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( chart USA + UK + Germania, giugno-luglio-agosto )
L'ESTATE DEL
1975 - Macchine, mandibole e lezioni di ballo Il Mozambico acquista l'indipendenza, la FIAT cessa di produrre la 500, mentre in America il potente e controverso leader sindacale Jimmy Hoffa sparisce nel nulla. E a livello globale impera la crisi economica. Meglio non pensarci per almeno due ore e andare al cinema. E la gente fa le code davanti ai cinema che proiettano la storia di un pesce alquanto famelico. Mentre, su altri schermi, un alieno travestito corrompe una coppietta insegnando a ballare il "Time Warp". E tutti a New York vogliono ballare l'Hustle. Per la serie "ballando che ti passa", la discomusic sta diventando il genere dominante e ad essa si convertono tre fratelli che ne diverranno, volenti o nolenti, i massimi esponenti commerciali. Ma non sta emergendo solo il suono da discoteca. Dal sottobosco emergono anche suoni elettronici che invadono la classifica USA. Arrivano dalla Germania e sono prodotti da quattro uomini-macchina che propongono un viaggio in autostrada. Ma l'elettronica può essere usata anche per creare grandi ballate. Suoni nuovi contro il rock dei "dinosauri" che si ritrova invecchiato: è in corso un vero e proprio cambio generazionale che provocherà la caduta di molte stelle e che anticipa la prossima rivoluzione: il punk. Ma intanto in America trionfa anche il country rock nelle sue varie declinazioni, compresa quella "fuorilegge". E proprio alla scena country e alla sua industria viene dedicato un film monumentale... Ma c'è già una rivoluzione in corso, e sta avvenendo in tutte le discoteche. Pronti a ballare? Van McCoy And The Soul City Symphony - Lezioni di ballo “Do it, Do the Hustle!”
Van (Allen) McCoy è stato definito da Alan Jones e Jussi Kantonen nel loro divertente libro “Love Train” come il “Chubby Checker della Disco”. A cosa si deve tale definizione? Beh, semplicemente, Checker negli anni ’60 ha trasformato il twist, poco prima ballo caratteristico del Peppermint Lounge di New York in un fenomeno mondiale. Nel decennio successivo McCoy fa lo stesso con un altro ballo: l’hustle. Tastierista, compositore e produttore, McCoy è stato introdotto alla musica sin dalla tenera età di 4 anni. Dapprima si esibisce col fratello Norman, violinista, con il nome McCoy Brothers. Poi fonda un gruppo doo woop, partecipa all’orchestra di Mitch Miller e, nei sessanta, produce pezzi per le Shirelles, Gladys Knight & The Pips e Peaches And Herb (di cui favorirà il rilancio a fine anni ’70). Poi, nel 1975, l’amico DJ David Tood gli parla di un nuovo ballo che si è diffuso in città partendo dai latini del South Bronx. Insiste per settimane, dicendogli di andare a vederlo all’Adam’s Apple, una discoteca di Manhattan. McCoy tuttavia è impegnato e, visto che Todd tanto insiste, ci manda il socio Charlie Kipps. Kipps si trova di fronte ragazzi che si muovono secondo una coreografia precisa. Kipps è colpito dalla scena che si porta dietro due ballerini ai Metroland Studios, dove McCoy sta lavorando, per mostrarglielo. McCoy osserva il ballo, e lo trova strano e al contempo entusiasmante. Come avrà a dire, erano secoli che non vedeva una danza ballata assieme dalle persone, come i balli del passato. In quel momento sta realizzando un album con 10 tracce strumentali. Ma colpito da quel ballo, pensa che valga la pena aggiungerne un’undicesima…
L'undicesima traccia viene registrata in un’ora libera con un gruppo di session men battezzato The Soul City Symphony. Non appena un dirigente della Avco sente il pezzo, che unisce un beat latino con l’R’N’B, vede la parola “successo” scritta a caratteri cubitali su di esso. E così il pezzo viene pubblicato su singolo. THE HUSTLE (qui in versione lunga), accreditato a Van McCoy & The Soul City Symphony, arriva al N. 1 USA il 26 luglio, subito dopo aver raggiunto la terza piazza britannica. Con quel flautino che si insinua su una ritmica piuttosto dinoccolata, si infila nelle orecchie ancora traumatizzate dell'America post-Watergate in piena crisi economico-sociale, quasi come una specie di novocaina musicale. Ma evidentemente la novocaina serve all’intero stressatissimo globo terracqueo di metà anni ’70. E infatti il pezzo si stampa nelle Top 10 praticamente ovunque, vendendo a livello mondiale 8 milioni di copie. Prima di questo brano la discoteca era un passatempo. Dopo diventa una religione. E i nuovi adepti del culto all'ombra delle mirrorball ingrassano le tasche di molti maestri di ballo, subito riciclatisi in maestri di Hustle… Il successo del brano è tale che il famigerato album di McCoy viene prontamente ribattezzato “Disco Baby”, giusto per cavalcare l’onda generata. Purtroppo McCoy non replicherà più un tale successo, dedicandosi a progetti fallimentari come la soundtrack del tragico "Sextette", sexy-musical con protagonista l'85enne Mae West... E, purtroppo, se ne andrà nell’estate 1979, quando l’onda generata dal suo pezzo sarà ancora alta… Ed ora la lezione di ballo...Cos’è esattamente l’Hustle? Beh, è un ballo con una propria coreografia che di fatto irrompe sulla scena mainstream in un momento in cui il ballo invece viene inteso come pura libera espressione del corpo divincolata da ogni schema, come da imperativo dei tardi sixties. L’Hustle di fatto recupera la coreografia dei balli da sala dei tempi passati, di cui è di fatto la derivazione. Si potrebbe dire che riporta l’"ordine" e il "rigore" nella sala da ballo. Basta dimenarsi da soli senza un preciso ordine! Bisogna studiare i passi e, soprattutto, eseguirli in coppia. Un ritorno al passato che addirittura viene salutato come un ritorno agli antichi valori da alcuni tromboni conservatori dell’epoca in America (da noi invece ci sarà gente che, dimenando atterrita campanacci per le strade, urlerà all’arrivo del cosiddetto “riflusso”…). Ovviamente pochi anni dopo, accortisi del granchio preso, gli stessi considereranno la Disco come la causa di tutti mali della società... Ma sto Hustle è quindi una danza “conservatrice”? Beh, prima di spararle grosse sarebbe meglio considerarne le origini… Da dove nasce l’Hustle? Beh, il nome deriva dall’olandese e significa “scuotere”. E nei bassifondi indica un truffatore o una prostituta (negli ultimi anni c’è pure una bella serie TV inglese con questo nome che narra le gesta di un gruppo di truffatori). Insomma, non proprio le origini ideali per una danza conservatrice, no? Nasce tra le gang di latini del Bronx. Consideriamo la situazione: squallore e miseria. Per cui i giovani quando vanno a ballare vogliono “essere splendidi”, vestendosi bene e meravigliare ballando, almeno per quelle poche ore. Praticamente è un’evoluzione di altri balli latini, come la Salsa, di cui è praticamente la versione accelerata e acrobatica. Potremmo dire più “libera” (ma allora è la Salsa ad essere un ballo “conservatore”!?). Nel 1974 già alcuni dischi son perfetti per la nuova danza, come “Can’t Get Enough Of Your Love, Babe” di Barry White e “Love’s Theme” della sua Love Unlimited Orchestra. E guarda caso, McCoy praticamente ne copia l’arrangiamento a base di archi e fiati nel suo singolo. Nel 1975 il ballo si diffonde al “piano nobile”, ovvero a Manhattan, visitate dai latini del Bronx che partecipano a tutte le gare di ballo possibili per fare qualche soldo. E poco dopo McCoy lo esporta in tutto il Mondo. Ma come si balla l’Hustle? La coppia si muove dentro un’area delimitata della pista da ballo. La danza è un autentico casino da imparare, e comprende giri in senso antiorario, tuffi e tutta una serie di posizioni. E per complicare le cose, ve ne sono più varianti. Il New York Hustle ne è la versione più elegante e calma, in quattro tempi. La coppia si fronteggia, mani nelle mani. Lui fa un passo avanti col piede sinistro, e avvicina a sé la donna. Poi fa un passo avanti col piede destro. Poi passo indietro col piede sinistro allontanando la compagna. Al quattro, gamba destra indietro. Lei fa esattamente il contrario. Poi iniziano i movimenti circolari… Col Latin Hustle i tempi diventano 6. È più complicato quindi e pure prevede un saltello… E poi c’è il California Hustle. Si tratta di una danza lineare, detta anche Bus Stop. Cominciando col destro, tre passi indietro. Poi battete il piede sinistro sul destro e battete le mani. Poi partendo col sinistro, tre passi avanti. Poi battete il piede destro contro il sinistro e ribattete le mani. Poi ripetete. Poi passo a lato col sinistro, destro dietro il sinistro, altro passo a lato col sinistro e battete destro su sinistro, battendo le mani. Poi replica, ma muovendovi a lato partendo col destro. E poi ci sono il Tango Hustle, il Continental Hustle, il Rope Hustle, il Bay Area Hustle, lo Street Hustle, l’Hustle lineare col dito puntato… come dite? Che sembra difficile da imparare? Certo! Ma poi sapete la soddisfazione di sfoggiare i passi in discoteca… In ogni caso qui vi beccate pure una lezione su youtube (ve ne sono molte altre)... È un ballo molto cinematografico, come testimoniato da “La Febbre Del Sabato Sera”, dove la gara di ballo vede il memorabile Hustle dei Portoricani. E altri Hustle si possono vedere in “Carlito’s Way”, “Boogie Nights” e “In Cerca di Mr. Goodbar”… Come dite? Che state ancora chiedendovi se è un ballo conservatore? Ma insomma, bisogna spiegarvi tutto!!! Sarà pure codificato e si ballerà in coppia. Però all’interno di alcuni coreografie base da rispettare per poterlo eseguire bene, prevede mille variazioni, compresa quella di gruppo. Come una certa cosa a cui, nelle discoteche in cui si balla l’Hustle, il ballo è strettamente legato. Il sesso. Capito adesso? L’economia va a rotoli e la gente cerca disperatamente di dimenticare i problemi ballando. “The Hustle” arriva al momento giusto e di fatto annuncia al Mondo il definitivo trionfo della Disco, esplosa solo un anno prima con ben 6 N. 1 nel 1974. E proprio l’autore di uno di quei N. 1 trova questa estate il suo primo N. 1 USA...KC & The Sunshine Band - Caraibi funky
In classifica questa estate c'è anche l'interprete di "Rock Your Baby", ovvero George McCrea, che in agosto piazza al N. 4 UK IT'S BEEN SO LONG, l'ultimo dei suoi tre Top 10 britannici e, a dire il vero, pezzo poco disco ma molto pop-soul in stile Motown. Praticamente KC e la sua band diventano il gruppo più famoso dell'Universo Disco fino all’avvento de “La Febbre Del Sabato Sera”, quando il loro scettro passa a tre fratelli che proprio questa estate decidono di accelerare il ritmo e mettere da parte i testi che parlano di sfighe... The Bee Gees - Inversione a Disco
Dato che all’epoca i Bee Gees vengono dati per finiti e difficilmente troverebbero radio disposte a programmarli, il disco viene distribuito tra le radio ripetendo il trucchetto usato 8 anni prima per “New York Mining Disaster 1941”, ovvero senza alcun nome sull’etichetta, bianca. E gli ignari DJ trovano il pezzo perfetto e iniziano a programmarlo. Quando si scopre di chi sono le voci il gioco è ormai riuscito: il pezzo sta diventando un hit. E così i Bee Gees ritornano alla grande con una nuova veste al N. 1 USA il 9 agosto, sfrattando gli Eagles e rimanendo in vetta due settimane. In UK il pezzo si piazza trionfalmente nella Top 5. E l’album “Main Course”, diventa il primo Top 20 USA della band dai tempi ormai preistorici di “Odessa” (1969!). L’anno dopo i tre produrranno un altro N. 1, “You Should Be Dancing” e due anni dopo, beh, diventeranno IL gruppo dell’era disco. Tra l’altro nella colonna sonora di “Saturday Night Fever” compariranno sia “Jive Talkin’” sia “You Should Be Dancing”. Nel 1987 "Jive Talkin'" verrà rifatta pari pari e portata al N. 7 UK dai Boogie Box High (il video completo parte a 2:10), formazione fantasma guidata da Andros Georgiou, cugino di George Michael, che coinvolgerà l'ex Haircut 100 Nick Heyward e George stesso, sebbene non accreditato a causa di problemi con la casa discografica.Tutti gli altri nomi della Disco Un
altro nome associato alla Disco che sta ottenendo un notevole successo
nella chart albionica questa estate è Hamilton Bohannon.
L'ex batterista di Stevie Wonder dapprima
piazza a giugno il N. 6 DISCO STOMP,
seguito immediatamente (dopo
appena sei settimane) da FOOT
STOMPIN' MUSIC, che però si piazza solo
al N. 23. Diciamo che ha battuto il ferro finchè è caldo. Poi si
raffredderà presto e non lo rivedremo più nelle zone alte delle
classifiche.
E
parlando di gruppi famigliari, dall'America
arrivano anche le Sister
Sledge, che, in circolazione dal 1971, debuttano nella Top
20
britannica con MAMA
NEVER TOLD ME. Non si sa bene cosa mamma non abbia
detto alle timorate fanciulle, ma tra qualche annetto incontreranno i
due maghi Rodgers e
Edwards che le renderanno molto "chiccose" e regaleranno
loro hit memorabili...
George Baker Selection - Vola colomba...
Da notare che George Baker non è tuttavia uno arrivato lì per caso. Anzi, la George Baker Selection è in circolazione dal 1967 e già nel 1969 ottiene un grande hit mondiale con un gran pezzo che arriva al N. 21 USA: “Little Green Bag”, poi impiegata da Tarantino nel suo “Le Iene”. La band si scioglierà per “eccesso di pressione” nel 1978… Ma torniamo alla musica black. Alle origini della Disco c'è sicuramente il Philly Sound. Molti dei protagonisti di quella scena stanno segnando il passo negli USA, incapaci di evolversi in star della disco (fanno eccezione alcuni come gli O'Jays). Tuttavia alcuni protagonisti della scena stanno consocendo un grande successo nella Vecchia Europa e, in particolare, nelle Isole di Sua Maestà Elisabetta...The Stylistics - Non posso che darti un N. 1 Gli
Stylistics nel 1974 si son separati dal pigmalione
Thom Bell.
Negli USA la mossa
si rivela suicida, dato che la band non
ne
azzecca più una. Ma
oltremanica è tutta un’altra musica. Infatti la
band,
passata alla H&L Records, inizia a infilare hit su hit in UK e
ed
Europa. Durante l'estate il gruppo vocale domina per 5
settimane
tra maggio e giugno e per altre due
in agosto la classifica degli album britannici con il loro
"Best
Of", piazzando al contempo due hit nella classifica dei
singoli. SING
BABY SING arriva al N. 3 tra maggio e giugno. Ma il botto
vero arriva
con CAN'T
GIVE YOU ANYTHING (But My Love), N. 1 per tre settimane a
partire dal 16 agosto. Un intro destinato a diventare famoso e un
(parziale) abbandono della formula ballata, usata fino ad allora,
assicurano il successo. Potremmo definirlo un parziale flirt
con la
disco orchestrale? I Signori dello Stile imperverseranno
con i loro falsetti per un’altra buona annata.
Tra le band vocali che hanno segnato i primi anni ’70 ci son anche i Chi-Lites di Chicago. Come gli Stylistics, anche la band guidata dal cantante Eugene Record ha ormai perso il successo negli USA, ma sta ancora andando forte in UK, dove piazza al N. 5 un singolo con due enormi successi originari del periodo 1971-72, le due grandi ballate HAVE YOU SEEN HER e OH GIRL.
Pop, Country e altro: i bloccati dall'Atlantico (e dalla Manica)... Captain & Tenille - Legati "ufficialmente" dall'amore LOVE
WILL KEEP US TOGETHER è un perfetto esempio di innocuo pop
radiofonico made in USA anni '70. Scritto da Neil Sedaka e Howard Greenfield,
è l'ultimo pezzo scritto assieme dai due e risale al 1973. Sedaka la
incide e quella versione arriva alle orecchie di Cathryn
Antoinette "Toni" Tennille, che subito se ne innamora. E
propone al Capitano, ovvero Daryl
Dragon, suo compagno artistico e di vita, di inciderla. A
dire il vero come primo singolo del duo Dragon, ex tastierista dei Beach Boys,
vorrebbe pubblicare "I Write The Songs", scritta da Bruce Johnston
dei Beach Boys
e dedicata al principale autore dei pezzi dei Ragazzi
della Spiaggia, il grande Brian
Wilson. Alla fine la spunta la (futura) mogliettina
(avevate qualche dubbio a riguardo?) e così il brano diventa
il loro primo singolo. Da
notare che in coda al pezzo si canta "Sedaka's back", in
onore
dell'autore.I due si son conosciuti nel 1971, quando Toni sta partecipando a un musical ambientalista chiamato "Mother Earth" e Daryl viene chiamato a sostituire il tastierista dello spettacolo. Poi è Toni a seguire Daryl nel successivo tour dei Beach Boys e alla fine la coppia viene messa sotto contratto dalla A&M. Il debutto avviene nel migliore dei modi, con "Love Will Keep Us Together" che diventa il singolo dell'anno oltreoceano, arrivando al N. 1 il 21 giugno e rimanendovi 4 settimane. E in contemporanea il duo piazza nella Hot 100 anche la versione in spagnolo del pezzo, "Por Amor Viviremos". Per l'unica volta (sembra) un artista riesce a piazzare in contemporanea nella Hot 100 due versioni in lingua diversa di un pezzo. Il pezzo si porta pure a casa un Grammy e inaugura una buona serie di hit. E, passato alla Casablanca, il duo poi otterrà un secondo N. 1 americano dopo 5 anni: "Do That To Me One More Time". E nel frattempo Toni canterà anche in "The Wall" dei Pink Floyd... Oltremanica l'accoglienza è decisamente più fredda, e il singolo si spiaggia clamorosamente al N... 32! Il
successo americano del duo è tale da garantire a Capitano e
Tenente un proprio show TV. Non male per un duo etichettato come una
copia dei Carpenters... E se il duo Tenille e Dragon non riesce a
passare l'Oceano sbarcando in Albione, proprio i signori dell'easy
listening anni '70, i Carpenters,
dominano per settimane invece la album chart UK con l'album "Horizon",
uscito il 6 giugno. Curiosamente, nonostante il successo
mondiale, l'album non entra nella Top 10 USA, fermandosi al N.
13,
nonostante la presenza di grandi hit (la cover di PLEASE MR.
POSTMAN, la magnifica ONLY
YESTERDAY, SOLITAIRE)
e il plauso della critica (è di fatto un lavoro molto complesso dal
punto di vista delle tecniche usate). Intanto, I
WRITE THE SONGS, la canzone che sarebbe piaciuto incidere a
Daryl Dragon, viene registrata dall'ex star per teenagers David Cassidy. La
sua versione raggiunge l'11esima piazza britannica. E verso la fine
dell'anno entrerà nel repertorio di Barry
Manilow, che otterrà con la
sua cover
il secondo N. 1 americano della carriera... Ah, riguardo al singolo di
Cassidy, il titolo del lato B crea un autentico casino in Gran
Bretagna: si tratta
infatti di GET
IT UP FOR LOVE, ovvero "mettilo su per amore"... A cosa si
riferisce?? Da notare che entrambi i pezzi del singolo son inseriti nel
concept album semiautobiografico "The
Higher They Climb, The Harder They Fall", che parla
proprio di un ex teen idol che dopo essere arrivato ai vertici della
fama, va incontro all'inevitabile caduta. Tuttavia la caduta di David è
rinviata, dato che l'album funziona bene a livello internazionale e gli
fa pure guadagnare il titolo di cantante maschile dell'anno in
Germania... Da notare che un successivo hit di Captain & Tenille sarà una cover di "Muskrat Love", pezzo già inciso da un'altra band americana che il 21 giugno viene sbattuta giù dal N. 1 USA proprio dal duo... America - L'amore tribolato per la meraviglia bionda "Well I keep on thinking 'bout you, Sister Golden Hair surprise and I just can't live without you, can't you see it in my eyes ..." Si
tratta de trio formato da Gerry
Beckley, Dewey Bunnell e
Dan Peek, che, sempre prodotto dal grande George Martin
(per chi non lo sapesse, il produttore dei Beatles), ottiene il 14
giugno il secondo e ultimo N. 1 americano della carriera con SISTER
GOLDEN HAIR (qui
in versione live). Il
pezzo scritto da Beckley parla di un personaggio di
fantasia. A dire il vero le interpretazioni sul testo son
molteplici.
La più semplice (e probabile) è che il pezzo tratta di un
ragazzo innamorato di una ragazza dai capelli oro (una
"meraviglia")
che tuttavia lo considera più un amico che altro e che in
qualche modo lui ha deluso. E lui sta in mezzo tra la paura di
impegnarsi seriamente con lei e il terrore di non essere corrisposto... Il
pezzo musicalmente presenta nel riff di chitarra un chiaro omaggio a
"My
Sweet Lord"
di George Harrison. È il primo dei tre singoli estratti dal quinto
album dei tre, "Hearts", registrato ai Record Plant Studios di
Sasualito, in California. Anche questo N. 1 USA viene tuttavia ignorato
oltremanica, dove l'unico successo degli America resta "A Horse
With No Name", il loro debutto.Gli America sono tra i capofila di quel rock che miscela elementi country e folk. Ed è proprio il country folk uno dei generi che stanno dominando la classifica USA del periodo. E come ogni genere, al suo interno presenta correnti diversissime rappresentate da grandi nomi uniti tuttavia dal successo (seppur solo americano). Michael Murphey - Il cavallo fantasma del cowboy fuorilegge WILDFIRE (qui in versione live) arriva al N. 3 USA il 21 giugno. Il texano Michael Martin Murphey è un musicista country pop che è diventato praticamente “il poeta dei cowboy”, nutrendo sin da piccolo un particolare amore per le canzoni e le storie dedicate ai cowboy. Laureatosi in storia e letteratura medioevali, nel 1964 forma con Michael Nesmith (futuro membro dei Monkees) una band e proprio per le Scimmie Murphey scrive un pezzo che finsice nell’album "Pisces, Aquarius, Capricorn, & Jones Ltd.", che vendendo 5 milioni di copie, gli assicura parecchi soldi e un contratto come autore. Scrive così pezzi per gente come Kenny Rogers (che con i First Edition registra un intero album di sue composizioni, un concept dedicato a una città fantasma) e Bobbie Gentry. Diventa quindi uno degli esponenti di punta della corrente nota come Outlaw Country, che include artisti country che non si riconoscono nel suono e nei temi promossi dal country "ufficiale" di Nashville. E pertanto si dichiarano “fuorilegge”, in quanto estranei alle regole imposte dai produttori di Nashville. Tali regole vorrebbero cantanti “per bene” cantare pezzi “romantici e senza spigoli”. E allora i fuorilegge si vestono come hippy, e adottano testi decisamente più duri, affrontando temi delicati come l’alcolismo, la droga e la vita dei lavoratori e “sporcando” il suono con influenze rock e folk. Murphey diventa il primo rappresentante della scena fuorilegge texana ad ottenere un contratto discografico e, a quanto si dice, è, con il suo look, l’ipiratore di molti altri, come il treccioluto Willie Nelson (che negli anni '80 conoscerà un momento di grandissima popolarità).
In autunno Murphey piazzerà
nella Top 40 USA un altro
singolo dell’album, “Caroline
In The Pines”, in cui figura un assolo di
banjo. Da notare che nel 1976, il suo Top 40 USA “Renegade”, inserito nell’album “Swans Against The Sun”, vedrà ai cori un altro country man, anzi, un country boy, che nel 1975 proprio ringrazia Dio per essere un ragazzo di campagna. E considerati tutti i dischi che vende, non ha tutti i torti… John Denver – Seconda chance per il ringraziamento
Tornando all'Outlaw Country, non ci son solo maschi ma anche fanciulle dedite al "country fuorilegge"... Jessi Colter - Non sono Lisa, sono Jessi, anche se mi chiamo Miriam
Il country si sta contaminando con
altri generi sempre più. E
all'industria che fa capo a Nashville è dedicato un clamoroso film da
un grande regista come Robert
Altman. Maestro insuperabile nel dirigere cori di attori,
crea un affresco collettivo della
città del country, "Nashville"
appunto, in cui il ritratto satirico del business dell'industria
musicale (con tanto di personaggi ispirati a reali star del country)
viene combinato con gli intrighi della politica durante un festival
musicale, ritraendo al meglio l'America (e l'Occidente)
sull'orlo di una crisi di nervi degli anni '70. Grande
anche la colonna sonora, il cui pezzo chiave diventa "It
Don't Worry Me", ovvero "La cosa non mi preoccupa", cantata alla
fine del film
dopo un omicidio in pubblico, perchè "lo show deve continuare",
regalando all'aspirante stellina Albuquerque (interpretata da Barbara Harris) il
suo surreale momento di gloria... Il pezzo è scritto da Keith Carradine
e viene intepretato anche dall'autore. Carradine tuttavia è autore ed
esecutore di un altro pezzo memorabile, che descrive il
personaggio da lui interpretato (ispirato a Kris
Kristofferson) e
che si porterà a casa un Oscar. Sto parlando di "I'm
Easy".
Ma di questo pezzo se ne riparlerà quando entrerà nella Top 20 USA, tra
un anno esatto... Ah, ovviamente l'industria del country "ufficiale"
della città del Tennessee attacca il film, dicendo che rappresenta solo
falsità con umorismo di bassa lega. Eh, la lingua batte dove il dente
duole... In compenso i musicisti country "outlaw" applaudono il film e
molti loro eredi nel 2002 realizzeranno un album tributo alla storica
colonna sonora.Una nota tuttavia. I britannici sembrano snobbare solo i pezzi country provenienti dalla Top 10 USA. In compenso hanno appena resuscitato la carriera di Tammy Wynette e hanno pure i loro prodotti country. Ascoltare per credere Billie Jo Spears, arrivata al N. 6 UK con BLANKET ON THE GROUND... Il country, sia pur folk, pop o rock, sembra conoscere un momento di grande successo. Ma la band N. 1 del momento negli USA invece abbandona il genere per passare a un rock decisamente più elettrico e influenzato dall'R'N'B. In ogni caso, nonostante lo straordinario successo americano, proprio non sfonda in UK... Eagles - Alla ricerca dell'angelica figlia del diavolo Allora, le Aquile
volano alto, ma hanno buttato banjo e
steel guitar per delle decisamente più aggressive chitarre elettriche.
E hanno
sostituito alle radici country rock un suono decisamente più orientato
verso
l’R’N’B. Il passaggio che potrebbe sembrare azzardato in
realtà avviene molto
facilmente, dato che Glenn
Frey è un grande appassionato del genere e, come dirà
il produttore Bill
Szymczyk, Don
Henley è un batterista con un ottimo senso del
ritmo. ONE
OF
THESE NIGHTS è il primo estratto dall’omonimo nuovo album, il
loro quarto,
e
diventa il secondo N. 1 americano della band. Il pezzo racconta di uno
alla ricerca di una donna (descritta come una via di
mezzo tra un diavolo e un angelo) per sesso ed è stato ispirato a Glenn Frey
proprio dalla musica R'N'B che sta ascoltando all'epoca. Il suono della
band è
completamente cambiato, anche a seguito dell'aggiunta di un nuovo
chitarrista. Si tratta di Don
Felder, arrivato dopo una "crisi di mezza età"
della band, come la definirà Frey, verificatasi nel 1974, ed è
l'artefice della linea di basso del pezzo e da alla band un suono
decisamente più elettrico. L'abbinamento tra
le armonie vocali di Randy
Meisner e Don
Henley
e un suono più aggressivo a quanto pare è molto apprezzato dal pubblico
americano, che porta le Aquile al N. 1 dei singoli per la seconda volta
il 2 agosto, dopo "Best Of My
Love"
dell'anno precedente. Il singolo è anche il primo dei tre Top 5
estratti dall'album che, manco a dirlo, si stampa
al N. 1 degli album il 26 luglio, rimanendovi per 5 settimane e
restando in classifica oltre un anno.
L'album riflette, come
il successivo "Hotel California", lo stato d'animo della band che nella
"terra promessa" di Hollywood, si rende conto che dietro l'edonismo
narcisista resta ben poco. E ritrae la vita nella Città degli Angeli
adottando un pessimismo che lascia poco spazio (e peggiorerà nell'album
successivo). L'intero album è influenzato dalla
musica black. A dire il vero di "nero" c'è pure qualcos'altro, come
evidenziato dalla copertina...
Abba - Loro vorrebbero, ma i britannici... Allora, hanno messo a segno un hit
planetario con "Waterloo".
Ma ormai è
passato un annetto, durante il quale son arrivati i flop britannici
della ristampa di "Ring Ring"
e della glam-pop "So Long",
che a dire il vero non ha fatto faville neppure in Europa. Ma il
problema dei quattro son proprio quelle dannate isole a Nord Ovest del
Continente. Proprio non ne vogliono più sapere di loro. A nulla valgono
gli
sforzi, come quello di presentare "So Long" a Top Of The Pops (cosa
straordinaria dato che non era in classifica). In UK il gruppo proprio
non
decolla. Ora i quattro ci riprovano con I DO I DO
I DO I DO I DO. Un
pezzo ispirato al suono della Schlager Music nordica anni '50
(ovvero a facili ballate melodiche). Il singolo va bene in parecchi
paesi dell'Europa continentale e funziona anche in Australia, dove di
fatto innesca l'Abbamania diventando il primo N. 1 dei quattro (e, nel
1976, arriverà pure nella Top 15 USA). Ma è un altro sonoro fiasco
britannico (non va oltre la N. 38). Insomma, i quattro sembrano già
etichettati dai britannici con l'infamante nomea di "one hit wonder". E
allora
Benny e Bjorn che fanno? Beh, semplice, fanno cantare ad Agnetha e
Frida un "S.O.S."...
Mai salvataggio sarà più spettacolare... ma ne riparleremo nell'autunno
'75! E quei quattro saranno ancora al N. 1 britannico 33 anni dopo...E rimanendo tra i grandissimi dei '70, ci son poi superstar britanniche che, pur ottenendo successo anche in patria, al momento sembrano ottenere maggiori allori oltreoceano... Wings – Ascolta quel che dice Paul
I britannici invece sembrano meno sensibili all’hook del brano, dato che questo si ferma al N. 6. Non male comunque, dato che i due singoli successivi neppure entreranno in Top 40… Va decisamente meglio all’album
che lo ospita, che raggiunge la prima posizione su ambo le sponde
dell’Atlantico,
arrivando in vetta alla UK chart il 28 giugno (rimanendovi 2 settimane
non
consecutive, alternandosi ai Carpenters) e alla Billboard Chart il 19
luglio,
per una sola settimana, tra Elton John e Eagles. Criticamente invece
viene
considerato nettamente inferiore rispetto al suo predecessore. Ma non
penso che
la cosa abbia preoccupato Macca… Elton John - Biografia in note Elton diventa riflessivo e realizza
il fortunatissimo "Captain
Fantastic And The
Brown Dirt Cowboy", album dai contenuti autobiografici, da
cui viene lanciata la bella SOMEONE
SAVED MY LIFE TONIGHT.
Nonostante sia considerata un classico del suo repertorio, la canzone
non va oltre la 22esima posizione in UK. Va decisamente meglio in
America, dove arriva al N. 4 (seguendo due N. 1 consecutivi). La
canzone chiude il primo lato
dell'album, un concept che descrive tutte le difficoltà incontrate da
Elton John e
Bernie Taupin per ritagliarsi uno spazio nell'industria discografica.
Il pezzo si
riferisce a un evento occorso nel 1969. Elton non è ancora
riuscito ad agguantare il successo e sta pensando di sposare Linda
Woodrow. Elton, Taupin e la Woodrow dividono un appartamento nell'East
End Londinese. Elton ha però seri dubbi riguardo all'idea di sposarsi
(indovinate perchè...) e la cosa, unita al fatto che la sua carriera
musicale è a un punto fermo, lo fa sentire in un vicolo cieco e pensare
al suicidio. Ad aiutarlo è l'amico Long
John Baldry, cantante e bluesman inglese noto per il N. 1
UK del 1967 "Let
the Heartaches Begin",
nella cui band Elton ha militato. Baldry, oltre che un musicista, è
anche gay.
È grazie al suo aiuto (e a una bella sbronza) che Elton evita di
commettere una mossa disastrosa come il matrimonio (ma non temete, ci
ricascherà anni dopo) e continua a fare musica. Ed è a
lui, lo "Sugar
Bear" che compare
nel testo, che il pezzo viene dedicato da Taupin. Come dirà Baldry, "A
quanto pare, ho dato una mano a Elton in un momento di difficoltà e lui
ci ha scritto sopra una canzone. Ma non riesco ancora a capire a cosa
si riferisca quella canzone"... Elton raggiunta la fama
ricambierà l'amico, producendone, assieme a Rod Stewart,
alcuni
dischi. Da notare che il pezzo di Elton verrà citato in "My Life"
da
Billy Joel. L'album,
forte di prenotazioni che superano il milione di copie, debutta
direttamente al N. 1 della Billboard Chart il 7 giugno, il primo della
Storia che riesce nell'impresa, a dimostrazione del
livello di
popolarità raggiunto dall'inglese in terra americana. Scalza gli Earth
Wind & Fire e vi rimane sei settimane, prima di essere
detronizzato
dai Wings. A fine agosto ritorna per un'ulteriore settimana in vetta,
buttando giù gli Eagles. In UK arriva invece al N. 2, fermato dagli
Stylistics. Come detto, il lavoro è un concept
album
che narra delle vicissitudini incontrate da Elton ("Captain Fantastic")
e da Bernie ("The Brown
Dirty Cowboy") prima di trovare il successo,
coprendo uno spazio temporale che va dal 1967 al 1969. Nel 2006 il
musicista inglese ne produrrà una sorta di sequel, "The Captain
&
The Kid". Sembra che la musica dell'album sia stata concepita da Elton
durante una crociera, componendo al piano della nave. Tuttavia deve
accontentarsi dei ritagli di tempo lasciati liberi da una cantante
d'opera che di fatto ha affitatto il piano...L'album segna anche la fine del sodalizio con la formazione classica della Elton John Band, con la successiva partenza di due figure chiave come il bassista Dee Murray e il batterista Nigel Olsson. Nonostante i successi, il 1975 comunque non è assolutamente un periodo tranquillo per Elton, che a Los Angeles va incontro a un'overdose da stupefacenti. Ah, il tentativo di suicidio datato 1969 in effetti non fu così drammatico... Elton aprì il gas, ma si scordò di chiudere le finestre... Elton è reduce anche da una performance cinematografica. Infatti è il Pinball Wizard nella versione filmica di "Tommy" degli Who, girata da Ken Russel e uscita nel marzo scorso. Vi canta appunto "Pinball Wizard" che nel 1976 troverà anche la via della Top 10 britannica. La colonna sonora del film è ancora stabilmente nella Top 10 USA a inizio estate. Ma la stagione è contraddistinta da un'altro colonna sonora, di tutt'altro genere... Cinemabilia: fauci di diverso tipo ma ugual pericolo... John Williams - Il suono del pericolo Premessa: in questo articoletto cito più volte "A Study of Jaws' Incisive Overture" di Alexandre Tylski. Sullo schermo c'è il logo della
Universal. Rumori di
fondo. Suoni subacquei. Poi il buio. Rumori di un sonar. E due note. Fa
e Fa diesis. Basse ed eseguite da un violoncello.
Silenzio. C'è
qualcosa. Sullo schermo compaiono i nomi dei produttori. La premiata
Ditta Zanuck. Poi quelle due note ritornano. E subito dopo altre due
note, suonate al contrario. Eh si, c'è proprio qualcosa. Un altro
silenzio. Ancora due note. e poi quattro. E poi un crescendo di 6 note.
Quel qualcosa
si sta avvicinando... Con poche note e un cambiamento del ritmo si
evoca un'immagine. E sarà così per tutto il film. Dopo
questa apertura compaiono le prime immagini, una visione sottomarina.
Compare il
titolo originale del film ("Jaws",
ovvero mandibole), e la musica, sempre formata
da quelle due note e senza melodia, accelera parossisticamente:
siamo nei panni di quel qualcosa che sta muovendosi sott'acqua e sta
accelerando. Poi, quasi sollevata dalla "rivelazione", la musica si
apre e compare un accenno di melodia. Ma resta minacciosa. Qui
non c'entrano le scienze naturali e la realtà biologica. Qui si tratta
di una rappresentazione in note del Male che scorre sotto la superficie.
E le
due note rappresentano il succo del film: il dualismo tra uomo e
natura, tra scienza e esperienza, tra male e bene. E durante il film, quelle due note e il loro aumento parossistico, riveleranno immediatamente allo spettatore che quel qualcosa sta arrivando, dimostrando di aver imparato alla perfezione la lezione musicale di Zio Hitchcock e di Bernard Herrmann in "Psycho". Non c'è bisogno di mostrare, la musica può dirti già tutto, anche quando le mandibole del pesce si chiudono sulla biondina Chrissie, la prima vittima. E verso la metà della pellicola quelle note avvertiranno che, dopo vari falsi allarmi, stavolta il pescione c'è davvero e ha fame... È questo il segreto di una grande colonna sonora, e John Williams lo conosce. E il suo "Main Title From Jaws" lo dimostra perfettamente. Insomma,
l'estate 1975 segna un punto di non ritorno:
"Lo Squalo"
demolisce tutti i record di incassi, lancia in orbita il
suo
geniale regista, Steven Spielberg (che ha saputo
trasformare uno dei
principali problemi durante la lavorazione, i continui guasti del pesce
meccanico, nel punto di forza del film), e consegna alla Storia della
musica
e del cinema una della colonne sonore più semplici ed efficaci di
sempre, facendo
guadagnare al suo autore, John Williams (influenzato dal
compositore Antonin Dvorak),
il primo di
una lunga serie di Oscar. Certo, il pescione, tra mille
citazioni,
genererà seguiti maldestri, rifacimenti banali, e creerà nella mente
malata dei produttori hollywoodiani un nuovo concetto, quello di
"blockbuster", che molte disgrazie porterà nei decenni successivi (le
varie michaelbayate, le schumacherate, le emmerichdiozie...). Ma quello che si muove nelle acque del 1975 è Cinema allo stato puro. Per la cronaca "lo Squalo" è stato il "non-film" della mia infanzia. Nel senso che, impossibilitato a vederlo (ero troppo piccolo a dir di mio padre), per anni ho rotto i maroni a tutti quelli che l'avevano visto per farmene raccontare la trama, tanto che oramai la sapevo a memoria... Per tacer delle estati passate a guardare l'orizzonte del mare sperando in una bella pinna triangolare comparisse... Mica lo sapevo che se solo uno squalo si avvicinava alla riviera adriatica veneta moriva all'istante per le porcherie nell'acqua... E comunque ho sempre fatto il tifo per il pescione meccanico, che per la cronaca, durante la lavorazione del film, è stato battezzato Bruce... "Lo Squalo" debutta nei cinema americani il 20 giugno in oltre 400 cinema, che diventano a luglio oltre 600. Per la prima volta un film viene lanciato massicciamente nelle sale. Cosa che ora è la prassi. Questo incrocio tra "Moby Dick" e "Il Mostro Della Laguna Nera" genererà una valanga di citazioni (compreso un autoreferenziale Spielberg in "1941"), tutte invariabilmente accompagante da quella musica. E la prima citazione arriva già un paio di mesi dopo... Ma prima di parlarne, un piccolo
accenno a quello che può essere
considerato una sorta di John Williams del piccolo schermo, Mike Post. Infatti,
in agosto arriva al N. 10 USA il tema di una serie TV musicata
proprio da Post. Si tratta di THE
ROCKFORD FILES. Il telefilm da noi è noto come "Agenzia Rockford" e
vede come protagonista James
Garner
nei panni di uno dei tanti detective privati che invadono le serie TV
degli anni '70... Il
pezzo lancia definitivamente il mago delle sigle TV americane,
che in seguito realizzerà
le sigle di serial storici della TV come "Hill
Street Giorno E Notte" (un altro Top 10 USA), "Chips",
"Magnum
P.I.", "A-Team",
"Law
& Order" e la lista potrebbe continuare
all'infinito...
E
ora torniamo alla citazione de "Lo Squalo"... Compare sulle locandine
pubblicitarie di un film che esordisce nei cinema britannici
il 14
agosto 1975. Quelle locandine recano la seguente frase di lancio: "Un
differente tipo di mandibole"... E
infatti non
si tratta delle mandibole dentute di un Carcharodon carcharias, ma
della dentatura altrettanto minacciosa di un particolare esemplare
della specie Homo sapiens. A dire il vero son di una inquietante
fanciulla chiamata Magenta (l'attrice Patricia Quinn) ma
inevitabilmente quei denti circondati da labbra rosso sangue fanno
subito pensare ad un "Dolce
Travestito dal pianeta Bisesso, della galassia Transilvania"."Don't get strung out by the way I look Don't judge a book by its cover I'm not much of a man by the light of day But by night I'm one hell of a lover" The Rocky Horror Picture Show "Don't dream it! Be it!" Parlo
ovviamente del Dr.
Frank-N-Furter,
interpretato da un irressistibile Tim
Curry, che, oltre a creare la sua
personalissima versione della Creatura di Frankenstein (un culturista
biondo e abbronzato, creato "per allentare la tensione",
storpiando lo
slogan culturista "In soli sette giorni posso fare di te un
uomo" in "In soli sette giorni posso farti
un uomo"),
introduce al sesso i due ingenui fidanzatini interpretati da una
giovanissima Susas
Sarandon (memorabile quando canta che vuol fare
la porca) e da Barry
Bostwick. Non prima che i due
abbiano imparato a ballare il "The Time
Warp"... Fino a che i servitori Riff Raff (Richard O'Brien,
autore del musical teatrale che ha debuttato a Londra nel 1973 e da cui
è tratto - con variazioni - il film) e Magenta non lo
fermeranno...Introdotto dalla splendida "Science Fiction / Double Fiction", vero e proprio omaggio al cinema fantastico che fu, il film oggi è un vero e proprio cult movie. Tuttavia all'epoca del debutto non è stato esattamente un successo. Anzi. Viene realizzato in realtiva economia e all'uscita nei cinema fa flop. Praticamente la strana commistione di musica, sesso e horror non trova il suo pubblico. Ma lo troverà a breve, verso al fine del decennio, quando entrerà nel circuito dei film di mezzanotte e genererà un autentico culto, con proiezioni accompagnate da vere e proprie performance del pubblico intento a interpretare i vari personaggi (una di queste proiezioni viene immortalata in "Saranno Famosi"). Il fenomeno dilagherà a livello mondiale. E diventerà di fatto il film con la tenitura più lunga della storia, con oltre 30 anni di proiezioni e un incasso complessivo ben superiore ai 100 milioni di dollari. Niente male per un film costato appena poco più di un milione di dollari. Da notare che il film lancia anche un grassone rockettaro di nome Meat Loaf, che tra un paio di anni venderà spirilioni di copie del suo rock iperbarocco... Nel 1989 "The Time Warp" troverà anche la strada della Top 10 britannica, nella terrificante interpretazione fine anni '80 di Damian (molto Stock-Aitken-Waterman...). Per il 2009 è in programma un remake, maggiormente aderente allo spettacolo teatrale. Speriamo bene, ma a me vengono già i brividi pensando a cosa ne potrebbe venire fuori considerati i produttori odierni... Ah, una cosa che ho scoperto: sapete chi anche ha fatto una cover (con arrangiamento a dir poco "orendo") di "Sweet Transvestite"? Cliccate qui e lo scoprirete! E chi ha rifatto in italiano "The Time Warp"? Qui lo trovate! Se i link dovessero saltare, sappiate che in fondo all'articolo c'è la risposta! Ma intanto imparate a ballare anche voi! "It's just a jump to the left And then a step to the right With your hands on your hips You bring your knees in tight But it's the pelvic thrust that really drives you insane, Let's do the Time Warp again!" Per chi non conosce l'inglese: dovete fare un salto sulla sinistra, poi un passo sulla destra, mettere le mani sui fianchi e piegare in dentro le ginocchia. Ma è la mossa pelvica che vi farà impazzire! Di fatto il "Rocky Horror Picture Show" (e il musical teatrale che l'ha ispirato) son di fatto figli dell'era glam e dello shock rock. Sia musicalmente che tematicamente. Non per nulla come truccatore del film viene chiamato Pierre La Roche, responsabile dei make up di David Bowie. E parlando di Shock Rock... Alice Cooper - C'è sangue e sangue... Alice
Cooper diventa solista nel 1975 (fino infatti a tale anno il nome non è
quello del rocker, ma dell'intera band). E a maggio
ha esordito
con il concept "Welcome
To My Nightmare", sulla cui copertina il nostro appare
vestito di tutto punto con cilindro e frack (praticamente il suo vero
incubo). L'album
descrive gli incubi di un ragazzino di nome Steven, vede
la partecipazione del grande Vincent
Price (7 anni prima di "Thriller") e viene lanciato con tanto
di Special TV Alice
Cooper: The Nightmare TV, trasmesso negli USA il 25
aprile. L'estate invece
è tutta del faraonico Tour
chiamato come l'album, un vero e proprio spettacolo musical-teatrale in
cui il nostro supera se stesso e non bada a spese (il costo si aggira
sui 600.000 dollari dell'epoca!), con tanto di filmati, ballerini,
cambi di scena e costumi elaborati, il tutto a tema horror. E tra
demoni, ragni giganti e un ciclope, il
tour verrà filmato e diventerà un film nel 1976. Intanto
il singolo tratto dall'album, ONLY WOMEN
BLEED (qui
altro video con versione accorciata del pezzo), si arrampica fino al N.
12 USA. Il pezzo, che verrà rifatto tra le altre da Tori Amos e Julie
Covington (che lo porterà al N. 12 UK tra 1977 e 1978), è una
delicata ballata che parla
di una donna che subisce abusi famigliari. Il sangue di cui parla
Cooper è quello dell'anima ferita della protagonista.
Sembra, ma non ci metto la mano sul fuoco, che il pezzo sia stato
ispirato ad Alice dall'amica Tina Turner, notoriamente vittima di
violenze da parte del marito Ike. Forse è una leggenda urbana, ma
Tinona comunque la canterà spesso in futuro. Tuttavia i discografici della Atlantic, dopo lunghe riunioni, preferiscono accorciarne il titolo sul singolo a "Only Women", per evitare che si potesse pensare che si riferisse alle mestruazioni (!). Cosa che d'altra parte alcuni gruppi femministi pensano, attaccando la rockstar, che invece ha scritto un pezzo che denuncia le violenze domestiche senza voler shockare nessuno (una volta tanto...). Ma come ben si sa, molti in America non ascoltano i testi delle canzoni... In ogni caso anche nello special TV il testo del brano viene modificato, per evitare controversie... Se Alice fa ancora faville negli USA, in Gran Bretagna, se c'è un genere in terrificante declino, quello è proprio il Glam Rock. E questo potrebbe aver influito anche sulle iniziali (s)fortune del "Rocky Horror Picture Show"... Credete che stia esagerando? basta vedere le classifiche. I due generi che hanno monopolizzato le classifiche nei quattro anni precedenti, ovvero il Glam Rock e il Rock progressivo, sembrano oramai destinati a rapida estinzione. Il primo, per esaurimento della formula, oramai ridotta a clichè ripetitivo. Il secondo per perdita totale di senso della realtà con definitiva trasformazione in sfoggio sterile di tecnica fine a se stessa che fa guadagnare ai suoi esponenti la nomea di "dinosauri". Entrambi, da lati opposti, sono arrivati al medesimo risultato: la perdita totale di ogni senso del ridicolo. E così quello che solo due anni prima era straordinariamente eccitante, adesso suona più come una marcia funebre. Che sembra coinvolgere tutti i protagonisti. Mamma ho perso il rossetto: Il Declino del Glam Pronti alla lista degli annunci mortuari? Steve
Harley & Cockney Rebel hanno appena ottenuto un
clamoroso N. 1 in
UK con la classica "Make Me
Smile (Come Up And See Me)". Il successore
è MR
RAFFLES (Man It Was Mean) e si ferma clamorosamente
al N. 13. Sarà
l'ultimo hit della formazione. Il buon Harley otterrà un hit
in
solitario nel 1976 con "Here Comes
The Sun" (si, la canzone dei
Beatles). Per rivederlo in classifica dovremo aspettare il 1986, quando
canterà con Sarah
Brightman il tema di "The
Phantom Of The Opera" (anche se la sua performance sparisce
di fronte a quella del futuro primo vero titolare del ruolo in teatro, Michael Crawford). Gary
Glitter ottiene il suo ultimo Top 10 britannico con
l'ennesimo stomper
nel suo stile (io lo chiamo "fotocopiatrice bloccata"), DOING
ALL RIGHT WITH THE BOYS (N. 6). Beh, tra breve ci
sarà ben poco da dire che va tutto bene. Se da un lato è il suo 11esimo
Top 10 consecutivo, dall'altro dovrà aspettare 9 anni per il 12esimo (e
si tratterà di un hit isolato). E pure la Glitter Band, ex
band
di accompagnamento di Gary, inizia a scricchiolare, dato che manca la
Top 10 per la prima volta dopo 5 hit con LOVE IN
THE SUN. L'anno
prossimo arriverà un nuovo Top 10, che tuttavia sarà anche l'ultimo... Un
po' meglio va ai Mud
che seguono il loro ultimo N. 1 UK OH BOY
(ancora bello alto nella Top 10 tedesca per tutta l'estate) con un
singolo al N. 10, MOONSHINE
SALLY (che in proporzione va meglio in Germania). Una
posizione un po' deludente per
la band, reduce da 7 singoli piazzatisi nelle parti alte della Top 10
UK (compresi 3 N. 1). Tuttavia va detto che si tratta più che altro di
un'ultima pubblicazione da parte della RAK dopo l'abbandono della band,
passata alla Private Stock. I Mud non otterranno più il successo
formidabile del
'74, ma piazzeranno comunque altri Top 10 britannici fino al 1976.Il declino sembra colpire decisamente la band più popolare in Britannia dei primi anni '70, gli Slade, che ottengono il loro ultimo Top 10 del decennio con THANKS FOR THE MEMORY, che si ferma "solo" al N. 7. Per rivederli in Top 10, attendere il 1981. Gli
Sweet
pure sono in declino in UK, ma non penso si preoccupino granchè,
dato che stanno andando ancora alla grande nel Mondo, come testimoniato
dai piazzamenti in Germania e negli USA dei loro ultimi hit. Con ACTION
pestano il pedale sul rock duro e arrivano al N. 15. Il singolo diventa
così il loro penultimo Top 20 (per l'ultimo attendere il 1978). In
Germania il pezzo vola al N. 2 invece, e segue il N. 1 "Fox On The
Run". Il
pezzo verrà rifatto nel 1994 dai Def Leppard
e arriverà al N. 14 UK. Decisamente
alla frutta sono i Rubettes,
che con FOE-DEE-O-DEE
non vanno oltre la 15esima posizione britannica (anche per loro va
meglio in Germania)... Tra l'altro
il pezzo viene accusato di aver copiato spudoratamente "Fancy Pants"
dei Kenny... E i Kenny,
band della RAK Records
(l'etichetta che, ricordiamo, deve gran parte delle sue fortune al glam
e al team di
autori/produttori formato da Nicky
Chinn e Mike Chapman), reduci da due
Top 5, si piazzano al N. 12 con BABY
I LOVE YOU OK (nessun link attivo...). Seguirà un altro singolo al N.
10, poi il baratro.Peggio di tutti va Alvin Stardust che dopo 6 Top 20 fallisce miseramente l'appuntamento con la chart. Poco male e comunque pure lui godrà di un breve ritorno di fiamma a inizio anni '80. Crisi anche in casa Sparks. Si risolleveranno solo tra 4 anni, grazie a una robusta cura elettronica targata Giorgio Moroder... Si ferma al N. 13 il variopinto Roy Wood, che messi da parte i Wizzard, ottiene il suo ultimo hit, OH WHAT A SHAME. Probabilmente Jeff Lynne riderà sotto i baffi, visto che invece i suoi E.L.O., scaricati da Wood a suo tempo, stanno per iniziare la loro fase d'oro, anzi di platino... Il declino dei T. Rex è oramai cosa nota da tempo, dato che la band non azzecca un Top 10 dall'estate 1973. NEW YORK CITY regala loro tuttavia un discreto N. 15 (evidentemente la posizione ideale per lo spiaggiamento dei pezzi glam...), specie dopo il fallimento del singolo precedente. E a dispetto di una strofa iniziale che recita "Have you ever seen a woman coming out of New York City with a frog in her hand?". Che aveva preso Bolan quando l'ha scritta? La sorte non sembra favorevole neppure per gli esponenti del glam più intellettuale e raffinato. I quali tuttavia son decisamente di ben altro livello e stanno già evolvendosi per evitare i pantani. E così, se Bryan Ferry da solista fa flop con YOU GO TO MY HEAD, sua versione di uno standard jazz (e di Sinatra), il prossimo disco dei Roxy Music sarà un clamoroso successo e presenterà uno dei maggiori hit della band, che tuttavia dimostrerà di aver dato un'ascolto, magari svogliato ma efficace, alle sonorità disco. Praticamente anticiperanno il sound degli '80 di un buon lustro... E al suono black da discoteca guarda anche l'ex Re del Glam, ormai convertitosi al "Soul di Plastica", ovvero David Bowie, che pubblica questa estate FAME, realizzata con John Lennon e secondo estratto dal suo "Young Americans". In UK lo snobbano un po' a sorpresa (solo N. 17), ma ne riparlermo dato che sarà il suo primo N. 1 USA. E non temete, in autunno lo vedremo pure al N. 1 britannico con un suo vecchio classico... Il nuovo che avanza (in autostrada) C'è quindi in corso un cambiamento netto della scena: a livello di Mainstream la Disco sta per diventare un rullo compressore che assicurerà ai suoi interpreti il successo su ambo le sponde dell'Atlantico (cosa che al momento, come s'è potuto vedere, è tutt'altro che scontata), approfittando della prima vera crisi del rock. A metà anni ’70 il rock ha a che fare con un fatto inedito: l’età. Il rock arriva di fatto alla maggiore età e per la prima volta assiste a un vero e proprio ricambio generazionale all'internod el suo pubblico: per la prima volta non è solo la musica dei teenagers, ma anche quella dei loro genitori: chi si strappava i capelli 10 o 15 anni prima per Beatles o Elvis ora è diventato padre/madre di adolescenti che tuttavia non si riconoscono nel "rock di papà (o mamma)" e che cercano qualcosa di diverso. I gruppi che pochi anni prima dominavano la chart vengono visti dalle nuove generazioni come “dinosauri”, volti a sacrificare tutto sull'altare della perfezione formale formulaica. E la risposta a tali esigenze si sta creando a livello underground. Sta nascendo un movimento volto al recupero delle origini aggressive e ribelli del rock, ormai seppellite sotto quintalate di assoli virtuosistici. Un recupero a tutti i costi, anche a scapito (soprattutto) della tecnica, vista come un ostacolo per la carica eversiva della musica. Il Punk. E al contempo si stanno affermando nuovi suoni, favoriti dai progressi tecnologici: arriva l’elettronica. L'elettronica sta diffondendosi a macchia d'olio nel mondo musicale e influirà su tutti i generi. E proprio questa estate arriva al successo la band elettronica che probabilmente ha più influito sulla musica pop... Benvenuti nel Regno delle Macchine. Che nel 1975 si trova in Germania... Kraftwerk – Kome essere pello antare in makkina zu electroniske autostrata "Wir
fahren
fahren fahren auf der Autobahn"
Tu fare cita in autostrata? Folere viacciare con zole luccikante in faccia su striscia asfalten tra ferti falli (falli nel zenzo di falle, no di fallen! Foi manciaspachetti maliziosen!) di crande Deutschland? Foi folere fare viaccien? Jaaa? Allora prentere disko di Kraftwerk e mettere zu! Su ciradiski, maliziosen! AUTOBAHN di Kraftwerk (qui in fideo di epoka dofe però inclese parlare zopra!) ezzere lavoro molto importante in Storien di popmuzik. Autostrata di cuattro robot teteski anticipare tanta di muzika elettronika di anni poi, da electronic disco tanz di Ciorcio Moroder, a synth pop di Pritannia di anni ’80, da hip hop a techno muzika. Ed ezzere uno dei primi zingoli electropop che andare in klassifike di mondo! Arrifare a N. 11 in UK, a N. 25 USA e, certo, anke in Top 10 di Deutschland. Essere anke prima kanzonen in tetesko ke arrifare in klassifike di Amerika. Der crande pezzo di muzika riprodurre fiaccio in autostrata. Solo che fiaccio su sincolo essere solo klein spoztamenten da kasello a kasello. Fersione su LP infece ezzere fero fiaccio, di 22 minuten, mit ritmo “motorik” ipnotiko, ke campiare come se simulare accelerazionen und rallentamenten von makkina su autostrata di titolen. E rumore makkine che fostre orecchie sentire durante pezzo essere fero rumore makkine recistrato da Ralf Hütter su fera autostrata, cuando lui mettere fuori mikrofonen da sua Volkswagen cricio topo…
Primo
alpum uscire in 1970, con
muzikprotuzionen von Conny Plank. Ezzere alpum di muzika minimalisten.
Loro tanta fantazia, e kiamare “Kraftwerk
1”.
Loro essere però in cuattro, perkè afere anke patterista Klaus Dinger e
kitarristen Michael Rother, che però antare fia presto
perkè formare altra
crante pant di krautrock, Neu!.
Seconto alpum ezzere recistrato in eine
settimanen e loro usare prima folta elektronici muzikstrumenten. Ancora
uzare
tanta fantazia per titolen, “Kraftwerk
2”. Poi loro fare terzo alpum, con cui
iniziare collaporazionen con pittoren (no impiankino come Hitler,
pittoren fero
kome Dürer!) Emil Schult, ke
influenzare anke gruppenimmacine. E gruppen antare ankora
più su
elektronika, e kiamare perkussionista electroniko, Wolfgang Flür, che
iniziare
a zuonare su fattenkasaelektroniskepatterie. Poi Kraftwerk difentare
cuattro di
nuofo, con acciunta von Klaus
Roeder. E in nofembre 1974 nuofa formazionen fare
crante disken, “Autobahn”,
che essere definitivo appraccio con
elektronicamuzik. Pittore Emil Schult disegnare kopertinen, ma anke
tare aiuten
per skrifere testo di kanzone principale. Poi Roeder antare fia e in 1975
arrifare Karl Bartos per tour von promozionen di alpum in ciro per
Monto,
formando klassikformazionen di Kraftwerk. E in estaten
1974 alpum “Autobahn” secue
crante succezzo di kanzonen, e difentare crante Top 10 in Crante
Pretagna, dofe
arrifare a N. 4. E segnare fiaccio di popmusik in electronika… Kapiten,
jaaa?!? I Kraftwerk sono una band fondamentale per la musica nera americana, dalla disco all’hip hop, dal funk elettronico alla house. Come è possibile che quattro tedeschi influenzino la cultura black USA? Perché riscoprono il "ritmo tribale ancestrale" realizzandolo con gli strumenti dell’era postindustriale. E quel ritmo sarà alla base di tutta la musica da ballo successiva. Le sonorità automatiche dei Kratwerk si sposano al funk. E l’unione tra la musica ipnotica delle macchine umane e il suono della musica che rappresenta la carnalità porterà, sempre in terra Germanica, a una sintesi a dir poco sublime: l’algida disco orgasmica che Giorgio Moroder crea per Donna Summer. “Love To Love You Baby” e soprattutto “ I Feel Love” stanno arrivando… Ma gli artifizi elettronici possono essere impiegati anche per realizzare struggenti e melanconiche canzoni che parlano di pene d'amore...10cc - Teoria e pratica
Da notare che il pezzo in origine è una bossa nova, subito battezzata una porcheria da Kevin Godley e Lol Creme. E la frase "Be quiet, big boys don't cry..." che compare nel break viene affidata alla voce della receptionist dello studio in cui la band registra il pezzo… Il pezzo diventa un clamoroso hit mondiale e arriva trionfalmente anche al N. 2 USA, rimanendovi per tre settimane, tenuto sotto da “The Hustle”, dagli Eagles e dai Bee Gees. In compenso, il pezzo traina l’album al N. 4 UK e al N. 15 USA. Teen idols e cover Bay City Rollers - Vogliono solo un po' di amore Chi al
momento non corre rischi di declino è la band più amata dalle
adolescenti britanniche, alm punto da far muovere alla stampa paragoni
addirittura con i Beatles (ah, le castronerie dei giornalisti...).
Ovviamente il paragone non nasce per il livello delle
composizioni, piuttosto bassino per i Ragazzi di Bay City. Ma per
l’isteria
che la band scozzese riesce a generare. La band ha un suo tipico look,
con pantaloni e scarpe scozzesi, che in breve viene copiato da migliaia
di ragazzine. Il 1975 segna il picco della Rollermania
e i ragazzi in tartan hanno già messo a segno il
singolo più
venduto dell'anno in Gran Bretagna con "Bye Bye
Baby". Questa estate è
quindi il turno del successore, un altro N. 1. Si tratta di GIVE A
LITTLE LOVE, che rimane in vetta per 3 settimane
tra luglio e agosto. Pop adolescenziale in perfetto stile anni
'70.
Da notare che la band utilizza anche un trucchetto dei Beatles: infatti nonostante siano in classifica anche con l'album "Rollin'" che include il loro precedente N. 1, il singolo estivo è un inedito che non figura su nessun album. E questo assicura vendite maggiori. Ovvero, come sfruttare il momento nel migliore dei modi. Il momento durerà anche per il 1976, anno in cui la Rollermania varcherà l'Atlantico sbarcando in America e regalando ai ragazzotti un breve ma intenso successo, con tanto di un N. 1 USA. In America intanto son già arrivati due componenti della formazione originaria dei Rollers...Pilot – Un tocco di magia pop
Chi
invece oramai appartiene alla categoria di "ex
teen idols" sono i fratellini Osmonds.
l'Osmondmania che ha attanagliato la Gran Bretagna è ormai un ricordo,
sostituita nei cuori delle adolescenti dalla Rollermania. E THE PROUD
ONE,
cover di un pezzo di Frankie
Valli
datato 1966, è destinata a diventare il loro ultimo hit, arrivando al
N.
5 britannico a giugno. Non va meglio neppure ai fratelli in versione
singola: Donny e Marie con una fetida cover di un pezzo di countryman
Eddie
Arnold, MAKE THE WORLD GO ROUND (nessun link alla loro versione), al
massimo fanno girare qualcos'altro,
e non vanno oltre la 18esima piazza britannica diventando l'ultimo hit
firmato da un Osmond nelle isole di Sua Maestà. Il gran pregio delle
star bambine è che crescono, si riempiono di peli e brufoli (e nel caso
degli Osmonds, ingrassano pure) e smettono
di nuocere....Tra tanti declinanti c'è anche chi invece gode di una rinnovata popolarità. ma è tutt'altro che un ragazzino. Si tratta di Frankie Valli, l'autore del pezzo degli Osmonds, che dopo il trionfale ritorno col N. 1 USA "My Eyes Adored You", piazza in classifica la proto-disco SWEARIN' TO GOD. Non va benissimo in UK, ma è un successo da Top 10 negli USA. Stiamo quindi attraversando un'era di incertezze e cambiamento, in cui essere una delle star più grandi del pianeta non assicura più tanto un successo con la s maiuscola. Pertanto non sorprende vedere molti lanciarsi in un'operazione che può risultare poco rischiosa: la cover. E stando ai piazzamenti nella chart britannica, direi che la cosa paga... L'estate
1975 si apre in UK con Windsor
Davies e Don Estelle al N. 1 con WHISPERING
GRASS, che detronizza così Tammy Wynette e la
sua "Stand
By Your Man". I due sono tra i protagonisti di una
sitcom britannica molto popolare all’epoca, intitolata “It Ain't Half
Hot Mum”,
che narra le vicende di un gruppo di soldati-teatranti dediti
all’intrattenimento delle
truppe stanziate in Asia durante la Seconda Guerra Mondiale. E il
successo della sitcom li porta al N.
1. Di fatto la loro cover è la versione comica (interpretata dai due
attori nei panni dei
loro
personaggi), di un
pezzo datato 1940 del gruppo vocale di colore The Ink Spots,
una delle prime band i colore capaci di ottenere successo anche presso
l’audience bianca. Il gruppo, che di fatto è tra i responsabili del
passaggio
dal jazz al R’N’B e al Doo Woop è particolarmente famoso per alcuni
pezzi, tra
cui la celeberrima “If I
Didn’t Care”, datata 1939.
Al N. 2 UK a giugno arriva un'altra cover, THREE STEPS TO HEAVEN, ad opera degli Showaddywaddy. La band rockabilly, giunta al quinto hit, è alla prima di una lunga serie di cover che contraddistingueranno d'ora in poi la sua carriera. Il pezzo in origine era di Eddie Cochran, anch'egli arrivato al N. 2 UK esattamente 15 anni prima. E Ray Stevens, quello che un anno prima raccontava di gente che corre nuda, ora propone la cover dal sapore country di un classicone di Johnny Mathis del 1960, MISTY. Si ferma al N. 14 USA ma arriva al N. 2 UK. E poi non dite che le cover non funzionano! Beh, non tutte. Quella di MY WHITE BYCICLE, pezzo psichedelico dei Tomorrow, ad opera dei Nazareth, si arrampica a fatica al N. 14 UK. Beh, una cosa accomuna sia il pezzo di Stevens che quello dei Nazareth: gli originali son decisamente superiori! Al N. 7 UK arriva la Sensational Alex Harvey Band
con la divertente cover alcolica di
DELILAH
(pezzo
iperbarocco stranoto già portato al successo da Tom Jones).
Questo è destinato ad
essere il loro unico singolo da Top 10. La band guidata dallo scozzese
Harvey nasce nel 1972 e inizialmente si inserisce nell'onda glam,
spaziando in seguito tra svariati generi, dimostrando un ecelttismo
pari solo alla fama conquistata con travolgenti esibizioni live (prima
tra tutte quella al Festival di Reading del 1973). E prima di "Delilah"
la band ha già piazzato nella Top 20 degli album britannici ben due
lavori, "The Impossible
Dream" nel 1974, e "Tomorrow
Belongs To Me",
uscito in aprile. "Delilah" è il pezzo che da la fama presso il grande
pubblico, ma non rappresenta veramente la band, tanto che l'immagine
del collettivo ne verrà addirittura danneggiata. La
band
piazzerà altri due album e un altro singolo in Top 20 entro al fine del
1976. Poi una serie di sfortune e di cattiva gestione ne determineranno
il declino. Harvey se ne
andrà nel 1982, a soli 47 anni, per le conseguenze dell'alcolismo...Gli Status Quo seguono invece il N. 1 UK "Down Down" con una versione live di ROLL OVER LAY DOWN (potremmo definirla un'autocover?), pezzo del loro album del 1973, "Hello". La nuova versione arriva al N. 9 albionico. Più
"inventivo" è il "losco" Judge
Dread, che stavolta prende la base della celeberrima "Je
T'Aime Mon Non Plus"
e la traduce in un reggae per costruirci
la truce storiella di un incontro con una
donzella che alla fine si rivela un travestito piuttosto dotato. Un
momento di autentica poesia (altro che "La Moglie Del Soldato"!). Il
titolo è JE
T'AIME
e
arriva al N. 9 UK. E qui si tace del lato B, "Look A Pussy"... Il
siongolo è estratto dall'album "Bedtime Stories", ma potete star certi
che non si tratta di ninne nanne... Il Giudice continuerà a dedicarsi a
pezzi sporcaccioni in
salsa reggae. E parlando di reggae, vale la pena segnalare anche il
ritorno in classifica di ISRAELITES
di Desmond Dekker,
che
si
piazza al N. 10 UK a giugno dopo essere arrivato al N. 1 nel 1969... E
rimanendo in ambito reggae (seppur molto leggero), si segnala invece
una "falsa
cover". Si tratta di Tears
on My Pillow
di Johnny Nash,
che segue al N. 1 albionico i 10cc dopo quasi tre anni di assenza dalle
classifiche. Contrariamente
a
quel che si potrebbe pensare (e che hanno scritto molti giornalisti
musicali rubati all'agricoltura), non si tratta della cover
dell’omonimo pezzo di
fine anni ’50 portato al successo da Little
Anthony And The
Imperials (rifatto nei '90 da Kylie).
Il musicista reagge-pop non
entrerà invece nella classifica
americana con questo brano, che è anche il suo ultimo grande hit
britannico.C'è invece un pezzo che non è una cover ma che verrà rifatto (e riportato al N. 1 nel 1999)... Typically Tropical - Le conseguenze delle vacanze esotiche...
Da notare che i due lavoreranno su un altro camp classic, “I Lost My Heart For a Starship Trooper” di Sarah Brightman (pre-cura Lloyd Webber) e producendo i… Judas Priest (!!!). E dato che abbiamo evocato Andrew Lloyd Webber, un accenno a un pezzo tratto da un Musical. Si tratta di SEND IN THE CLOWNS, che diventa l'ultimo hit della carriera per Judy Collins, arrivando tra maggio e giugno arriva al N. 6 UK. Il pezzo è stato scritto da un altro Re dei Musical, Stephen Sondheim, autore tanto per citarne due, di "West Side Story" e "Sweeney Todd". Il brano in classifica è invece tratto da un suo lavoro del 1973, "A Little Night Music". Carrellata finale? E sia carrellata finale!Fritto Misto Hamilton, Joe Frank & Reynolds - Una band è una band, a prescindere dal nome...
Grand Funk Railroad - Arrivano i tempi cupi per la Ferrovia
Il 9 agosto al N. 6 statunitense arriva MIDNIGHT BLUE, singolo di debutto nella Hot 100 per Melissa Manchester. Il pezzo è stato scritto con Carol Bayer Sager, già collaboratrice della cantante nel suo primo album, del 1973. La Manchester è stata corista nel 1971 per Barry Manilow. Pete
Wingfield invece arriva al N. 7 UK con EIGHTEEN
WITH A BULLET.
Un
diciottenne con una pallottola? Un pistola forse? Con il suo falsetto
ci avverte che ha il dito sul grilletto... Ma forse non allude
veramente all'atto di sparare... Questo
doo woop aggiornato al 1975 è il suo debutto
da solista ma Pete non è esattamente un novellino, dato che già negli
anni
'60 faceva parte di una band insierita nel filone del blues britannico,
i Jellybread.
In ogni caso la sua prima uscita da solista che gli va
molto bene, dato che arriva pure nella Top 20 americana. In che
posizione? Ma al N. 18 ovviamente (e probabilmente con un "bullet" di
Billboard - ovvero con il contrassegno che indica i brani che
guadagnano punti). Che il tipo leggesse nel futuro? In ogni caso questo
sarà il suo unico hit. E andiamo con un hit per nonni... Si tratta di THE LAST FAREWELL, N. 2 UK per Roger Whittaker. Roger è molto popolare in Germania mentre in UK è in declino quando scrive questo pezzo vecchio stampo che gli assicura anche il unico Top 20 americano. Non si tratterà tuttavia del suo ultimo addio, dato che lo ritroveremo nella Top 10 UK anche nel 1986... Tra le band britanniche che stanno
funzionando alla grande in Europa e soprattutto in Germania,
ci sono, oltre agli Sweet e ai Mud anche i Fox. la band che
prende il nome dalla cantante australiana Noosha Fox piazza il
N. 3 primaverile (in patria) ONLY YOU
CAN
al N. 2 tedesco. Si tratta del singolo di debutto della band, il cui
secondo singolo, IMAGINE ME, IMAGINE YOU (nessun link ahimè), riscuote
un successo nettamente inferiore in UK (arriva solo al N. 15), mentre
diventa il secondo Top 10 tedesco in agosto, arrivando a un buon N. 7. USCITE CHIAVE Durante l'estate escono alcuni pezzi da novanta che troveremo nelle classifiche nelle stagioni successive. In primis, un ragazzotto del New Jersey che pubblica un album il 25 agosto... Il ragazzo si
chiama
Bruce è dichiara di essere "Nato Per Correre"... BORN TO RUN
segna la
strepitosa esplosione di uno dei rocker americani più importanti degli
ultimi
30 anni. L'album è di fatto il prototipo di gran parte del rock anni
'80, nel bene e nel male, grazie a una produzione basata su un "muro
del suono" memore di quello di Phil Spector. L'intenzione è di suonare
come Roy Orbison che canta pezzi di Dylan prodotti da Spector. Nasce
come un concept album e Springsteen vorrebbe inizialmente intitolarlo
"The Legend Of Zero" o "Blind Terry". Idea poi accantonata. Come pure
vengono messi da parte i dylanismi dei primi due lavori. L'idea è
quella fare una cosa diversa e di usare lo studio di registrazione come
uno strumento. E a
creare quello che sarà il definitivo "Springsteen
sound" con la sua E Street Band, evidenziato dalla
title-track, lettera
d'amore per una ragazza di nome Wendy, e dall'altrettanto classico inno
alla fuga THUNDER
ROAD, che apre il disco. E l'album segna proprio
l'inizio della collaborazione con il tastierista Roy Bittan e il
batterista Max Weinberg,
notoriamente reclutato nel 1974 con un
annuncio che recitava "no
junior Ginger Bakers" (Baker è noto per i
chilometrici assoli, cosa che il Boss proprio non vuole). I pezzi
(composti al piano) son annunciati da introduzioni
memorabili che
ne definiscono il tono (con particolare citazione per i due pezzi che
chiudono i due lati dell'album, le tristi e melanconiche BACKSTREETS
e
JUNGLELAND).
Memorabile anche la
copertina con la leggendaria foto di
Bruce appoggiato a Clarence Clemons scattata da Eric Meola. E, parlando
di copertina, se avete una copia originale dell'album in vinile in cui
"Meeting Across the River" è intitolata "The
Heist" e il carattere dei testi è in stile graffiti, sappiate che avete
un piccolo tesoro... E
parlando di grandissimi cantautori, ecco a voi "Tonight's
The Night" del magnifico orso dal cuore
d'oro Neil Percival Young.
Nonostante lo stratosferico successo di
"Harvest", Neil è depresso. Se da un lato
si sente
ingabbiato dal successo commerciale, dall'altra, soprattutto, ha
perso due carissimi amici per overdose d'eroina, il chitarrista dei
Crazy Horse Danny Whitten e il roadie Bruce Berry. E
l'album che
registra nel 1973 a Los Angeles diventa così una sorta di seduta
d'analisi, una sorta di fuga dal passato. E così mette da parte il
country folk che ne ha garantito il successo, per sposare un blues
notturno che riflette su morte e successo. A partire dalla
title-track,
dedicata a Berry, mentre TIRED
EYES parla con triste ironia dell'inutile lotta contro la
tossicodipendenza di Whitten, per ricordare il quale viene incluso
anche un pezzo live registrato nel 1970, "Come on Baby, Let's Go
Downtown". La Reprise, nonostante l'album sia pronto già nel 1973, lo
mette in freezer, sperando che il cantautore "si ravvedesse" e
pubblicasse un album più facile e commerciale, considerato che il suo
immediato successore, "Time
Fade Away", realizzato subito dopo la morte
di Whitten e non amato da Young, non è andato bene. Invece nel 1974
arriva il tutt'altro che commerciale "On The Beach" (un
fiasco poi riconosciuto come capolavoro). E così l'album
vede la luce il 20 giugno 1975. Non sarà un successo, ma sarà di
seminale influenza per il rock e il country dei decenni successivi. E
l'11 giugno esce anche un altro album che segna un netto cambiamento
rispetto al passato. Riguarda una band che intitola il nuovo album con
il proprio nome. "Fleetwood
Mac".
In realtà non si tratta del primo album intitolato così, in quanto c'è
un predecessore, il loro album di debutto del 1968. E questo titolo
ripetuto sta a indicare una nuova nascita. In quanto sancisce la nuova
incarnazione della band, che ora è un quintetto formato da
Mick
Fleetwood, Christine e Joe McVie e dai nuovi ingressi Lindsey
Buckingham e Stevie Nicks, chiamti a sostituire il
dimissionario Bob
Welch. Il collettivo blues diventa una macchina da
successi pop-rock.
L'album venderà carrettate di copie, grazie ai brani pubblicati su
singolo come OVER
MY HEAD,
la splendida RHIANNON
e SAY
YOU LOVE ME, oltre ad altre gemme, come la classica LANDSLIDE.
Ma non sarà nulla in confronto al successo
del suo successore...Ah, i pezzi del "Rocky Horror" son stati rifatti rispettivamente da Mina e da Elio e Le Storie Tese... Al prossimo appuntamento, si passa a una nuova serie autunnale e ad un autunno decisamente storico: cade definitivamente un Blocco e si porta dietro il crollo di un Muro. Tra bufale tedesche, burattini americani, hit fatti in casa dagli italiani, balli brasiliani e dive miagolanti, fioriscono le Rose di Pietra e Madchester... Gli anni '90 stanno per arrivare... MarcoFare clic qui per inserire un commento a questa monografia.  
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