano alla struttura del brano) e che rappresenta l’anima più pop della cantante. Non siamo dalle parti di chicche come “Dreamlover” o “Fantasy”, ma almeno non è un’altra ballatona. Il brano segna anche la prima collaborazione della Carey con Jermaine Dupri, in veste di produttore. Dupri sarà di fatto l’artefice della resurrezione della Diva nel 2005. Tornando al 1996, il pezzo entra sparato al N. 2 USA e poi va in vetta per due settimane. È terzo N. 1 tratto da “Daydream” e il suo 11esimo N. 1 e la mette alla pari delle rivali Madonna e Whitney. Sarà il pezzo più trasmesso dalle radio USA dell’anno. D’altra parte Mariah è negli USA a un tale livello di popolarità che potrebbe arrivare al N. 1 anche soffiandosi il naso…Mariah seguirà una andamento simile a Whitney nei prossimi anni. Entrambe flirteranno con l’hip hop, si daranno al cinema e daranno di matto. Poi Mariah risorgerà dalle ceneri alla grande. Pur non apprezzando gran parte del suo repertorio, spero che anche Whitney ce la faccia. Di sicuro Mariah è stata più accorta di Whitney in materia di matrimoni… Nel 1999, ai Brit Awards, Whitney, ormai nota come il punchin ball personale di Bobby Brown, verrà presentata sul palco da un altro tipaccio. È lui che questa primavera detronizza i Prodigy dal N. 1 britannico. Ma sinceramente in confronto a lui Liam Howett e compari sembrano angioletti…
R’N’B - Hip Hop e dintorni: Avanzi di galera e rifugiati politici Mark Morrison – Dalle celle alle stelle e ritorno
Parlando di personaggi controversi, Mark è tuttavia una mammoletta innocente rispetto al tizio che segue…
2Pac – Amore in California tra galera e pallottole
Intanto Tupac racconta di essere andato a letto con la moglie di Notorious B.I.G., Faith Evans. Praticamente getta benzina sul fuoco della famigerata faida tra East e West Coast. A Maggio Tupac e Snoop Doggy Dogg collaborano nel brano "2 Of Amerikaz Most Wanted”. Nel video sono presi in giro Notorious e Puff Daddy. La situazione peggiorerà mese dopo mese, fino a settembre. E la faida non finirà neppure con il suo omicidio.
A metà anni ’90 Michelle Pfeiffer porta decisamente fortuna a chi incide canzoni per le colonne sonore dei film da lei interpretati. Basta considerare che nella Top 10 del classificone, accanto al brano della Dion, c’è pure Coolio con la sua GANGSTA’S PARADISE, oramai in discesa dopo mesi ai vertici. Il pezzo, come già ricordato altrove, fa parte della colonna sonora di “Pensieri Pericolosi”. Il rapper è presente nelle classifiche tuttavia con altri due hit tratti dall’album “Gangsta’s Paradise”. 1, 2, 3, 4 (SUMPIN' NEW) è il successo primaverile, e arriva al N. 5 USA e al N. 13 UK, mentre la precedente TOO HOT, uscita questo inverno, è presente ancora nelle chart europee. Se “Gangsta’s Paradise” sfrutta il ritornello di “Pastime Paradise” di Stevie Wonder, “Too Hot” campiona massicciamente l’hit omonimo datato 1980 di Kool & The Gang (tra i nomi più saccheggiati per campionamenti), trasformandolo in un pezzo anti AIDS che invita a fare sesso sicuro. "Sumpin' New" invece contiene campioni di pezzi meno noti, "Thighs High (Grip Your Hips More)" di Tom Browne e "Wikka Wrap" dei The Evasions.Accenno invece solo ai Luniz, che son ancora alti, ma in discesa, con la loro I GOT 5 ON IT, in circolazione da mesi. Ne riparlerò.
Busta Rhymes – La follia arriva nell’hip hop
The Fugees – Rifugio politico nelle classifiche?
E dato che ho parlato di suono soft, passiamo ad alcune ballate…
R’N’B: Languide ballate per cuori solitari e non solo…
In tema di ballate R’N’B, va segnalato invece l’enorme successo nella chart USA di NOBODY KNOWS, eseguita da Tony Rich Project. Non si tratta di un gruppo, ma del vero e proprio progetto solista di Rich (nato Antonio Jeffries), già autore per la LaFace Records di pezzi per gente come Boyz II Men, TLC e Toni Braxton. “Nobody Knows” segna il suo debutto in prima persona e parla di un abbandono (non si chiarisce in che termini) e del dolore silenzioso che prova il lasciato che non può/vuole mostrare il proprio stato agli altri. Il brano, che contiene elementi di pop rock acustico, arriva al N. 2 USA il 23 marzo e rimane nella Top 10 americana per 23 settimane (!). Il pezzo a maggio arriva anche nella chart UK, dove si piazza al N. 4. A tutt’oggi Tony non è ancora riuscito a replicare il successo del singolo e del relativo album “Words”. “Nobody Knows” è stata rifatta sempre nel 1996 dall’artista country Kevin Sharp.
Altro lento R’N’B è DOWN LOW (NOBODY HAS TO KNOW), N. 4 USA per R. Kelly, che per l’occasione collabora con due grandi vecchi della musica black, Roland ed Ernie Isley, membri dei leggendari Isley Brothers. All’epoca (dal ’91) i fratelli son rimasti in 3, ovvero Roland, Ernie e Marvin. Quest’ultimo tuttavia dovrà ritirasi nel 1997 per problemi di salute. I fratelli non entravano in classifica dal 1990, quando Roland ha partecipato alla cover della sua “This Old Heart Of Mine”, realizzata da Rod Stewart. E ora il fan R. Kelly li riporta nella Top 10 USA, rilanciandoli. Nel video, un autentico melodramma diretto da Kelly, Roland interpreta il personaggio del gangster Mr. Frank Biggs, che riproporrà da allora. Nel pezzo Kelly è un uomo che se la fa con la donna di un altro. Isley è il cornificato e nel ritornello gli chiede quanto a lungo potrà andare avanti (e nel video va giù duro). Curiosamente, tanto il veterano quanto il suo fan avranno problemi con la legge nel decennio successivo. R. Kelly per una predilezione per le minorenni, Isley come evasore fiscale…
3T – La seconda generazione Jackson farebbe di tutto… Beh, pure lo zio a dire il vero
Ah, dato che non c’è due senza tre, è comparsa pure una terza versione del video del pezzo, una versione ancora più dura del video carcerario. Ma Michelino non è l'unico a suscitare dibattiti sul testo della sua canzone. Ci son infatti un paio di ragazze i cui brani accendono infuocati dibattiti relativi ai contenuti...
Alanis e le sue sorelle: le ragazze con la chitarra del 1996 E partiamo proprio dall’altra canadese che sta facendo sfracelli nelle classifiche di questa primavera. Tanto che negli USA il suo album passa altre 6 settimane al N. 1 degli album, dopo averne già passate 2 nel 1995 e una a febbraio. E ritornerà al N. 1 per altre tre settimane a fine estate. Insomma, un anno di presenza ai vertici della Hot 100. Per tacer del resto del Mondo. Solo che mentre Celine potete invitarla a casa per farle bere il tè versato sul servizio buono della nonna, questa al momento è più tipa da birra stappata con i denti… Oddio, poi andrà in India e avrà la crisi mistica, ma al momento è proprio lei la capofila delle ragazze incazzate con una chitarra…
Alanis Morissette – Del fatalismo cosmico ovvero delle sfighe ironiche
Nei paesi anglosassoni la canzone provoca un autentico dibattito: molti degli esempi portati per descrivere l’ironia della sorte infatti non son esempi letterali di “ironia”. Ci son pure trattati di professori universitari volti a chiarire che il pezzo non ha a che fare con il vero significato del termine “ironic” (che in inglese indica quando si usa una parola per creare un effetto divergente rispetto al suo significato o si verifica un fatto che porta ad esiti opposti a quelli attesi). In effetti, più che di ironia, per la maggior parte dei casi citati dalla canadese, si dovrebbe parlare di sfiga bella e buona. In realtà lei ha usato “ironicamente” il termine, proprio perché elenca una bella sequela di sfighe. E si autodefinisce, non senza ironia, una maestra nello sbagliare il significato delle parole.
Se la Morissette, dall’alto dei milioni di copie vendute, ha avviato una carriera che le regalerà successi, c’è invece una ragazza che non riuscirà più a replicare il clamoroso successo di questa primavera, ma che comunque mette a segno uno dei pezzi dell’anno.
Joan Osborne – Dell’umanità della divinità: e se trovi Dio sull'autobus?
In seguito il brano verrà usato in una serie TV, “Joan Of Arcadia”, in cui la protagonista incontra Dio sottoforma di gente comune… Sebbene Joan tuttora incida album, non è più riuscita neppure alla lontana ad avvicinarsi al successo di questo brano e del relativo album. Tra le altre cantautrici in circolazione c’è l’ex cantante dei 10.000 Maniacs, la newyorkese Natalie Merchant, che ottiene un altro meritato Top 20 USA con WONDER. Altro hit anche per la ruspante Melissa Etheridge, con I WANT TO COME OVER.
Gwen, la bionda – È solo una ragazza…
Una curiosità: la band esegue il pezzo in un Virgin Megastore a Costa Mesa, California, davanti a un pubblico che conta molti parenti. La madre di Gwen la implora di non imprecare davanti ai parenti. A Gwen invece qualcosa scappa, e la madre non le parla per una buona settimana… Se Gwen si arrabbia perché viene considerata “solo una ragazza”, c’è un’altra fanciulla che ferocemente accusa una stupida ragazza viziata…
Shirley, la rossa – Ragazzine insicure crescono, e diventano cattive… Si chiama Shirley Manson, è scozzese di Edimburgo e si può definire la netturbina più sexy mai comparsa. Perché in questo periodo ha a che fare con la Spazzatura. La ragazza, figlia di un genetista e di una cantante di big band, passa attraverso un’adolescenza inquieta segnata da insicurezze e dall’odio della propria immagine. Ha fatto parte di due band, Goodbye Mr. Mackenzie e Angelfish. E proprio vedendola in un video di quest’ultima band, "Suffocate Me", tre aspiranti netturbini, Steve Marker, Duke Erikson e un signore di nome Butch Vig, già produttore di un dischetto chiamato “Nevermind” per un gruppetto chiamato Nirvana, le chiedono di unirsi a loro. L’audizione è un disastro. Tuttavia qualche tempo dopo, i tre le danno una seconda possibilità. Nel 1994 diventa così la cantante dei Garbage (per chi non lo sapesse, la traduzione in italiano del termine è Spazzatura). L’anello mancante tra elettronica e grunge.
A dire il vero negli USA la band otterrà fama anche perché, proprio mentre interpreta "Stupid Girl" agli VH1 Fashion Awards, Shirley soffrirà di un “malfunzionamento del guardaroba” (avete presente quanto vi ho detto su Janet Jackson e Patsy Kensit e sulle loro tette al vento?). Il video del brano è stato girato in quattro ore e, girato da Samuel Bayer, è ispirato dai titoli di testa dello splendido “Seven” di David Fincher. Ah, sapete perché si chiamano Spazzatura? Ci sono due versioni dell’origine del nome. Una dice che il padre di Shirley sentendoli li abbia apostrofati dicendo che suonavano come spazzatura. La seconda invece attribuisce la frase a un amico di Butch Vig…
Dolores, la mora – Io vi salverò
E dalle ragazze, passiamo ai ragazzi (americani) del rock. Che riservano non poche piacevoli sorprese
Rock in The USA Iniziamo dai superstiti dell'onda grunge che fu...
Foo Fighters – Caramelle per Dave
The Smashing Pumpkins – Malinconia orchestrale
La traccia, solare, non sembrerebbe adattarsi al resto del nuovo album, dedicato alla malinconia. Ma in effetti anche questo brano ha un retrogusto melanconico, dato che guarda con nostalgia a un periodo della vita ormai passato…
"Believe in me as I believe in you, tonight..." E dai naufragi nei mari melanconici delle Zucche che Esplodono, passiamo invece a una band che fa un autentico botto a maggio…
Rage Against The Machine – L’impero colpisce ancora (e picchia duro)
Dopo la sfuriata rapcore dei RATM, la chart americana passa a un pop rock decisamente più rassicurante e conciliante. È quello di Hootie & The Blowfish, che tornano dopo l’incredibile successo del loro album di debutto “Cracked Rear View”, con il secondo lavoro, “Fairweather Johnson”. Il lavoro arriva al N. 1 USA l’11 maggio, e vi rimane due settimane, per poi cedere ai Fugees. Venderà 4 milioni di copie e verrà considerato un fiasco. Come dite? Che è impossibile che un album multiplatino sia un fiasco? Beh, lo è, se il suo predecessore ha venduto 5 volte tanto… Musicalmente non cade molto lontano dal primo, ricalcandone il blando e pop rock con leggere venature blues. La sorpresa in effetti non è tanto che questo secondo lavoro venda meno, ma che il primo abbia venduto così tanto... Il sound della band è esemplificato dal primo singolo estratto, OLD MAN AND ME (WHEN I GET TO HEAVEN) che si piazza al N. 13 USA. La band pubblicherà altri 3 album, dal successo progressivamente minore ((sempre un paio di milioni di copie vendute a testa, comunque)…Prima quando parlavo dei Cranberries ho nominato i Bon Jovi? Ci sono anche loro nelle classifiche, stavolta con THESE DAYS, a title track del loro album uscito nel 1995. Negli USA Jon, Richie e soci son un po’ snobbati, ma la band funziona ancora molto bene in Europa e UK.
Sul versante jam bands, secondo hit tratto da “Four” per i Blues Traveler. Si tratta della bella HOOK. L’“Hook” è la parte della canzone più facile da ricordare (di solito è il ritornello), ovvero quella che “uncina” l’ascoltatore. Il buon John Popper, leader della band, ha costruito un pezzo che ironizza su una verità indiscutibile del pop: se una canzone ha un “hook” accattivante e orecchiabile, puoi metterci il testo che vorrai, tanto la gente non ci farà caso. Insomma, è l’”hook” che porta il successo. Beh, chi legge gli articoli di questa sezione potrà elencare molti casi del genere… Sta di fatto che Popper impiega per questo brano un “hook” musicale di prima categoria: la linea melodica proviene infatti dall’utilizzatissimo "Canone in D" di Pachelbel. Intanto, Dave Matthews pubblica con la sua band il nuovo album, “Crash”. Venderà carrettate di copie. Ne riparleremo, statene certi.
Sta funzionando molto bene anche un rock demenziale, di radice più punk. Viene definito anche “lump rock”, dal titolo di un precedente successo della band di cui sto per parlarvi. Si tratta dei The Presidents Of The USA. La band, il cui nome già indica un chiaro intento ironico, ottiene un grande successo grazie a testi decisamente surreali. Basti pensare a PEACHES, Top 30 USA e N. 8 UK questa primavera. Un autentico delirio in cui il cantante Chris Ballew esprime tutto il suo amore per le pesche, pure quelle in scatola, e si propone di andare in campagna a mangiare tanti di quei frutti, che laggiù son disponibili gratis... Praticamente una celebrazione in chiave demenziale del ritorno alla natura e di rifiuto della civiltà dei consumi? Detta così sembrerebbe materia da Zecchino d'Oro. Però c’è chi fa notare che per “pesca” si potrebbe intendere anche una precisa parte del corpo femminile… E quando Ballew canta di infilare il ditino nella polpa della pesca sembra togliere
ogni dubbio... Per tacer del fatto che la band la suonerà in concerto abbinandola a “Feel Like Making Love”… Eh già, mi sa che non parlano esattamente di pesche...
Rimaniamo in ambito ortofrutticolo, passando alla vecchia Europa? Anzi, andiamo dritti in terra teutonica. Dove, come tutti sanni, la coltura agricola dominante è quella dei limoni… Europa Europa Fool’s Garden - Piatto del giorno: limonata
Parliamo ovviamente dei Fool’s Garden (l’apostrofo verrà eliminato nel
2003) la cui LEMON
TREE diventa un grande hit continentale. La band, un
quintetto guidato da Peter
Freudenthaler, è nata nel 1991. I cinque sono arrivati al
terzo album, “Dish of
the Day”, uscito nel 1995, da cui viene tratto l’hit che
frutta loro la fama internazionale. Il pezzo entra nelle Top 10 di
tutta l’Europa continentale. Una riprova della potenza dell’”hook” di
cui si parlava? Gli inglesi son un po’ freddini (solo N. 26), ma in
compenso l’orecchiabile brano rimane per quattro settimane al N. 1
tedesco tra il 23 febbraio e il 21 marzo. E anche l’album arriva in
vetta a marzo. La band non riuscirà più a ripetere il colpo, ma il
pezzo diventa un tormentone dell’anno e finirà anche in un noto spot
pubblicitario per una bevanda basati sugli agrumi gialli.
Iniziamo con il controverso Florent
Pagny, interprete di una cover, che ai francesi piace
tanto, di CARUSO
di Lucio Dalla. Il cantante è diventato famoso in patria negli anni ’80
come attore in alcuni film. Il suo debutto discografico, "N'importe
Quoi", brano che parla di droga,
datato 1987, diventa un enorme successo. Il primo album risale al 1990,
“Merci”.
Composto da pezzi scritti da lui, viene stroncato dalla stampa
musicale. Ne deriva una faida con la
critica che, unita a problemi personali, sembra
destinata a far colare a picco la carriera del
cantante/attore. Dopo il fiasco del secondo album, Pagny decide di
cambiare registro, diventando esclusivamente interprete di pezzi
altrui, con autori come Jean-Jacques
Goldman. E ritrova il successo. Il quarto album è una
raccolta che comprende anche la sua versione del pezzo di Dalla. Poi
Pagny se ne andrà in Patagonia, per vivere una vita più equilibrata
dirà lui. Per sfuggire al fisco francese diranno gli altri…
L'hit del momento in Francia e dintorni è invece opera di Philippe Dhondt,
creatore di Boris,
un personaggio che vive
in un mondo di fantasia che usa come scudo protettivo dalla
realtà circostante e che diventa popolarissimo oltralpe. Dhondt
con due produttori belgi, Bruno e Michel, traduce il personaggio su disco. Nonostante le perplessità dei discografici, il disco diventa un successo nel Nord della Francia, interessando la Sony. La major a
questo punto pubblica SOIREE
DISCO (questo è il link più decente trovato su
youtube), che impazza nelle discoteche francesi e arriva così
al N. 1 oltralpe. La carriera di Boris vedrà la produzione di due album e di 4 singoli, con ben 5 dischi d’oro.
USCITE CHIAVE Il periodo è fertilissimo… Vediamo che offre… Brit Pop? Certo! Premessa. La Logica Fuzzy (o logica sfumata) prevede che un termine abbia una proprietà non necessariamente vera (= 1) o falsa (=0), ma intermedia (cioè compresa tra 0 e 1). Cosa che il cervello umano può comprendere senza problemi ma che è impossibile da far accettare ai computer. Capito? Spero di si, anche se in matematica son sempre stato un cane.
Perché mi son messo a sproloquiare di matematica? Semplice, perché il
22 maggio esordiscono i Super
Furry Animals con l’album “Fuzzy Logic”. Chi
sono gli Animali Superpelosi? Son dei gallesi che si uniscono nel 1993
con l’intento di fare musica techno, e girano per i festival con un
carro armato azzurro su cui montano il sound system, con la scritta “Se non volete che vi distrugga…”
dipinta sulla bocca da fuoco. E nel 1995 pubblica l’EP dal titolo più
lungo della storia: “Llanfairpwllgwyngyllgogerych wyrndrobwllllantysiliogogogoch
(In Space)”. Il suono lisergico della band attira le
attenzioni della Creation,
per cui firmano, sebbene con la richiesta di cantare in inglese e non
in gallese (a dire il vero quando Alan McGee, boss dell’etichetta, li
sente al Camden Monarch Club, stanno cantando in inglese, ma il loro
accento è così duro da far credere a McGee che stiano cantando in
gallese…). Con un contratto in mano alla band non resta che andare in
sala d'incisione. Come dirà il cantante Uncut Gruff Rhys,
decide di registrare l’album ai Rockfield Studios, perché la ci sono
jacuzzi e servono tre pasti al giorno. Non esattamente le ragioni
migliori per scegliere uno studio di registrazione… L’album viene
inizialmente concepito come un attacco contro il Brit Pop, considerato
uno movimento conservatore che guarda al passato. Tuttavia alla fine
gli Animali si rendono conto che stanno incidendo un album anni ’70 in
uno studio anni ’70. Più Brit Pop di così si crepa… Da notare che nel
brano “Long Gone”, due ex membri della band contribuiscono con un
messaggio in segreteria telefonica. Uno dei due è l’attore Rhys Ifans, futuro
interprete di film come “Notting Hill” (è il laidissimo coinquilino di
Hugh Grant) e protagonista del video degli Oasis “The
Importance Of Being Idle”. L’album che ne esce verrà inserito
nell’elenco di Q Magazine dei migliori album britannici di tutti i
tempi. L’album contiene gemme pop punk-psichedeliche come il primo
singolo, la psichedelica HOMETOWN
UNICORN, GOD! SHOW
ME MAGIC (con riferimenti anche al loro criceto, considerato
uno dei loro punti di riferimento), e i due Top 20, SOMETHING
4 THE WEEKEND e IF YOU
DON'T WANT ME TO DESTROY YOU. Da notare che la copertina
raffigura più foto di un noto spacciatore di droga, Howard Marks, che
conosce la band proprio durante la registrazione…Hip Hop? Pronto qua!
Il 6 maggio esce un altro album di debutto, "Dr. Octagonecologyst" per Dr. Octagon, progetto di Kool Keith,
uno dei migliori parolieri del rap. Il personaggio inventato da Keith è
un ginecologo extraterrestre del 3000 che viaggia nel tempo e ama fare
sesso con le sue pazienti e le infermiere… L’album è un esempio di rap alternativo “acido” e, con cui temi che puntano al sesso, di quel rap “sporcaccione” meglio noto come porncore. Perverso, certo, ma altrettanto divertente. Al posto delle pistole e dei pistolotti gangsta, creatività a kili. Definito la “risposta americana a Tricky e al suo trip-hop”, l’album vede il rapper, fuoriuscito dal gruppo alternativo Ultramagnetic MCs, unire le forze con l’innovativo produttore Dan “The Automator” Nakamura (futuro produttore per i Gorillaz). E al lavoro partecipano nomi come il mago dello scratch DJ Q-Bert e DJ Shadow,
a breve autore di uno degli album più acclamati del decennio. Il
fantascientifico viaggio allucinogeno del losco ginecologo sessuomane è
reso attraverso inquietanti basi ritmiche e il rap surreale e crudo di
Keith. Purtroppo l’album, impossibile da inquadrare, viene considerato
un oggetto misterioso daio fan hip hop. E alla fine trova il suo
pubblico presso i bianchi amanti della musica alternativa. Keith,
deluso, mollerà la sua creatura (era previsto un seocndo album)
imbarcandosi in una carriera che lo vedrà collaborare con gente come i
Prodigy. Dr. Octagon tuttavia ritornerà nel 2006. Tra i brani
dell’album, ecco BLUE FLOWERS (che campiona un Concerto per violino di Bartok), e la sua versione REVISITED, EARTH PEOPLE, 3000, con cui inizia il viaggio.E ora parliamo di Post-Rock. Che è? Diciamo che è un genere di musica che affonda le proprie origini negli anni ’70 del Krautrock e che consiste nel far uso di tipici strumenti rock per suonare musica strumentale “non rock”. "Uno dei gruppi più indipendenti e originali degli anni ‘90”. Questa è l’etichetta che presenta gli Stereolab, il collettivo guidato da Tim Gane e Lætitia Sadier,
che miscela suggestioni Kraut con musica lounge e pop anni ’60,
mostrando un notevole amore per le tastiere di quell’epoca. A
differenza di altre band Post-Rock, gli Stereolab usano parti vocali,
spesso con slogan che qualcuno definisce marxisti, ma che la band
invece definisce surrealisti e situazionisti. “Emperor Tomato Ketchup”
rappresenta il maggior “successo” di quest'autentica “cult band”
che non riuscirà mai a sfondare commercialmente (l’album arriva al N.
27 UK). Unendo Kraurock con Bacharach, pop francese, funk, Velvet
Underground e hip hop, l’album prende il nome da un film giapponese e
resta il loro lavoro più compiuto, in cui trame di suoni sovrapposti
creano un suono unico. L’album è aperto dalla funk METRONOMIC UNDERGROUND (con la Sadler che ripete “pazzo, robusto, un siluro”), seguono la deliziosamente retrò CYBELE'S REVERIE, la rockeggiante THE NOISE OF CARPET e la velvettiana TOMORROW IS AKREADY HERE.E che ne dite di concludere con del grande Metal?
I brasiliani Sepultura, nati nel 1984 a Belo Horizonte, pubblicano il 12 marzo il seminale “Roots”, con cui intraprendono un’ulteriore evoluzione dal thrash metal. Dopo aver incorporato elementi industrial e hardcore punk nel precedente album, ora la
band esplora le proprie origini, ovvero le sonorità tribali degli
indios, scoperte da Max Cavalera durante un viaggio in Mato Grosso alla
scoperta della tribù Xavantes, che pure compare in un pezzo, ITSARI. E le fondono con le influenze di band nu metal come Faith No More e Korn, con i rispettivi leader delle due formazioni, Mike Patton e Jonathan Davis, che collaborano al pezzo LOOKAWAY. Mentre Carlinhos Brown,
popolare percussionista brasiliano, partecipa a 4 pezzi, tra cui
"Dictatorshit", incentrata sul colpo di stato del 1964 e il tour de
force RATAMAHATTA. Il risultato è clamoroso e sconcertante, specie per chi ragiona per categorie. C’è pure un “hit”, ROOTS BLOODY ROOTS,
che regala alla band un inatteso Top 20 UK. Il pezzo rappresenta un
nuovo tipo di pezzo metal: un pezzo che riduce la velocità (è un
mid-tempo) ma non rinuncia alla potenza, elimina l’assolo di chitarra,
e pone la sezione ritmica in evidenza. La ricetta è presente anche in ATTITUDE
e BREED APART, in cui Max non si limita a “gruntare” con la voce
cavernosa, ma si dedica a esperimenti vocali. L’album diventa un
clamoroso successo (oltre un milione di copie vendute), e porta la
band nella Top 10 UK e nella Top 30 USA. Purtroppo dopo questo album
Cavallera lascerà la band, anche a seguito di una tragedia personale
(suo figlio adottivo viene ucciso). Il resto della band andrà avanti
con un nuovo cantante, ma non ricatturerà più le vette di questo album.E qui un autentico capolavoro demenziale…Da parte di una band tedesca, i J.B.O…. Niente male come varietà, eh? Il prossimo che dice che
negli anni ’90 non c’era niente farebbe bene a stare zitto… Prossima fermata: arriva l’estate! L’estate in cui gli inglesi si riprendono, almeno musicalmente, l’America per la seconda volta. I Poliziotti vi controlleranno ogni mossa, Michelino sarà in piena estate da “brividi”, Irene e Giorgio musicheranno la saldatrice ballerina e David farà all’amore con una bella cinesina. E mentre Mike canterà di omicidi alla luce della luna, potrete fare dolci sogni con Annie... E questo non è che l’inizio… Marco Fare clic qui per inserire un commento a questa monografia.  
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